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Peynet. Nonostante ...
Post n°7 pubblicato il 21 Luglio 2011 da rodopiecassandra
Mi ha fermato Patrizia al supermarket, una pettegola tutta sorrisi di cartapesta, che ha sparlato di me e di Paolo quando ci siamo separati, fingendosi sempre, comunque, solidale ora con l’uno ora con l’altro. Una voltagabbana. Una di quelle persone che passano il giorno a cercare argomenti di conversazione e che, per vincere la noia, debbono rimestare nelle esistenze altrui. Lascia il marito. “La ruota gira”, ho pensato. Il sapore però in bocca era incolore. Sarà lo specchio che ho rotto l’altro giorno o l’idea che tutto, anche questo incontro, mi sembra assurdo oggi. I nostri fili s’incrociano in una trama progettata con tanta sapienza da parer casuale. E forse le paure, in questo stagno di vita, sono solo premonizioni cui non vogliamo dar nome. Un abbraccio. Ecco. L'unica cosa, a conti fatti, che abbia un senso. |
INFO
PER TE AMORE MIO
Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesci a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi, mi ha detto, non sei né triste né felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.
Alessandro Baricco, da “Questa Storia”