Simply Writer BlogMetamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching |
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Messaggi di Giugno 2021
Post n°556 pubblicato il 29 Giugno 2021 da irene.74
Si fa un gran parlare dell'Anima Gemella. Cosa che suona anche un po' strano in un contesto storico come quello attuale che sempre più spesso finisce col mortificare i sentimenti rendendoli fragili e fortemente instabili... Se da un lato ci sono quelli che passano con estrema facilità da una relazione all'altra, esistono anche gli inguaribili romantici che continuano a sognare la favola. Per molte persone l'amore ha una data di scadenza sin da principio: oltre quel limite sanno già che non andranno. Per altre è conveniente chiamare amore una relazione che offra una buona complicità fisica anche prescindendo da un vero e proprio sentimento. La verità in mezzo a tutta questa gran confusione, dov'è? Esistono 4 stadi dell'amore: 1) FISICO 2) EMOZIONALE 3) MENTALE 4) SPIRITUALE Questi ultimi sono gli amori illuminati: amo senza aspettarmi nulla in cambio. Qui si collocano le cosiddette ANIME GEMELLE. Chi sono le Anime Gemelle? "Le persone credono che un'Anima Gemella sia un partner che combacia perfettamente con noi ed è ciò che le persone vogliono. Ma una vera Anima Gemella è uno specchio, la persona che ti mostra tutto ciò che ti tieni dentro, la persona che lo mostra affinché tu possa cambiare la tua vita. Una vera Anima Gemella è probabilmente la persona più importante che tu incontrerai perché butterà giù i tuoi muri e ti risveglierà..." Elizabeth Gilbert Nell'amore spirituale si vive una relazione totalizzante che crea tra i partner un legame fortissimo, unico. Molti dicono: Ma dove la trovo l'Anima Gemella? Sicuramente non la trovi in un'agenzia matrimoniale e tanto meno la trovi nei siti d'incontri. Prima di chiederti dove è possibile andarla a trovare dovresti chiederti se sei davvero pronto per vivere una relazione a questo livello. Le Anime Gemelle son quelle che hanno rielaborato la propria Matrice Affettiva e son state capaci di liberarsi degli automatismi del passato. NON VOGLIONO FARE GLI STESSI ERRORI DEI GENITORI. Non cercano un partner perfetto. Son pronte ad aprirsi all'ACCETTAZIONE dell'altro ed è proprio nell'accettazione dell'altro che si manifesta l'amore illuminato. Le Anime Gemelle nel rapporto di coppia cercano una sola cosa: STAR BENE IN DUE. Perchè questo sia possibile è necessario che entrambi i partner si sentano liberi di essere se stessi, si sentano amati, rispettati... Allora sarà amore illuminato. Come vedi siamo ben distanti dalla favola che vuole due persone (e due soltanto) destinate ad incontrarsi ed amarsi per volere del destino. Le Anime Gemelle son qualcosa di molto più profondo. Piuttosto dovrebbero chiedersi... Come mi preparo all'incontro? Torniamo ancora una volta al concetto del giardino e delle farfalle... Non devo preoccuparmi di come le farfalle possano venire nel mio giardino se mi preoccupo ogni giorno di curarlo e renderlo gradevole, giusto? Anche nei sentimenti succede qualcosa di simile. Potremmo tirare in ballo la Legge di Attrazione, o parlare dei legami Karmici... Quel che appare evidente è che non basta incontrare l'Anima Gemella. Anzi... potrebbe persino diventare rischioso incontrarla! Perchè magari sono io a non essere pronta a vivermi un amore illuminato. Se sono schiava di credenze inconsce limitanti, se considero Vangelo le generalizzazioni più banali (tutti gli uomini tradiscono... tutti quelli normali sono impegnati... tutti i single sono casi umani...) se non ho ancora elaborato i traumi affettivi... come posso pensare di potermi aprire ad un Amore Felice? La persona che sta bene con se stessa, che si fa bella perché vuole piacersi (prima ancora di piacere agli altri), che ha una vita equilibrata, un lavoro che la gratifica, che appaga le sue passioni, che è felice coi propri amici, che coltiva i suoi hobby... NON PASSA MICA INOSSERVATA! Vi sarà capitato di conoscerne in contesti sociali: una festa, un evento, una mostra... le noti subito le persone che non sono a caccia, che non aspettano nulla perché quando vogliono qualcosa se la vanno a prendere. Così come invece noti subito quelle persone che sembrano essere alla ricerca spasmodica di quel che manca loro, quasi fossero incomplete, infelici, mortificate per certi versi e inseguissero l'aspettativa di trovare all'esterno, in un'altra persona, il tassello mancante al puzzle della loro felicità! Non è bello considerare le persone oggetti funzionali al soddisfacimento di un proprio bisogno. In tutto questo l'amore dov'è?
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Post n°555 pubblicato il 22 Giugno 2021 da irene.74
Che vuol dire esattamente meditare? E' una pratica esclusivamente buddista? Quali benefici porta? Perchè dovrei ritagliarmi ogni giorno il tempo necessario a farla?
2° SEGRETO: Attraverso la pratica costante della meditazione impariamo a controllare i nostri pensieri e a guardare con consapevolezza alla nostra vita. Ecco che disinneschiamo quel pilota automatico che tenta di guidare sempre i nostri passi nella direzione che più gli fa comodo e torniamo protagonisti assoluti della nostra vita. La meditazione ci offre possibilità ogni giorno di tornare a guardare alle cose di sempre con la mente del principiante. Non do più nulla per scontato, non mi perdo neanche un dettaglio della mia vita perché scelgo di assaporarla momento per momento. Qualsiasi cosa accada. |
Post n°554 pubblicato il 15 Giugno 2021 da irene.74
A parole tutti vorremmo un cambiamento. Ma quante sono le persone realmente motivate a viverlo? Per poter cambiare bisogna avere consapevolezza, innanzitutto. Della situazione che si vive, di ciò che non va, di cosa vorremmo. Altrimenti al cambiamento non ci apriremo mai sul serio. Perchè si indugia in situazioni che non ci fanno stare bene? Perchè il cambiamento è impegnativo, a volte faticoso. Vuoi mettere la comodità di rimanere a fare gli spettatori lamentosi e criticoni della vita altrui piuttosto che i protagonisti attivi della propria? Ecco che è facile cedere alla tentazione di costruirci l'alibi perfetto, quello che ci fa sentire autorizzati a non deciderci a cambiare. Ma quali sono le chiacchiere che ci raccontiamo più di frequente? Vediamole insieme... - "Mi hanno messo in questa condizione, ancora una volta sono vittima della cattiveria degli altri..." E' un atteggiamento vile, tipico di chi è abituato a notare la pagliuzza nell'occhio dell'altro piuttosto che la trave che c'è nel proprio... Spostare il focus può tornare molto comodo perché permette di deresponsabilizzarsi. Non sono più in una situazione che non mi piace perché l'ho creata io o perché l'ho permessa. Ma perché il mondo cattivo ce l'ha con me! Chi sfodera queste chiacchiere è un immaturo egocentrico. Incapace di ammettere il peso delle proprie umane miserie. Si stanca di meno a recitare il copione della vittima (che, guarda caso, conosce a perfezione...) - "Dipendesse da me, cambierei questa situazione oggi stesso. Ma che potere ho? Son gli altri che hanno creato questa condizione che mi ferisce. Devono essere loro a smetterla e tutto tornerà come prima" Solitamente a pronunciare queste chiacchiere son coloro che prima tirano le bombe, poi piangono. Manco gli avessero puntato un coltello alla gola per indurli a lanciare la bomba, raccontano di averlo fatto perché costretti. Dalle circostanze, dalle congiunture astrali sfavorevoli, dagli alieni in missione segreta sulla Terra, poco cambia. Assistono allo scenario devastante post deflagrazione e invece di assumersene la responsabilità si giocano la parte delle povere creature indifese che... cosa mai possono fare? Sono ancora una volta gli altri a dover fare praticamente un miracolo e a far tornare tutto come prima. Bambini mai cresciuti, hanno ancora bisogno di rompere il vaso lanciandolo sul pavimento per capire che si crepa in mille pezzi. E poi danno la colpa al gatto di casa... - "Io lo farei con tutto il cuore ma sono in preda all'ansia (o alla depressione o ad una evoluzione tipo i Pokemon) non ce la faccio proprio..." Ovviamente ansia e depressione son termini usati impropriamente per indicare semplicemente il fatto che la sola idea di dover cambiare li proietta in uno scenario che li agita e sconforta. Tutto il rispetto per chi realmente soffre di queste patologie. Ma chi le strumentalizza come alibi perfetto merita ben poca comprensione. Non esiste nessuno che riesca a vivere il cambiamento senza una giusta dose di legittima tensione. D'altronde cambiare significa proprio uscire dalla propria comfort-zone e dunque addentrarsi in un contesto nuovo. Ci vuole coraggio? Sì, ce ne vuole. O si può pur sempre rimanere fermi nella vecchia condizione anche se non piace per niente... La prossima volta che ti scoprirai intenta ad osservare una condizione che non ti appaga come vorresti, fermati a riflettere su quanto davvero ti pesi questa situazione. Valuta cos'altro ancora potrà accadere se continuerai a tollerare l'intollerabile. E infine pensa a tutti i benefici che potrebbero derivarti dal cambiamento. Quindi scegli. Consapevolmente. Senza scuse o presunti alibi perfetti...
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Post n°553 pubblicato il 08 Giugno 2021 da irene.74
Se ci atteniamo all'oggettività dei fatti la risposta potrebbe essere sì. Son tantissimi infatti ad accettare di amare un partner sposato o comunque sentimentalmente già impegnato. Potremmo tirar fuori la morale e lasciarci andare ad una serie di valutazioni che spazierebbero dal: "Come si fa? Non si ha rispetto per il partner ufficiale..." Al: "Certo, se uno non ha né dignità né coscienza..." Ma servirebbe a poco. Utile invece è capire alcune dinamiche essenziali. La persona sentimentalmente impegnata che guarda oltre i confini della coppia è sicuramente insoddisfatta ed evidentemente poco incline al cambiamento di quelle situazioni che non lo appagano. Quando non pigramente adagiato sul disastro che ha permesso perché per certi versi gli vien pure comodo... Quindi è chiaro che nel rapporto parallelo non cerca la felicità di coppia, la possibilità di essere felice rendendo felice il partner. Quanto piuttosto quel che manca nella sua relazione ufficiale, ciò che occorre perché la sua insoddisfazione si spenga. Nella maggior parte dei casi, la relazione ufficiale è quella di facciata. Permette di sentirsi brave persone, di essere guardate dalla gente come coniugi perfetti, genitori irreprensibili... E di sentirsi al sicuro tra le mura domestiche, dove è possibile dividere responsabilità, spese e bollette o trovare una colf gratis a km zero!? Quindi potremmo affermare che nella relazione ufficiale la persona appaga la RAGIONE. Puoi ben comprendere quanto tutto ciò sia distante anni luce dall'amore. Ma c'è anche chi riesce a vivere benissimo senza... Cosa può dunque cercare nella relazione parallela? L'appagamento dell'ISTINTO. Il più delle volte quei matrimoni o comunque le relazioni di facciata si snodano su binari assolutamente atipici. I due partner vivono come fratello e sorella quando non si trascenda ulteriormente in un rapporto fatto di litigi, disprezzo ed offese quotidiane. Cosa mai verrà a mancare? La passione. Che, come abbiamo già detto più volte, è la cartina al tornasole della relazione. Se il matrimonio è bianco, non venite a raccontare che c'è complicità, intesa e Amore. Magari potrà esserci affetto. Come se ne può volere a un fratello o a una sorella. Ma qualcosa non torna... è evidente... La seconda persona coinvolta nella relazione clandestina, però, essendo single non appaga da nessun'altra parte RAGIONE ed ISTINTO: quindi inevitabilmente tenderà ad aspettarsi dal rapporto di coppia tutto. Ma il partner già sentimentalmente impegnato non potrà mica appagare le sue aspettative... Quindi, SI', si può amare una persona sentimentalmente impegnata se si riesce comunque ad essere in pace con la propria coscienza e se si accetta di essere il tassello prezioso che completa il puzzle della felicità del partner. Senza MAI e dico MAI ambire ad una relazione normale da vivere alla luce del giorno. Perchè se la persona con cui ci si relaziona avesse in mente quell'obiettivo, molto probabilmente avrebbe fatto il possibile per rendere felice ed appagante la relazione ufficiale e, qualora avesse constatato che si tratti di una mission impossible, avrebbe posto fine all'infelicità e DOPO si sarebbe guardato attorno... E' evidente che si tratti di un comportamento egoista e vile. Irrispettoso del partner ufficiale tanto quanto di quello clandestino, dei figli tanto quanto di se stesso. Ma se si ambisce ad una relazione normale, la risposta è NO. E' un errore che può costare carissimo quello di credere al/la poveretto/a vittima sacrificale di un coniuge cattivo e crudele che lo/la maltratta, umilia e mortifica senza pietà alcuna e da cui non può scappare, poverino/a. Raccontano balle che se fossero palloni d'aria gonfiata staremmo già a ballare sulle nuvole. E recitano copioni da Oscar. Non per questo sono ECCELLENZE... Credere alla farsa equivale a votarsi al martirio. Ne ho sentite tantissime di queste storie. E il consiglio che do alle persone che si lasciano trascinare in queste trappole pericolosissime arrivando a subire umiliazioni, a collezionare fallimenti, è piuttosto di indagare la propria matrice affettiva aiutati da un Coach Relazionale Professionista che possa aiutarli a comprendere perché permettano certe dinamiche, quali fragilità si nascondono dietro questa forme di accettazione incomprensibile (e il più delle volte scendono in campo scarsa autostima e convinzioni errate riguardo l'essere meritevoli dell'amore...) Come in tantissime situazioni di vita, anche in questa occorre rimanere centrati sulla propria posizione. Perchè spostare il focus sull'altro può allontanare dalla corretta percezione di una realtà oggettiva che viene puntualmente distorta e camuffata. Prima di accettare una relazione con una persona sentimentalmente già impegnata, tieni a mente tutto ciò. E ricorda pure che l'amore per noi stessi è imprescindibile. Guai a calpestarlo (o a farlo calpestare...)
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Post n°552 pubblicato il 01 Giugno 2021 da irene.74
L'autostima è il nostro modo di riconoscerci valore, di apprezzarci ma prima ancora di VEDERCI. Non soltanto specchiandoci negli altri. E' alla base dell'amore per noi stesse. Se non abbiamo una buona autostima, se non ci conosciamo, se ci giudichiamo male (e condanniamo) molto probabilmente fatichiamo ad amarci e a ritenerci meritevoli d'amore. Da qui a scivolare in relazioni sentimentali sbagliate ed infelici il passo è breve. Quali sono le conseguenze della bassa autostima? Mi amo poco poco e mi giudico male, mi condanno per ogni errore che faccio e inquadro come errore anche quei comportamenti che tali non sono Accumulo frustrazione ogni volta che qualcuno mi dice qualcosa di negativo perché vado a sommarlo a ciò che di negativo già penso di me Tendo a compiacere gli altri per averne l'approvazione anche se questo significa sacrificare le mie convinzioni e persino la mia felicità Vediamo allora com'è possibile migliorarla... Step by step! 1) Trasformare il negativo in positivo. Quando si ha l'autostima bassa si tende a pensare a ciò che non si vuole: non voglio fallire un'altra volta, non voglio imbattermi in un altro partner egoista, non voglio fare un'ennesima figuraccia in pubblico... Piuttosto dovremmo pensare a cosa ci fa stare bene. Concentrarci sulla nostra felicità, sui nostri desideri. Voglio cambiare lavoro e diventare un professionista di successo, voglio avere un compagno che mi rispetti e mi ami incondizionatamente, voglio dare il meglio di me al prossimo evento pubblico. 2) Basta boicottarsi. Chi ha l'autostima bassa tende a voler dimostrare a se stesso la propria incapacità. Ecco che si prefigge traguardi impossibili proprio per darsi l'ennesima conferma di incapacità. Qualsiasi cosa tu voglia raggiungere rendila accessibile. Vuoi smettere di fumare? Non dire: da domani non fumo più. Riduci il numero delle sigarette progressivamente. E non pensare: senza fumare mi sentirò morire (EFFETTI COLLATERALI del cambiamento) Pensa piuttosto a tutto quel che di buono ti porterà (VANTAGGI del cambiamento) 3)Guardarsi con amore. Riparti da una foto dell'infanzia in cui sei felice. Torna con la mente a cosa ti procurava gioia. Quali erano i tuoi sogni. Cosa ti piaceva. Con la stessa tenerezza guardati ora. Elenca le cose belle della tua vita, le conquiste che hai fatto, i traguardi che hai tagliato. Cosa ti piace di te. Quali talenti hai? Sposta infine l'attenzione sugli errori che non riesci a perdonarti. Comincia a cambiare prospettiva. Ridimensionali. Tutti sbagliamo! Cosa ti hanno insegnato? Come puoi trasformarli in punto di forza per il futuro?
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Inviato da: irene.74
il 19/06/2024 alle 14:24
Inviato da: Anonimo11dgl
il 19/06/2024 alle 14:09
Inviato da: irene.74
il 17/06/2024 alle 22:58
Inviato da: irene.74
il 17/06/2024 alle 22:57
Inviato da: Blogger0dgl
il 17/06/2024 alle 22:52