Mirror's edge

"To see a world in a grain of sand, and a heaven in a wild flower, hold infinity in the palm of your hand, and eternity in an hour" W. Blake

 

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MATCH POINT

Chi disse preferisco avere fortuna che talento percepì l'essenza della vita.
La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita.
Terrorizza pensare che sia così fuori controllo.
A volte in una partita, la palla colpisce il nastro, e per un attimo può andare oltre
.. o tornare indietro. Con un pò di fortuna va oltre, e allora si vince.
Oppure no, e allora si perde.

(W.Allen, Match Point)


 

SONETTO

Non sara' che alle nozze di animi costanti
io ammetta impedimenti, amore non e' amore
che muta quando scopre mutamenti,
o a separarsi inclina quando altri si separa.
Oh no, e' un faro irremovibile
che mira la tempesta e mai ne viene scosso;
è l'astro cui si volge ogni errabonda nave,
remoto in suo valore, pur se il suo luogo noto.
Zimbello esso non e' del Tempo, anche se rosee labbra                                               e guance, sian raggiunte dalla sua curva falce,
non si altera amore per ore e giorni brevi,
ma impavido resiste fino all'abisso estremo.
Se questo e' errore, e contro me si provi,
mai non ho scritto, e mai nessuno ho amato.

(W. Shakespeare)

 

DISORDINE DI TUTTI I SENSI

« Io dico che bisogna esser veggente, farsi veggente. Il Poeta si fa veggente attraverso un lungo, immenso, ragionato disordine di tutti i sensi»
(A.Rimbaud, da Lettera del Veggente)
 

 

« Fade to grayTempo perduto e tempo ritrovato »

Deus ex 3

Post n°77 pubblicato il 03 Ottobre 2010 da Lost_in_translation0

Futuri oscuri, cieli piovosi anneriti dal fumo delle ciminiere,megacorporazioni, sexy cyborg, innesti ipertecnologici, mimetizzazioni termo-ottiche, androidi con problemi esistenziali... Dai tempi di Blade runner mi hanno sempre affascinato, sperando di non dover mai vivere un simile futuro...... E nulla meglio del lontano primo Deus ex ha saputo farli vivere in prima persona... Dopo un secondo episodio molto ambizioso ma dalle meccaniche troppo semplificate, speriamo in un terzo episodio all'altezza del primo.. l'atmosfera sembra quella giusta, occorre che anche il gameplay sia all'altezza...

 

finalmente un capolavoro all'altezza del primo capitolo?

 

 
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Un blog di: Lost_in_translation0
Data di creazione: 07/09/2007
 

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IL BATTELLO EBBRO

Poiché discendevo i Fiumi impassibili,
mi sentii non più guidato dai bardotti:
Pellirossa urlanti li avevan presi per bersaglio
e inchiodati nudi a pali variopinti. 

Ero indifferente a tutti gli equipaggi,
portatore di grano fiammingo e cotone inglese
Quándo coi miei bardotti finirono i clamori
i Fiumi mi lasciarono discendere dove volevo. 

Nei furiosi sciabordii delle maree
 l'altro inverno, più sordo d'un cervello di fanciullo,
 ho corso! E le Penisole salpate
 non subirono mai caos così trionfanti.

La tempesta ha benedetto i miei marittimi risvegli.
Più leggero d'un sughero ho danzato tra i flutti
che si dicono eterni involucri delle vittime,
per dieci notti, senza rimpiangere l'occhio insulso dei fari! 

Più dolce che ai fanciulli la polpa delle mele mature,
 l'acqua verde penetrò il mio scafo d'abete
 e dalle macchie di vini azzurrastri e di vomito
 mi lavò, disperdendo àncora e timone. 

E da allora mi sono immerso nel Poema
del Mare, infuso d'astri, e lattescente,
divorando i verdiazzurri dove, flottaglia
 pallida e rapida, un pensoso annegato talvolta discende;

dove, tingendo di colpo l'azzurrità, deliri
e lenti ritmi sotto il giorno rutilante,
più forti dell'alcol, più vasti delle nostre lire,
fermentano gli amari rossori dell'amore!

 

Conosco i cieli che esplodono in lampi, e le trombe
e le risacche e le correnti: conosco la sera
e l'Alba esaltata come uno stormo di colombe,
e talvolta ho visto ciò che l'uomo crede di vedere!

Ho visto il sole basso, macchiato di mistici orrori, illuminare lunghi filamenti di viola,
che parevano attori in antichi drammi,
i flutti scroscianti in lontananza i loro tremiti di persiane!

Ho sognato la verde notte dalle nevi abbagliate,
 bacio che sale lento agli occhi dei mari,
 la circolazione di linfe inaudite,
e il giallo risveglio e blu dei fosfori cantori! [...]

Ho visto fermentare enormi stagni, reti
dove marcisce tra i giunchi un Leviatano!
Crolli d'acque in mezzo alle bonacce
e in lontananza, cateratte verso il baratro!

Ghiacciai, soli d'argento, flutti di madreperla, cieli di brace!
E orrende secche al fondo di golfi bruni
dove serpi giganti divorati da cimici
cadono, da alberi tortuosi, con neri profumi! [...]

Quasi fossi un'isola, sballottando sui miei bordi litigi
e sterco d'uccelli, urlatori dagli occhi biondi.
E vogavo, attraverso i miei fragili legami
gli annegati scendevano controcorrente a dormire!

Io, perduto battello sotto i capelli delle anse
scagliato dall'uragano nell'etere senza uccelli,
io, di cui né Monitori né velieri Anseatici
avrebbero potuto mai ripescare l'ebbra carcassa d'acqua


 

libero, fumante, cinto di brume violette.
o che foravo il cielo rosseggiante come un muro
che porta, squisita confettura per buoni poeti,
i licheni del soie e i moccoli d'azzurro;

io che correvo, macchiato da lunule elettriche,
legno folle, scortato da neri ippocampi,
quando luglio faceva crollare a frustate'
i cieli oltremarini dai vortici infuocati;

io che tremavo udendo gemere a cinquanta leghe
la foia dei Behemots e i densi Maelstroms,
filando eterno tra le blu immobilità,
io rimpiango l'Europa dai balconi antichi!

Ho veduto siderali arcipelaghi! ed isole
i cui deliranti cieli sono aperti al vogatore:
E’ in queste notti senza fondo che tu dormi e ti esìli, milione d'uccelli d'oro, o futuro Vigore?

Ma è vero, ho pianto troppo! Le Albe sono strazianti.
Ogni luna è atroce ed ogni sole amaro:
l'acre amore m'ha gonfiato di stordenti torpori.
Oh, che esploda la mia chiglia! Che io vada a infrangermi nel mare!

Se desidero un'acqua d'Europa, è la pozzanghera
nera e fredda dove verso il crepuscolo odoroso
un fanciullo inginocchiato e pieno di tristezza, lascia
un fragile battello come una farfalla di maggio.

Non ne posso più, bagnato dai vostri languori, o onde,
di filare nella scia dei portatori di cotone,
né di fendere l'orgoglio di bandiere e fuochi,
e di nuotare sotto gli orrendi occhi dei pontoni.

(A.Rimbaud, da Il battello ebbro)


 
 

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