Creato da utauf il 26/02/2007
lettere a mio figlio non ancora nato

potrei essere così...(o anche no..)

 
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ciao Gian..un saluto
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buona giornata Gian.. della vita...e della morte..nevica...
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Io almeno credo

Post n°196 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da utauf

 L’impresa più difficile oggi sarà quella di cercare di ricongiungere i due capi rotti del pensiero. Mentre fuori scoppiano bombe e scivolano schegge sui vetri, mi chiedo a quando succederà ancora che una di queste buchi con violenza il guscio che mi sono fatto; buchi per ammazzare. O almeno cercare di uccidere quello che ancora di vivo c’è in me. E per vivo ovviamente intendo tutto quello che fino ad oggi di buono ho fatto.

 

Mi è arrivata la tua cartolina. Stai bene sulla spiaggia caraibica, con le signorine con il culo da fuori! Oddio scusa…! Non abbiamo mai saputo se eri maschio o femmina….io magari ti idealizzo (istinto maschilista lo chiamano!).

Grazie di cuore per avere fatto capolino nella nostra vita in una mattina qualsiasi di Dicembre. Si può dire che da allora tutto è cambiato? Forse no, ma sono sicuro che ci hai visto, ed hai visto che ci abbiamo messo il meglio che potevamo. Si, lo so,lo so; dovevi andare, avevi già il biglietto. Non ti preoccupare, sono contento che stai bene e che ti sei preso ancora un po di tempo per scendere definitivamente su questo pazzo pazzo pazzo mondo.

 

E’ passato molto tempo dall’ultima volta che ti ho scritto su questo blog. Cosa è successo? Se i capi rotti del pensiero resteranno insieme ancora abbastanza ti parlerò del Tenente Bidello, del legamento crociato anteriore, della vita e della morte, di altre mille sciocchezze a cui da sempre cerchiamo di dare un nome, cerchiamo di metterle in versi o in prosa.

 

Noi stiamo qui, ormai lo sai.

Io sto qui.

 

Tuo padre.

 
 
 

un vampiro può risorgere dopo anche 500 anni.

Post n°195 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da utauf

me lo ha detto mia nonna.

 
 
 

la linea d'ombra

Post n°194 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da utauf

La linea d'ombra la nebbia che io vedo a me davanti per la prima volta nella vita mia mi trovo a saper quello che lascio e a non saper immaginar quello che trovo mi offrono un incarico di responsabilità portare questa nave verso una rotta che nessuno sa è la mia età a mezz'aria in questa condizione di stabilità precaria ipnotizzato dalle pale di un ventilatore sul soffitto mi giro e mi rigiro sul mio letto mi muovo col passo pesante in questa stanza umida di un porto che non ricordo il nome il fondo del caffè confonde il dove e il come e per la prima volta so cos'è la nostalgia la commozione nel mio bagaglio panni sporchi di navigazione per ogni strappo un porto per ogni porto in testa una canzone è dolce stare in mare quando son gli altri a far la direzione senza preoccupazione soltanto fare ciò che c'è da fare e cullati dall'onda notturna sognare la mamma... il mare.
Mi offrono un incarico di responsabilità mi hanno detto che una nave c'ha bisogno di un comandante mi hanno detto che la paga è interessante e che il carico è segreto ed importante il pensiero della responsabilità si è fatto grosso è come dover saltare al di là di un fosso che mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passato saltare verso il tempo indefinito dell'essere adulto di fronte a me la nebbia mi nasconde la risposta alla mia paura cosa sarò dove mi condurrà la mia natura? La faccia di mio padre prende forma sullo specchio lui giovane io vecchio le sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio "la vita non è facile ci vuole sacrificio un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione" arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione e adesso è questo giorno di monsone col vento che non ha una direzione guardando il cielo un senso di oppressione ma è la mia età dove si sa come si era e non si sa dove si va, cosa si sarà che responsabilità si hanno nei confronti degli esseri umani che ti vivono accanto e attraverso questo vetro vedo il mondo come una scacchiera dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera ed ho paura di essere mangiato ed ho paura pure di mangiare mi perdo nelle letture, i libri dello zen ed il vangelo l'astrologia che mi racconta il cielo galleggio alla ricerca di un me stesso con il quale poter dialogare ma questa linea d'ombra non me la fa incontrare. Mi offrono un incarico di responsabilità non so cos'è il coraggio se prendere e mollare tutto se scegliere la fuga od affrontare questa realtà difficile da interpretare ma bella da esplorare provare a immaginare cosa sarò quando avrò attraversato il mare portato questo carico importante a destinazione dove sarò al riparo dal prossimo monsone mi offrono un incarico di responsabilità domani andrò giù al porto e gli dirò che sono pronto a partire getterò i bagagli in mare studierò le carte e aspetterò di sapere per dove si parte quando si parte e quando passerà il monsone dirò levate l'ancora diritta avanti tutta questa è la rotta questa è la direzione questa è la decisione.

 
 
 
 
 

scrivete quel che volete.

Post n°192 pubblicato il 07 Agosto 2009 da utauf

scrivete quel che volete

 
 
 
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