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L'incredibile insostenibilita' ambientale

Post n°514 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da scaraciccio

Curioso articolo su Repubblica, dove si parla di un team di ricercatori olandesi che ha creato in laboratorio un vero e proprio hamburgher.
Incolore ed insapore per il momento, pero' dimostra come sia possibile ottenere tramite materiale genetico tratto da cellule staminali bovine dei tessuti del tutto simili a quelli originali.
Lo scopo della ricerca e' arrivare ad una produzione di carne "artificiale", o meglio clonata, in modo da limitare il numero degli allevamenti bovini, ridurre il numero di capi abbattuti ogni anno, limitare l'uso delle risorse agricole destinate agli allevamenti, limitare del 60% le emissioni inquinanti degli allevamenti, e soprattutto dare da mangiare al mondo.

Ora.
Sono anni che sento sta storia di sfamare il mondo: multinazionali produttrici di piante OMG lo vanno sostenendo da anni che con i loro prodotti si puo' sfamare il mondo.
Ora arriva la carne di laboratorio per sfamare il mondo.
Il problema e' serio, d'attualita', e minaccia il futuro di questo pianeta.
Siamo 7.000.000.000 di persone piu' un incalcolabile numero di animali, pesci, insetti.
C'e' una produzione industriale e agricola in costante aumento.
C'e' una pressione in costante aumento in termini di inquinamento, utilizzo delle risorse, depauperamento dei beni finiti (come petrolio, carbone) o in via di esaurimento (riserve d'acqua).

Dunque non si tratta solo di trovate ambientaliste, almeno io la penso cosi'.
Siamo troppi. Produciamo troppo, cosumiamo troppo, vogliamo troppo.
Su questo pianeta non c'e' mai stata una situazione come quella presente: non ci sono mai state discariche, fabbriche, macchine e centrali nucleari.
Ci sono sempre stati fenomeni naturali come eruzioni, sismi, campi magnetici, fusioni e combustioni, reazioni chimiche e catastrofi.

Se ci si affida alla storia e agli studi sinora effettuati, e' possibile sostenere che mai nessun organismo vivente, in miliardi di anni di storia, ha esercitato una pressione minimamente paragonabile a quella umana.

Se si vuole sfamare il pianeta con la produzione di carne in laboratorio, penso che si parta da un punto di vista sbagliato.
La produzione di carne non deve aumentare, semmai dovrebbe aumentare il consumo di altri prodotti da agricoltura. E' vero che una percentuale impressionante di prodotti ittici e agricoli viene utilizzata per sostenere allevamenti invece che essere destinata al consumo umano.
Questa e' una contraddizione.

In Europa esistono, per esempio, leggi che limitano le produzioni (come le quote latte).
Sembra una contraddizione, in un mondo dove 4/5 della popolazione usa 1/10 delle risorse, e dove piu' di 1.000.000.000 di persone soffre fame e sete.
Eppure in molte zone del mondo se si produce di piu' di quanto permesso o, economicamente parlando, sostenibile, molto spesso queste derrate sono destinate al macero o alla distruzione, per un semplice, elementare principio economico: piu' un bene e' abbondante, meno e' il suo valore.
Per questo un diamante costa tanto, mentre acqua e banane costano nulla o quasi.

Ancora, molto spesso fondi destinati ad aiuti umanitari finiscono con l'essere spesi in campagne pubblicitarie, gadget, tangenti, e scandali vari.
Costruire un pozzo per l'acqua in una zona desertica costa qualche migliaio di euro, cosi' come l'acquisto e l'uso di tecnologie sostenibili per lo sfruttamento di risorse agricole, forestali, e ittiche in zone povere ha costi infinitamente piu' piccoli rispetto a progetti da fantascienza come la carne in laboratorio.

Ancora, il ruolo di buyer e intermediari e di processi di trasformazione e' senza ombra di dubbio destabilizzante e insostenibile.
Un prodotto che costa al produttore 20 centesimi, dopo infiniti giri finisce impacchettato nel frigo di un supermercato al prezzo di 3 euro, piu' o meno.
C'e' chi continua a chiamare tutto questo progresso.
Intanto il produttore, che non riesce a coprire le spese, deve chiedere finanziamenti, cosi' il consumatore finale finisce col pagare il prodotto anche con le tasse, parte delle quali vanno a sostenere i fondi come quello per l'agricoltura e per le zone non sviluppate.

Tanto per intenderci, tutto il Sud Italia e' considerata Zona Sottosviluppata, per cui miliardi di finanziamenti (che sistematicamente si trasformano in truffe e tangenti, per cui solo una parte infinitamente piccola arriva al destinatario finale) vengono erogati, quando potrebbero essere destinati a progetti leggermente piu' sensibili.
Ma questa e' solo un'utopia e una mia stupida illusione, vero?

Ancora, il ruolo delle multinazionali e' spesso insostenibile: aziende come Nestle' o Monsanto hanno un badget paragonabile a quello di una nazione di qualche milione di abitanti. Aziende produttrici di soia, caffe', arachidi, foraggio per allevamenti etc etc, sfruttano immensi territori, con una produzione crescente che di conseguenza impoverisce i terreni, causa un decremento della qualita', del prezzo, e degli stipendi di chi lavora nelle zone di produzione.

Un numero impreciso di derrate ittiche vengono poi utilizzate per la produzione di pesce in allevamento.

Si potrebbe continuare per ore, parlando di inconsistenza del sistema produttivo mondiale e di contraddizioni economiche.

Altro che carne in laboratorio per una domanda crescente di carne.
Bisogna limitare le produzioni mondiali, tornare a sistemi sostenibili, a produzioni locali e stagionali, ad uno sfruttamento cosciente e non depauperante delle risorse naturali, ad aiuti concreti alle comunita' in pericolo, ad un ruolo ridotto di marketing, ad una coscienza alimentare basata su un consumo di prodotti piu' sano per la salute.

Bisogna ripensare a questo mondo.

 
 
 
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