Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Gennaio 2013

Sabato e domenica si macella il maiale

Post n°160 pubblicato il 31 Gennaio 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Pianoro (Bologna)

Nel Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini” di Pianoro (Bologna), in via del Gualando 2, sabato 2 e domenica 3 febbraio 2013 si macella il maiale. Si tratta di due giornate dedicate alla rievocazione della necessità familiare, in altri tempi, di far uccidere e macellare, i suini preparandone le carni per il consumo e la conservazione. Un antico bisogno dell’uomo che nel mondo contadino assume la connotazione di un rito, con il norcino al centro della scena, e un momento di festa con un forte valore simbolico e di aggregazione sociale.
Col titolo “Il sacrificio del maiale: una festa per tutti, ma non per lui!” sabato, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 si “disfa” il maiale con preparazione e imbudellatura della coppa, e dalle 16 assaggio della coppa calda con pane e vino. Seconda puntata della macellazione domenica, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17 con dimostrazione di insaccatura delle carni. Poi, alle 17.30, andrà in scena lo spettacolo “L’Eccellenza, et Trionfo del Porco”, discorso piacevole di Giulio Cesare Croce, di e con Alberto Allegrezza accompagnato da Michele Vannelli che eseguirà alla spinetta musiche di Adriano Banchieri, Giulio Caccini, Girolamo Frescobaldi, Claudio Monteverdi e altri.
Un tempo, non tanto lontano, per una famiglia possedere un maiale era la sicurezza di non passare l’inverno, e la successiva primavera, tirando la cinghia. Come scriveva Adriano Simoncini nel suo “Il crepuscolo della civiltà contadina”, con foto di Mauro Bacci (Cassa Rurale e Artigiana di Loiano, 1990): «Ogni famiglia che se lo potesse permettere, e non solo di contadini o di piccoli proprietari coltivatori, ne alleva-va con cura uno o più che servisse per le provviste». A formare il suo pasto: «crusca, buc-ce di patate, torsi, frutta e verdure marcite e ogni genere di avanzi ali-mentari. Il maiale divorava di tutto, ma lui medesimo veniva mangiato, quand’era il suo turno, per intero».
Il Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini” ha riaperto le porte, dopo le festività, con l’orario invernale: sabato e domenica dalle 15 alle 18. Sono infine state aperte le iscrizioni al corso di intreccio della paglia di grano, che si terrà nel pomeriggio di sabato 2 e nella mattina di domenica 3 marzo. Per informazioni e iscrizioni: 338-7738701; http://www.museodiartiemestieri.it; info@museodiartiemestieri.it.

 
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In 30 mila alla mostra sui dinosauri

Post n°159 pubblicato il 30 Gennaio 2013 da fabbri.giancarlo
 

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San Lazzaro di Savena (Bologna)

Al 25 ottobre scorso sono state oltre 20 mila le persone che dal 4 agosto 2012, data dell’inaugurazione, avevano visitato la mostra “Dai dinosauri all’era glaciale” ospitata nel parco del Museo della preistoria “Donini” a San Lazzaro (Bologna). Un successo inaspettato, con la chiusura prevista per il 4 novembre, che indusse la giunta comunale a deliberarne la proroga fino al 6 gennaio 2013. Con un bilancio finale di grande soddisfazione per l’assessorato alla cultura, retto da Roberta Ballotta, per il museo diretto da Gabriele Nenzioni e per la Geo-Model di Venezia che ha realizzato i dinosauri in grandezza naturale.
Alla chiusura della mostra, nel giorno dell’Epifania, i visitatori sono stati ben 30.035 accogliendo, quindi, le numerose richieste di quanti volevano visitare la mostra o partecipare agli eventi collaterali. Comunque il maggior numero di visitatori è stato registrato in ottobre con 8.878 ingressi, in settembre con 7.499 e in agosto con 5080. Quanto alla tipologia dei visitatori, è la famiglia che ha fatto registrare il maggior numero di accessi (17.248), poi gli adulti (4.063), i bambini e le scolaresche con visita libera (3.351).
L’assessorato alla cultura ha infine rilevato che la mostra è stata apprezzata soprattutto per le 226 attività collaterali con un totale di 5.470 partecipanti. Questo il dettaglio: 68 Sauronotti, visite notturne alla mostra, (1.903 partecipanti); 71 visite guidate per le scuole (1.683); 13 laboratori per le scuole (231); 52 visite guidate e laboratori nei fine settimana per famiglie e gruppi (1.348); 18 DinoCompleanni, feste di compleanno per bambini (305 partecipanti). Visto l’interesse sull’argomento il Comune ha realizzato, per la webtv municipale, un video, per riviverne i momenti più interessanti, accessibile sul sito: http://www.sanlazzarotv.it/media/dai-dinosauri-allera-glaciale.
La mostra – promossa dall’assessorato e dal museo, in collaborazione con l’Istituto per i Beni Culturali della nostra regione, col patrocinio dell’Ascom di Bologna – è frutto dell’impegno di Geo-Model e dei paleontologi Simone Maganuco e Stefania Nosotti, del Museo di Storia Naturale di Milano, curatori scientifici della mostra.
Per tanti visitatori questa è stata anche l’occasione per entrare per la prima volta nel museo sanlazzarese dedicato proprio alla preistoria. E quindi di vedere, oltre ai dinosauri, i reperti conservati e il PreistoPark con le riproduzioni fedeli di altri animali grandi, come il mammut, e piccoli presenti nell’area locale all’epoca dell’ultima era glaciale.

 
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Sabato si parla di “Città abbandonate”

Post n°158 pubblicato il 29 Gennaio 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Claterna. La domus dei mosaici e la sua copertura protettiva

Bologna

“Antiche città abbandonate a confronto: problematiche, progetti ed esempi di valorizzazione” è il titolo di un convegno che si terrà, dalle 9.30 di sabato 2 febbraio 2013 nell’aula “Cesare Gnudi” della Pinacoteca Nazionale in via Belle Arti 56 a Bologna. Per l’intera giornata studiosi, archeologi, storici ed esperti si confronteranno al fine di proporre un quadro più aggiornato del rapporto tra la ricerca archeologica e la valorizzazione dei siti, con particolare attenzione agli aspetti della progettazione didattica delle aree archeologiche e della ricostruzione degli ambienti antichi: edifici, strutture, paesaggi.
Torna quindi in primo piano il caso di Claterna, un centro romano lungo la via Emilia tra Bononia (Bologna) e Forum Corneli (Imola), che è considerato assieme alle altre grandi realtà archeologiche regionali e nazionali. Si parlerà, infatti, di siti urbani di differenti epoche, cronologie e categorie, ma tutti accomunati dall’essere centri “abbandonati”, già nell’antichità o nel Medioevo. L’attenzione, oltre che su Claterna, andrà da Libarna (Piemonte) ad Aquileia (Friuli Venezia Giulia), dalla veneta Aitino alla ligure Luni, senza dimenticare le emiliane e romagnole Marzabotto, Monterenzio, Veleia e Classe. Tutti luoghi nei quali la ricerca archeologica può essere un punto di partenza per interventi di valorizzazione dei siti, e del loro territorio con importanti rilievi storici, economici e ambientali.
I singoli interventi introducono le diverse realtà archeologiche dei siti, analizzando quanto è stato fatto in materia di valorizzazione, studio, didattica, musealizzazione e fruizione pubblica di scavi e reperti. Il programma dettagliato è sul sito: http://www.archeobologna.beniculturali.it.
Come è comprensibile il convegno, dal quale scaturiranno proposte e idee, rientra nel progetto di valorizzazione dell’area archeologica di Claterna, situata sotto i campi di Maggio, frazione di Ozzano Emilia (Bologna), che vede in primo piano l’associazione culturale Civitas Claterna (formata dal Comune, dal gruppo industriale Ima e dal gruppo archeologico volontario Città di Claterna) operare sul campo in convenzione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e, in particolare, del progetto triennale per la valorizzazione del cosiddetto “settore 11” sponsorizzato da Crif Spa.
Dalla primavera all’autunno è anche possibile visitare le aree di scavo con la guida degli archeologi. Nel frattempo sono comunque previsti appuntamenti alla Mostra-museo di Claterna per le 16 del 10 marzo e del 14 aprile e per le 21 dell’11 maggio. Per info: 338-2746059.

 
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La “pulzella rossa” verso il Parlamento

Post n°157 pubblicato il 26 Gennaio 2013 da fabbri.giancarlo
 

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San Lazzaro

Sognare non è peccato, non costa nulla ed è anche quindi probabile che la ragazza “terribile” che fece sobbalzare dalla sedia il segretario del partito, e il capo del governo al congresso nazionale dei Ds, a Torino nel 2000, possa anche trovare in Parlamento uno scanno tutto per lei. Parliamo di Elisa Sangiorgi candidata alla Camera per Sel, con il secondo posto in lista, dopo essere passata sotto le forche caudine delle primarie di partito.
Ragazza di 24 anni che quell’anno (eletta nel 1999) era seduta sui più modesti banchi del consiglio comunale, a San Lazzaro, e di certo tutt’altra cosa del podio, l’altare del Lingotto, da dove, con il suo discorso schietto e fuori dal coro, ha fatto il suo discorso. Un j’accuse che definiva il partito «senz’anima, senza identità, non mi piace il governo poco di sinistra e a Bologna si è riusciti a far vincere la destra». Ovvio l’imbarazzo dei vertici dei Ds che non si aspettavano che la ragazza dicesse quello che pensava, e in tal modo, del partito e dei suoi dirigenti, in un congresso nazionale. E di lei, diventata la star del momento, scrissero molti quotidiani nazionali. Ovviamente l’intervistammo anche noi e ne ricordiamo alcuni stralci:
Quel discorso ha spiazzato tutti.
«Sinceramente non mi aspettavo tanto clamore, infatti era previsto che parlassi il mattino quando la sala è semivuota. Per ironia della sorte mi hanno fatta parlare tra due big come Sergio Cofferati e Achille Occhetto».
Era un discorso preparato poco prima e dettato dall’emozione?
«Non si improvvisa un intervento in congresso nazionale. Quello che è stato definito un atto di accusa al partito e al governo è stato lungamente meditato e ritengo fosse necessario dire le cose come stanno».
Per una che a 24 anni, in un congresso nazionale, accusa d’Alema di guidare un governo poco di sinistra, e che invita Veltroni a darsi una mossa per svecchiare il partito, potrebbe aprirsi la carriera politica.
«Non sono interessata far carriera, altrimenti non avrei fatto un discorso del genere. Si vede benissimo che la sinistra giovanile, e anche il partito, ha perso molto proprio per il desiderio di molti di fare carriera. Voglio invece laurearmi e dedicarmi al lavoro nell’ambito della chimica dell’ambiente. Un bene prezioso che viene sempre più avvelenato dalla speculazione e dall’avidità dietro l’alibi di un ipotetico ‘progresso’». Per questa ragazza senza peli sulla lingua, che accusa il partito di aver perso il contatto con la gente, sarà forse difficile tornare nell’ombra. In ogni caso le resterà il bel ricordo di averle cantate chiare agli alti papaveri.
Tornando a noi Elisa nel 2004 rieletta nel consiglio comunale sanlazzarese, apprezzata da tutti, ne diventa il presidente; seconda carica istituzionale dopo quella del sindaco. Poi, nel 2007, la Sangiorgi esce dal Pd per aderire a Sinistra Democratica. Oggi Elisa è farmacista ospedaliera candidata alla Camera nelle prossime elezioni politiche e, forse, farà anche… carriera.

 
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Ascanio Celestini lunedì in scena all’Arci

Post n°156 pubblicato il 25 Gennaio 2013 da fabbri.giancarlo
 

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San Lazzaro (Bologna)

Alle 21 di lunedì 28 gennaio il sipario della grande sala Paradiso del circolo Arci, in via Bellaria 7 a San Lazzaro (Bologna), si apre sulla “fabbrica” di “Discorsi alla nazione. Studio per uno spettacolo presidenziale” di e con Ascanio Celestini. Il noto regista, attore e drammaturgo romano torna a San Lazzaro, rinnovando la bella collaborazione tra Itc Teatro e Arci, con uno spettacolo in cui Celestini ha immaginato degli aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione, che parlano «come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero il bisogno di nascondere il loro dispotismo sotto il costume di scena dello stato democratico».
«Il tiranno – precisa Ascanio Celestini – è chiuso nel palazzo. Non ha bisogno di parlare alla massa. I suoi affari sono lontani dai sudditi, la sua vita è un’altra e non ha quasi nulla in comune con il popolo che si accontenta di vedere la sua faccia sulle monete. Eppure il tiranno si deve mostrare ogni tanto. Deve farsi acclamare soprattutto nei momenti di crisi quando rischia di essere spodestato. Così si affaccia, si sporge dal balcone del palazzo e rischia di diventare un bersaglio».
Ingresso 14 euro; consigliata la prenotazione al botteghino del teatro di via Rimembranze, 051.6270150, per i posti in via di esaurimento. Per informazioni: http://www.itcteatro.it; info@itcteatro.it.
Lo stesso giorno alle 17, prima dello spettacolo, Ascanio Celestini sarà nella Libreria Modo Infoshop, in via Mascarella 24/b a Bologna, per un incontro con “Altre Velocità” all’interno del percorso di incontri teatrali “Fogli di Scena”. Partendo dal suo ultimo libro “Pro Patria”, l’incontro sarà l’occasione per indagare la ricerca scenica dell’autore e la sua relazione con la parola letteraria e teatrale.

 
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