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FRAGILE

Post n°78 pubblicato il 22 Settembre 2008 da senzalanima

Se fossi una scatola oggi indosserei una scritta a caratteri cubitali: FRAGILE.
Adesso che vedo che non ho certezze, che tutto mi appare fallace ed effimero mi stringo le ginocchia al petto e l'unico istinto è piangere.
Nella sala di questo aeroporto ho scelto la fila di poltrone più piena di persone per fare in modo che la vergogna mi aiuti a trattenere le lacrime e ho imparato qualcosa di nuovo sulle emozioni: il dolore vince la vergogna.
Così me ne sto qui, con le ginocchia metaforicamente strette al petto e gli occhi bassi sulla tastiera. Ogni tanto il mio telefono suona e mi scuote dal torpore. Rispondo, sorrido se serve, faccio la tranquilla se serve. Dio, che questa giornata finisca.
L'unico desiderio che ho in questo momento è notte e buio, è tenebra e oblio.
Guardando scorrere il tabellone mi chiedevo quale meta mi darebbe un pochino di sollievo, la mia anima è stracciata, è freddo piombo..io che credevo di avere almeno raggiunto un timido argento..non ci sono mete quando porti con te il tuo peggior nemico, la paura.
Paura di veder finire la tua famiglia, paura di quello che sei stata capace di fare al tuo amore, paura di non avere mai fatto una sola scelta giusta dalla notte dei tempi ad adesso.
Ero forte perchè avevo delle basi, perchè le mie radici sono profonde e la terra che le sostiene è ricca e sana. Adesso il dolore colpisce proprio le radici, nel profondo.
Mai ho desiderato così tanto annullarmi come ieri in quella vasca termale. Mai ho desiderato fondermi all'acqua per smettere di percepire.
Mai, pure, mi sono sentita così sola. Non si offendano coloro che mi hanno offerto  la mano, sono gesti che scaldano il cuore, ma non basta ad un cuore spezzato il conforto di una mano, serve l'altro mezzo cuore.
Ho allontanato da me la rabbia, il rancore, resta solo la delusione per ciò che è finito, l'amarezza per ciò che sta finendo e il timore di ciò che potrebbe venire dopo.
Vuoti gli occhi e freddo il ventre, come una rana d'inverno. Oggi mi sento così.
Peccato non sia inverno e fuori ci sia un sole a 20 gradi.

 
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