A volte mi viene da riflettere sul mio modo di sentire le cose, le persone. E mi domando se sia una singolarità oppure se tutti le percepiscono così. Per esempio, voi come “sentite” il gruppo più o meno ristretto di amici in Libero che commenta vostri blog o su cui andate a commentare? Essi risuonano nella vostra mente come una serie di persone che in tempi diversi (come ovviamente avviene) vengono a leggere e a commentare ciò che scrivete; oppure li percepite come un gruppo di amici che, idealmente, son lì tutti insieme mentre scrivono? Io tendo a sentirli così. Non so se riesco a rendere l’idea, ma quando apro il blog e leggo i commenti mi sembra quasi che siate tutti lì nello stesso momento e la stessa cosa mi capita quando visito altri blog. Ora io so che è una cosa assurda, perché, mentre leggo, chi ha scritto magari è già a nanna, altri stanno cenando, altri sono venuti il giorno prima, eccetera, ma emozionalmente io li/vi sento tutti lì.
Immagino che sia una mia singolarità perché io assegno alle cose significati particolari che ritengo derivino da miei momenti emozionali, probabilmente risalenti all’infanzia. Per esempio io, emozionalmente ma con costanza, assegno un sesso alle lettere dell’alfabeto: per esempio “a” per me è femmina, mentre “l, m, n” li sento maschi. Così per me “1” è maschile, mentre “5” è femminile, e così via. Direte che sono pazzo, ma questi modi di sentire (che verosimilmente risalgono a quando imparavo lettere e numeri) mi sono direi consustanziali, anche se non disturbano affatto la mia vita. E’ roba da ridere, vero?