Simply Writer Blog

Cosa aspetti? Scrivimi…

Maggio è alle porte ed ovviamente io sono in pieno fermento! Pronta ad accogliere col solito entusiasmo le richieste delle ragazze che mi seguono. Come probabilmente già saprai, se sei anche tu tra loro, ogni lunedì condivido con la community, attraverso il mio canale YouTube "Rinascita Live" un video in cui parlo di un argomento relativo alla Mindfulness o al Love Coaching (le mie due playlist).

Giorni fa, praticamente per caso (come succedono tutte le cose più belle) mi è stato chiesto: "E se rispondessi alle nostre domande in pillole attraverso i video? In fondo le risposte alle nostre perplessità potrebbero tornare utili alle tante altre persone che si dibattono con problemi simili, non credi?"

Ed effettivamente, sì... lo credo. Potrebbe essere un'ottima idea! A questo punto, ancora una volta la parola passa a te. A te che vorrai cogliere al volo l'opportunità di chiedere GRATUITAMENTE aiuto al Love Coaching o alla Mindfulness.

Infatti, a settimane alterne, darò vita a:

- Pillole di Mindfulness: ovvero consigli in pillole per aiutarti a risolvere quei problemi che ruotano attorno alla consapevolezza al fine di permetterti di migliorare il tuo stile di vita

- Love Coaching in pillole: piccoli suggerimenti - a portata di mano - per far luce sui problemi legati alla tua vita sentimentale

Cosa aspetti? Scrivimi una mail con oggetto Pillole di Mindfulness oppure Love Coaching in pillole. Formula una breve domanda e... ti risponderò in video!

Non perderti il primo appuntamento, lunedì 17 maggio su YouTube. Ti aspetto anche lì.

“Ci parli di te?” Intervista inconsapevole…

Il bello di relazionarsi quotidianamente con una community attiva che vanta più di 8000 followers è che si ha modo di confrontarsi positivamente e di condividere pensieri ed emozioni. Non ho mai considerato i miei followers dei numeri. Conosco personalmente moltissime delle ragazze che seguono i miei progetti di rinascita nelle loro mille evoluzioni. Mi scrivono, mi raccontano la loro storia, mi chiedono consigli... Molte di loro son diventate vere e proprie amiche. A dispetto di chi è solito demonizzare il web come fosse l'origine di tutti i mali, io che ci lavoro da anni son convinta che dipenda dall'uso che se ne fa. E che anche il mondo virtuale potenzialmente contenga il bene e il male tanto quanto quello reale.

Detto ciò, il post di oggi nasce in modo assolutamente originale! Ultimamente ho notato che tra le tante domande che mi vengono rivolte dalle ragazze che mi chiedono di parlare di me, ce ne sono alcune più frequenti che ho voluto raccogliere qui come fossero una mini intervista (inconsapevole) fatta dalle mie follower e condivisa con la community. Cosa mai vorranno sapere di me? Scopriamolo insieme...

Irene, tu non sei una di quei Coach che conducono esistenze ovattate e pretendono di insegnarti la felicità ad ogni costo pur senza aver mai dovuto fare i conti con le vere difficoltà della vita. Tu sai quanto faticoso sia rinascere. Dove la trovi la forza ed il coraggio necessario a guidare le persone che sono alle prese con prove difficili, quando magari sarebbe più semplice starne alla larga da quella sofferenza?

Chi sa quale sia il sapore delle lacrime non ha bisogno di mille parole che glielo descrivano per arrivare a coglierne l'essenza. Quando le persone che mi contattano mi confidano la loro sofferenza, io entro subito in empatia con quelle emozioni devastanti che ho sperimentato diverse volte sulla mia pelle. Se il Coaching fosse l'arte di insegnare a nuotare nel mare tumultuoso della vita, bè... io sarei uno di quelli che l'hanno imparata perché hanno rischiato di morirci dentro. Sì, forse sarebbe più semplice stare alla larga dalla sofferenza. Ma significherebbe pure non aver fatto buon uso della mia. Ho giurato a me stessa che se ce l'avessi fatta a rinascere avrei aiutato altre persone a credere che è possibile farlo, sempre e comunque. Ma lo si deve volere. Ecco... abbracciare la pratica della medicina olistica, nelle varie competenze che ho acquisito nel tempo, per me significa questo: farne una mission!

Perchè hai scelto di specializzarti nella Mindfulness?

Avevo bisogno di ritrovare me stessa. Di riuscire a migliorare la mia vita, di ridurre lo stress, di imparare a gestire le mie emozioni, di conoscere la mia mente e le tante trappole che mi tende per poter evitare poi di caderci ancora. La Mindfulness mi ha insegnato ad allinearmi al momento presente, l'unico davvero esistente. E a viverlo con pienezza. Se è vero che la vita è QUI ed ORA, altresì vero è che anche la felicità può esserlo! Basta cambiare prospettiva. Ma per farlo si deve partire sempre dalla consapevolezza.

E perché scegliendo di diventare Coach hai puntato proprio al Love Coaching?

Perchè avevo bisogno di capire le dinamiche delle relazioni felici. Ho sempre creduto che l'amore esista e che sia potenzialmente alla portata di tutti. Ma non tutti sanno l'amore cosa sia realmente. Molti ne hanno un'idea confusa (quando non sbagliata) e per questo vivono relazioni fallimentari, arrivando talvolta a far rientrare nell'idea dell'amore anche ciò che con l'amore non ha decisamente nulla a che fare! Pensa al possesso, alla violenza nelle sue innumerevoli sfaccettature... Tante persone ne sono vittime e ti dicono "Ma è il suo modo di amarmi..." Non c'è bugia più grossa... L'amore non contempla alcuna forma di sofferenza. L'amore è gioia. Reciproca. Ma può nascere solo tra due persone che hanno imparato ad amare se stesse, prima. 

Non tirare troppo la corda...

Quando si sta insieme da parecchio tempo si matura la consapevolezza del progetto di coppia stabile che si sta portando avanti nonostante tutto. Se agli inizi si tende a prestare maggiore attenzione ad ogni cosa proprio perché si teme che una leggerezza possa costare cara e indurre il partner a porre fine alla relazione, con l'andare degli anni si rischia di sbagliare nella direzione diametralmente opposta a questa.

Come se il partner fosse divenuto ormai certezza, si può infatti tendere ad agire in modo sempre più diretto, risparmiando ad esempio le belle parole con cui agli inizi si era soliti farcire tutto quel che ruotava attorno alla coppia. Poi si può cedere alla tentazione di farsi prendere dall'egocentrismo, fino a ritrovarsi a constatare che il partner si sta inspiegabilmente trasformando in un'appendice funzionale al soddisfacimento dei propri bisogni...

Triste ed amara verità... Non dovremmo mai scivolare nella superficialità che porta ad assumere atteggiamenti simili. Perchè il fatto di aver maturato nel corso degli anni col nostro partner un certo grado di confidenza, non ci autorizza sicuramente a darlo per scontato o a considerarlo un diritto acquisito.

Ridurre la comunicazione ad un tono più freddo e lineare, "approfittare" del partner per risolvere questioni personali, comporta enorme sofferenza. Che potrebbe andare persino ad intaccare la complicità della coppia.

Perchè per distrarsi bastano pochi attimi. E ferendo senza rendersene conto si possono fare grossi danni...

Quanto sono belle quelle coppie in grado di mantenere viva la magia dei primi tempi insieme? Quelle che invecchiano chiamandosi "amore", passeggiando mano nella mano, unite, qualsiasi cosa accada?

E di contro, quanto catturano la nostra attenzione quelle altre che si guardano male e si dicono parole sgarbate?

La complicità va consolidata e protetta. Ma non si va lontano se si perde la capacità di essere amorevoli e gentili, rispettosi e dolci.

Ogni persona combatte lotte che il resto del mondo ignora. E cosa c'è di più bello del poter vivere la dimensione della coppia come se fosse un nido in cui rifugiarsi per attingere alla fonte dell'amore?

Vietato darsi per scontato. Vietato tirar fuori il peggio di sé. Neppure dopo cent'anni. Perchè l'amore può finire, qui ed ora. Ed ogni istante insieme andrebbe vissuto con la magia del primo e l'intensità dell'ultimo.

Amati e sarai amato

"Perchè non ho diritto all'amore? Hai idea di cosa significhi arrivare a prendere coscienza di non essersi mai sentiti amati?" Sfido chiunque a rimanere indifferente al cospetto di un'affermazione simile. Non sentirsi amati renderebbe triste chiunque. Perchè siamo creature fragili e bisognose d'amore. Nessuno può essere felice senza.

Eppure son molte le persone che raccontano di aver vissuto sempre relazioni a senso unico. Di aver amato il partner in mille modi differenti, mettendolo al primo posto, facendolo sentire sempre importante e di essersi visti considerati quasi come un oggetto funzionale al soddisfacimento dei bisogni. Perchè succede tutto ciò? E' contro natura! Che si riceva amore incondizionato e non si avverta il bisogno di ricambiarlo.

E' un'atrocità, ne sono pienamente convinta anch'io, ma per poter comprendere la situazione occorre un cambio di prospettiva. La persona che afferma di non essersi mai sentita amata, si ama o delega questa responsabilità integralmente al partner?

Se non ci amiamo per primi questa cosa si percepisce pesantemente all'interno del rapporto di coppia. E può ritorcersi contro di noi. Perchè? Perchè magari dietro la mancanza di amore per noi stessi si nasconde una bassissima autostima, o la convinzione di non essere meritevoli d'amore. E, guarda caso, proprio questo attiriamo!

Se invece noi per primi ci amiamo, impariamo da subito l'importanza di non trasformarci in uno zerbino! Di prenderci cura amorevolmente del partner senza però dimenticare mai di dare attenzioni anche a noi stessi.

Venirsi incontro è una gran cosa. Annullarsi no. Trasformarsi in servi obbedienti nemmeno.

E' solo da qui che possiamo ripartire correggendo il tiro. Se non mi amo, perché dovrebbe amarmi il partner? Se non mi riconosco valore, perché dovrebbe farlo lui? Se non do importanza ai gesti che compio, perché mai dovrei aspettarmi che lui non li dia per scontati?

Amarsi è la chiave di tutto. Amarsi davvero, concretamente, sempre! Di un amore incondizionato. E poi amare il partner. Questo fa la differenza. Provaci. Poi mi dirai...