Creato da MuseoDeiRicordi il 25/05/2005
L'età favolosa dell'infanzia, la scoperta del mondo...quando le cose, le parole i gesti non erano tutti uguali...I ricordi dei blogger

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L' ESTATE  ERA...

Post n°3 pubblicato il 29 Maggio 2005 da MuseoDeiRicordi

una distesa di grano...non spighe di grano nei campi, ma il grano già trebbiato, i chicchi staccati dallo stelo e distesi sull’aia della casa di mio nonno ad asciugare al sole, prima di essere chiusi nei sacchi e portati al mulino.

Una festa per noi bambini camminare a piedi nudi su quella ‘spiaggia’ color miele, lo strato di grano cedevole sotto il nostro peso come la sabbia in rivaal mare

La sensazione deliziosa dei piedi che sprofondano nel grano, un piacere camminarci in mezzo per sentire,
mentre il piede affondava, la carezza del grano che si richiudeva ad abbracciare le caviglie... e poi tuffare le mani nei chicchi, caldi sotto il sole, farli scorrere fra le dita e aspirarne il delicato e inconfondibile profumo: il profumo dell’estate .

Lombardia, anni 60
Inviato da lilith_0404

 
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Commenti al Post:
MuseoDeiRicordi
MuseoDeiRicordi il 29/05/05 alle 11:42 via WEB
Un sentito grazie con grande simpatia...alla nostra prima ospite :-)
(Rispondi)
ParoleMaddalene
ParoleMaddalene il 30/05/05 alle 01:50 via WEB
Mi associo e sorriso
(Rispondi)
MuseoDeiRicordi
MuseoDeiRicordi il 05/06/05 alle 20:28 via WEB
forse il senso della trasgressione,di cavarsi le scarpe... e la sensazione della sollecitazione pungente alle piante dei piedi,e le gambette di lil rimbalzanti sotto la gonna corta...
(Rispondi)
 
lilith_0404
lilith_0404 il 06/06/05 alle 08:22 via WEB
no, nessuna trasgressione nel toglierci i sandali, ed anzi tutti i pretesti erano buoni d'estate per camminare scalzi... il momento del grano steso a seccare al sole durava solo pochi giorni, ma altri ce n'erano, altre volte era il fieno, e in autunno il granoturco. La mia casa era di fronte a quella di mio nonno, e quindi non me ne perdevo uno...:-)
(Rispondi)
perlanaturale
perlanaturale il 07/06/05 alle 14:05 via WEB
Strano a dirsi, eppure il contatto con l'erba mi ha sempre dato un po' paura, come se non volessi affidarmi alla sensazione più corposa della vita...l'unico posto dove mi sentissi in fusione con la natura era il mare. Poi un giorno un'amica, mi ha detto che è importante sentire la pelle e il corpo a contatto stretto con la terra, perchè da lì arrivano le pulsioni più forti, più profondamente collegate alla nostra parte fisica, alla carnalità, in un linguaggio che solo il nostro spirito sà decifrare e decodificare e io ho provato e ho sentito la sensazione...l'ho sentita.... ora che a questa età riesco nella mia sordità senile, a sentire meglio il linguaggio del mio corpo e pure quello della ragione...il cuore lo devo tenere sotto sorveglianza...è sempre pronto a balzare e spiccare voli....inattendibile! Un caro saluto perla
(Rispondi)
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