La via del Cavaliere

I giorni si succedevano con relativa tranquillità ed io sempre più spesso mi ritrovavo a Tyrsis: il fascino della capitale degli umani mi aveva contagiato al punto che mi conoscevano bene le locandiere della piazza centrale. Finchè un giorno, un messo reale mi raggiunse. Il re degli Elfi in persona caldeggiava la mia candidatura nelle fila del suo esercito.
L'onore e la sopresa di un tale gesto mi indusse a cercare il generale Elandriel, comandante in campo, che mi accettò dopo che mi presentai al suo cospetto.
Il destino...anch'egli in quei giorni si trovava a Tyrsis percui fui immediatamente ricevuta. Uscii dalla tenda del generale da Cadetto.

Col petto gonfio di quell'orgoglio, mi diressi verso i Denti del Drago. Avrei dovuto attendere diversi giorni, percui trovai conveniente un'escursione in quei territori che per tutta la mia infanzia erano stato teatro dei racconti più fantastici e misteriosi.
Decisa a scoprire quanto di vero vi fosse in quelle storie, mi incamminai per i sentieri ripidi e scoscesi di quella terra inospitale.
Stavo già per rinunciare, delusa, quando incontrai uno straordinario destriero, con finimenti ricercati ed eleganti...in breve mi condusse ad una radura che mai avrei trovato senza seguire quel cavallo, e dove invece si apriva tra le pareti di roccia nuda un bosco verde e rigoglioso...ed una strana sensazione di esser osservata mi colse fin dai primi passi mentre davanti ai miei occhi la roccia letteralemente si apriva...

All'interno, un dedalo di sentieri che non avrebbe potuto esplorare in meno di qualche mese...L'istinto, i suoi sensi e un Fato favorevole furono quanti la condussero verso una stanza enorme e completamente rotonda. Null'altro se non un trono con un regale scheletro assiso ed un enorme arazzo sul pavimento di fredda pietra adornava la stanza. Una pergamena era ancora custodita nell'ossea stretta di qualla mano e ai suoi piedi giaceva esanime il corpo del proprietario del cavallo. Non feci in tempo ad avvicinarmi al corpo che la stanza prese vita: le sue pareti sussultarono quasi fossero organiche...altro che roccia!

Una forsennata corsa e guadagnai l'uscita giusto in tempo, per poi constatare che come posi piede al suo esterno, la tranquillità perve tornare sovrana. Troppe cose restavano senza spiegazione e una forte aura di morte aleggiava nell'aria...

I giorni intanto si susseguivano senza che ne avessi la percezione, ma con una tranquillità sospetta. Non potevo immaginare che a poche ore di marcia di distanza i Legionari erano impegnati ormai da giorni difendendo Tyrsis e i suoi cittadini da una assedio che durava ormai da giorni...

Una strana mappa era disegnata sulla pergamena, dall'aspetto antico e di certo ad un occhio esperto non sarebbe sfuggito che fosse di ottima fattura e ben redatta, come se indicasse il luogo di qualcosa di importante. Subito sotto il disegno una scritta vergata in rosso recitava: Solo seguendo il cammino deglio avi si arriverà al tesoro, solo i coraggiosi arriveranno al tesoro, la morte aleggia su chi il cammino segue, tenebre e morte. Subito sotto una firma I quattro giusti.

Poi, quasi d'improvviso, seguendo una strana luminescenza trovai un'uscita.
Mi presi cura dell'elfico druido e si riprese, ristabilito completamente proprio mentre un'aberrante creatura, a metà tra i tratti umani e quelli di un lupo, si gettò contro Cloud ferendolo al primo slancio. Preoccupata tornai indietro per constatare la ripresa dell'Elfo che si stava dirigendo verso l'uscita.
Nulla se non il suo onore gli avrebbe imposto di intervenire. Non ci conoscevamo e nessuno sapeva niente dell'altro...ma fortunatamente mi fu sufficiente far affidamento sulla sua riconoscenza per esseri occupata di lui. Grazie al suo intervento e alla sua conoscenza dell'Ars, ci siamo liberati presto di quel pericolo mortale e abbiamo guadagnato l'agognata libertà...

Sotto un cielo plumbeo e gonfio di nubi, la mia felicità per la ritrovata libertà era incontenibile.
Ero nuovamente libera, respiravo aria pura e la pioggia rigava il mio volto mentre i miei capeli aderivano alle mie spalle.
Ahh, quanto poco basta a volte a ritrovare la gioia!
Ma non ero che all'inizio.
Non avevo la percezione di quanti giorni fossero trascorsi, ma una cosa era certa: ero in ritardo e chissà quanto era già stat o predisposto durante la mia assenza.
Non avevo altro tempo da perdere, inoltre era mia intenzione consegnare la pergamena quanto prima ai miei superiori, se non al generale stesso. E così mi misi subito in viaggio, dapprima insieme ad Asterhion, il druido che aveva aiutato me e Cloud.
Mentre Cloud recuperò un cavallo e ci precedette, io percorsi quanta strada riuscii senza risparmiarmi e quando, risalendo il corso del Rill Song, giunsi all'altopiano e mi voltai, la vista mi mozzò il fiato...