Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance
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Messaggi di Ottobre 2019
Città metropolitana bolognese
Il mensile “Un’Idea di Appennino”, numero 95 di questo ottobre 2019, edito dalla Hemingway Editore e diretto da Bruno Di Bernardo, è scaricabile gratuitamente dal sito hemingwayeditore.wordpress.com, e in distribuzione, sempre gratis, in cartaceo sul territorio. Il periodico è distribuito in diciotto comuni della Città metropolitana per dare notizie e, soprattutto, per promuovere il territorio collinare e montano anche dai punti di vista economico e turistico. Sostenuto solo dalle inserzioni pubblicitarie degli imprenditori, pone in primo piano le notizie del territorio facendole conoscere in ambito molto più ampio.
Nel numero di ottobre di “Un’Idea di Appennino” del vostro cronista potete leggere, su Pianoro, delle lamentele sui semafori e sulla bretella del Dazio, del 15° scudetto vinto dal Pianoro Cricket Club, e della scomparsa dell’artista, scultore e architetto Giorgio Lenzi. Su Ozzano del ritorno del divieto di sosta delle auto davanti alle scuole di viale 2 Giugno, dell’avvio della raccolta di farmaci non scaduti per i meno abbienti, e del progetto Ulzianum promosso dalle scuole ozzanesi e finanziato dalla Regione. Infine su San Lazzaro della ripresa della rimozione e smaltimento dell’amianto partendo dall’ex Grimeca, dei 30 alloggi Acer di via Spinelli vuoti a sei mesi dall’inaugurazione, dei nidi gratis per tutti e della scomparsa del dottor Giovanni Cremonini.
A cura del direttore responsabile Bruno Di Bernardo, e altri colleghi: Filippo Batisti, Sarah Buono, Marica Cavicchi e Roberta Cristofori, inchieste, cronache, notizie e curiosità da: Alto Reno Terme, Camugnano, Casalecchio, Castiglione dei Pepoli, Grizzana, Loiano, Marzabotto, Monghidoro, Monterenzio, Monte San Pietro, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Sasso Marconi, Valsamoggia, Vergato, Zola Predosa, oltre che da Bologna, dalla Città metropolitana e dalla Regione Emilia-Romagna. Per contattare la redazione: 0534.667927; per richiedere inserzioni pubblicitarie: 339-4233609.
Giancarlo Fabbri
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San Lazzaro (Bologna)
Nei primi giorni di settembre in via dei Ciliegi a San Lazzaro, sede della “Città dei Ragazzi” e della “Fraternità Cristiana Opera di Padre Marella” c’era un po’ di trepidazione in vista del 50esimo della morte del sacerdote curiale – prete, non monaco o frate come dicono e scrivono in tanti – don Olinto Giuseppe Marella, più noto come Padre Marella. Prete che fu accusato di modernismo, ridotto allo stato laicale e inviso alla Curia per il suo mendicare nei luoghi più frequentati dalla borghesia bolognese. C’era infatti chi si aspettava che il 6 settembre, giorno anniversario della comparsa del già proclamato venerabile nel 2013, venisse annunciata dal Vaticano la sua beatificazione e santità.
Infatti lo scorso 4 giugno una commissione di cardinali, vescovi e luminari della scienza medica riunitisi in Vaticano hanno riconosciuto come miracolosa la guarigione di Pietro Nobilini avvenuta nel 1985 per intercessione di don Marella apparsogli mentre era in punto di morte. Dopo un lungo processo canonico iniziato nel 1996 ora manca soltanto la firma di papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio, che già lo aveva già dichiarato “Servo di Dio”, a confermarne la santità.
In quei giorni dal Vaticano è venuto invece l’annuncio della nomina di Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, al soglio cardinalizio. Neo principe della Chiesa che nell’anniversario della morte di don Olinto, nel 1969 a 87 anni di età, lo ha voluto ricordare a San Lazzaro e nella cattedrale di Bologna. A San Lazzaro dove nel 1954 don Olinto fondò la seconda Città dei Ragazzi, per accogliervi bambini poveri, e il Villaggio Artigiano con laboratori e 24 abitazioni per le famiglie dei collaboratori. Bambini, ragazzi, poi diventati adulti, che lo chiamavano “il padre” perché per loro fu il padre che non ebbero.
E proprio nei giorni di anniversario il sanlazzarese Vittorio Giardino, fumettista noto nel mondo, ha annunciato l’intenzione di raccontare la vita di Padre Marella in un libro con una storia a fumetti.
Nato il 14 giugno 1882 a Pellestrina (Venezia) don Olinto è impresso nella memoria dei bolognesi; anche in quelli che non frequentano chiese e parrocchie. Dopo il seminario a Roma fu ordinato sacerdote nel 1904 poi fu insegnante nel seminario di Chioggia e fondatore, a Pellestrina, di scuole e ricreatori. Sospeso a divinis per aver ospitato lo scomunicato don Romolo Murri fu poi riabilitato nel 1925 a Bologna, dal cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca, dove insegnò filosofia nei licei Galvani e Minghetti. Nel 1934 fonda a Bologna un gruppo di assistenza e case rifugio, per bambini orfani o abbandonati, e una prima Città dei Ragazzi con cinque laboratori scuola. Nel 1939 aprì la sua casa bolognese di via San Mamolo a fuggiaschi ebrei e salvò una trentina di soldati dalla deportazione in Germania. La seconda Città dei Ragazzi sorse nel 1954, a San Lazzaro, dove accolse centinaia di bambini a cui diede alloggio, cibo, istruzione, lavoro, amore paterno; e dove infine morì in odore di santità attorniato dai suoi ragazzi.
Giancarlo Fabbri
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