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Lunigiana, Castel dell'Aquila

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Castel dell'Aquila-POZZO E CISTERNA

Post n°191 pubblicato il 27 Maggio 2013 da marialberta2004
 

Per informazioni sulla storia del Castello, v. TAG di questo blog (in alto a sin)

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Maria Alberta Faggioli Saletti

Il pozzo della corte e la Cisterna

Nel Castel dell’Aquila non mancava l'acqua: quella piovana raccolta in una grande cisterna tuttora esistente e attinta dal pozzo.

All’interno del Castello, si disponeva così di una riserva di acqua potabile per il fabbisogno degli uomini e degli animali, ed elemento indispensabile per poter resistere in caso di assedio.

Anche nel Castel dell’Aquila, come nella maggior parte dei castelli medievali lunigianesi, per l’approvvigionamento idrico, si utilizzavano cisterne, di piccole e medie dimensioni (raramente superavano in centimetri 200x150, con profondità di 150) che raccoglievano l’acqua piovana.

Esse avevano strutture murarie che, essendo interrate, ben si conservavano, perché poco sollecitate. La tecnica costruttiva prevedeva prima la realizzazione dello scavo, ed in seguito l’elevazione delle mura perimetrali, una o più delle quali a contatto con la roccia.

Per la copertura ricorreva frequentemente una volta a botte in muratura. Un intonaco doppio ricopriva la muratura, il secondo impermeabilizzato attraverso l’impiego di coccio pesto. Le cisterne così erano stagne o quasi.

La raccolta delle acque veniva effettuata non solamente dai tetti, ma da tutte le superfici inclinate che erano in grado di raccogliere le acque, incluse le aie lastricate.

Quanto alla posizione delle cisterne all’interno del castello, la più antica si trovava nelle immediate vicinanze del dongione (il mastio o torrione), mentre quella di epoca rinascimentale appare ancora nella forma di un pozzo.

All’approvvigionamento contribuivano contenitori lignei o ceramici per l’immagazzinamento.

Per quanto concerne il fabbisogno idrico pro capite, secondo i calcoli di uno studioso, una cisterna di circa 42 metri cubi, di circa 4x5x2,50 m., avrebbe dovuto soddisfare il fabbisogno bimestrale (!) di circa 50 persone e 4 cavalli.  

N. GALLO, Appunti sui castelli della Lunigiana cit., pp. 41-46.

 

 
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