
Nel libro della genesi leggiamo: " L'uomo diede a sua moglie il nome di Eva, perchè essa fu la madre di tutti i viventi( gen. 3,20). Il nome Eva significa "Vita". Nella storia, Eva è stata spesso descritta come la seduttrice. E con questa descrizione il sigillo dell'origine del peccato. Ma l'affermazione centrale della Bibbia è che Eva è la madre di tutti i viventi. Quindi, la dimensione dell'essere madre, è strettamente legata a questa immagine di donna. Non solo, ma all'essere madre appartiene la vita. Eva è la madre della vita, la dà alla luce, la difende in quanto madre, la custodisce, se ne prende cura e si mette al suo servizio.
In passato le donne erano maggiormente legate all'essere madre e molte di loro trovavano realizzazione e senso in questo compito. Altre avvertivano la mancanza di qualcosa. Oggi, invece, le donne vivono in modo più vario le proprie qualità materne : essere materna significa lasciare emergere la dimensione vitale, accettarla, procurare il cibo, curare, immedesimarsi, lascir crascere e difendere, soprattutto. Tutto questo si rivela un atteggiamento di amore, cura e protezione nei confronti di ogni vivente. Un'altra donna invece, si sente chiamata piuttosto a realizzare il lato materno in un altro ambito. Non importa in quale modo una donna esprime la dimensione materna. Per ogni donna c'è la possibilità di dispiegare pienamente la propria femminilità.
Quando le donne non possono avere bambini, ne soffrono molto più degli uomini. Questo, ovviamente, non vale per chi indossa un saio, o per le nubili; vale anche per le sposate, il cui matrimonio è senza figli. Ma anche per queste donne vale l'archètipo della madre. Possono vivere il proprio lato materno in modi differenti.