Post n°28 pubblicato il 24 Dicembre 2007 da Mylady0dgl
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"La vita familiare come la concepiamo noi non ci è più naturale di quanto sia naturale una gabbia a un cacatoa." |
Post n°26 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da Mylady0dgl
BASTA AGEVOLAZIONI A RADIO PADANIA UNISCO LA MIA VOCE AL CORO DI shardana di omniamundamundis DI EL GIRAMUNDO E DI sardegnahert PER DIRE: "BASTA ALLE AGEVOLAZIONI A RADIO PADANIA": INGIUSTE MA LEGALIZZATE!!!” Un emendamento alla Legge Finanziaria 2006, presentata dal deputato leghista Davide Caparini, (Art. 74. Legge 448/01 (Disposizioni in materia di trasmissioni televisive e radiofoniche) autorizza Radio Padania all'occupazione di tutte le frequenze disponibili. E altresì, permette alla stessa emittente di rivenderle, dopo novanta giorni dall'accensione degli impianti. Con questo meccanismo Radio Padania sta sfruttando in lungo e in largo nel meridione. Con la conseguenza paradossale che le voci dell'etere a carattere locale muoiono una dietro l'altra, tra l'indifferenza generale, si consente a Radio Padania di guadagnare milioni di euro nel sud d'Italia, grazie alla vendita delle frequenze occupate in virtù di una legge firmata da un deputato della Lega? Questo, senza dimenticare che la Legge Caparini dispone anche finanziamenti immani a beneficio di Radio Padania. Un’ingiusta e sgradevole disparità di trattamento tra un potente network politico, quale Radio Padania, e l' emittenza locale e regionale che non gode certo di tali agevolazioni legislative. Seppure questo non sia un aspetto che possa essere definito prioritario per la vita degli Italiani, noi siamo convinti che l'abrogazione della Legge Caparini sia un atto di giustizia per il meridione, per gli operatori del settore radiofonico e un modo, per lo Stato e quindi la collettività, per recuperare fondi che potrebbero essere reinvestiti in un modo decisamente più utile per i cittadini. QUI il testo della email da inviare al ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni PER FIRMARE ATTRAVERSO LA PAGINA-PETIZIONE MESSA A PUNTO DA SARDEGNAHERTZ, CLICCATE QUA (Fonte blog di Shardana) |
Post n°25 pubblicato il 25 Novembre 2007 da Mylady0dgl
Nel 1999 le Nazioni Unite dichiararono ufficialmente il 25 novembre ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle le donne, definendo le circostanze di reato come "qualsiasi atto di violenza, da parte di singoli individui, della comunità, o dello Stato, per motivi di genere, che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale, o psicologico, comprese le minacce della suddetta violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita privata sia in quella pubblica". Domani in concomitanza con la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, si festeggia anche il primo anniversario della Campagna del Consiglio d'Europa volta a combattere la violenza contro le donne, inclusa la violenza domestica. Secondo Terry Davis, segretario generale del Consiglio d'Europa, ''Un luogo in cui le donne sono soggette a maltrattamenti, a percosse e ad umiliazioni non può essere chiamato 'casa'; si tratta piuttosto di una prigione in cui le vittime sono costrette dalle catene della violenza, della paura, del silenzio e dell'indifferenza. Il Consiglio d'Europa s'impegna ad aiutare le vittime a spezzare tali catene''. Secondo Maud de Boer-Buquicchio, vice segretario generale del Consiglio d'Europa, ''dobbiamo spiegare alle vittime della violenza domestica che non sono sole. É necessario che le donne che subiscono tali maltrattamenti comprendano di avere diritto ad essere protette e aiutate ed è importante spiegare loro dove rivolgersi per ottenere la giusta protezione. Dobbiamo inoltre rivolgerci agli uomini, i quali hanno un ruolo essenziale da svolgere nella prevenzione della violenza. La nostra campagna non si rivolge soltanto alle donne affinché proteggano altre donne, ma è diretta anche agli uomini, affinché ne prendano le difese.'' Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza alle donne, ha inviato al Ministro per i diritti e le pari opportunita', on. Barbara Pollastrini, il seguente messaggio: "La giornata internazionale di quest'anno contro la violenza alle donne ci pone, ancora una volta, di fronte ad una drammatica violazione di diritti umani, che sembra non conoscere confini geografici e differenze culturali e economiche. Lo confermano le relazioni delle Nazioni Unite sulle aree del mondo in cui la donna e' scarsamente protetta e le sono riconosciuti solo parziali diritti. Anche il recentissimo rapporto del Consiglio d'Europa documenta che le donne continuano ad essere vulnerabili, oggetto di molestie, vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti perche' consumati anche all'interno delle famiglie. E impressionanti sono anche i dati Istat che indicano un elevato numero di vittime di omicidi, stupri e altre forme di violenza contro le donne nel nostro stesso paese. Il Consiglio d'Europa nella sua campagna contro la violenza domestica auspica nuove leggi di tutela della donna. Confido, quindi, che in Parlamento si sviluppi un serio confronto che consenta di concludere positivamente l'iter parlamentare della proposta di legge in discussione. Ma, insieme alla rigorosa applicazione delle leggi indispensabili per un ordinato vivere civile, occorre diffondere la consapevolezza che la dignita' delle donne e' un bene prezioso che l'intera comunita' ha il dovere di difendere. Si tratta di far crescere, a partire dalla scuola e dalla famiglia, la coscienza della gravita' del persistere di fenomeni intollerabili e dell'assoluta necessita' di dare attuazione ai principi costituzionali che sanciscono il rispetto della dignita' umana, l'inviolabilita' della persona e la parita' tra i generi". In Italia, gli ultimi casi di cronaca nera a riguardo sono solo la punta di un iceberg: secondo recenti dati Istat, oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica nella loro vita (di cui la maggior parte causata dal partner o da familiari), e in particolare 1 milione e 400mila (il 6,6% del totale) ha subito uno stupro prima dei 16 anni. La paura da parte delle vittime fa sì che il 90% dei reati non venga denunciato, generando così impunità nei confronti dei colpevoli e disinformazione sulla portata reale del problema. Per ovviare a questo, negli anni si sono sviluppati un pò dappertutto oltre 100 Centri Antiviolenza e Case delle Donne, che forniscono loro assistenza medica, legale e psicologica. Dal Blog di shardana0 |
Sempre sereno e bello, |
Vorrei stringere nudo,una sera
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Post n°19 pubblicato il 02 Novembre 2007 da Mylady0dgl
Come ha scritto l' amica stelladanzanteforeve sono stati centinaia i blog che hanno aderito alle iniziative per denunciare e mostrare la loro solidarietà contro gli orrendi crimini avvenuti in Birmania, ma poi pian piano la solidarietà é andata scemando, ma la loro lotta e la sofferenza dei birmani non si é esaurita. A poco più di un mese dalle violente repressioni insanguinate, circa 200 bonzi in saio rosso hanno marciato di nuovo pregando e cantando in Birmania, nella città di Pakkoku, un centro con oltre 80 monasteri, più di 600 chilometri a Nordovest di Rangoon. La stessa località dove inizio il mese scorso la catena di proteste, duramente represse dal regime. La manifestazione si è svolta senza incidenti, hanno detto due monaci contattati telefonicamente, che hanno parlato in condizione di anonimato. Ma oggi più che mai hanno bisogno di noi, tanto più che ora anche i bambini di 10 anni sono costretti a lasciare le famiglie per servire nell'esercito dei generali, sempre più sprovvisto di reclute e sfoltito dalla piaga della diserzione. E' l'accusa lanciata alla giunta militare della Birmania dall'organizzazione umanitaria Human Rights Watch (Hrw) nel rapporto dal titolo 'Venduti per essere soldati', diffuso proprio nel giorno in cui i monaci buddisti sono tornati a marciare per le strade. "Alcuni bambini vengono picchiati fino a quando non accettano", si legge nel documento, che raccoglie molte testimonianze dei piccoli reclutati. "Hanno compilato un modulo con in miei dati", ha raccontato un ragazzino agli operatori di Human Rights Watch, "e quando ho detto loro che avevo 16 anni, mi hanno risposto: 'tu ne hai 18: ripetilo, 18 anni'". "Gli ufficiali dell'esercito sono corrotti", ha aggiunto un altro ex bambino soldato birmano, "e quello del reclutamento e' diventato un business". Il rapporto si conclude con la richiesta al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di bloccare ogni flusso di armi verso la Birmania e far scattare pesanti sanzioni "per mettere fine a questa terribile piaga". "La libertà è la misura della maturità di un uomo e di una nazione." Dal blog di Shardana |
Post n°18 pubblicato il 23 Ottobre 2007 da Mylady0dgl
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Post n°17 pubblicato il 23 Ottobre 2007 da Mylady0dgl
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Post n°16 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da Mylady0dgl
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Post n°15 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da Mylady0dgl
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Inviato da: tiramisu7
il 05/11/2007 alle 09:54
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