Messaggi di Dicembre 2018
Post n°1686 pubblicato il 31 Dicembre 2018 da das.silvia
Fingiamo di non renderci conto che il nuovo anno è il proseguimento di quello finito, illudendoci che “l’era nuova”, forse….ci riserverà qualche diverso trionfo, o forse una inaspettata innovazione in grado di donarci la felicità….
Quanto amiamo sognare o forgiarci di incredibili illusioni dell’attimo….siamo sempre alla ricerca di gratificazioni o doni estremamente positivi. Ma lei, la vita, non è dello stesso parere e ci tiene sempre, sul filo della corda, facendoci sospirare a lungo per ogni nostro desiderio.
Del resto se così non fosse e ogni attributo, che rincorriamo, apparisse di semplice raggiungimento, ci annoieremmo tantissimo, e saremmo privati del tutto di quella forte caparbietà, ed energia, che ci spingono a lottare per arrivare a mete lontane.
In ogni caso, il trentun dicembre di ogni anno, si brinda e si fa una veloce carrellata mentale di tutte quelle cose che vorremmo si avverassero; nutriamo, quindi, una notevole speranza perché esse si tramutino in veloce realtà, avvalorata anche da un abbigliamento intimo “rosso fuoco”, che rappresenta un buon auspicio per tutte le nostre velleità più segrete.
Insomma è diventato un rito, quasi scaramantico, brindare e sognare che tutti quegli avvenimenti, che “coviamo”,nel di dentro, presto ci siano serviti su un piatto d’argento, alla nostra portata, come uno sgargiante fiorire di nuova primavera
@Silvia De Angelis
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Post n°1685 pubblicato il 28 Dicembre 2018 da das.silvia
quell'arduo sentore altero @Silvia De Angelis |
Post n°1684 pubblicato il 25 Dicembre 2018 da das.silvia
Il Festival delle Lanterne Giganti (Ligligan Parul Sampernandu) si tiene ogni anno il sabato prima della vigilia di Natale nella città di San Fernando, la “Capitale del Natale nelle Filippine”. Il festival attira spettatori da tutto il mondo. Undici baranggay (villaggi) partecipano al Festival facendosi una concorrenza spietata per costruire la lanterna più elaborata. In origine, le lanterne erano semplici creazioni con un diametro di circa 60 centimetri, realizzate in “papel de hapon” (carta giapponese per origami) e accese con una candela. Oggi, le lanterne sono costruite con vari materiali e si sono espanse fino a raggiungere i 6 metri di larghezza. Sono illuminate con lampadine elettriche che brillano creando motivi caleidoscopici.(WEB) |
Post n°1683 pubblicato il 21 Dicembre 2018 da das.silvia
Nicchie di luce prediletta
nell’abete d’amore
muovono
porzioni emotive d’amaranto
Labili voluttà d’infanzia
rimodellano l’istante sacro
alla ricerca di motivate essenze autentiche
velate d’onirico
@Silvia De Angelis
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Post n°1682 pubblicato il 17 Dicembre 2018 da das.silvia
Eccoci quasi giunti al fatidico Natale. Una festività, in parte coloratissima nei suoi
speciali gingilli e addobbi, molto malinconica, dall’altra perché avvicina il pensiero
a quegli anni molto addietro, in cui questa festività si trascorreva insieme ai propri
cari, ora scomparsi.
E’ inevitabile che la mente torni a quelle remote giornate festaiole, in cui ci si riuniva
fra grandi e piccoli, per rendere ancora più prezioso l’affetto che univa tutti,
rafforzato dallo scambio di regali di vario genere, che poi sarebbero divenuti “cimeli”
in stagioni a venire.
Quel verdissimo abete, ornato a festa, con le sue psichedeliche luci e i suoi magici
ornamenti trasmette un profondo senso di allegria ed è, insieme a un piccolo presepe
la rappresentazione più sentita di questo scenario di fine dicembre.
La città si presenta più caotica di sempre, imbellettata d’ornamenti argentati e,
nelle notti di luna, il riflesso di alte luminarie, sembra arrivare quasi alle stelle.
Individui felici ed altri tristissimi, ognuno vive questo periodo dell’anno in modo
diverso, trascinando con sé consapevolezze delle stagioni che corrono, ed episodi
che hanno segnato respiri di vita, sperando, in cuor suo, che Cristo, con la
sua nascita porti benessere e serenità
@Silvia De Angelis 2018
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Post n°1681 pubblicato il 14 Dicembre 2018 da das.silvia
Cadenze della vita in cui avvenimenti sgradevoli si susseguono l’uno all’altro,trovandoci psicologicamente impreparati a far fronte a un’emergenza di questo tipo. All’inizio ci si fa scudo delle energie interiori per superare la prima trance dinegatività…ma continue opportunità oscure appaiono all’orizzonte senza lasciarciun attimo di respiro. E’ allora che quella parte fragile di noi, che cerchiamosempre di tenere a bada, esce con una forza inaudita, lanciando, a più non posso allarmanti sensazioni sgradevolissime.
E’ assai difficile mantenere il controllo, e proseguire il cammino di sempre, cercandodi non accusare pungenti strali, che feriscono, e hanno il potere di toglierci la luciditàfissando le linee del pensiero su quegli accidenti a ripetizione che ci bersagliano, minacciando il nostro iter.
In quei momenti è necessario ricorrere all’arma segreta che possediamo tutti,ma che spesso ignoriamo, nominata con l’attributo di “calma”. Infatti è l’unica alleata in grado di farci ragionare e allestire, serenamente, un piano d’azioneper superare, una alla volta, quelle contrarietà che oscurano le nostre giornate e ci rendono intrattabili col contorno.
Infine quando la tempesta si è placata, e quel periodo si installa nel letargodella nostra mente, riprendiamo a vivere con le nostre performance di sempre catturando anche ogni live sfumatura d’esistenza, per non lasciarcela sfuggire….
@Silvia De Angelis
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Post n°1680 pubblicato il 12 Dicembre 2018 da das.silvia
Nel tuo vanesio contraltare
suoni di vita
perdo il filo emotivo
d’un dire sensuale
che s’insinui
nelle curvature increspate
Cotono le parabole della mente
per ragguagliare il passo al tuo
ma l’alfabeto di terra
si fa distante assai
rendendo roco il confine…
@Silvia De Angelis
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Post n°1679 pubblicato il 10 Dicembre 2018 da das.silvia
Come un turbine sembra prendere il sopravvento quel pensiero assillante e logorare, con la sua insistenza, le fibre mentali..quasi assottigliate nel percepire un senso di malessere oscuro e opprimente .
Sembra incredibile, come il nostro senso di masochismo, sia a volte fortemente accentuato nella coscienza, quasi inabile a proporre, in quei momenti, considerazioni alternative o posarsi su inclinazioni mordenti, che possano, in qualche modo, risollevare l’andamento generale dell’organismo, fermentato di pigmenti negativi.
E’ davvero inspiegabile questa forma di autolesionismo che si genera in noi, con una forza inarrestabile, diretta a sottolineare, energicamente, l’inestricabile situazione di cui siamo vittime, ingigantita all’ennesima potenza e avvolgente nelle sue spire soffocanti.
Accade poi casualmente, che un’inezia del giorno, con la sua diversità, ci allontani da quelle sgradevoli sensazioni e, ripreso, da parte nostra, il controllo della mente, si indirizzi l’attenzione sugli eventi del momento, scanditi in un succedersi quasi innovativo che ci suggestioni e ci trascini in una dimensione mentale sconosciuta, apportatrice di nuove sfumature, inedite e riconducenti a un effetto inaspettato e piacevole che sembri risollevarci.
In realtà siamo noi a instradare le vie del pensiero e a condurle in luminosi orizzonti o inabissarle in melmosi meandri intransitabili. E in quei momenti d’inquietudine, riuscire a intravedere risalite planetarie, significa avere l’esatta cognizione di noi stessi e la padronanza, in ogni attimo, delle nostre reazioni che sono controllabili e mutabili nel cromatismo della nostra volontà.
@Silvia DeAngelis
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Post n°1678 pubblicato il 08 Dicembre 2018 da das.silvia
nel gioco stondato del giorno e della notte @Silvia De Angelis |
Post n°1677 pubblicato il 06 Dicembre 2018 da das.silvia
Rimanere in silenzio, quando si vuole aiutare un affetto caro, non è cosa facile, ma in realtà è uno degli atteggiamenti migliori, per evitare di creare una maggiore difficoltà interiore a chi, in quel momento sitrova a disagio.
Parlare e chiedere continuamente notizie, in merito a una situazione che sta vivendo l’interessato, è un atteggiamento che crea un imbarazzo ancor maggiore, perché riporta la persona sull’arduità della cosa, nonfacile da vivere e affrontare.
Quanti silenzi parlano più di mille parole, e la pausa che ne consegue diviene saggia e importante.
Trascorso del tempo, dall’evento doloroso, si potrà colloquiare di nuovo con chi ha sofferto, portando argomenti lieti e senza fare domande inquisitorie su quanto accaduto.
Saper stare vicino agli altri, significa scegliere il tipo di atteggiamento giusto, che non sia invasivo, ma che faccia sentire, in ogni caso, la vicinanza del proprio cuore
@Silvia De Angelis 2018
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Post n°1676 pubblicato il 04 Dicembre 2018 da das.silvia
di soppiatto mi allontano @Silvia De Angelis 2011 |
Post n°1675 pubblicato il 02 Dicembre 2018 da das.silvia
Talvolta mi domando se i miei atteggiamenti nei confronti degli altri sono linerari o,
viceversa sono gli altri a comportarsi in un modo inspiegabile verso me, senza che
io riesca a trovarne una ragione plausibile.
Ho notato, negli ultimi tempi, che molti individui, cercano di supportare il loro
malcontento interiore spostandolo sulla pelle del loro prossimo, quasi per un senso
di sollievo, per quanto li possa corrodere dentro.
Naturalmente “ la vittima predestinata” all’inizio si farà un esame di coscienza per
cercare di capire in cosa ha sbagliato, per procurare un astio o risentimento del tutto
fuori posto…..ma alla fine si renderà conto di aver sempre agito “secondo le regole”.
Allora cercherà una spiegazione dalla controparte, che colta di sorpresa inventerà
delle scuse astruse e fuori tempo, capendo finalmente che “il personaggio in questione”
è fuori di testa.
Ignorarlo, se possibile, credo sia la soluzione migliore, senza troppe precisioni o
discussioni, del tutto inutili in questi casi.
La gente è stressata e perde la testa frequentemente, purtroppo non si rende ne anche
conto di inglobare, nelle sue problematiche, anche persone estranee, che a loro
volta hanno le loro questioni da risolvere e non possono star dietro anche a questi
individui.
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