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Quello che l'Informazione e la politica non vi diranno mai sull'ISIS (I° parte)

Post n°51 pubblicato il 20 Marzo 2015 da yululunga
Foto di yululunga

LA NOSTRA CATTIVA COSCIENZA CHIEDE IL CONTO !

QUELLO CHE L’INFORMAZIONE E LA POLITICA NON VI DIRANNO MAI SULL’ISIS .

L’ennesima carneficina si offre alla parata degli specialisti, degli storici, degli antropologi, dei sociologi e compagnia bella. Cambiano le facce dei morti e dei sicari a loro volta uccisi o braccati, ma non il canovaccio dei palinsesti concentrati all’unisono per cercare una spiegazione al fenomeno jihadista ma soprattutto per compattare nella tesi dello scontro tra civiltà i cittadini ad ogni latitudine e prepararli appunto allo scontro prossimo (che sperano, si illudono), definitivo e che di rimando i nuovi paladini di Maometto, gli jihadisti, chiamano “la crociata”.

Persino il neo presidente della R.I., Mattarella preme perché si rompano gli indugi che il tempo sta per scadere per la democrazia e la civiltà occidentale.

Anche il Papa Francesco come Papa Urbano prima di lui auspica, che si ponga fine allo sterminio dei cattolici e all’iconoclastia giacchè mai nelle epoche passate essi stessi, a loro volta, hanno sterminato o abbattuto. Ma le colpe dei padri non possono sempre ricadere sui figli di questo martoriato pianeta.

Quello che gli intellettuali e gli studiosi (dei politici non parlo lasciando a voi il compito), di ogni risma non ci vogliono dire è invece che cosa ha generato la nuova sovversione mussulmana alla civiltà democratica (l’unica e autentica), quale il carburante, ci si passi il termine ironico, l’energia prorompente che incendia e propaga le fiamme di Sunna e Sharia in sempre più vasti focolai ? .

Intanto cominciamo col dire che dal dopoguerra e fino, grossomodo, agli anni 80 il fenomeno della Jihad, del terrorismo di matrice mussulmana contro gli occidentali e i loro alleati è assai circoscritto per estensione, per numero di vittime ma soprattutto per le modalità politiche di operatività delle cellule o dei gruppi combattenti rispetto ad oggi. Non che non ci siano stati massacri che nulla hanno a che invidiare a quelli odierni ma ciò che invece sorprende maggiormente è che la componente religiosa che pure era forte tra i suoi militanti, era indubitatamente sempre subordinata alla componente politica (di sinistra), si pensi all’FLN algerino nella lotta contro il colonialismo francese od al palestinese Al Fatah contro il colonialismo ebraico, ma si potrebbero fare centinaia di parallelismi.

Cioè vale a dire che fino ad un certo punto della storia moderna la componente religiosa dei gruppi combattenti si mescolava a quella politica annullandosi quasi completamente almeno dal punto di vista rivendicativo, nelle istanze pubbliche della lotta. Questo paradigma cambia radicalmente e definitivamente, fino a prova contraria, in una precisa collocazione storica e in un preciso luogo.

LA PRIMA GUERRA AFGANA 1979/1989 – CAMBIA LA STRATEGIA AMICO / NEMICO NELLA GUERRA FREDDA.

L'Afghanistan diventa un paese moderno uscendo dalla sua arretratezza ancestrale con la cosidetta Primavera d'Aprile, che il 27 Aprile del 1978 diede vita alla prima Repubblica Democratica di Afghanistan rovesciando il governo di Mohammed Da'un Khan nato da un precedente golpe.

Il PDPA (Partito Democratico-Popolare di Afghanistan, Marxista) guidato da Mohammed Nur Taraki avvia una epocale riforma Socialista del Paese introducendo il diritto di voto e l'obbligo di istruzione per le donne, la laicizzazione forzata della società (il divieto del Burqua per le donne e della barba per gli uomini), la riforma agraria e la distruzione delle coltivazioni di oppio. 

L'Afghanistan è ora tra i primi nei paesi islamici maggiormente progrediti ad imporre il divieto dei matrimoni combinati che prevedevano le donne come merce economica di scambio innescando violente proteste nella societa patriarcale afghana tribale e feudale. Taraki viene assassinato dal vice primo ministro Amin che ne prende il posto promettendo alle tribu Pastun il ritorno alle tradizioni. Il Re Shaha, figura di garanzia ma senza reali poteri, chiede allora aiuto all'Unione Sovietica che invade il Paese ed entra a Kabul nel Dicembre del 1979, destituendo Amin e insediando il progressista Babrack Karmal.

Le tribù islamiche delle montagne del Nord confluirono nelle milizie chiamate per la prima volta col nome di Mujaheddin (termine che sarà d'ora in avanti un brand da Al Quaeda a Boko Aram), della cosidetta Alleanza del Nord agli ordini di Massoud detto il Leone del Panshir a cui gli USA forniranno sistemi d'arma di avanguardia (sopratutto antiaerea). Il fronte Sud tra i molti protagonisti, vede distingueresi tra i suoi Quadri per ferocia e coerenza estrema un guerrigliero predicatore che ha abbandonato gli agi e le ricchezze della sua nobile famiglia saudita (come San Francesco ma con molta meno misericordia...), per dedicarsi anima e corpo alla Guerra Santa contro gli infedeli senza Dio russi. Il suo nome diventerà presto tristemente famoso in Occidente come Osama Bin Laden.  

La guerra contro i Sovietici fu lunga e sanguinosa e terminò colla loro sconfitta e il successivo ritiro in Febbraio, 10 anni più tardi (1989). Il 17 Aprile 1992 fu proclamata la Repubblica Islamica di Afghanistan, ma già dopo il ritiro sovietico qualche anno prima, lotte intestine all'interno del fronte dei Mujaheddin, tra islamisti  moderati e integralisti del Corano, ruppero l'alleanza e portarono i più radicali studenti coranici, i Talebani, al potere. Il Paese ripiombò nel medioevo attraverso l'applicazione rigida e feroce della legge coranica (Sharia) e Massoud si ritirò nelle poche province a Nord che gli rimasero fedeli. I talebani reintrodussero la coltivazione del papavero per eroina col duplice scopo di "...diffondere le sostanze che corrompevano le società infedeli per accelerarne la disgregazione" e finanziare le cellule combattenti della Jihad mondiale addestrate nei campi in Afghanistan.

Solamente dopo l'11 Settembre gli Usa si resero conto di avere sottovalutato i loro compagni di viaggio contro i comunisti. Non fu la prima volta però che gli americani presero lucciole per lanterne circa i loro fantocci. Questo errore di valutazione si ripetè con Saddam Hussein (si veda l'affaire BNL/Iran-Contras, con cui il Congresso finanziava attività anti sovietiche in Nicaragua e contro l'Iran di Khomeini), cui certamente venne promesso qualcosa di grosso in cambio del suo impegno nella sanguinosa guerra degli 8 anni (1980/1988) contro l'Iran che costò la vita ad un'intera generazione di giovani irakeni e iraniani. Ma chi muove le marionette difficilmente mantiene la parola data.

E' interessante anche notare come durante l'occupazione dell'Iraq successiva al secondo "Desert storm" gli americani sperimentarono il contrasto interreligioso nel campo arabo mettendo mussulmani sciiti contro mussulmani sunniti (gli insorti contro gli invasori occidentali). Quel contesto unitamente alle precedenti guerre balcaniche scatenate dall'imperialismo tedesco (oltrechè le destabilizzazzioni del recente passato operate con le cosidette primavere arabe da Francia, Usa, Gran Bretagna e Italia  in Libia, Siria Tunisia ed Egitto), rappresenteranno delle palestre insperate ed insostituibili per la nuova Jihad anti occidentale.

 

 
 
 
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