Tra chiaro e scuro

bolo 2 - il ritorno

Mai sofferto di ansia o stress, fino al punto di darmi fastidi fisici. Neanche all'università. Sarà isteria oppure  energia bloccata, fatto sta che a me da proprio fastidio. A volte c'è a volte no, a volte stringe di più a volte di meno...a volte non riesco proprio a parlare. Ho notato che se il giorno prima qualcosa mi ha turbata, il disturbo appare quasi per certo. E se ho questo nodo alla gola, lo sento stringere ancora di più non appena la mia testa va a pescare un ricordo o un pensiero negativo. Spero si tratti di ansia, a questo punto...e se fosse così...come si cura???

-.-''

Boli

Sono sempre più convinta che questa brutta sensazione alla gola sia psicosomatica.

Una specie di nodo alla gola, ma pare si chiami "bolo isterico".

Credo sia questo che mi mozza il respiro e mi taglia le parole, sospeso nella gola. Non va nè su nè giù.

Un grido, forse, rimasto bloccato nel collo, che non riesce ad uscire.

racconti

E se Cenerentola non avesse perso la scarpetta...che ne sarebbe stato di lei?

"Camicia e labbra rosse, si avvicinò al bancone del bar per chiedere un caffè. Nessuno immaginava che sotto tutto quel fondotinta si nascondeva una persona ferita, che aveva bisogno di riaffermarsi nel mondo. I complimenti la lusingavano, la facevano sentire "sicura" di sè stessa. La donna appariscente gustò lentamente il suo caffè, sollevando delicatamente un piede e riapoggiandolo immediatamente a terra, sulla punta, tenendo l'altro ben fisso, sul tacco 10.  Gli uomini seduti al bar osservavano ogni suo gesto, ammaliati da tanto fascino e femminilità. Eppure, anche lei - difficile a credersi - aveva ricevuto un no, un rifiuto che le aveva cambiato la vita e spezzato il cuore. Ora tutto dipendeva da sè stessa, era lei la protagonista e la padrona della sua vita. Questo doveva essere chiaro a tutti e, soprattutto, a lei: rimarcava così due volte le labbra e le unghie con il rosso vivo. Persa nei pensieri, abbandonò il chucchiano sul piatto della tazzina ed uscì dal bar, ancheggiando e lasciandosi dietro soliti e piacevoli apprezzamenti".

(racconto 01)

...

Mi perdo dietro quell'immagine. So che non dovrei, ma non posso fare a meno di puntarmi il dito contro, in una sorta di piacevole autocommiserazione.

Pensiero carino

Sto cercando di elaborare i "no". Essendo soggetta a personalità evitante, soffro ad ogni tipo di rifiuto, tanto che non riesco ad accettare di essere rifiutata anche da persone che io stessa rifiuto.

Esistono persone che mi hanno da subito messa fuori, senza darmi possibilità di farmi conoscere per come sono. Io lo so, ho una faccia proprio antipatica: un piccolo naso dritto e due occhi che ti osservano con distanza da dietro gli occhiali. Eppure, c'è chi ha saputo andare oltre un paio di lenti.

Ecco perchè mi sento grata verso quelle persone che mi hanno dato una chance. Che non mi hanno messo in un angolo ad ascoltare i loro discorsi ma che mi hanno fatta parlare. Che non mi hanno giudicata male per la mia timidezza ma che piuttosto me l'hanno fatta dimenticare, in loro compagnia. Persone che la mia parte da musona insicura non l'hanno mai nemmeno conosciuta, tanto sono state aperte e felici di accogliermi.

Io mi sono costruita un mondo mio, fatto di queste persone, dei loro sorrisi. Alcune di loro riesco ancora a vederle, altre le sento soltanto ma non importa, da lontano mi dimostrano ancora la loro amicizia e il loro affetto.