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« Cristina BENVENUTILettera del Compagno Nor... »

Iniziativa di Legge popolare contro il lavoro precario.

Post n°8 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da sinistra.popolare

PERCHE’ UNA INIZIATIVA DI LEGGE POPOLARE CONTRO IL LAVORO PRECARIO E PER UN FONDO STRAORDINARIO PER BATTERFE LA DISOCCUPAZIONE. PRESENTATA DAI COMUNISTI DI SINISTRA POPOLARE.

La situazione drammatica del lavoro all’interno di una crisi sociale di carattere strutturale, oggi è segnata dalla mancanza praticamente totale di diritti, di assoluta precarietà e da un concerto culturale, politico e legislativo che rende i lavoratori stessi alla stregua di una semplice merce.

Risulta evidente che solo una azione complessiva può ridare voce e rappresentanza ad una classe sempre più estesa di sfruttati senza alcun futuro. Riteniamo che uno dei punti di attacco più efficaci possa essere quello dello strumento dell’iniziativa di legge popolare. Consente infatti di attivare iniziativa politica e lotta sul territorio e nei luoghi di lavoro e di studio, mantenendo alto il confronto sul merito della lotta alla precarietà ed alla disoccupazione.

Proprio sul merito vogliamo dire apertamente che la precarizzazione odierna di ogni forma di lavoro, anche quelle più professionali ed intellettuali, è ormai inaccettabile e che solamente una profonda rottura – appunto politica, culturale e legislativa – potrà fermare questa deriva. Contro la precarietà diffusa vogliamo rompere quello che appare un dato immutabile dello stato – quo precario e flessibile, contrapponendovi l’antica ma efficace idea del “posto fisso”.

Questa iniziativa ha certamente un aspetto provocatorio, ma è concretamente realizzabile con rapporti di forza sociali e politici diversi da quella di oggi. Siamo di fronte “all’uovo di Colombo”, ma da qualche parte bisogna pur ripartire, e la rottura del binomio “compatibilità/senso di responsabilità” crediamo sia il punto su cui forzare.

Ad esempio, non è forse abbastanza incompatibile ed irresponsabile una situazione in cui giovani laureati con il massimo dei voti facciano master a 500 euro al mese, per essere poi sfruttati di nuovo con altri inutili stages sempre con “salari da fame”? Già li sentiamo i “soloni” dell’esthablisment economico, politico e sindacale pontificare sulla irrealizzabilità della proposta, asserendo che il ritorno al lavoro a tempo indeterminato per tutti e la fine della precarietà produrrebbero ulteriori crisi alle imprese e quindi addirittura maggiore disoccupazione. A tal fine abbiamo voluto rispondere richiamandoci all’intervento pubblico con una compensazione sugli effetti occupazionali mediante la proposta di un Fondo Straordinario contro la Disoccupazione. Una proposta che certamente richiede il recupero di ingenti risorse pubbliche, non recuperabili attraverso l’aumento della normale tassazione, ma grazie ad un piano di attacco al capitale finanziario speculativo.

In sostanza, un provvedimento legislativo di classe che sarebbe un beneficio per l’intera popolazione italiana che vive del proprio lavoro. Molti, sfibrati dalla sbornia liberista di questi anni, sfiduciati dalla mancata rappresentanza parlamentare dei partiti di sinistra, sarebbero oggi “disponibili”  a battersi, non avendo ormai più nessun argine normativo che li difenda.

Si tratta di “osare” dal punto di vista politico e culturale, serve coraggio anche nelle scelte legislative proponibili.

L’iniziativa questa volta parte “dal basso”, a maggior ragione dopo il fallimento della partecipazione ai governi di centro sinistra nella difesa degli strati polari.

Contro l’idea della precarietà e della flessibilità, cara solo ai poteri forti ed ai loro servi sciocchi, rilanciamo l’esigenza del “lavoro fisso come diritto inalienabile”. Su questo terreno di  iniziativa auspichiamo una forte tensione unitaria dei singoli e dei soggetti politici e di movimento.

 
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