E pensare che io una volta non ero così. Avevo la scorza dura, difficile la attraversare. Una mela con la buccia d'amianto. O almeno mi piaceva pensarmi così.
Non so quando mi sono addolcita, quando ho abbassato la guardia, quando ho iniziato a diventare il cassonetto di rifiuti di molti e la probabile [a loro avviso] zoccoletta di altri. Sta di fatto che è giusto crearsi un guscio, è giusto proteggersi da gente inutile, bambina, stupida e fallita. La gente è così. Bisogna dare un giusto peso alle cose, alle persone, a tutto.
La cerchia di amici è molto ristretta, quella dei conoscenti si allarga un filo e del resto non rimane molto. E io lo so. Non mi creo false inutili e incredibili illusioni del "ho un milione di amici" come fanno in tanti perchè mentono solo a loro stessi.
Ho un grande rispetto per la parola amore così come per la parola amicizia. Sono sentimenti così forti, così preziosi e così da proteggere che le persone che possono vantare un appellativo simile si contano solo su una mano.
Eppure a volte mi sembra di essere troppo dura con me stessa. Decido di abbassare la guardia. Forse in quei periodi di profonda fiducia nel genere umano. Sbagliato. Appena abbassi la guardia ci picchi il muso. Diventi disponibile fino al limite dell'assurdo ma capisci che c'è qualcosa che non va. Le persone viscide, mollicce, che non prendono mai una posizione o non ti raccontano mai niente. Non ti dicono mai quello che pensano ma ti portano a dire loro quello che pensi tu.
Ripensandoci di gente del genere ne ho conosciuta tanta, ma avevo sempre addosso quell'armatura di amianto che era invalicabile.
Ma non siamo sempre super eroi. E a volte la gente ci delude e ci stupisce al limite del possibile. Ma si impara, si esce da quello stato di incredulità mista a delusione ogni volta più velocemente e in un modo tutto nuovo.
Io mi sento più forte, più viva e sto assaporando ogni cosa bella che possiedo.
Adoro vivere. E non mi importa se a volte si sbaglia. Non importa. Tutti siamo stati catapultati qui senza averlo scelto minimamente. Bisogna imparare a vivere. E io mi rammarico poche cose, perchè ho sempre cercato di imparare come si sta al mondo sulla mia pelle, mai su quella degli altri. Mi sono sempre fatta male da sola, mi sono sempre rialzata quando credevo di non farcela più, quando faceva male da morire. E sono fiera di me, a prescindere.
Ho accanto un uomo che definire favoloso è poco. Il resto è un insieme immane di cazzate. I rapporti che rimangono sono pochi, e vivere tutto alla giornata è un immensa cazzata.
Amo vivere. Perchè mi rendo conto che vivo per due, non solo per me.
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