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« L'intervista a Guido To...I risultati di due studi... »

Non si puņ far camminare il robot con una fiamma in mano!/

Post n°8 pubblicato il 06 Novembre 2011 da hoda.arabshahi
 

La mia intervista a Giorgio Metta, scienziato dell’IIT

 

Contrariamente alla proposta dei ricercatori inglesi, secondo lo scienziato dell’IIT il robot bambino non potrà portare la fiamma delle Olimpiadi del 2012 a Londra. Se ne parlerà, forse, per quelle del 2016.

 

L'istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova è una Fondazione di diritto privato istituita congiuntamente dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Ministero dell'Economia e Finanze, con l'obiettivo di promuovere l'eccellenza nella ricerca di base e in quella applicata e di favorire lo sviluppo del sistema economico nazionale.

 

 

Nel 2004, la Commissione Europea ha approvato un progetto dello sviluppo di un robot, chiamato “iCub” per un periodo di cinque anni e con un finaziamento di 8.5 milioni di euro.

 

 

 Si tratta di un bambino-robot costriuto da un progetto open-source dell’IIT con lo scopo dello sviluppo della intelligenza artificiale.

 

 

iCub somiglia a un bambino di tre anni e mezzo, con un’altezza di 104 cm e un peso di  22 kg.

 

Il robot bambino è dotato dai sensori di basso livello per il controllo del movimento oculare e da una telecamera ad alta risoluzione che può ritrasmettere le immagini. Le dita dell’iCub hanno la capacità di comprendere la pressione con le buone abilità di manipolazione destrimana.

 

 

 Il progetto è open-source sia per il software disponibile gratis che per il hardware. Per questo, attualmente i ricercatori delle istituzioni universitarie in 15 città al mondo lavorano con il robot e finora sono riusciti a sviluppare i programmi per l'apprendimento progressivo della lingua da parte del robot, in modo casuale e oggetto e situazione-correlato. iCub anche può giocare a palla e Lego.

 

É stata completata la prima fase di questo progetto nel gennaio del 2010 e la seconda è stata iniziata nel maggio del 2010 in cui gli scienziati sono in tentativo per migliorare le capacità cognitive e per aumentare le interazioni tra uomo e robot.

 

Il mese scorso, Dott. James Low, ricercatore nella facoltà della scienza informatica alla Aberystwyth University, in Galles, ha suggerito di utilizzare il bambino-robot per portare la fiamma alle Olimpiadi del 2012 a Londra.

 

 

In merito all’iniziativa ho intervistato Giorgio Metta, uno dei principali scienzati che lavorano con iCub a Genova.

 

 

Giogio Metta ed iCub.

 

Nell’ultimo mese i ricercatori dell’Aberystwyth University hanno annunciato che iCub potrebbe portare la fiamma alle prossime Olimpiadi. Secondo Lei , il robot bambino riuscirà a farlo e come?

 

Non credo che si possa fare in maniera affidabile in questo momento e tutto dipende da cosa voglia dire “portare la fiamma”. Se il robot deve camminare, questo non credo che sia possibile. Si potrebbe forse mettere il robot su un veicolo su ruote. Se parlassimo del 2016 forse allora si potrebbe anche pensare che il robot cammini. La ricerca sulla camminata su iCub non è ancora abbastanza avanzata.

 

Che cosa è più importante messaggio dell’iniziativa che è stata pensata per onorare la figura di Alan Turing, fondatore della Scienza informatica?

 

Che l’intelligenza artificiale è ancora un problema molto difficile e non risolto in maniera generale. Più di 60 anni da quando si è iniziato a pensare alla possibilità di macchine intelligenti e tutto sommato abbiamo ancora tanta strada da fare.

 

Gli scienziati stanno studiando sulle diverse capacità di questo robot dal 2004, come è andata la sua evoluzione durante 7 anni? Secondo Lei, attualmente iCub è cresciuto abbastanza per portare la fiamma?!

 

Come dicevo, iCub è migliorato in molti aspetti come nell’afferrare e riconoscere oggetti semplici, ora ha una pelle sensorizzata, può capire delle semplici frasi. Credo quindi che ci sia stato un miglioramento notevole ma non ancora da far camminare il robot con la fiamma in mano. C’è del lavoro che è stato iniziato nel gruppo di ricercatori che lavorano con iCub ma non e’ ancora abbastanza maturo per una performance dal vivo.

 

I ricercatori del consiglio delle ricerche in GB ritengono che nel futuro i robot potranno essere gli amici dell’essere umano, sostituendo gli animali domestici. Secondo Lei, quest’idea si potrebbe realizzare?

 

Tecnicamente credo di si. Se invece possa essere un successo commerciale non saprei. Forse. Le persone in fondo tendono ad antropomorfizzare qualunque oggetto. Chissà, magari anche un robot a forma di animale domestico.

intervista e foto di HODA ARABSHAHI (l'agenzia di stampa iraniana Mehr)// modificata nel 25 novembre 2011//

il link originale: http://www.mehrnews.com/fa/newsdetail.aspx?NewsID=1446501

 

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Data di creazione: 06/06/2011
 

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