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« L'AMORE NON E' UN ...AVERE PAURA. MA COS'... »

LA SEMPLICITA' E LA SENSIBILITA'

Post n°151 pubblicato il 12 Gennaio 2013 da sperosempre11

Si  legge  e  si  ascolta  dappertutto,  di  quell'auto  definirsi  semplici  e  sensibili.  Una  sorta  di  perfezione.

Vorrei  discuterne  con  voi,  di  cosa  sia  la  semplicità,  e  magari,  da  lì   arrivare  alla  sensibilità.  Credo  che  i  due  termini  abbiano  lo  stesso  DNA.  Non  solo,  ma  sembra  pure  che  pensiamo  che  la  semplicità  sia  solo  un'espressione   esteriore  di  "ritiro";  virgolettato  di  proposito:  avere  pochi  beni   vestire  in  modo  estremamente  sobrio  quasi  a  rasentare  la  povertà,  non  avere  una  casa  prorpia  e  in  banca  avere  il  tanto  necessario  per  vivere;  non  di  più.  Ebbene,  a  mio  avviso  questa  non  vuole  significare  essere  semplici,  ma  soltanto  dei  messinsceni  esteriori.   A  me  pare  che   la  semplicità  non  è  soltanto  l'adattamento   a  un  modello,  per  quanto  valido  si  presenti  esteriormente,  ma  una  realtà  di  grande  intelligenza.   Sfortunatamente  la  maggior  parte  di  noi  inizia  ad  essere  semplice    ad  iniziare  dalla  parte  eteriore.  E'  relativamente    facile  avere  poche  cose  ed  essere  soddisfatti  di  quelle  poche  cose;  l'accontentarsi  del  poco,  insomma,  e  magari  condividere  con  altri.  Ma  questo  è  sufficiente  perchè  possiamo  definirci  persone  semplici ?  Credo,  e  dò  per  certo  che  ciò  non  implica   che  lo  siamo  pure  interiormente.  E  questo  perchè,  per  come  il  mondo  è  attualmente,  le  cose  materiali   ci  incalzano  sempre  più  dall'esterno,  e  di  conseguenza  la  vita  diventa  più  complicata   Per  sfuggirle  tentiamo  di  disfarci   di  qualcosa  di  materiale  che  ci  impedisce  la  libertà  di  vivere  e  che  ci  minacciano.  Mi  correggo.  Più  che  disfarcene,  pensiamo  sia   cosa  giusta  rinunciare  a  questi  "pesi"  che  rallentano  i  nostri  passi..  Quindi  pensiamo  di  essere  semplici  attraverso   la  rinuncia.  Un  gran  numero  di  santi,  di  maestri;  o  eremiti,  ha  rinunciato  al  mondo;  e  mi  pare  che  una  simile  rinuncia  da  parte  di  chiunque  di  noi  non  risolva  il  problema,  fino  a  quando  la  semplicità   non  sgorga  dall'interiore,  non  proviene  dall'interiore,  il  solo  modo  autentico  di  riflesso  di  semplicità  esteriore.  Quindi  il  problema  di  fondo  è  come  essere  semplici,  perchè  la  semplicità  di  cui  parlo   rende  sempre  più  sensibili.  Una  mente  sensibile,  un  cuore  sensibile,  sono  essenziali   per  una  percezione  e  ricezione   rapida.

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Commenti al Post:
mezzanotteetre
mezzanotteetre il 12/01/13 alle 16:19 via WEB
Sarà, l'esperienza che ho accumulato nel corso della vita, sarà un tentativo intuitivo, credo di sicuro che si può essere semplici interiormente solamente se si arriva a comprendere la molteplicità di impedimenti, attaccamenti che ci tengono legati come in una prigione. Ma, va detto pure, che alla maggior parte di noi piace essere prigionieri interiormente, a vantaggio della semplicità e sensibilità esteriore. Un caro saluto Paolo
 
 
sperosempre11
sperosempre11 il 13/01/13 alle 14:03 via WEB
Dici bene Paolo. Ci piace essere prigionieri del nostro interiore, anche se esteriormente sembriamo molto semplici. In breve, siamo noi stessi ad autobeffarci. Buona domenica Beppe
 
libellula_md
libellula_md il 12/01/13 alle 17:47 via WEB
La semplicità?...una bella domanda! Io penso che non basta davvero essere semplici nel vestire o nel vivere in genere ma...nella purezza di cuore!
La purezza di cuore ci avvicina ai bambini!
Ecco! ho trovato!
Per capire cos'è davvero la semplicità, osserviamo i bimbi! Loro ci insegnano con la loro essenzialità, con la loro purezza d'animo...
Si affidano alla mamma...al papà...hanno un'estrema fiducia anche per le cose più piccole! E...non si preoccupano per come sono vestiti o per cosa mangeranno, ma soprattutto non hanno "intorcigliamenti mentali"!!!
La strada verso la semplicità potrebbe essere semplice è la nostra mente contorta che la rende quasi impraticabile!
Ti abbraccio forte mio caro Beppe! marì
 
 
sperosempre11
sperosempre11 il 12/01/13 alle 20:58 via WEB
Marì Carissima, Com'è tuo solito lasci l'impronta inconfondibile. Eh già. Prorprio come i bambini. Una mente che non è sensibile, presente, sarà sempre incapace di qualsiasi ricettività. Il conformarsi a un modello come mezzo per diventare semplici, rende in realtà la mente e il cuore ottusi e insensibili. Abbraccio, che accolgo e ricambio ancore più forte. Beppe
 
   
bivaccando
bivaccando il 12/01/13 alle 21:31 via WEB
Ciao vecchia canaglia. Lo so che sei un po' stanco, come lo sono io. Quindi, contentati di un breve commento. I nostri problemi, siano essi sociali, siano essi ambientali, siano essi ahimè...politici, sono così complessi che possiamo risolverli solamente essendo semplici, e non diventando eruditi e brillanti. La persona semplice vede più nitido della persona complessa. Insomma, pensala come vuoi ma è così che la penso ! Ti saluto Antonio
 
     
sperosempre11
sperosempre11 il 13/01/13 alle 13:17 via WEB
Ciao vecchio mio. Eh già. LO sai bene che sono un po' stanco, così come so bene io che lo sei anche tu. Ma oggi è domenica, e fuori c'è il sole, malgrado l'aria trafigge un po' il viso. Bravo !Vedi ? quando non ti manca il tabacco sei più illuminato e parli da dotto. Mica sei scemo !? E hai pure ragione. Infatti le nostre menti sono così affollate da una conoscenza di fatti, e da ciò che dicono gli altri che siamo diventati incapaci di essere semplici e di avere quella necessaria esperienza diretta di noi stessi. Bravo vecchio mio. Vado a pranzare. Tu mangerai pesce con al solito...immagino ! Beppe
 
surfinia60
surfinia60 il 13/01/13 alle 08:59 via WEB
Mi sono sempre considerata una persona sensibile. Ma pensandoci credo che ognuno di noi lo sia, in modo selettivo. Molto dipende dalla nostra storia, dolori, sofferenze, ma anche educazione ricevuta. Mi sono sorpresa, a volte, a scoprire di non aver afferrato una situazione ed averla totalmente fraintesa, mio malgrado. Buona domenica
 
 
sperosempre11
sperosempre11 il 13/01/13 alle 13:10 via WEB
Sicuramnte ! Pertentao si deve iniziare dal nostro interiore, senza peraltro isolarsi e rigettando l'esterno. Dò per certo, che si giunge all'interno se si comprende l'esterno, scoprendo come il conflitto, la lotta, il dolore, la sofferenza esistano esteriormente; e più si indaga più si giunge naturalmente a quegli stati psicologici che producono i conflitti e le sofferenze visibili ai nostri occhi e alla nostra anima. Buona domenica a te !
 
   
sperosempre11
sperosempre11 il 13/01/13 alle 14:04 via WEB
ops: Pertanto
 
diego552013
diego552013 il 13/01/13 alle 17:03 via WEB
Si nasce sensibili o lo si diVenta? Interessanto blog complimenti! Diego
 
 
sperosempre11
sperosempre11 il 13/01/13 alle 19:14 via WEB
Buona sera Diego. La tua domanda è di una semplicità disarmante. Per cui devi essere per forza una persona sensibile. Ciò che rende insensibili è ogni forma di costrizione autoritaria imposta dal governo, da se stessi, dal'idea di ottenere, dall'ideali di ottenere risultati e così via, ogni genere di conformismo conferisce solo insensibilità, mancanza, dunque di semplicità. Questa è la mia risposta alla tua interessante osservazione. Circa se lo si nasca, a lume, posso significare il mio pensiero che una certa dose sia contenuta nei geni; ma a svelarla saranno gli avvenimenti della vita. Grazie amico Diego. E' stato un piacere Beppe
 
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