Creato da: sinistra.popolare il 30/10/2009
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Lettera del Compagno Norberto NATALI

Post n°9 pubblicato il 06 Dicembre 2009 da sinistra.popolare

AUGURI E BUONA FORTUNA A RIFONDAZIONE

di Norberto NATALI

 

In un Paese normale, in un Partito normale, da almeno un anno sarei stato un iscritto ed un militante attivo del PRC. Da tanto infatti, mi ero dichiarato disponibile a questa scelta, comunicandolo anche personalmente a compagne e compagni dirigenti di tutti i livelli. Ciò perché l’organizzazione politica cui aderivo (Iniziativa Comunista) si era sciolta e da oltre un anno ero stato costretto a rinunciare (e tutt’ora è così) a qualsiasi responsabilità o impegno dirigente di carattere centrale o generale.

Per i primi sei mesi, anziché dirmi onestamente e sinceramente ( come sarebbe stato legittimo e incontestabile) che la mia adesione al PRC non era gradita, si è fatto ricorso a vari espedienti per rinviare la mia iscrizione. In seguito ho ricevuto l’indicazione di iscrivermi a un circolo nel quale mi recai appositamente, ma alla mia vista un funzionario della Direzione del Partito, ivi iscritto, fu colto da reazione angosciate per cui fui indirizzato verso un altro circolo.

Quest’ultimo, guarda caso, era tuttavia inagibile perché la sua sede era stata occupata da altre persone; di esso però mi fu effettivamente consegnata la tessera (eravamo in piena campagna elettorale per le Europee) ma in seguito mi fu comunicato che tale circolo era stato sciolto in base alle norme statutarie. Mi ritrovai così iscritto al Partito ma non appartenente ad alcun circolo come quel personaggio cinematografico “incastrato” a vivere a lungo in un aeroporto, poiché era stato privato, suo malgrado, del passaporto.

Poi si disse che in realtà il circolo non era stato sciolto formalmente, fu ripristinata la disponibilità dei locali e anzi venni chiamato (insieme ad altri) a pulirli e sistemarli, incarico che eseguii con abnegazione e disciplina.

Infine (all’inizio di ottobre) si svolse in quella sede perfino un assemblea pubblica per il rilancio dell’attività politica nel quartiere con la partecipazione di numerosi iscritti o aspiranti tali, alla presenza di qualificati dirigenti del Partito che non mancarono di ringraziarmi per il modesto contributo all’organizzazione di quell’incontro.

Da quel momento le chiavi della sede furono abusivamente sequestrate da un esponente del Partito il quale non aveva titolo per farlo, in quanto  iscritto ad un altro circolo. Pertanto non ho più potuto mettervi piede,né svolgere alcuna attività.

Forse non sono molto sveglio nell’afferrare il significato delle cose, tuttavia mi piace essere ben educato e mi sforzo di non risultare invadente e quindi tolgo tutti dall’imbarazzo scusandomi per il disturbo involontariamente arrecato.

Purtroppo non sono (e non voglio essere) delle Brigate Rosse e tanto meno ho a che fare con i palazzinari (salvo che per lottare sempre ed ostinatamente contro di loro).

Tuttavia non sono abituato a considerare gli altri come degli zimbelli ed a maggior ragione a lasciare che altri mi trattino in tal modo.

Per questo mi duole essere stato involontariamente strumentalizzato da Liberazione che ha pubblicato un mio piccolo appello a votare per le liste unitarie comuniste. Quell’articoletto è stato volgarmente censurato a mia insaputa: avevo scritto che”…… io lotto per la ricostruzione del P.C.I.” e queste sole parole sono state cancellate proprio come vorrebbe certa satira. Di buono c’è che ora tutti possono rendersi conto come esista, quanto meno, una lotta ben organizzata ed indefessa CONTRO chi propugna la ricostruzione dl PCI.

C’è da riflettere a fondo per molte compagne e compagni – voglio ribadirlo chiaramente –del PRC (anche nei più alti ranghi dirigenti) che meritano il massimo di rispetto e di considerazione. Per molti anni tante e tanti di loro mi hanno detto in vari modi che condividevano “le mie posizioni” o le consideravano per lo meno interessanti e da salvaguardare, ma aggiungevano che proprio per questi motivi sbagliavo “ a stare fuori” dal Partito e non unirmi a loro.

Ora hanno una prova concreta, grazie alla quale possono ripensare a molte vicende del passato ed anche inquadrare meglio le scelte future.

Spero che i dirigenti del PRC sappiano ottenere per il loro Partito altri successi come quello che hanno ottenuto nell’intento di tenere lontano un semplice compagno come me.

 
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