Nel settembre del 1446 re Sejong il grande introdusse per la prima volta l'alfabeto coreano, per dare la possibilita' anche al popolo, che fino ad allora aveva un sistema di scrittura proprio con prorpri caratteri, di comprendere cio' che il sovrano faceva scrivere e riuscire di conseguenza a comunicare con tutti i ceti sociali. Egli voleva insegnare al popolo i "suoni corretti". Fino ad allora si erano utilizzati i caratteri cinesi.
Vi era la necessità di standardizzare la pronuncia coreana dei caratteri cinesi e di fare comprendere al popolo cio' che il re scriveva. Quando nel 1434 egli fece pubblicare un libro che conteneva una raccolta di racconti morali, per fare conoscere alla popolazione l'etica confuciana, egli si rese conto che la gente comune non era in grado di leggere i caratteri cinesi. E quindi, dopo aver condotto vari studi, il re Sejong creo' il nuovo alfabeto.
Inizialmente l'alfabeto era composto solo da 28 lettere, rispetto alle migliaia di caratteri cinesi esistenti fino a quel momento. Di queste 28 lettere, solo 24 sono usate ancora oggi.
L'alfabeto odierno (non calcolando la quinta colonna, quella dei gruppi di consonanti, riportata nell'immagine allegata) e' composto da 40 lettere tra vocali e consonanti e non ha alcune consonanti che sono normalmente presenti nel nostro alfabeto occidentale.
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