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Tra chiaro e scuro

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Appunti

Post n°218 pubblicato il 13 Agosto 2010 da kyara7

Davvero, non credo che l’abbia fatto di proposito. È il suo carattere e io e mio fratello abbiamo dovuto … adeguarci. Tutte le mie insicurezze nascono da un padre che ha avuto poca considerazione di me e delle mie capacità. Non credo che non se ne accorgesse: sapeva che ero intelligente, studiosa, curiosa. Ma è come se mi avesse da sempre guardata da lontano, senza mai partecipare alle mie vittorie o ai miei insuccessi. Per quello, c’era mia madre. Lui era interessato a seguirmi nella sola cosa in cui non riuscivo: lo sport. E tanti sono stati i miei sforzi per compiacerlo, per tirar fuori “la grinta”, come lui diceva. Ma niente da fare, non avevo proprio la stoffa del campione. Me ne facevo una colpa. Vedere la delusione nei suoi occhi mi mortificava, specialmente da bambina. Così mollai. Piuttosto che continuare a deludere preferivo ammettere i miei limiti e concentrarmi su ciò che per lui non era altrettanto “gratificante”, lo studio.

 

Il primo amore di una bambina è sempre suo padre. Lui non mi ha mai fatto mancare niente ma non riuscivamo a dirci quanto ci volevamo bene. Quando l’amore non è ricambiato dal genitore, allora la bambina se ne fa una colpa e immagina di valere poco. Ed è da qui che prendono origine tutti i miei problemi.

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Rea il 06/11/11 alle 14:05 via WEB
Ciao, sono finita qui per caso, cercando disperatamente consigli su coinquiline che non lavano i piatti. E sono arrivata a leggere questo post in cui parli dei problemi con tuo padre. Sai credo di avere un'autostima sotto zero proprio per questo.. Mio padre mi ha sempre detto che ero una nullità e c'era sempre mia madre a consolarmi. Una storia simile ma ovviamente diverse allo stesso tempo. Spero che tu sia riuscita a reagire più di me, che mi sono chiusa nel mio guscio per paura di essere ferita ancora. Non ti conosco e tu non conosci me, ma ti auguro tanto bene.
 
 
kyara7
kyara7 il 07/11/11 alle 22:46 via WEB
Ciao! Capisco perfettamente la tua situazione... sin da piccolina, ho avvertito la mancanza di conferme da parte di mio padre, mi sentivo spesso messa da parte. Non avevamo nessun interesse in comune, cose da condividere. Una totale mancanza di dialogo, cosa che anche oggi, che sono cresciuta, non c'è. Non solo, a volte mi faceva sentire anche un'incapace. Questo suo atteggiamento mi ha portata a dimostrargli che ne so sempre una più di lui: per il dialogo non ci ho potuto fare niente, ma ho iniziato a cercare conferme altrove (ad esempio a scuola, studiavo molto e ci tenevo ai buoni voti) e anche ora nel lavoro. Cerco sempre di dimostrare qualcosa a me stessa (e a lui): che valgo, che sono capace. O forse, la mia priorità era ed è quella di non deluderlo, di non dargliela vinta. Se da una parte ho sviluppato doti come la determinazione e la costanza, dall'altra si sono radicate in me solo insicurezze e bassissimi livelli di autostima.So quello che stai vivendo...ma sicuramente, se hai delle coinquiline, evidentemente stai affrontando un'esperienza di vita che in pochi hanno il coraggio di fare, quello di allontanarsi di casa, anche per mettersi alla prova. Perciò... abbi fiducia in te stessa, anche solo un pò. Sono certa che nelle situazioni piu difficili - come quella della convivenza con coinquiline che non vogliono lavare i piatti !!! - riscoprirai le tue qualità migliori.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Chiara Carboni il 14/06/12 alle 15:08 via WEB
Anche mio papà era così... Ma ora ha capito e andiamo davvero d'accordo!
 
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Indecisione e insicurezza fanno parte della castegoria di menti eccelse che trovano in queste caratteristiche, un motivo per dare il meglio senza farsi notare. L'ambizione è la conseguenza delle prime due. L'arrivo alla meta designata. Ciao....complimenti.

-G2008-

 
 

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