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SIMBOLI DELLA CIVILTA' KUSHANA
Post n°978 pubblicato il 16 Gennaio 2014 da das.silvia
La civiltà kushana, sapiente intreccio di cultura greca, iranica e indiana, agli albori della nostra era ha dato visibilità al buddhismo e alla sua vocazione ecumenica; questo soprattutto grazie alla sua arte, usualmente nota come “arte del Gandhara”.Provenienti dalle steppe centroasiatiche, i Guishuang, cioè I Kushana, una delle cinque tribù degli Yuezhi, un’ampia federazione di genti indoeuropee che parlava una lingua iranica, il Tocario, invasero la Battriana greca, cioè le attuali regioni ai confini di Iran e Afghanistan. Dal I al II secolo d.C., i sovrani kushana arriveranno a controllare un vasto regno esteso dalla Battriana al bacino del Gange e oltre. Un grande impero, un mosaico di genti, lingue e religioni in cui convissero iranismo, buddhismo, ellenismo e induismo. L'impero kushana fu probabilmente l'unico esempio di tolleranza religiosa, da parte di un potere che condivise con i suoi sudditi una molteplicità culturale, soprattutto religiosa. All’interno di questo variegato intreccio etnico e linguistico l’arte si pone come elemento di unificazione. È proprio sotto i kushana che prende forma la prima iconografia “canonica” del Buddha. Ma il Buddha non è il solo elemento unificante dell’arte gandharica: dèi greci, induisti, iranici e anche egizi (Arpocrate) si compendiano in figurazioni nuove e complesse.
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