Sprecata

E' andata...

E' andata bene. Come primo giorno posso dirmi soddisfatta. Quanto meno mi sono sentita un attimino viva, come non lo ero da tanto. Ho parlato tanto, microfono alla mano, ho intrattenuto una folla, ho detto cose interessanti. tante strette di mano, tanti complimenti.... Per ora tutto questo non mi riempie ancora la tasca. Ma l'anima sì. E bisogna pur iniziare a nutrirsi da qualche cosa. Poi col tempo... Verrà anche il resto. Domani nuova alzatraccia, nuove chiacchiere, ancora sorrisi e gentilezze, parole e parole... Ma almeno...

Dicono...

Dicono che bisogna andare in una qualunque direzione, pur di muoversi, di evitare la morte per autoimmobilizzazione e allora io vado. Ho viso una minuscola lucettina in lontananza e mi dirigo là. Forse farò una grande cazzata, forse sprecherò per l'ennesima volta tempo prezioso, ma intanto cerco di darmi una mossa e soprattutto di darmi un'illusione. Domani inzio a intrettenere il pubblico in un posto dove si fanno massaggi. Nonostante la mia laurea, le mie specializzazioni, il mio questo e il mio quello, domani vado a buttarmi via. E perché lo faccio? Cerco di darmi un paio di motivazioni giuste. Anzi, tre per l'esattezza. 1) anche se daranno una miseria, ho bisogno di un po' di soldini; 2) Potrò esercitarmi a tenere banco davanti a molta gente e a monitorarmi negli interventi; 3) questa azienda potrebbe offrirmi una possibilità di spostamento in un'altra città con un avanzamento di carriera. E questa forse è la cosa che mi interessa di più. Mah! Forse sono solo tutte cazzate. Ma intanto vado.

Perché...

Sono sprecata perché vivo in una città dove c'è un mare che incanta, dove la primavera è eterna, dove il traffico non spaventa e tutto è raggiungibile in poco tempo. Ma è una città che non offre niente, né dal punto di vista economico né di risorse, né di persone. Sono finita qui per lavoro tanti anni fa. E ora non riesco più ad andarmene. O forse non voglio. Non lo so più. Tutto mi sembra difficile, impossibile, irraggiungibile, stolto, sbagliato ecc... paura di un errore, sicuramente. Se resto qui, finirò per vegetare, se me ne vado rischio di rovinarmi.... E allora, cerco di aggrapparmi a piccole illusioni.... ma forse sono illusioni appunto...

....

Forse questo non c'entra niente, ma oggi pomeriggio mi sono masturbata. E' pur sempre un movimento. Un qualcosa che si smuove, visto che non lo facevo da tanto....

Dove vado?

E dove vado? Cerco di divertirmi un po' oltre che guadagnare qualche cosetta, giusto per smuovermi per darmi una speranza, a lungo termine soprattutto. Dunque.... visto che scrivere mi aiuta, indipendentemente se c'è qualcuno che legge, cercherò di spiegare a me stessa dove sto andando...

Piccolo movimento...

E un piccolo movimento ho iniziato a farlo. Ma non perché abbia deciso e basta. Ho iniziato a muovermi perché ho intravisto in lontananza una piccola luce che mi sembra un faro. Giusto? Sbagliato? E chi diavlo può saperlo. Ma intanto ho deciso di guardare fisso quel puntino luminoso e dirigermi lì. Se affonderò pazienza. tanto stavo già annegando, giorno dopo giorno, lentamente ma inesorabilmente...

Nuotare...

Sì, è proprio vero, bisognerebbe comunque andare, nuotare, dirigersi in una qualunque direzione anche se non si sa dove porta. Tutto pur di non restare fermi, tutto pur di non affogare a causa dell'inedia. Poter dire... "Beh, è crepata, ma almeno è crepata cercando di andare da qualche parte!" Lo so, lo so...

Un faro...

Un faro.... Finalmente un piccolissimo faro nella notte più buia. Un minuscolo puntino luminoso, lontano e per ora ancora irragiungibile ma pur sempre esistente. Sarà davvero un faro che potrà indicarmi la rotta e guidarmi? O solo un'illusione? magari una falena che mi porterà ancora di più fuori rotta? ma per ora ho solo questra piccolissima idea di luce difronte a me...

1 Maggio...

Primo maggio, festa dei lavoratori. Oggi tutti riposano, si trastullano, cazzeggiano. Io che faccio tutto questo per un anno intero, almeno oggi vorrei proprio lavorare.

La bussola...

Il fatto è che ho perso la bussola. Ecco, questa è la cosa che sento. Forse è proprio la rappresentazione esatta del mio stato. Non ho più un orentamento, una direzione verso la quale dirigermi. non so più dove è il nord, il sud o l'est. Non so più niente di niente. Cosa accade a qualcuno che improvvisamente in mezzo all'oceano, magari in piena notte, si guarda intorno e non trova più la sua bussola? Gli è caduta in mezzo al mare. Giace nel fondo. Oppure, è letteralmente scomparsa. Ebbene, quel tipo, non sa più in che punto si trova ma la cosa peggiore e che non sa dove deve dirigersi. Solo, sperduto in mezzo all'oceano. Certo, una direzione può valere l'altra, ma come fare a muoversi a casaccio? E allora se ne sta lì fermo, impietrito, senza sapere dove andare e per questo non va più da nessuna parte. Perché magari, già una volta ci ha provato e si è trovato ancora più sperduto. E allora per evitare di perdersi ulteriormente se ne resta fermo. A marcire, a morire. O meglio ad attendere che qualcuno provvidenzialmente arrivi a trirarlo fuori da lì. A dirgli qual'è la direzione giusta da prendere. A dargli una speranza, una motivazione, un incentivo a muoversi. Ecco... ho centrato proprio il nucleo del problema. Io sono proprio in questa situazione, senza più bussola. E che non mi si venga a dire di guardare verso l'alto e leggere le costellazioni. Non le so leggere e poi, anche se sapessi... quale sarebbe la direzione giusta per la mia vita?

Sì, scrivere credo mi stia aiutando davvero. Quanto meno prendo consapevolezza estrema di quanto sto da schifo. E di quanto mi faccio schifo.