Creato da BUBYonBOARD il 22/07/2005
Lo snowboard [è] l'arte di imparare a volare

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Post n°14 pubblicato il 28 Novembre 2005 da BUBYonBOARD
Foto di BUBYonBOARD

Venerdì è stata una di quelle giornate che non dimentichi.
Tutto il giorno al lavoro.
Qualcosa come 14 ore filate.
Alle 7 di sera ero ancora col cacciavite in mano a smontare zanzariere.
Non faccio zanzariere. Non le produco e non le vendo. Ma a volte mi capita di doverle fotografare. Roba così, da catalogo ferramenta.
Alle 9 mi vedo con Sky, Gaia e Pepo per la pizza.
A mezzanotte e mezzo ci guardiamo in faccia e andiamo. A rinchiuderci.
Dentro un localino retrò di Corso Manthonè.
Per giocare a scacchi e bere rum.
Ogni scacco una bevuta. Sembrava non se ne uscisse ad un certo punto, così ho fatto scacco matto e non se n'è parlato più. Tutti hanno bevuto e dimostrato un'innata predisposizione al far baccano per strada.
Sulla via del ritorno siamo passati a salutare Bomber al puerto. I purple machine già smontavano gli strumenti. Abbiamo bevuto birra e mangiato pistacchi. Poi ci siamo detti ciao. Abbracciati e baciati e stretti e strattonati.
Quando sono rientrata a casa erano le 5.
Mi sono tolta le scarpe sulla porta e fatto meno rumore possibile. Lavata i denti senza energia e infilato il pigiama con l'ape.
C'è stato un momento in cui ho anche sorriso. Pensando a quanto avrei potuto dormire quel sabato. Poi, mentre allungavo la mano sulla sveglia per... "disinnescarla", ho trovato il biglietto di brother storm.
SE VUOI VENIRE IN MONTAGNA SVEGLIATI ALLE 6 E 50
Non ho dovuto neanche pensarci.
Dopo un'ora già fremevo per scendere dal letto.
Quando brother storm si è svegliato mi ha trovata davanti alla porta della sua stanza. Sembravo uno di quei cani disciplinati che chiedono di uscire. Non guaivo. Ma avevo uno strano sorriso ebete stampato sulla faccia.
Lo so che sarebbe stato meglio dire "sul volto/sul viso", ma io me la sentivo proprio una faccia, spiaccicata sul collo come una pizza.
Alle 7 e 30 eravamo già a dire stupidaggini con Mauro e Walter Shaun. Poi la strada. Con i System of a down a palla e qualche kinder cereali sbriciolato sul sedile.
Qualcuno di quelli che ho incontrato non lo rivedevo dall'anno scorso. E mi ha detto - hai fatto un sacco di progressi. Qualcun'altro mi aveva venduto i nuovi cargo elite pant solo due giorni prima. E mi ha detto - bei pantaloni. Che originale.
Poca gente a dirla tutta.  Quindi, un paradiso. Neve fresca e piste vergini. Tutto molto slow, senza musica pompata e niente jump, roba scalda muscoli, da riabilitazione post calura.
Carica. Così mi sono sentita.
Così tanto che ormai vado a tutta. E solo il vento mi rallenta - dovrò mettere su peso - e non ho paura, mai, di farmi male. Solo di dover smettere.
 

 
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