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Star Trek XI: la recensione di Primissima

Post n°794 pubblicato il 25 Marzo 2009 da treknews24
 
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Quando è venuto a Roma a presentare alcune sequenze del suo nuovo film, J.J. Abrams, creatore di serie mitiche come Lost, ha convinto tutti. E la sua nuova creatura, che uscirà nei cinema di tutto il mondo l’8 maggio (in Italia distribuito da Paramount Pictures), è piuttosto delicata, dato che si tratta di Star Trek. Abrams, classe 1966, nasce nell’anno in cui la famosissima serie televisiva inizia ad andare in onda, e, il regista, ha subito ammesso di non essere mai stato un grande fan ma, addirittura, di avere sempre preferito Guerre Stellari.

Sicuramente qualche superfan di Star Trek si potrebbe allarmare ma vi assicuriamo che da quello che abbiamo visto e dalle notizie che arrivano dagli Stati Uniti il film non solo non deluderà, ma potrebbe anzi essere il primo di una lunga serie (e già tante pellicole sono state dedicate alla saga di Kirk e del Dottor Spock). Il punto di partenza, vincente, del regista è proprio quello di avere girato un film che non sarà solamente per i fan della serie ma per tutti, in particolare, per quelli che non la conoscono e potrebbero divenire dei nuovi adepti. “Non ero un appassionato di Star Trek – ha affermato Abrams – quindi mi sono appoggiato agli sceneggiatori Roberto Orci e Alex Kurtzman per essere certo di fare un film che avrebbe rispettato lo spirito della serie originale ma allo stesso tempo potesse venir apprezzato da chi non l’ha mai vista. Mi sono innamorato del copione perché è un progetto che avrei voluto vedere sullo schermo, e l’unica mia preoccupazione era quella di fare un film spettacolare e divertente. So benissimo che se facciamo arrabbiare gli adepti è un disastro”.

Il nuovo capitolo precede le missioni del Capitano Kirk e di Spock (interpretati da William Shatner e Leonard Nimoy nella serie televisiva e da Chris Pine e Zachary Quinto nel film). La pellicola di Abrams inizia con la nascita di Kirk che ritroviamo anni dopo adolescente ribelle recluta fra i cadetti dell’astronave Enterprise per iniziare un viaggio di quattro anni fra le galassie. Tre anni dopo, e un imprecisato numero di avventure, sarà lui a prendere in mano la difesa dell’astronave e la salvezza dei compagni di viaggio, fra i quali è il giovane vulcaniano Spock con cui nascerà la leggendaria amicizia dopo una serie di scontri iniziali che formano parte della forza emotiva del film. “La serie originale – ha continuato Abrams – era stata creata in un periodo di tensione con l’Unione Sovietica, quindi è normale che anche in questo film ci sia una certa dose di paura e di sospetto. Ma alla fine, come sempre, quello che contraddistingue Star Trek da altre serie di fantascienza sono l’ottimismo e la speranza. E’ un lavoro di fantasia ma nella sua visione del nostro futuro noi saremo ancora qui a lavorare insieme con altre specie, esploreremo altri mondi non per conquistare e distruggere ma per convivere in modo armonico. E questo è rappresentato dal rapporto fra un giovane ribelle che cerca la sua identità, Kirk, e un altro essere mezzo umano e mezzo vulcaniano, Spock, che ancora non ha raggiunto il pieno controllo delle sue emozioni: all’inizio si odiano ma poi imparano a rispettarsi e ad amarsi”.

Ovviamente, ci tiene a sottolineare Abrams se affronti una serie di questa portata la fedeltà all’originale è indispensabile. “L’Enterprise deve essere l’Enterprise. – dice il regista – I costumi devono dare la sensazione dei costumi che il pubblico conosce. Devi potergli dare un’occhiata e capire subito che film stai guardando. La scritta Star Trek, il logo della flotta, i comunicatori, sono tutte pietre miliari di quello che rende una serie leggendaria e riconoscibile. Eppure il pubblico di oggi è molto più sofisticato, ha visto tanti film di fantascienza, quindi non si può non offrire i migliori effetti speciali e azione mozzafiato come solo la tecnologia odierna permette. Credo che quando il pubblico vedrà questo film, avvertirà la fedeltà a quello che Gene Roddenberry e quegli incredibili attori hanno creato negli anni ’60. Anche se sarà un’esperienza diversa. E ci sono elementi comici – e sexy – che spero piacciano. Non dimentichiamoci che fu il primo telefilm a mostrare un bacio interraziale in televisione”. E uno di quegli attori indimenticabili, Leonard Nimoy, appare nel film di Abrams in un cameo molto significativo. Appuntamento all’8 maggio 2009. (Nicoletta Gemmi - Primissima.it)

 
 
 
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