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« LE DONNE SANNO RIDERE...ESSERE DONNA VUOL DI... »

E' POSSIBILE CAMBIARE INTERIORMENTE ?

Post n°156 pubblicato il 20 Gennaio 2013 da sperosempre11

Il  nostro  problema  più  serio  credo  sia  quello  di  cambiare  interiormente.  Una  sorta  di  rivoluzione  interiore,  e   di  conseguenza  esteriore.  Ma  è  possibile ?  La  cosa  certa  è  che  non  possimao  continuare   con   le  nostre  vecchie  abitudini,  le  nostre  vechie  tradizioni,  soprattutto,  il  nostro  vecchio  pensiero.  La  struttura  stessa  del  pensiero  deve  cambiare;  le  cellule  del  nostro  cervello,  devono  subire  una  trasformazione  per   generare  l'ordine,  non  solo  dentro  di  noi  ma  anche  fuori.

Non  c'è  alcun  dubbio  che  la  nostra  mente  si  è  sviluppata  nel  tempo.  Le  nostre  cellule  si  sono  evolute  nei  millenni;  secolo  dopo  secolo  hanno  acquisito  una  straordinaria  conoscenza  ed  esperienza,  hanno  accumulato  un  enorme  sapere  scientifico  e  oggettivo.  E  sono  proprio  le  cellule   del  cervello  che  sono  il  risultato  del  tempo,  hanno  prodotto  questo  mondo  mostruoso,  dove  imperversano  guerre  in  ogni  angolo,  ingiustizie,  povertà,  miserie  spaventose  e  ricchezze  vergognose.  Non  solo,  ma  divisioni  tra  uomo  e  uomo  per  ideologie  religiose,  culturali.  E  tutto  questo,  non  è  forse  il  risultato  di  quella  macchina   perfetta  che  teniamo,  e  che  si  chiama   intelletto,  pensiero ?   Ditemi,  lo  notate  pure  voi ?

Il  pensiero.  Ecco.  L'imputato  numero  uno  di  questo  caos  che  fabbrica  continuamente  e  senza  controllo  alcuno,  ruggini  e  conflitti  tra  persona  e  persona.  Eppure  diciamo  che  il  pensiero  è  una  cosa  semplice.  Vero,  dico  io.  Appunto  perchè  semplice,  non  complicato,  lo  tralasciamo,  ma  se  osserviamo  con  attenzione  vediamo  chiaramente   da  noi  stessi,  che  l'intelletto  è  la  causa  prima   di  questo  dissennato  anarchico  meccanismo  sociale,  in  quanto   con  l'abilità  della   sua  ragione  oggettiva  e   non,  ci  ha  intrappolati  nel  nostro  modo  di  pensare  e  in  quello  di  qualcun  altro.  Siamo  condizionati  dal  passato  e  pensiamo  secondo  questo  modello.  Il  guaio  è  che  il  nostro  pensiero  stesso  cerca   dei  varchi  per  uscire  da  questo  caos,  ma  il  caos, ahimè ,  non  è  forse   creato  dal  nostro  pensiero ?  E  questo  non  lo  sto  dicendo  io  per  il  piacere  di  dirlo.  Sono  certo  che  voi  lo  sapete  meglio  di  me,  in  quando  lo  avete  sperimentato  similmente  a  come  l'ho  sperimentato  io.

Io  dico.  Se  non  avessimo  la  memoria,  chiaramente  non  potremmo  pensare.  La  memoria  è  conoscenza,  esprienza  accumulata,  e  il  pensiero  è  la  risposta   del  passato.  Quindi,  non  stiamo  facendo  altro,  oggi,  in  questo  nostro  tempo,   di  risolvere  i  problemi   nei  termini  del  passato.  Per  favore,  non  annuite.  Non  si  tratta  di  concordare  o  dissentire,  si  tratta  di  percepire,  di  vedere  davvero  cosa  sta  succedendo.

In  conclusione,  voglio  significare,  che  il  nostro  pensiero,  mostra  serie  contraddizioni.

 

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Commenti al Post:
surfinia60
surfinia60 il 20/01/13 alle 14:07 via WEB
Ma tu credi veramente che l'intelletto, i sentimenti, la volontà, la moralità o il suo opposto, l'amore, la malvagità e tutte le complessità dell'essere umano, tutto ciò che la religione definisce 'anima', si 'annidino' in un pezzo di carne, cosa che è il cervello?
 
 
sperosempre11
sperosempre11 il 20/01/13 alle 15:10 via WEB
Fra l'altro non è neppure una massa di carne, ma massa gelatinosa. Vedi, cara Surfi, quello che intento, rientra nella sfera del cervello, sede centrale del pensiero, non dei sentimenti; sede centrale dell'intelletto, non dell'amore. Queste ultime a mio parere trovano il loro laboratorio nella sacralità dello spirito. Il problema è che non siamo liberi intellettualmente, ed emotivamente siamo sentimentali. Questo è un dato di fatto semplice ed ovvio. C'è disentigrazione sociale, economica, culturale. Ci sono povertà, guerre e conflitti di ogni genere. Non c'è morale sociale; e quella che consideriamo morale sociale è immoralità. Quello che osserviamo è solo una grande confusione, densa di contraddizioni, conflitti, tanta sofferenza e la ricerca del piacere ideologico e sensuale. No, carissima, l'amore non si annida nel cervello.
 
   
volandosuvette
volandosuvette il 20/01/13 alle 15:25 via WEB
Oddio, Beppe. Ho capito ben poco. Ma, se come hai scritto, io mi chiedo come possono le cellule del cervello che contengono la memoria subire un mutamento radicale ? Wanda
 
     
sperosempre11
sperosempre11 il 20/01/13 alle 16:01 via WEB
Ciao Wanda. E' ovvio che non possiamo mutare le celluele del nostro cervello. La conoscenza è necessaria, altrimenti non saremmo in grado neppure di fare rientro a casa nostra, o di dialogare l'unu l'altro. La conoscenza scientifica e tecnologica è assolutamente necessaria per funzionare. Questo non possiamo non considerarlo come un fatto positivo. ma è anche evidente che il pensiero ha creato divisioni tra la gente tramite il distorcimento volontario delle religioni, le divisioni culturali. E' causa prima delle divisioni tra coppie, tra genitori e figli. Ma, ripeto, con le sue contradizioni, si rivela prodotto di conoscenza che dobbiamo possedere. Come vedi, il pensiero ( perchè è su questo che si articola la conversazione ) ha detrminato grande confusione, miseria, liti, ma anche...strumento di conoscenze straordinarie. Ecco le sue contraddizioni. In buona sostanza, la mia domanda è se il pensiero, che pure deve funzionare nel campo della conoscenza, possa smettere di creare separazione. Questo è il problema di fondo. Buon Pomeriggio a te Wanda Beppe
 
     
mezzanotteetre
mezzanotteetre il 20/01/13 alle 20:31 via WEB
Cio Beppe. L'argomento, sia pure impegnativo, poichè sembra trasferirci in una collocazione fuori dal nostro contesto, lascia qualche margine di riflessione.Il pensioero, pensa alla vita come a un percorso da seguire, andare da quà a là. In definitiva stiamo cercando un modo di vivere in cui il tempo non esiste affatto tranne che in senso cronologico. Poichè, ciò di cui ci occupiamo è il cambiamento, una rivolta interiore, un mutamento totale nella stessa struttura cellulare cerebrale. Diversamente non potremmo viviere in una dimensione completamente diversa. Il fatto è che siamo vissuti, e per certi versi stiamo vivendo secondo il vecchio schema in un angolino nel vasto campo della vita tutto spezzato al suo interno. Ed è proprio da questo piccolo angolo che creiamo le divisioni, non è così ? Voglio dire, insomma, che noi pensiamo al cambiamento in ordine di tempo" Domani sarò diverso", " Sono stato", insomma siamo imbrigliati sempre nel tempo. E il tempo non sembra in grado di causare alcun cambiamento. Bene, Beppe. Mi hai invitato a questa esperienza che ho apprezzato molto. Ma debbo interromperla in quanto gli impegni mi impediscono la costanza. Ciao Paolo
 
     
sperosempre11
sperosempre11 il 20/01/13 alle 21:55 via WEB
Ciao Poalo. Si. Me ne avevi già accennato che la tua avventura in questa community sarebbe stata limitata. Ti ringrazio per aver contribuito ad arricchire un po' le mie argomentazioni in questo spazio. Comunque, noi ci sentiamo ugualmente. In buona sostanza, vuoi dire che la confusione, la rabbia, la brutalità, la violenza, le tante sofferenze; i piaceri sessulai o ideologici, le paure, i tormenti...l'impulso feroce di competere; di essere sempre e comunque nella partita, sono lo specchio di noi stessi. E che può avvenire una parziale modifica, giammai un radicale mutamento ! Grazie Paolo Arrisentirci a presto Beppe
 
boscia.mara
boscia.mara il 21/01/13 alle 08:19 via WEB
Cosa significa cambiare? Se significa cercare di diventare qualcun altro, allora no, non possiamo. Possiamo solo far germogliare qualcosa che è già in noi ^__^
 
 
sperosempre11
sperosempre11 il 21/01/13 alle 14:33 via WEB
Cambiare non va inteso diventare qualcun altro. Vedi, Maria, tutto ciò che tu stessa vedi; la tanta sofferenza, la tanta confusione, la insaziabile ambizione, la rabbia, la brutalità, la violenza, sono tutte cose che l'uomo ha sviluppato nel tempo, e li avvertiamo in noi sono insiti della nostra natura selvaggia che ancora non siamo riusciti a domare. L'uomo/donna, li conosce bene queste cose. E sa ciò che siamo. Si chiede: "può essere cambiato all'istante ? ". Io penso che ci sia un modo per determinare un cambiamento radicale attraverso il tempo:"Evolverò gradualmente!". "dalla rabbia mi libererò gradulamente". E questo significa tempo. E ci accorgiamo che il tempo non determina affatto cambiamento. Può soltanto modificare qualcosa, ma non produce un cambiamento radicale. Poichè è lo stesso tempo impiegato sin dal sua genesi, a suggerire le parole:"Sarò quello"; espressione sempre di un divenire, quindi spazio-tempo.
 
daredevil665
daredevil665 il 16/11/14 alle 10:27 via WEB
in effetti "Ragione" deriva dalla parola "Ratio", che significa dividere, razionalizzare, razione, dividere una totalità in parti, per potersi riferire ad una parte anziché ad un'altra, mediante le differenze. quando si vuole raggruppare un insieme di cose sotto un unico segno, si parla di sim-bolo, che significa "sim = stesso, bolo = insieme". Viceversa è dia-bolo, come dia-metro che rappresenta i due punti più lontani di una stessa circonferenza. perciò si può dire che la ragione è dia-bolica.
 
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