Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Ottobre 2015

Con quella “dei Sapori” l’Arci chiude un anno di sagre

Post n°874 pubblicato il 30 Ottobre 2015 da fabbri.giancarlo
 

Nella foto i loghi delle storiche sagre disegnati da Matitaccia (Giorgio Serra)

Nella foto i loghi delle storiche sagre disegnati da Matitaccia (Giorgio Serra)

San Lazzaro (Bologna)

Con la “Sagra dei Sapori”, nata del felice matrimonio tra quella storica del “Cinghiale” e quella della “Lasagna”, l’Arci di San Lazzaro, in via Bellaria 7, chiude un 2015 di sagre, prendendo tutti per la gola. Dal 31 ottobre e l’1, 7 e 8 novembre il grande circolo ricreativo sanlazzarese propone piatti, ingredienti e prodotti di stagione rustici e saporiti per accontentare proprio tutti. Ampio, quindi, il menù con sette primi: lasagne e pappardelle al cinghiale, risotto ai funghi porcini, tagliatelle al ragù, spaghetti alla chitarra ai cinque sapori e bis di triangolini di pasta fresca ripieni. Dodici i secondi con polente, fritti, fiorentine, salsicce, scaloppine di cinghiale ai funghi, crescentine e il tagliere del buongustaio. Poi contorni, bevande, vini scelti e ruota della fortuna.
Il 31 ottobre e il 7 novembre apertura del ristorante alle 19, l’1 e 8 novembre anche alle 12, e in ogni occasione di pranzo o cena c’è la possibilità dell’asporto. Per prenotazioni telefonare allo 051.6279931. Abbandonato per sempre lo storico RistoTenda, famoso per gli spifferi primaverili, l’afa estiva e il gelo autunnale, dall’anno scorso le quattro sagre annuali si svolgono nella nuova “Sala 77”, attrezzata con una cucina modernissima, climatizzata, riscaldata, dotata di ogni comodità per star bene a tavola in lieta compagnia. E per chi poi vuole divertirsi nell’adiacente sala Paradiso, alle 21, il 31 ottobre serata Halloween con l’orchestra di Massimo Budriesi, l’1 novembre con le musiche del trio Katia Righetti, il 7 con l’orchestra di Barbara Lucchi e Massimo Venturi, e l’8 novembre con il complesso di Davide Ballestri.
La buona cucina dell’Arci di San Lazzaro richiama buongustai, anche da altri comuni, serviti a puntino dai tanti volontari che sostengono il circolo, preparando, cucinando e distribuendo migliaia di pasti senza fini di lucro. L’incasso, infatti, come negli anni scorsi sarà utilizzato al sostegno delle tante attività sportive, ricreative, ludiche e culturali promosse e organizzate dai gruppi che fanno capo a questo circolo. Per informazioni e prenotazioni: 051/451200, http://www.arcisanlazzaro.it.

 
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Don Antonio un prete amato da tutti, col Vangelo nel cuore

Post n°873 pubblicato il 29 Ottobre 2015 da fabbri.giancarlo
 

Mezzacqui 01 Don Antonio

Castenaso

Sono lieto che a Marano di Castenaso la piazza antistante il circolo ricreativo Anspi “La Stalla” sia stata infine intitolata a don Antonio Mezzacqui per decisione della giunta comunale e dell’associazione locale Frazione Viva. Infatti quando il 21 marzo 2002 si sparse nella frazione la notizia che il parroco era stato travolto e ucciso da una moto, in via Pieve a pochi passi dalla chiesa di San Geminiano, colpì dolorosamente i residenti di questa tranquilla frazione adagiata nella verde piana castenasese. Don Antonio fu parroco di Marano, per oltre quarant’anni, prete col Vangelo nel cuore vicino alla gente, senza distinzioni, e ai parrocchiani che vedeva come una grande famiglia.
Un prete singolare, un uomo di fede, che credeva nella solidarietà e nella dignità umana tanto che per pagare le spese di ristrutturazione del campanile fece un’esperienza da metalmeccanico, poi operaio in un’azienda tessile, e infine come tagliatore di spugne. Una coerenza nei valori nei quali credeva che lo portavano ad aiutare chiunque; anche a servire ai tavoli delle sagre paesane e delle feste dell’Unità e a sostenere scioperi o manifestazioni a carattere sociale.
Attività, queste, che gli crearono dei problemi con la Curia bolognese (tanto che si parlò di un’eventuale sospensione “a divinis”) risolti poi, si dice, grazie agli auspici di dom Giuseppe Dossetti e di monsignor Luigi Bettazzi. Quando poi la parrocchia ebbe in dono un’ex stalla don Mezzacqui coinvolse l’intera frazione aprendovi, nel 1988, il circolo ricreativo “La Stalla” che volle laico e apolitico; aperto a tutti i residenti, e non solo, senza distinzione di fede politica o religiosa.
Lo conobbi nel 1994, quando iniziai a scrivere per il “Carlino”, e mentre parlavamo tolse dalla giacca (non lo vidi mai con la tonaca) un pacchetto di sigarette; e se ne accese una. Come per giustificarsi disse «è l’unico vizio che mi concede mia moglie». Non credendo al mio udito gli chiesi «come ha detto reverendo?» e mi rispose, sorridendo, «la Chiesa, ho sposato la Chiesa» indicandomi San Geminiano.
Chiesa che alle sue esequie, presiedute dal cardinale arcivescovo di Bologna Giacomo Biffi e dal vescovo emerito di Ivrea Luigi Bettazzi, non riuscì a contenere tutti quelli che vollero salutare per l’ultima volta quel prete che forse ebbe un solo rimpianto; quello di non essere riuscito a vedere il campanile di Marano finalmente ristrutturato.

 
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Un ricordo dell’artista Carlo Anleri

Post n°872 pubblicato il 28 Ottobre 2015 da fabbri.giancarlo
 

Il busto di Maria Delle Donne a Palazzo Simiani municipio di Loiano

Il busto di Maria Delle Donne a Palazzo Simiani municipio di Loiano

Bologna

Un’amica di Facebook, Luciana Rustichelli, mi ha gentilmente chiesto di ricordare l’artista bolognese Carlo Anleri, nato a Vergato nel 1943, che ha lasciato questa terra nell’Istituto Giovanni XXIII, lo scorso 23 ottobre, e ora riposa alla Certosa di Bologna. Infatti di lui avevo già avuto modo di scrivere nel settembre 1999, con un articolo pubblicato su “il Resto del Carlino”, in occasione dell’inaugurazione di una sua grande opera bronzea, dedicata a don Olinto Giuseppe Marella, più noto come Padre Marella. Monumento inaugurato, a Bologna, il 12 settembre di quell’anno accanto alla struttura del Pronto soccorso sociale di via del Lavoro gestito dall’Opera Marella. Scultura donata dalla Carisbo per ricordare il 30° anniversario della morte del prete mendico “padre” benefattore di centinaia di ragazzi orfani o poveri.
Scrivo di Carlo Anleri artista, anche se purtroppo non ho avuto modo di conoscerlo bene, soprattutto perché mi ha fatto ricordare gli anni in cui anch’io frequentai l’Istituto Statale d’Arte di via Cartolerie, quasi di fronte al Teatro Duse. Anleri lì fu allievo di Cesarino Vincenzi per poi diplomarsi con Quinto Ghermandi. Probabilmente io e Carlo ci siamo anche incontrati nell’aula laboratorio di scultura al pian terreno dell’Istituto, un seminterrato dove non si vedeva la luce del sole.
Allora era circa la prima metà degli anni ’50 con nell’Istituto il mitico Lorello, bidello che in divisa sembrava un generale giapponese (gli fecero anche un busto poi posto nell’atrio a fianco di una copia della “Pietà Rondanini” di Michelangelo), e professori un po’ stravaganti come tutti gli artisti. Per fare un esempio Pirro Cuniberti, professore di ritratto dal vero, ci insegnava anche a costruire aeroplanini di carta.
A parte i ricordi, con Carlo eravamo quasi coetanei anche se ero nato un po’ prima, di lui artista segnalo anche il bellissimo busto bronzeo raffigurante Maria Dalle Donne che si trova all’ingresso del municipio di Loiano; e la statua di don Marella. Infatti Anleri ha dedicato molte opere all’arte sacra, un “Cristo” dipinto è presente nei musei vaticani, o al mondo del clero modellando nell’argilla preti, frati e suore. Tra questi anche un piccolo Padre Marella in terracotta. Come scrissi a suo tempo gli artisti si erano affezionati alla figura di don Olinto, e non lo dimenticano; sperando che anche Anleri non venga dimenticato.

 
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Corso di fotografia con Luca Dalla e Iscom Bologna

Post n°871 pubblicato il 24 Ottobre 2015 da fabbri.giancarlo
 

Dalla 01 Luca

Bologna

Anche avendo una fotocamera digitale, ultramoderna, non è detto che per scattare belle foto sia sufficiente inquadrare il soggetto e premere l’otturatore. Bisogna appunto conoscere la propria macchina, le basi della fotografia e alcuni trucchi del mestiere. A questo ci ha pensato Iscom Bologna (Istituto per lo sviluppo del commercio e del turismo di Confcommercio Ascom), che ha promosso un corso di avviamento alla fotografia che si terrà a Bologna, in via Cesare Gnudi 5, a partire da giovedì 29 ottobre con docente Luca Dalla dello studio fotografico New Photo di Ozzano.
Fotografo professionista Luca Dalla lavora da oltre vent’anni in ambiti provinciale e nazionale specializzandosi in servizi per matrimoni, eventi sportivi e pubblicitari. Infatti New Photo crea e stampa flyer, cataloghi, biglietti da visita, locandine, cartelli promozionali. Per info e iscrizioni: 051.4155711; info@iscombo.it; http://www.iscombo.it.
Il corso base di fotografia veloce ed essenziale, adatto a tutti, anche a un principiante assoluto. E’ rivolto a chi, pur alle prime armi, vuole apprendere le tecniche e i principi che gli permetteranno di produrre immagini creative con la propria fotocamera, sfruttandone appieno le funzioni e selezionando le impostazioni adatte a ciascuna situazione. Prevede 20 ore di lezione teorica e pratica che si svolgeranno il martedì e il giovedì dalle 20 alle 22 e il sabato dalle 9 alle 12.
Gli argomenti che saranno trattati sono: la fotocamera, l’esposizione, il diaframma, l’otturatore, gli obiettivi, la luce e, importante, la gestione dell’archivio fotografico; infatti a molti capita di non trovare più le proprie foto archiviate a casaccio in un cassetto o nel computer. L’attrezzatura minima richiesta è una fotocamera digitale compatta, con possibilità di scattare in priorità di tempi e di diaframmi; quella consigliata è una fotocamera reflex digitale con ottiche fisse o zoom.
La priorità d’iscrizione sarà determinata sulla base della data di arrivo della richiesta di iscrizione, scaricabile dal sito Iscom citato, compilata in ogni parte, sottoscritta e accompagnata dal versamento della quota. Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di frequenza.

 
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Al via un ottobre a tutta sagra

Post n°870 pubblicato il 09 Ottobre 2015 da fabbri.giancarlo
 

Faggioli 02 Luciano

Pianoro (Bologna)

Come riportato dal mensile “Valli Savena Idice” in distribuzione in questi giorni, nei comuni del Distretto di San Lazzaro e a Castenaso, nel parco del Ginepreto a Pianoro in ottobre ci sarà un mese di sagre, coinvolgendo anche la sala Arcipelago di viale della Resistenza 201. Ventisei anni fa al Ginepreto nacque infatti la Tartufesta pianorese, organizzata dalla Proloco Pianoro, che negli anni seguenti ha generato altre due sagre di successo. Eventi che si svolgono in collaborazione col centro sociale “1° Maggio”, il sostegno dell’Unione comunale “Valli Savena Idice” e con il patrocinio del Comune di Pianoro.
Un trittico di eventi che prende il via il 10 e 11 ottobre con la 18esima edizione di “C’era una volta”, sagra dedicata al nostro passato che prevede i menù di una volta, con musica popolare, balli montanari, spettacoli dialettali e di burattini, giochi di un tempo, antichi mestieri e artigiani artisti. Il 17 e 18 ottobre sarà la volta della 26esima “Tartufesta”, sagra del fungo e del tartufo, con piatti in tema e di stagione, e di certo anche in questa occasione non mancheranno musiche, balli e spettacoli pensati per accontentare il più ampio ventaglio di esigenze e passioni. Il 25 e 26 ottobre il trittico si chiude con la 12esima “Sagra del Tortellino” che ha visto al lavoro decine di sfogline, e sfoglini, a tirare centinaia di uova di sfoglia sottile, col matterello, poi tagliata a riquadri riempiti di saporito ripieno e, infine, con rapidi gesti racchiusi nella classica riproduzione, lo dice la leggenda, dell’ombelico di Venere. Sagra quindi dedicata alla tipica cucina bolognese con il solito corollario di banchetti di vendita di prodotti alimentari, mostre di curiosità varie, spettacoli, musiche e balli certamente più petroniano e filuzziani.
Per info: prolocopianoro@gmail.com; 051.776091; 335-5412878. La Proloco Pianoro, associazione volontaria onlus, presieduta da sempre dal vulcanico Luciano Faggioli organizza anche le manifestazioni di fine anno, quelle della Befana, e le tradizionali sfilate carnevalesche.
E se non avete trovato la copia cartacea dell’ultimo numero di “Valli Savena Idice” scaricatelo dal sito: hemingwayeditore.wordpress.com.

 
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