Creato da: senzaTe_Mi30 il 06/06/2005

Senza di Te
 
     
Dal primo giorno senza di te - Fino ad avvenuta guarigione. Grazie a chi è passato di qua, keep in touch :)

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   Messaggio N° 100 05/09/2005    
 

Così fan tutti

sabato 3 settembre

mi sveglio ubriaco, con la testa che mi gira e il pensiero che sta arrivando MGE con C. Ho bisogno di restaurarmi e riprendermi, S. vuole SMS.

Lavoro sul pizzo, mi è venuta un herpes sotto la mosca, spero non si noti, meglio che sulle labbra! Proprio questa week end non ci voleva.

Con M. decidiamo di vederci post pranzo. Ho il tempo x sistemare casa e fare la spesa. Compro un po' di bicchieri e un porta snack di cercamica bianca triangolare su un vassoio finto wengè. Patate arrosto già pronte x pranzo. Ci sono le bici in offerta, sudo sette camicie per scaricarla dalla macchina, macchio pure gli short bianchi e sono pezzato ovunque.

Mi rilavo e sono pronto x uscire. Appuntamento alle 15.30 in duomo.

Ci becchiamo al telefono mentre o un telepresagio a distanza e sono contento. Avanzo sotto i portici provando un paio di sorrisi e stirandomi la t-shirt verde marines. Meno male, l'altezza è quella giusta. C. non fa una piega, non ci andrei mai.

Propongo caffè in terrazza alla R. Mostro i tetti del duomo e ci accomodiamo sui divanetti al fresco. Caffè shakerato x 2 + un macchiato caldo e acqua.

Tra racconti felini e di trascorsi chirurgici, decidiamo di scendere lungo le scale mobili. Si baciano. Imbarazzo. Andiamo a Brera e son contento del tono della conversazione. Molto affiatati. Continua a chiamarmi un numero con addebito di chiamata. Finalmente scopro che è C. Stasera non posso sono tutto loro. Facciamo x la prossima volta.

Alla biglietteria M. riesce ad ottenere il 50% come docente, genovese nel DNA x osmosi. Iniziamo a girare x le sale e non vedo l'ora di passare il trecento. C. legge, M anche. Appoggio il mento sulla spalla di C., mano nella mano con M. Indifferente all'occhio curioso dei custodi e delle telecamere. Davanti al mantegna capisco la mia passione per le ferite. Stupito davanti al san marco ad Alessandria, scruto i volti dei personaggi. Sono un po' ubriaco di M. Invece di guardare i quadri volgiono colgierne ogni espressione e ogni tratto. Ho paura di irritare C. che invece non se ne cura + di tanto.

Prima di cena dovrei andare a cambiarmi. L. vuole andare a BS in treno. Il gruppo non ha ancora deciso x il dopo cena. Convinco L. a venire a cena con noi e poi ad andare in auto a BS.

Faccio danni in metro, ma non è la serata giusta. A casa c'è caldo. Metto i N. offro da bere e i bignè alla panna, nonché il liquore al cioccolato di mamma. Il tempo di masterizzare il cd e sono già senza la camicia. Mi imbarazza l'antifona. Vorrei e non vorrei. Decido di lavarmi e di cambiarmi. M. mi raggiunge in camera mentre scelgo la camicia. Ci abbracciamo e ci baciamo e mi sento colpevole quando C. entra e non so che fare. Non voglio partecipare ma le loro intenzioni soo chiare. Mi concedo anche a C. M. mi spoglia del tutto, loro sono ancora vestiti. C. mi trascina sul letto, mi sdraia e ci sale in piedi. Mi si offre mentre io vorrei stare a coccolarmi con M. Seguono attimi di tensione, io al centro di un balletto già collaudato, con la scarsa voglia di partecipazione, x la delusione dei capezzoli abbondanti di M., del troppo pelo del sudore. M. non è come mi aspettavo, un po' peggio di tutto. Adoro il suo viso e il suo sorriso, vorrei concentrarmi solo su quello. E infatti chiudo gli occhi quando x la paura di sblianciarmi troppo bacio C. Li tengo aperti quando è la volta di M. Tenta di entrami, mi è sopra, mi irrigidisco, mi rivoltano e colpiscono a turno le mie cosce. Chi la fa l'aspetti, dopo aver schiaffeggiato il dolce viso di M. C'è un odore acre di sudore, le lenzuola umide, il ventilatore non basta. Mi sdraiano supino, non mi ci ritrovo in questo ruolo, perdo anche vigore. C. giunge e arriva oltre il mio petto, sulle lenzuola. Ne sento il calore, partecipo poco. Mi prendo cura di M sperando che finisca presto, Si baciano, mi scalda la mano.

Il suo telefono suona, p il turno delle docce e degli accappatoi. Le lenzuola fresche ormai inguardabili. Siamo in ritardo.

Ci precipitiamo in strada, metto M. accanto a me come un navigatore. Spiego la strada che dovremmo percorrere e siamo nel traffico di MI. L. è già lì davanti, sbaglio x un paio di sensi unici ma riesco a trovare anche un parcheggio agile e comodo.

Ad aspettarci c'è F. che altri non è che ls. Una delusione. Woman. Non mi riconosce. Mi infurio. Sono acido. L. senza G. E' a PR a fare non si sa che. Una conferenza. Ho scoperto nel frattempo che parteciperà anche C. e stavolta credo gli venga un infarto a rivedermi lì dopo il 2 di picche. Le sorprese non finiscono quando da un dubbio se F o L scopro che l'ospite P. anltro non è che P di L/F. E' L. ma preferisce F. a volte. E quindi praticamente conosco tutti, Arrivano anche A. e M. E noto con piacere che M. ha una bella personalità.

Il locale fa un po' schifo, e pensare che c'è RP a vista. Ha scelto F. sto zitto. Ci accomodiamo, ordino 3 pizze variazione x me, L. e L. Sono acido con la cameriera che si lamenta. Gnocco fritto con salumi x tutti.

Arrivano i piatti sbagliati, tonno alla griglia che sembra spada alla pizzaiola. Riportano 3 piatti in più e tutti mangiano tutto.

Nel frattempo scoppia il temporale, ne vedremo solo le gocce monsoniche che si attardano sul parabrezza. Dopo una trattativa indecisa, si va al T. M. si offre di andare con la sua auto, sia x il tempo che x la benzina aziendale.

Lascio la macchina in via plinio, mi siedo dietro tra L. e C. M. è davanti. Facciamo il viaggio con George e Mina. Un mano sulla gamna di C. l'altra sul collo e il braccio di M.

M. sbaglia l'uscita della statale e ci ritroviamo dall'altra parte. Ho una folgorazione: mi  ricordo la via. La voce del navigatore ci guida come sapesse già dove siamo diretti. Trai complimenti generali arriviamo ed entriamo. Siamo già su di giri, felici per la serata da passare.

Il locale è stracolmo, afa e umidità interna, giardino affollato e sgocciolante. Vedo S. in lontananza, non ha risposto all'SMS. Intrevedo il viso familiare di E. che finalmente accenna un riconoscimento. Mi piace ed è bello che non ci sia stato nulla di preventivato. Mi chiedo se ci sarà un seguito.

Tra un giro e l'altro c'è U. In sala suonano i DM, penso ad A. Individuo gli estimatori da come si muovono. C'è S. alla balustra mi avvicino e mi fa i complimenti con la sua vocetta stridula. Mi apre la camicia e mi accarezza il petto e gradisce. Ha le labbra morbide e dolci ma non ne percepisco il sapore. Spero mi segua fuori invece mi lascia uscire e rimane lì.

Accompagno M di sopra x l'indulgenza ma rimane sulla porta. Io mi addentro, sotto il ventilatore rivedo M che avevo perso di vista. E' lì che aspetta ma mi fa picere che gradisca. Mentre cerchiamo un posto senza prenotazione, sfuggo agli attacchi inquisitori di U. Becco una porta che si apre manco fosse un parcheggio pieno. Dentro è caldo e le camicie volano in fretta. M. opterà x  l'integrale. Me ne ricordo la stazza e la consistenza. Mi ricordo che partecipa con piacere e che gradisce la mia compagnia. Ci facciamo un po' di complimenti, l'assecondo e me ne prendo cura. Adoro il contatto della testa rasata e morbida ricoperta di sudore. Mi piace tenere le mani aperte e entrargli nell'intimo. Sono ancora dentro quando sento le contrazioni del suo piacere. Io sono lontano anni luce, approfitto del buio e mi volto fingendo.

Serve + carta x asciugarsi il sudore che x ripulirsi. Tra le scintille dell'attrito e la luce del mio telefono ci scambiamo sorrisi e i "come stai"/"mi ricordo". Mi piacerebbe che ci rivedessimo, decido di presentargli M. di sotto. Al fresco del giardino non faccio in tempo che attacco bottone con un fan dei DM. Troppo silvestri x piacermi. Prendo il numero e non me ne faccio nulla. Spero che sia anche sbagliato e che lo squillo che ho fatto solo x cortesia non sia andato a buon fine.

Nel frattempo noto con piacere che il mondo è piccolo e le due coppie MC+M sono già vecchie conoscenze. Lascio a intendere a tutti i miei reciproci coinvolgimenti e mi permetto addirittura di presentare M. a N. come la mia storia attuale, tra gli scherni generali e le occhiatacce di C.

Il gruppo si separa. A+M si ricompongono, si ride piacevolemte tornando indietro e facciamo anche abbastanza in fretta. Ci lasciamo urlando oscenità da film a luci rosse anni '70. Convinti di aver passato una serata indimenticabile.

Lascio L. a casa e scappo a collegarmi. Mezzo stilnox e anche L. insonne che mi deride. Lascioun messaggio x E. chissà se si farà sentire. Spero di sì. Ho già le allucinazioni e scappo a letto.



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