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Texas (U.S.A.): l''esecuzione di Carlos De Luna

Post n°535 pubblicato il 22 Maggio 2012 da SpiraleDiPensieri
 

L'esecuzione di Carlos De Luna: il Texas mise a morte un uomo innocente, dice il Team della Columbia University
di Michael McLaughlin
(libera traduzione di Giorgia Sani)


Una delle argomentazioni più forti contro la pena di morte è la spaventosa possibilità che un innocente venga giustiziato.

James Liebman, professore di legge alla Columbia University, afferma che lui e un team di studenti sono riusciti a provare che lo stato del Texas ha somministrato l'iniezione letale all'uomo sbagliato.
Carlos De Luna fu giustiziato per aver accoltellato a morte la commessa di una stazione di servizio a Corpus Christi, sei anni prima. Fu un crimine orribile. Il processo attirò l'attenzione locale, ma non ci si preoccupò del fatto che un uomo innocente sarebbe stato punito, lasciando libero il colpevole.
De Luna, che aveva lasciato la scuola dopo la terza media, sostenne di essere innocente sin dal momento in cui i poliziotti lo misero sul sedile posteriore di una volante e fino al giorno della sua morte. Oggi, a 29 anni dall'arresto di De Luna, Liebman e il suo team pubblicano sul "Human Rights Law Review" un mastodontico resoconto che conclude affermando che De Luna ha pagato con la sua vita per un crimine che probabilmente non aveva commesso. Essi sostengono che lo svolgimento di un lavoro scadente da parte della polizia, il mancato perseguimento di un altro sospettato e una difesa debole abbiano contribuito a spedire De Luna nel braccio della morte.
"Direi che in generale ci fu molta trascuratezza", ha detto Liebman all' "Huffington Post". "Era apparso come un caso comune, ma abbiamo scoperto che c'era una seria rivendicazione d'innocenza."
La polizia e l'accusa considerarono l'omicidio di Wanda Lopez alla stazione di servizio Shamrock del 4 febbraio 1983,come una rapina finita male. Una registrazione agghiacciante della Lopez (24enne, madre single che faceva il turno di notte) che chiama il 911, cattura le sue parole mentre grida e prega il suo assassino di avere pietà.
De Luna, allora 20enne, fu trovato nascosto sotto ad un camioncino a pochi isolati dalla scena di quel crimine cruento. Aveva in tasca una mazzetta di banconote per un totale di $149.
Testimonianze oculari costituivano il fondamento del caso contro di lui. Ora, quelle testimonianze sono forse l'aspetto più contestato della sua condanna.
I poliziotti portarono indietro De Luna a Shamrock. Un cliente che stava facendo rifornimento prima dell'omicidio disse alla polizia che De Luna era l'uomo che lui aveva visto mettersi in tasca un coltello fuori dal negozio.
Un altro cliente che era accorso all'entrata del negozio quando aveva sentito la Lopez gridare, identificò De Luna come l'uomo che era uscito. Una coppia sposata vide un uomo correre ad alcuni isolati di distanza e più tardi identificò De Luna in una foto mostrata loro dalla polizia.
Con il record di arresti per furto e ubriachezza molesta di De Luna, più un'accusa per tentato stupro e furto d'auto, sembrava che la polizia avesse trovato il colpevole. Ma Liebman afferma che De Luna è stato vittima di un caso di errore di persona.
Tra i principali risultati del rapporto del team della Columbia:
•Le dichiarazioni dei testimoni oculari in realtà in conflitto tra loro. Quanto affermato dai testimoni riguardo l'aspetto e la posizione del sospettato, suggerisce che stavano descrivendo più di una persona.
•Foto di un'orma insanguinata e schizzi di sangue sulle pareti suggeriscono che l'assassino avrebbe dovuto avere sangue sulle scarpe e sui pantaloni, eppure i vestiti di De Luna erano puliti.
•L'accusa e la Polizia ignorarono indizi rinvenuti nei fascicoli che portavano a Carlos Hernandes, un vecchio amico di De Luna, che aveva l'abitudine di brandire una lama, il quale avrebbe ucciso la Lopez. La difesa non era riuscita a rintracciare Hernandez, il quale somigliava sorprendentemente a De Luna.
"Se un nuovo processo fosse in qualche modo in grado di essere condotto oggi, una giuria assolverebbe De Luna" afferma Richard Dieter, direttore esecutivo del Centro di Informazione sulla Pena di Morte, dopo aver letto una bozza del rapporto di Liebman. "Non ci troviamo di fronte ad un caso perfetto al punto da dire che abbiamo sicuramente giustiziato una persona innocente, ma alla luce di queste indagini, credo di poter dire che di certo siamo di fronte a quanto di più vicino a questa possibilità possa esistere".
Nel 1983 e durante la procedura d'appello, i funzionari che gestivano il caso De Luna videro l'opposto: un caso facile da giudicare. L'accusa e l'avvocato d'ufficio della difesa non diedero molto credito alla dichiarazione di De Luna sul fatto che Hernandez aveva affondato un coltello nel petto di Wanda Lopez.
Liebman sostiene che i registri della contabilità erano talmente lassisti che non c'è una chiara evidenza del fatto che la stazione di rifornimento fosse stata rapinata durante l'omicidio.
Cercando di ripulire il suo nome, De Luna non aiutò se stesso. Per mesi dopo il suo arresto, si rifiutò di rivelare il nome del vero assassino, perchè temeva Hernandez. La sua credibilità crollò quando altre parti del suo alibi per la notte dell'omicidio furono confutate dall'accusa.
La fatidica notte era iniziata, secondo De Luna, quando si era recato ad una pista di pattinaggio, dove aveva incontrato Hernandez e due sorelle. De Luna confessò di essersi trovato nei pressi della stazione di servizio più tardi, ma affermò di essere dall'altra parte della strada, in un bar. Mentre lui sorseggiava il suo drink, Hernandez era andato a comprare le sigarette allo Shamrock. Disse di essere uscito dal bar in tempo per vedere Hernandez litigare con la Lopez. Disse anche di essere fuggito dopo aver sentito le sirene della polizia, perchè non voleva finire nei guai.
L'accusa, in ogni caso, mise in dubbio la sua versione dei fatti. Una delle sorelle che presumibilmente si trovava con lui alla pista testimoniò, invece, di essere alla festa augurale per il suo bambino quella notte.
"Ho spazzato via la sua alibi in un soffio" ha detto Steve Schiwetz, dell'accusa. Il verdetto di colpevolezza fu raggiunto un po' in ritardo. Il processo per il delitto capitale durò sei giorni nel luglio 1983.
"Sono aperto alla possibilità che qualcuno di nome Carlos Hernandez sia il vero colpevole, ma tutto quello che so conferma l'impressione originaria che sia stato De Luna" ha detto Schiwetz. "Colpire un bersaglio apparentemente casuale, come la Lopez, non era nello stile di Hernandez. La sua tendenza era quella di riversare la propria violenza sulle sue ragazze o sulla moglie, non su sconosciute."
Nel 1986 Hernandez fu accusato di aver ucciso un'altra donna con un coltello, ma il caso fu accantonato.
Diversi membri della famiglia di Hernandez, intervistati per il rapporto della Columbia University, dissero che dalle foto l'arma del delitto trovata alla stazione di servizio in effetti somigliava al coltello che Hernandez portava abitualmente con sé. In tutti i numerosi arresti di De Luna la polizia non l'ha mai trovato con addosso un coltello, secondo quanto dice il rapporto della Columbia.
La descrizione dell'apparenza scarmigliata di Hernandez, fatta dai suoi parenti, coincide con quella del sospetto che era stato visto fuggire dal minimarket. Il testimone Kevan Baker disse che l'assassino somigliava ad un "derelitto" che indossava una giacca di flanella ed una felpa grigia. I parenti di Hernandez confermarono che spesso portava una giacca di flanella. De Luna era, invece, esigente riguardo al suo aspetto e indossava sempre pantaloni neri e camicie, secondo la relazione.
Liebman cercò prove più scientifiche. Le impronte digitali prese dal coltello e il pacchetto di sigarette trovato sulla scena del crimine furono inviate ad un ex investigatore di Scotland Yard per confrontarle con le impronte di Hernandez. "Ma le prove erano state raccolte talmente male dalla polizia", ha detto Liebman, "che i risultati furono inconcludenti".
Il rapporto del team della Columbia University, lungo più di 400 pagine, è anche una biografia dei protagonisti, che vuole sottolineare quanto l'infanzia di De Luna ed Hernandez sia stata problematica e come la loro età adulta sia stata segnata dall'alcolismo.
Liebman venne a sapere di De Luna all'incirca 10 anni fa, quando iniziò ad esaminare casi di condanne in cui solo un testimone oculare aveva testimoniato. Appena lui ed uno studente approfondirono le ricerche sui documenti si convinsero che De Luna non era colpevole.
Consegnarono i loro risultati al "Chicago Tribune" che pubblicò una serie di tre articoli nel 2006, trovando le prove che suggeriscono che sia stato Hernandez ad uccidere Wanda Lopez. Numerose persone hanno confermato al Tribune che Hernandez- morto nel 1999 in prigione per cirrosi epatica- aveva confessato di averla uccisa.
Rivisitare la questione riguardante la morte della Lopez sarebbe troppo doloroso, ha affermato il nipote della donna.
"È qualcosa con cui la nostra famiglia ha dovuto avere a che fare" ha detto Louis Vargas all' "Huffington Post". "Abbiamo chiuso con questa storia e non vogliamo riaprirla. Siamo convinti che il sistema giuridico abbia fatto quello che doveva fare."
Uno degli avvocati di de Luna, James Lawrence, ha detto all' "Huffington Post" che lui non lo conta tra i clienti che sono stati accusati ingiustamente di crimini capitali.
"Il fatto che non ci avrebbe aiutato e che la sua vita era a rischio, questa era l'unica cosa che continuava a seccarmi così tanto che l'avrei massacrato di botte" ha detto Lawrence.
Da quando la Corte Suprema ha reinserito la pena capitale nel 1976, ci sono state 1295 esecuzioni, secondo quanto documentato dal Centro d'Informazione sulla pena di Morte. Il Texas è in testa, con 482 esecuzioni.
La facilità con cui De Luna fu perseguito e l'oscurità della sua morte, sono ciò che rende il suo caso così importante, afferma Liebman.
"Ci sono molti molti casi là fuori ai quali nessuno ha mai prestato attenzione e sono probabilmente a rischio di innocenza", ha detto Liebman. "Si tratta di un racconto ammonitore riguardo ai rischi in cui incorriamo quando ci troviamo di fronte alla pena di morte."


Fonte:
http://www.huffingtonpost.com/2012/05/15/carlos-de-luna-execution-_n_1507003.html

www.coalit.it

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