Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 24/12/2017

In libreria, e in Mediateca, “La nostra via Emilia”

Post n°1047 pubblicato il 24 Dicembre 2017 da fabbri.giancarlo
 

La nostra 02 via Emilia

Un particolare della copertina del volume

San Lazzaro (Bologna)

C’è voluta la determinazione dell’amministrazione comunale, la cura dello storico sanlazzarese Pier Luigi Perazzini, l’entusiasmo dei componenti del “Comitato per lo studio e la ricerca sul territorio di San Lazzaro di Savena”, e di altri appassionati di storia coinvolti, per raccontare i 2.200 anni di storia di cinque chilometri di strada. La storica bimillenaria Aemilia, voluta nel 187 a.C. dal console romano Marco Emilio Lepido, e lo hanno fatto con un libro di 276 pagine in grande formato ricco di Storia e di storie del territorio sanlazzarese.

Una storia che parte dalla notte dei tempi. Da quando l’uomo ancora non c’era con i margini delle prime colline dell’Appennino ancora bagnate dai flutti del mare Adriatico. Per poi arrivare ai giorni nostri con la consolare che ancora oggi attraversa il territorio e il capoluogo di San Lazzaro tracciandone il suo decumanus maximus.

Il volume, a titolo: La nostra via Emilia. 5 chilometri di strada, 2200 anni di storia a San Lazzaro di Savena, si apre con la presentazione entusiasta del sindaco Isabella Conti, con l’introduzione di Franco Farinelli direttore del Dipartimento di Filosofia e Scienze della Comunicazione dell’Università di Bologna e con la premessa del curatore Pier Luigi Perazzini. I testi sono (in ordine alfabetico) di: Maria Beatrice Bettazzi storica dell’architettura e del design e docente all’Università di Bologna e all’Accademia di Belle Arti; Giovanni Bettazzi appassionato di storia e cultura locale autore di numerosi testi per i Quaderni del Savena e promotore di eventi culturali; Lara Calzolari laureata in Storia contemporanea all’Università bolognese e in Scienze religiose alla Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna è docente nelle scuole primarie; Gianni Cascone scrittore e fondatore di scuole e laboratori di scrittura; Francisco Giordano architetto e storico dell’architettura; Fiamma Lenzi archeologa esperta di musealizzazione e valorizzazione del patrimonio culturale; Paola Furlan responsabile dell’Archivio storico comunale di Bologna e autrice di pubblicazioni sul territorio; Mauro Maggiorani docente di Storia contemporanea nell’Ateneo bolognese e autore di saggi storici e romanzi; Gabriele Nenzioni direttore del Museo della Preistoria Luigi Donini di San Lazzaro e membro dell’Istituto italiano di preistoria e protostoria; Pier Luigi Perazzini studioso ricercatore storico socio della Deputazione di Storia Patria e autore di numerosi saggi sugli edifici storici; Diana Tura laureata in Storia medievale è archivista nell’Archivio di Stato di Bologna e autrice di saggi storici. Un capitolo è stato dedicato alle foto a colori di Stefano Monetti fotografo professionista vincitore di premi internazionali ed editore in proprio di volumi fotografici. Ah, dimenticavo, tra gli autori dei testi c’è anche il vostro immodesto cronista giornalista pubblicista già collaboratore dei quotidiani il Resto del Carlino, Il Domani e L’Informazione, pensionato, oggi è tuttora redattore e collaboratore di vari periodici della provincia bolognese.

 
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Agriverde; trent’anni di lavoro e di solidarietà

Post n°1046 pubblicato il 24 Dicembre 2017 da fabbri.giancarlo
 

Premiati 01 Soci Storici Agriverde

Il presidente Fabrizio Pedretti è il primo a destra in occasione della premiazione di alcuni soci

San Lazzaro (Bologna)

In questo 2017 che si sta avviando a cedere il passo all’anno nuovo per l’Agriverde di San Lazzaro c’è stato il superamento della boa dei trent’anni di attività. Trent’anni di lavoro e di solidarietà verso i più svantaggiati sono infatti quelli che ha festeggiato la cooperativa sociale Agriverde di tipo A+B. Azienda che ha sede alla Mura San Carlo di San Lazzaro, in via Salarolo 2/D, a poca distanza dal San Camillo, ex seminario ed ex ospedale, dove era nata trent’anni fa come cooperativa agricola per iniziativa del Servizio di igiene mentale e di assistenza psichiatrica dell’ex Ausl 22. Coop nata nel 1986 ma che formalmente ha iniziato la propria attività nel 1987, organizzando un corso di formazione per operatori del verde, rivolto a utenti dei servizi di igiene mentale. Come narra la storia di Agriverde, presieduta da Fabrizio Pedretti, al termine del corso parte degli allievi fu assunta dalla cooperativa che poi intraprese la propria attività lavorativa nei settori agricolo e della manutenzione di aree verdi pubbliche e private.

A trent’anni di distanza Agriverde impiega quaranta dipendenti di cui ventisette soci e quattordici persone svantaggiate assunte. Tra le figure professionali oggi presenti si contano periti e dottori agrari, viticoltori, operatori specializzati in tree-climbing, e in impianti di irrigazione, meccanici, educatori professionali e un capo cantiere edile. Operatori scelti dalla cooperativa in base alla loro professionalità ma anche, o soprattutto, per le loro capacità nei rapporti interpersonali. Infatti non è sufficiente essere competenti nel loro settore ma occorre anche saper operare in un contesto psichiatrico. Per questo Agriverde ha sempre promosso corsi di formazione, e aggiornamento, per i tecnici e per gli operatori dei vari settori, proponendo corsi di giardinaggio o percorsi formativi sulla psichiatria in collaborazione con l’Ausl.

Già dalla costituzione Agriverde fu concepita come entità autonoma dai servizi dell’Usl, pur mantenendo rapporti di stretta collaborazione. Questo ha consentito lo sviluppo di un’autonomia imprenditoriale e ha evitato la dipendenza economica e organizzativa dal servizio pubblico. Nel 1994 fu poi modificato lo Statuto diventando coop sociale di tipo B. E nel 1998 ci fu l’iscrizione all’Albo regionale delle coop sociali e l’adesione al Sic il più rappresentativo consorzio della cooperazione bolognese di inserimento lavorativo, cui aderiscono 22 coop sociali.
L’esperienza maturata negli anni ha infine permesso ad Agriverde di svolgere un’azione di scelta, e di verifica, sulle attività intraprese, in modo che le stesse fossero strumento flessibile ed efficace sia per la produzione di servizi di qualità che per il recupero e l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Attualmente Agriverde svolge attività di giardinaggio in aree private o pubbliche, agricoltura biologica e florovivaismo. L’organizzazione nei settori di attività è tale da consentire una vasta gamma di possibilità d’inserimento, così che persone provenienti dai servizi dell’Ausl possano trovare una collocazione lavorativa in relazione alle proprie capacità effettive, all’interno di un percorso personalizzato. Per info: 051.6251314; info@coopagriverde.it; www.coopagriverde.it. Con tanti auguri di, almeno, altri trent’anni di attività.

 
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