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1200 - LA SENTENZA DI PONZIO PILATO MURATA NEL CASTEL DELL'AQUILA

Post n°190 pubblicato il 27 Maggio 2013 da marialberta2004

Sono un ricercatore delle gesta di Ponzio Pilato, pertanto sono rimasto incuriosito da quanto appreso dal blog di storia e letteratura in merito alla leggenda dello scrigno con la sentenza di Ponzio Pilato.
Sono molto incuriosito e gradirei saperne di più.
Potrebbe essere così gentile da indicarmi la fonte da cui a preso questa informazione .
Ringrazio cordialmente per la disponibilità che vorrà concedermi
Cordiali Saluti
Giuliano Guiducci
Savignano Sul Rubicone - FC

Gentile Giuliano, ecco le notizie di cui sono in possesso con relativa bibliografia. Non manchi di tenermi informata, magari attraverso il blog. Cordialità maria alberta

1200 - LA SENTENZA DI PONZIO PILATO MURATA NEL CASTEL DELL’AQUILA

Una singolare leggenda vuole nascosta tra queste mura una reliquia importante relativa alla vita di Gesù Cristo.

Proprio nel Castel dell’Aquila, in uno scrigno di finissimo marmo, dovrebbe trovarsi una copia della sentenza di Ponzio Pilato contro Gesù Cristo, che un insigne studioso reputa falsa.

Se c’è motivo di dubitare della veridicità del documento, il fatto che la leggenda sia legata a una reliquia così importante per i cattolici indica che qui era forte ogni segno proveniente dalla Terrasanta, fin dal periodo delle prime crociate, nell’undicesimo e dodicesimo secolo.  

Non era improbabile che per le strade del territorio di Castel dell’Aquila transitassero viaggiatori e mercanti diretti o provenienti dalla Terrasanta.

Nel 1290, nei luoghi vicini al castello, la Bolla papale della Crociata concede il privilegio a frate Gregorio, padre generale dell’Ordine di Sant’Agostino degli eremiti, predicatore della Crociata, ad Aulla, di assolvere da tutti i peccati un colpevole condannato, e di contrassegnarlo “col segno della Croce” con l’obbligo, per penitenza, di servire per un anno al “sussidio in Terrasanta”.

In quell’anno, dicono gli antichi documenti, c’è anche chi, volendo andare come pellegrino “in subsidium terre sancte”, per rimedio dell’anima sua, fa testamento o assegna a parenti i propri beni.

Nel 1290 infatti, è stata indetta una nuova Crociata promossa dal Papa per il recupero del “regno di Cristo”, i luoghi santi dei Cristiani. Da quei luoghi, si chiede al Papa di inviare truppe e sacerdoti, ma anche operai e mercanti. Per decenni, in continuazione si recarono pellegrini e mercanti in Terrasanta, e i pellegrinaggi continuarono anche nei secoli successivi, ben oltre l’epoca delle crociate.

Chissà se queste coincidenze possano indicare una data di fondazione del Castel dell’Aquila, o se sia solo frutto dell’immaginazione pensare che fra le sue prime pietre vi sia questa straordinaria reliquia?

Scrive il grande Goethe: “All’inizio la storia è una favola, su cui un fatto nuota come sull’acqua, sinchè l’acqua non scompare”. Secondo questa citazione, il fatto è l’inizio dell’esistenza di Castel dell’Aquila, la favola-leggenda riguardante la sua fondazione, per ora, scorre sulle acque del Lucido e dell’Aulella come la sua storia.

 



C. FRANCHI SCARSELLI, A. C. AMBROSI, Castelli e fortezze di Lunigiana. Bologna 1989, pp. 92-93; F. BARONI, Le Valli dell’Aulella e del Rosaro, in Castelli e Fortificazioni della Provincia di Massa-Carrara, a c. di M. BERTOZZI, Carrara 1996, p. 192. L’autore ricorda che Geo Pistarino, un importante studioso, reputa falsa questa sentenza (G. PISTARINO, La Lunigiana storica, in “ Memorie della Accademia Lunigianese di Scienze ‘G. Cappellini’, LIV-LVI, 1984-86, La Spezia 1987).

M. N. CONTI, Le carte anteriori al 1400 nell’archivio malaspiniano di Caniparola nel repertorio del 1760, Centro Aullese di Ricerche e di Studi Lunigianesi, Associazione “Manfredo Giuliani” per le Ricerche Storiche e Etnografiche della Lunigiana, Associazione Pontremolese, Lunigiana 1987, p. 51.

FIRENZE, Archivio di Stato. Fondo Diplomatico, Spogli, Serie Deposito Malaspina, n. 100, Inventari V/181 I, Regesti manoscritti (dal 1094 al 1777) fatti dall’archivista Giorgetti, copiati da Sartini e Cecchini nell’anno 1921, regesto n. 329 e reg. n.332.

J. RICHARD, La grande storia delle Crociate, Histoire de Croisades, Roma 1999, vol. II, pp. 738-747.

J. W. GOETHE, Lettera del 1811.

 
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