venerdì 9 settembre raccolgo il raggio di sole tra le gocce di pioggia e ne approfitto x salire in auto. Ho bisogno di andare a casa anche se la borsa è già pronta nel bagagliaio. Faccio tutto con calma, M. che mi ricorda di non perdere il treno, io che sono indeciso se anticipare la partenza e magari viaggiare con B. Opto x l'indifferenza e la discrezione. Ognuno x cavoli propri. Arrivo in centrale 15 min prima che parta il treno. Tentativi maldestri davanti a me in coda da psrte di chi cerca invano di fare un biglietto al self-service. Prelevo il moi col codice di prenotazione, copro la schermata col mio nome e me ne vado al binario, mi cerco il posto e me ne sto tranquillo. Quando mi chiami non so se è il caso di rispondere. Ci rimani male che sto andando a roma senza di te. Dovevamo andarci insieme, inseguire gli indizi di brown, vedere i musei. Mi salvo il tuo nuovo numero, mi spiace dover cambiare la convenzione. Ho un tono triste e silenzioso. Sono in treno, sono malinconico. Senza di te. A casa va tutto bene, non è successo nulla. Ho solo nostalgia di te e piango. Il viaggio si rivela un inferno. Minuti di ritardo, il buio fuori, le luci abbaglianti, la gente che urla, la musica sparata a tutto volume nelle orecchie, il dolore degli auricolari, il rifornimento al bar. Non riesco a stendere le gambe, il tizio davanti a me si è messo di sbieco, mi ha chiuso l'unico sbocco con la sua borsa di finta pelle. Evito di chiedere di spostarla x non essere aggressivo, aspetto che si alzi e con un colpo secco la giro e mi faccio un varco e ci stendo le gambe. Arrivo a RM e c'è G. ad aspettarmi, nel frattempo arriva anche M. che aspetta una conquista. Mio Dio che vergogna, è sempre il solito. Si caccia in queste situazioni orrende e non so mai come fare. G. ci acocmpagna all'autobus, saliamo senza biglietto e va via. E' già tardi e domani ci vedremo x colazione. Il 40 si guasta in via Nazionale. Scendiamo tutti e montiamo su quello successivo. Mi ritornano in mente i momenti vissuti a roma. Le vie, le luci gialle, gli incontri. Ho un tuffo al cuore quando rivedo il mausoleo. La luce arancione e il riflesso sui sanpietrini bagnati mi mettono una nostalgia autunnale. L'albergo è splendido come al solito. Mi faccio consegnare un secondo badge e saliamo su in camera. Il tempo di lavarmi il viso e di mollare la valigia che siamo già in strada ad aspettare un autobus che non passerà mai. Quando finalmente arriva un notturno, lo prendiamo x scendere in senato. Attraversiamo piazza navona, scatto la foto alla fontana e te la mando come indizio Water. Il ristorante aperto tutta la notte è chiuso, il mac anche. Siamo affamati. M. è irrequieto, sfiora l'isteria. Io ho voglia di buttarmi nella notte romana. Ho voglia di conquiste. In largo di torre argentina saliamo su un taxi e ci facciamo portare nei pressi dello S. Prima cerchiamo da mangiare, attraversiamo la stazione con tutti i bar chiusi e troviamo una tavola calda con pizza alla romana. Ci facciamo un vassoio di pizza e focaccia, ci ingolfiamo di birra mentre mi slumo i magnifici PS che vengono a fare lo spuntino della notte e siamo pronti per uscire. Hanno chiuso la stazione, per cui la dobbiamo circumnavigare a piedi e quando arriviamo in piazza MF, vedo uscire la gente giusta a uno scantinato. L'ingresso dello S.
Commenti: 0 |