Mirror's edge

"To see a world in a grain of sand, and a heaven in a wild flower, hold infinity in the palm of your hand, and eternity in an hour" W. Blake

 

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MATCH POINT

Chi disse preferisco avere fortuna che talento percepì l'essenza della vita.
La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita.
Terrorizza pensare che sia così fuori controllo.
A volte in una partita, la palla colpisce il nastro, e per un attimo può andare oltre
.. o tornare indietro. Con un pò di fortuna va oltre, e allora si vince.
Oppure no, e allora si perde.

(W.Allen, Match Point)


 

SONETTO

Non sara' che alle nozze di animi costanti
io ammetta impedimenti, amore non e' amore
che muta quando scopre mutamenti,
o a separarsi inclina quando altri si separa.
Oh no, e' un faro irremovibile
che mira la tempesta e mai ne viene scosso;
è l'astro cui si volge ogni errabonda nave,
remoto in suo valore, pur se il suo luogo noto.
Zimbello esso non e' del Tempo, anche se rosee labbra                                               e guance, sian raggiunte dalla sua curva falce,
non si altera amore per ore e giorni brevi,
ma impavido resiste fino all'abisso estremo.
Se questo e' errore, e contro me si provi,
mai non ho scritto, e mai nessuno ho amato.

(W. Shakespeare)

 

DISORDINE DI TUTTI I SENSI

« Io dico che bisogna esser veggente, farsi veggente. Il Poeta si fa veggente attraverso un lungo, immenso, ragionato disordine di tutti i sensi»
(A.Rimbaud, da Lettera del Veggente)
 

 

« Verità o illusione?World in conflict »

Traveller's Tales

Post n°60 pubblicato il 24 Agosto 2009 da Lost_in_translation0
 

Di ritorno da un tour europeo di circa 4.000 km che mi ha portato ad attraversare Svizzera, Nord della Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Baviera e Tirolo, mi trovo ora a fare un resoconto ed a tirare le somme della lunga traversata. La prima tappa ha previsto l'attraversamento della Svizzera ed una breve sosta serale a Thionville, nel nord della Francia, carina sebbene poco nota. Da qui si è passati a Bruges, borgo di una bellezza disarmante. Un piccolo capolavoro di arte gotica, una Venezia in miniatura, con i suoi canali, le sue cattedrali, gli splendidi palazzi. Ogni costruzione, dalla più piccola alla più grande, è un piccolo capolavoro. Se poi vi piacciono le birre belghe d'abbazia, ne trovate per tutti i gusti. Dopo un breve pernottamento a Mechelen (città molto carina, associata alla squadra di calcio del Malines), si è passati ad Amsterdam. Molti la conoscono, quasi inutile descriverla. Ho apprezzato molto il museo dell'arte fiamminga, con capolavori di Rembrandt (bellissimo "La guardia notturna") ed altri famosi pittori, oltre alle case delle bambole, porcellane e tanti piccoli capolavori d'antiquariato. Come non citare poi il quartiere dei caffè, il Red Light district (uno si aspetta un posto squallido, invece è inserito nel tessuto cittadino ed è tranquillamente visitabile) ed in generale l'atmosfera giovane, cosmopolita e libera che si respira. Dopo la lunga pausa olandese, si è puntato il navigatore verso la Baviera, dove si è seguito l'itinerario della strada romantica, che ha avuto il suo culmine nello splendido castello di Neuschwantein, uscito direttamente da una fiaba (vedi foto). In generale tutti i paesini sono comunque belli e meritevoli di una visita, anche qui ottima birra e cibarie. Si è trovato anche il tempo per una tappa a Stoccarda (Monaco è davvero troppo grande per una sosta breve). La vacanza si è poi conclusa con un paio di giorni in Tirolo, visita serale ad Innsbruck e rientro attraverso la Svizzera.

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Commenti al Post:
sorsacchiotta
sorsacchiotta il 24/08/09 alle 23:21 via WEB
Rilassante,nuovo e rigenerante. Quanto vorrei fosse così anche da noi.
 
AnArKiA1893
AnArKiA1893 il 20/09/09 alle 22:51 via WEB
sukateeeee ahahaahu skerzzo anzi no anzi si mmbbòòòò baccccioneeee
 
Lost_in_translation0
Lost_in_translation0 il 20/09/09 alle 23:16 via WEB
Che bello! un commento di kia.... grassie grassie...
 
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Un blog di: Lost_in_translation0
Data di creazione: 07/09/2007
 

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IL BATTELLO EBBRO

Poiché discendevo i Fiumi impassibili,
mi sentii non più guidato dai bardotti:
Pellirossa urlanti li avevan presi per bersaglio
e inchiodati nudi a pali variopinti. 

Ero indifferente a tutti gli equipaggi,
portatore di grano fiammingo e cotone inglese
Quándo coi miei bardotti finirono i clamori
i Fiumi mi lasciarono discendere dove volevo. 

Nei furiosi sciabordii delle maree
 l'altro inverno, più sordo d'un cervello di fanciullo,
 ho corso! E le Penisole salpate
 non subirono mai caos così trionfanti.

La tempesta ha benedetto i miei marittimi risvegli.
Più leggero d'un sughero ho danzato tra i flutti
che si dicono eterni involucri delle vittime,
per dieci notti, senza rimpiangere l'occhio insulso dei fari! 

Più dolce che ai fanciulli la polpa delle mele mature,
 l'acqua verde penetrò il mio scafo d'abete
 e dalle macchie di vini azzurrastri e di vomito
 mi lavò, disperdendo àncora e timone. 

E da allora mi sono immerso nel Poema
del Mare, infuso d'astri, e lattescente,
divorando i verdiazzurri dove, flottaglia
 pallida e rapida, un pensoso annegato talvolta discende;

dove, tingendo di colpo l'azzurrità, deliri
e lenti ritmi sotto il giorno rutilante,
più forti dell'alcol, più vasti delle nostre lire,
fermentano gli amari rossori dell'amore!

 

Conosco i cieli che esplodono in lampi, e le trombe
e le risacche e le correnti: conosco la sera
e l'Alba esaltata come uno stormo di colombe,
e talvolta ho visto ciò che l'uomo crede di vedere!

Ho visto il sole basso, macchiato di mistici orrori, illuminare lunghi filamenti di viola,
che parevano attori in antichi drammi,
i flutti scroscianti in lontananza i loro tremiti di persiane!

Ho sognato la verde notte dalle nevi abbagliate,
 bacio che sale lento agli occhi dei mari,
 la circolazione di linfe inaudite,
e il giallo risveglio e blu dei fosfori cantori! [...]

Ho visto fermentare enormi stagni, reti
dove marcisce tra i giunchi un Leviatano!
Crolli d'acque in mezzo alle bonacce
e in lontananza, cateratte verso il baratro!

Ghiacciai, soli d'argento, flutti di madreperla, cieli di brace!
E orrende secche al fondo di golfi bruni
dove serpi giganti divorati da cimici
cadono, da alberi tortuosi, con neri profumi! [...]

Quasi fossi un'isola, sballottando sui miei bordi litigi
e sterco d'uccelli, urlatori dagli occhi biondi.
E vogavo, attraverso i miei fragili legami
gli annegati scendevano controcorrente a dormire!

Io, perduto battello sotto i capelli delle anse
scagliato dall'uragano nell'etere senza uccelli,
io, di cui né Monitori né velieri Anseatici
avrebbero potuto mai ripescare l'ebbra carcassa d'acqua


 

libero, fumante, cinto di brume violette.
o che foravo il cielo rosseggiante come un muro
che porta, squisita confettura per buoni poeti,
i licheni del soie e i moccoli d'azzurro;

io che correvo, macchiato da lunule elettriche,
legno folle, scortato da neri ippocampi,
quando luglio faceva crollare a frustate'
i cieli oltremarini dai vortici infuocati;

io che tremavo udendo gemere a cinquanta leghe
la foia dei Behemots e i densi Maelstroms,
filando eterno tra le blu immobilità,
io rimpiango l'Europa dai balconi antichi!

Ho veduto siderali arcipelaghi! ed isole
i cui deliranti cieli sono aperti al vogatore:
E’ in queste notti senza fondo che tu dormi e ti esìli, milione d'uccelli d'oro, o futuro Vigore?

Ma è vero, ho pianto troppo! Le Albe sono strazianti.
Ogni luna è atroce ed ogni sole amaro:
l'acre amore m'ha gonfiato di stordenti torpori.
Oh, che esploda la mia chiglia! Che io vada a infrangermi nel mare!

Se desidero un'acqua d'Europa, è la pozzanghera
nera e fredda dove verso il crepuscolo odoroso
un fanciullo inginocchiato e pieno di tristezza, lascia
un fragile battello come una farfalla di maggio.

Non ne posso più, bagnato dai vostri languori, o onde,
di filare nella scia dei portatori di cotone,
né di fendere l'orgoglio di bandiere e fuochi,
e di nuotare sotto gli orrendi occhi dei pontoni.

(A.Rimbaud, da Il battello ebbro)


 
 

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