LIEVE IL TUO SGUARDO SCRIVE NELL'ARIA
Lieve il Tuo sguardo scrive nell’aria la mossa del mio passo a Te
Soffio dopo soffio mi accarezza il Tuo nome
e mi veste di filigrane dell’anima abitando il mio respiro …
di luci ed ombre mi irrora …
e mi adagio nelle pieghe della Tua Eleganza
per respirare l’idea che soggiace al Tuo passo
e musicarla così nella mia di parole silenziose …
DONNA CAPO CHINO
… perché sia danza di lente carezze
sia il semplice equilibrio degli intenti
nel vorticoso tessere di passioni
un ballo di amanti tra insidie e colori
dove il passo accompagna il passo
e insieme raggiungere il luogo preposto al profumo di quiete
là dove si consuma lo scacco matto all’anima dell’ anima
… fondersi in un tremolio di unico sguardo
un orizzonte in cui rinascere regina al fianco del Tuo essere Re
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In punta di lingua
Canzoni di cieli inabissati nella penombra del mio correre senza passo ferma nell'ombra rumorosa mi vesto di cotonata fragranza ...è il sapore del Vostro istinto che flagella la mente di una pelle bruciante... Non così lontana la sagoma perpetua l'equilibrio tra le parole che non sanno colorare e il cammino immobile dell'impronta della mia pietraia ... una risacca di musica dove note come sassi tentano il volo tra parallele linee di mente e cuore in spazi senza incontro di un presto con fuoco Vipera e dolce erba mi avvolgo nelle spirali del mio tormento e spolvero la sobrietà del silenzio musicante stando attenta a non farmi troppo bene ...è questo dolore del Vostro divino incrocio che fiorisce la slogatura della caviglia per un tacco d'equilibrio dove la donna si incatena all'amore e nella voragine dell'anima si rende schiava del proprio volo.... Tenera è la fragilità della roccia che si piega all'angusto sguardo della cima del gigante e morbido al tocco l'arpeggio del Vostro fulmineo morso Nel ruscello del cielo nascono fremiti di prati e gentile la nuvola abita l'ondeggiante terra intessuta tra dita e occhi ...Vi amo come lo specchio d'acqua piovana ama le nubi fiorite mentre si frantuma il passare di luna nell'increspare del vento per poi ritornare... e d'acqua attendo la pioggia che ristagni nelle fessure del tormento incontrandoVi nel vuoto troppo pieno che straborda d'esistenza ma rifuggo l'abbondanza di luce per una notte d'ombre dove anelare lo spazio del canto di un tocco in punta di lingua che faccia male
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