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Star Trek Into Darkness countdown: -7

Post n°2436 pubblicato il 05 Giugno 2013 da treknews24
 
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Una settimana al lancio italiano di Star Trek Into Darkness. Gli effetti sono ben visibili. Da lunedì circolano sulle tv Mediaset gli spot del film (vengono riproposti tra i Simpsons e in seconda serata) e internet è stata invasa dalle recensioni e dalle anticipazioni sul film. In alcuni casi, purtroppo, molti siti internet non si sono fatti grossi problemi a spoilerare sulla trama della pellicola, andando a svelare il nome del cattivo già nel titolo della pagina. Sia chiaro, ormai è un segreto di Pulcinella ma per chi, fino a questo momento, è riuscito a non sapere quasi nulla della trama e della vera identità di John Harrison continueremo coerentemente su questa linea.

Ecco due recensioni (quasi) divergenti su Star Trek Into Darkness.

J.J. Abrams non tradisce: il sequel di Star Trek è un’esperienza di visione senza gravità. Lasciatevi cullare - Il cinematografo

Star Trek - Into Darkness conferma le virtù e i limiti del JJ Abrams regista. Eccellente direttore d'orchestra al lavoro sul repertorio di altri, il creatore di Lost prosegue il suo percorso di crescita al cinema senza inventare nulla ma riportando ogni cosa al loro antico splendore. Continuando cioè a illuminare il proprio cammino con quel che è posto alle sue spalle. Proiettando sull'avvenire il faro del passato. Nelle mani di J.J. Abrams la "Nuova Hollywood" degli Spielberg e dei Lucas si riscopre classica, segmento mitico di una storia lontana, non abbastanza però da essere dimenticata né troppo poco perché non suciti nostalgia. (...)

Se il primo Star Trek era servito soprattutto a rispolverare l'icona, effettuando un calco della memoria nella pelle di un nuovo immaginario, questo sequel scava dentro un modello dotato già di una sua fisionomia. Stavolta non abbiamo bisogno di presentazioni: con il capitano Kirk (Chris Pine), Spock (Zachary Quinto) e gli altri abbiamo già familiarizzato. Questo permette ad Abrams e al team di sceneggiatori (Kurtzman, Orci e Lindelof) di costruire un giocattolo più complesso, migliorandone la resa ludica - c'è più azione e spettacolo del precedente e un'immersione maggiore grazie all'uso non banale del 3D - e ampiando lo spettro dei temi affrontati. Nomen omen, Into Darkness è meno chiassoso e burlesco del primo ma rivela di contro un'insospettata vena umanista e uno sguardo più maturo, l'occhio attento a questioni da sempre dibattute nella cultura americana come la paternità (tre almeno le figure paterne del film), la leadership, la lealtà e il lutto.

Si può forse rimproverare al nuovo Star Trek un approccio ingenuo, persino elementare, ma stiamo comunque parlando di un ottimo blockbuster non di un trattato di filosofia. Da questo punto di vista c'è poco da obiettare: confezione di lusso, cast all'altezza, battute fulminanti e una drammaturgia a metronomo, l'armonia del climax e della stasi, della tensione e della leggerezza. La chiave dell'operazione è proprio il ritmo, il fraseggio morbido e pulito del montaggio, il movimento fluido della macchina da presa, una messa in scena che sembra dettata dagli archi e dai tromboni della magnifica colonna sonora di Michael Giacchino. Abrams ci regala un'esperienza di visione senza gravità, facendoci fluttuare nello spazio come dentro a una campana di vetro. La sua mano ci culla, disegnando curve di una molle deriva.Riassaporiamo il piacere infantile del cinema. Felici e narcotizzati, dimentichiamo: dove siamo e che cosa abbiamo davanti. Il naufragar è dolce in questo mare.

Star Trek Into Darkness, una storia di fantascienza e amicizia - Nanopress.it

Se volete andare al cinema a vedere Star Trek Into Darkness sperando nell’immancabile storia d’amore, scordatevelo. Archiviata e assodata la relazione tra Spock e Uhura, l’unico buon sentimento che vedrete in questo film è l’amicizia. Questo secondo capitolo dedicato alla saga di fantascienza più famosa del mondo è completamente incentrato sulla crescita dell’equipaggio e dei rapporti tra i membri, crescita che li porterà finalmente a partire per quella missione quinquennale di esplorazione che tutti stiamo aspettando.

Jim Kirk ha bisogno di imparare completamente cosa significa essere un capitano e cosa comporta essere in missione, mentre Spock deve fare i conti con la sua insensibilità e affrontare ciò che ritiene “illogico”. Tutto questo affrontando il supercattivo che viene introdotto in questa pellicola, magistralmente interpretato da Benedict Cumberbatch. La sua interpretazione e quella di Zachary Quinto, entrambe veramente straordinarie, mettono un po’ in ombra quella di Chris Pine, protagonista del film solo sulla carta.

Ottimi gli effetti speciali e le riprese di Abrams che, per la primissima volta nella storia del cinema, ha girato la pellicola in IMAX, salvo poi convertirla in 3D in post produzione. Le scene travolgenti e le visioni futuristiche di Londra e San Francisco donano a Star Trek Into Darkness una marcia in più dal punto di vista grafico rispetto al primo capitolo. Film decisamente consigliato a tutti, dai fan più sfegatati di Star Trek a chi invece si è avvicinato alla fantascienza con il primo capitolo della nuova saga. Voto: 8

 
 
 
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