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Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

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Sono Praticante Internazionale di Discipline Olistiche specializzata in Marketing Etico e Comunicazione Zen 

 

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Messaggi di Maggio 2021

La pausa di riflessione serve davvero?

Post n°551 pubblicato il 25 Maggio 2021 da irene.74

Si sta insieme da un po' di tempo, poi qualcosa comincia a non andare per il verso giusto. La magia iniziale tende a spegnersi lentamente, nascono le prime incomprensioni, ci si relaziona con gli inevitabili problemi della vita... Non tutte le coppie reagiscono a questo copione allo stesso modo. Ci son quelle che riescono ad affrontare tutto al meglio e quelle che invece iniziano ad andare in tilt.

E' necessario, in questo caso, correre ai ripari. Una situazione di insofferenza e malcontento ignorata troppo a lungo può produrre effetti catastrofici difficilmente ridimensionabili. Quindi sicuramente occorre mettersi in ascolto della difficoltà con cui ci si ritrova a dover fare i conti.

Ma per il resto, ancora una volta, non si può generalizzare. La pausa di riflessione può servire in alcuni casi e rivelarsi completamente inutile in altri. La "riuscita" dell'azione dipende da molti fattori ma essenzialmente dalla voglia che hanno entrambi i partner di farne buon uso.

Ho ascoltato storie surreali di pause di riflessione chieste da un partner che voleva a tutti i costi recuperare l'armonia di coppia ed accordate dall'altro che si è catapultato tra le braccia di una terza persona arrivando ad affermare che... no, non è tradimento... eravamo in pausa di riflessione, quindi a tutti gli effetti single...

E potrei raccontartene anche di peggio. Ma in questa sede la cosa più giusta da fare sarebbe capire come sia possibile dare valore alla pausa di riflessione perché produca i frutti sperati e quindi richiamo la tua attenzione su alcuni punti essenziali.

1) La pausa di riflessione serve se entrambi i partner hanno voglia di viverla allo stesso modo, sfruttandola come occasione necessaria a riflettere serenamente sui problemi, lontani dal frastuono inevitabile che accompagna i momenti di crisi e di tensione nella coppia

2) Può aiutare a riallinearsi al meglio di sé. Tante volte, senza che ce ne accorgiamo, vivendo in un rapporto spento e demotivante, finiamo col mostrare il peggio di ciò che siamo realmente. Fino ad arrivare, in taluni casi, a lasciarci trascinare dagli eventi, smarrendo conseguenzialmente un po' il senso di tutto. Ecco che ritrovarsi soli può aiutarci a riordinare i tasselli sparpagliati, a comprendere cosa rappresenti davvero per noi una relazione sentimentale e a recuperare la motivazione e gli slanci che ci hanno spinto ad incominciare quest'esperienza di coppia.

3) Offre la possibilità di far luce su dettagli importanti. Può succedere che si commetta l'errore di stare insieme quasi per abitudine, arrivando a dare per scontate un po' troppe cose. Ritrovandoci soli, nella pausa di riflessione invece, possiamo capire quali aspetti incidono sul nostro benessere ovvero quali realtà mancanti ci portano ad avvertire una sorta di liberazione! Ed allo stesso tempo nella dimensione della assenza possiamo riprendere a dare valore a quei gesti, quelle dinamiche che per leggerezza avevamo quasi finito per dare per scontato...

Di contro, non servirà a molto se uno dei due partner non ne avverte la necessità e la vive come concessione fatta per quieto vivere, senza impegnarsi in alcun modo a farne un'opportunità da sfruttare in modo vincente, se quel tempo di isolamento forzato viene sprecato ad imprecare contro il partner, quasi fosse l'unico colpevole del disastro in corso, o, peggio ancora, se la pausa di riflessione viene intesa come l'occasione giusta per guardarsi attorno fintanto che il partner risolve i suoi problemi....

Non è tanto COSA fare, il punto. Ma COME farlo. E in coppia, perché funzioni, qualsiasi traguardo va raggiunto insieme.

 

 

 

 
 
 

Comunicazione e compromessi

Post n°550 pubblicato il 18 Maggio 2021 da irene.74

Che la comunicazione all'interno della vita di coppia sia fondamentale, l'abbiamo già detto infinite volte. Oggi però vorrei allargare lo sguardo spaziando ancora oltre e richiamare la tua attenzione sull'importanza dei compromessi. Intesi nel più nobile dei significati.

Abbiamo spesso detto, in diverse circostanze, che il segreto di un rapporto vincente è racchiuso nella capacità dei partner di saper INTEGRARE piuttosto che separare. Perché è realmente importante imparare a raggiungere nelle diverse situazioni, quell'equilibrio che si può realizzare esclusivamente attraverso l'incastro perfetto: al cospetto di una punta spigolosa, ci vuole una rientranza accogliente. Lo imparano persino i bambini, sin dalla più tenera età, giocando con la famosa casetta in cui collocare le formine delle più strampalate forme.

Il compromesso, in questa sede, diventa la capacità di andare incontro. Io vedo il muro bianco, il mio partner nero. Alla fine optiamo per il grigio. Semplicemente perché ci sembra giusto così.

Se già in valore assoluto le prese di posizione drastiche possono rivelarsi tanto pericolose quanto limitanti, puoi ben immaginare in un contesto di coppia quali disastri possano causare.

Ed è ancora una volta il cambiamento a salvarci. Sposto un po' lo sguardo, cambio prospettiva, provo a vedere cosa vien fuori dalla tua parte. Non è da intendersi come una forma di sottomissione, il compromesso. Quanto piuttosto come una scelta vincente che permette ai partner di far prevalere il buonsenso in nome di quell'armonia che inesorabilmente sta alla base di tutto.

Se amo la montagna ed il mio partner il mare, un giusto compromesso per le vacanze può essere rappresentato dalla possibilità di trascorrere metà dei giorni in un contesto e la restante parte nell'altro.

Il compromesso può rivelarsi sbalorditivo. Perchè ci permette di sperimentare cose nuove alle quali, magari per partito preso, avevamo sempre detto di no. E che poi si rivelano gradevoli.

Se vogliamo vivere una relazione felice ed appagante dobbiamo saper essere accomodanti, al momento giusto. Ovviamente - ancora una volta - a condizione di reciprocità. Questa capacità di integrazione potrà aiutarci a padroneggiare un cambiamento che saprà stupirci. E predisporci a fonderci col partner nel raggiungimento dell'obiettivo che conta più di tutti gli altri: essere felici in due. 

 

 

 
 
 

E-mail Coaching: per molti ma non per tutti…

Post n°549 pubblicato il 11 Maggio 2021 da irene.74

Hai mai sentito parlare dell'e-mail Coaching? E' un'opportunità perfetta per tantissime persone! Permette di avvalersi delle competenze del Coach, attraverso uno scambio di e-mail.

Ti porto la mia personale esperienza. In veste di Love Coach incontro spesso persone che vogliono rinascere dopo esperienze sentimentali infelici. Mi parlano del loro passato, di quel che non vogliono permettere che accada mai più. E dopo un iniziale fase di scavo, necessaria appunto a conoscere l'esperienza del cliente, per permettermi di poter entrare in relazione empatica con lui, si passa alle sessioni di Coaching vere e proprie.

Può tuttavia accadere che una persona particolarmente timida e riservata faccia fatica ad aprirsi vis à vis nelle sessioni dal vivo e ometta determinati elementi che potrebbero essere invece necessari, per una sorta di eccesso di pudore. Attraverso l'e-mail Coaching è invece possibile affidare ad un testo scritto il racconto. E questo può aiutare le persone più timide ad aprirsi meglio senza difficoltà.

Oppure pensa a quelle persone che fanno fatica ad ammettere pubblicamente di aver bisogno del Love Coach. Sebbene le sessioni online garantiscano una privacy eccellente, possono trovarsi a preferire l'e-mail Coaching. Che avviene senza che neppure le persone che ci vivono accanto lo sappiano.

Ed è un'ottima soluzione anche per le persone che soffrono di disturbi dell'udito.

In linea generale i vantaggi sono diversi:

- l'e.mail Coaching (come d'altronde le sessioni di Coaching online) ci permettono di avvalerci delle competenze del Coach senza neppure dover uscire di casa

- conservando le e-mail del Coach è possibile tornare a riflettere sui vari punti trattati e comprendere bene gli strumenti scelti e le motivazioni che hanno indotto la scelta

- l'e-mail Coaching costa decisamente meno delle sessioni vis à vis e dunque risulta accessibile davvero a tutti

- può essere una scelta preliminare per chi non si è mai avvalso delle competenze di un Coach e in questo modo "sonda il terreno" per poi poter eventualmente scegliere di passare alle sessioni dal vivo o online. Oppure risolvere la sua problematica così.

A seconda della motivazione per cui si chiede aiuto al Coaching, è possibile pagare un'unica sessione o un pacchetto composto da più sessioni (spesso beneficiando di un ulteriore promozione).

L'e-mail Coaching non va bene invece per quelle persone che hanno bisogno di un contatto dal vivo, che avvertono la necessità di guardare negli occhi il Coach, di vivere a 360° le emozioni collegate all'esperienza.

Come sempre, anche in questo caso, la scelta è individuale. Quel che conta davvero è che il Love Coaching aiuta a migliorare la vita attraverso soluzioni concrete che permettono di venire fuori da condizioni di sofferenza e di rinascere come persona nuova, tirando fuori tutto il bello che c'è! Uscendo dalla delusione, imparando ad amarsi di più, liberandosi di un passato difficile, ci si prepara poi emotivamente a vivere l'esperienza di una relazione sentimentale appagante e felice. La meritiamo tutti la felicità, anche se a volte tendiamo a dimenticarlo...

Interessante, vero? Ritieni sia adatto a te e ti piacerebbe sperimentare i benefici dell'e-mail Coaching? Invia una mail ad irenelosito@libero.it con oggetto: INFO E-mail Coaching. Sarò felice di darti nel dettaglio tutte le informazioni necessarie per poter cominciare presto il percorso di Coaching Relazionale insieme.

 

 

 

 
 
 

Si può amare solo nei week-end?

Post n°548 pubblicato il 04 Maggio 2021 da irene.74

Premettendo che non si possono delineare "regole" universalmente valide in amore, e tenendo presente che ogni coppia è storia a sé, rispondere a questa domanda necessita di alcune doverose precisazioni.

Innanzitutto bisogna tenere a mente che due persone scelgono di iniziare una relazione per migliorare la propria vita ed essere felici insieme (entrambi). Alla base del rapporto ci sono dei punti fermi senza i quali sarebbe esagerato pure parlare d'amore: il rispetto, il sentimento, la fiducia. Un mix vincente, direi. Che basterebbe sicuramente a gettare ottime basi per un futuro radioso.

Ma in campo scendono inevitabilmente anche altre variabili. Di cui non si può non tenere conto. Si inizia una relazione per condividere col partner tempo, esperienze, pensieri ed emozioni. I mesi passano e ci si rende conto che il tempo trascorso insieme è realmente in grado di fare la differenza nelle rispettive giornate. Tutto questo induce i partner a cercarsi, a mantenere un contatto che non sempre può essere fisico (e mai come in questi ultimi due anni lo abbiamo capito molto bene...) Così si ricorre alle telefonate, ai messaggi, alle videochiamate... Tutto diviene importante e prezioso se contribuisce a cementare l'unione e la complicità.

Ora... può anche succedere che due partner non vivano la relazione di coppia come il perno centrale delle rispettive esistenze e quindi possano avvertire il bisogno di viversi con la stessa frequenza che si può riservare agli amici, ad un hobby, alla palestra... Una tantum. Quando è possibile ritagliarsi una parentesi. E non c'è nulla da demonizzare purché questa condizione appaghi entrambi i partner e non faccia soffrire nessuno.

I più metodici ed organizzati, quelli abituati a cadenzare tutto, possono trovare ideale la condizione che li pone in coppia esclusivamente nei weekend. Quando si è meno stressati, non ci si deve relazionare coi ritmi lavorativi più o meno frenetici, quando magari i figli son con l'altro genitore o dai nonni.

Possono essere svariate le motivazioni che portano a questa scelta. E nessuno deve permettersi di giudicarla dall'esterno. Se i partner son felici così, se la individuano come la soluzione giusta per loro, ben venga.

Penso a quelli che anche dopo decenni di fidanzamento non sentono il bisogno di convivere, a quelli che invece convivono solo nei fine settimana e per i restanti giorni conducono vite quasi da single, a quelli ancora che dopo un mese di frequentazione scelgono di andare a vivere insieme. Chi di noi, dall'esterno, ha diritto di giudicare e dire se quelle scelte son giuste e sbagliate?

Quindi la risposta da dare è: sì, se entrambi i partner son felici così.

Ma se invece uno dei due soffre per questa condizione o se nota che il rapporto viene in qualche modo mortificato, allora diviene necessario fermarsi a parlarne. Ed individuare soluzioni migliori. Perchè si deve essere felici in due. Questo è realmente prioritario. Sempre. 

 

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

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