Creato da StregadellaFavola il 01/09/2006

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Strega della Favola ovvero Fata Ignorante

 

 

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Post n°1162 pubblicato il 29 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

C’era una volta l’amore.

Navigava su di una zattera a nord di un oceano dove spesso il sole era nascosto da improvvisi nuvolosi neri che oscuravano il cielo azzurro.

Spesso,l’amore,affrontava improvvise mareggiate che sommergevano la piccola imbarcazione rendendo difficile la navigazione ma,nonostante tutto, riusciva sempre a non andare a fondo.

Un giorno,la zattera approdo’ su un’isola bellissima,dalle spiagge bianche e sabbiose che morivano in un’acqua limpida e tranquilla.

L’amore penso’: che questo fosse il suo porto naturale e getto’ l’ancora.

Mentre contemplava quel paradiso terrestre si accorse di uno scricciolo che su  un ramo di una palma cantava felice.

L’amore si fermo’ ad ascoltare incantato da quella melodia dolcissima affascinato e incredulo che un canto potesse procurare tanta emozione.

Lo scricciolo incontro’ lo sguardo dell’amore,per un attimo i due si fissarono timorosi e smarriti…..entrambi provarono una tenerezza mai sentita in precedenza e in silenzio si raccontarono le loro vite e,prendendosi per mano,si incamminarono per un sentiero giungendo ad una sorgente.

L’acqua scendeva da un piccolo monte di roccia nera creando una piccola cascata;lo scricciolo disse:” Vedi amore,questo e’ il posto piu’ caro che ho, qui molte volte mi sono fermato a pensare al mio destino…..alla mia vita qui sono nato,qui ho sofferto la solitudine e oggi,finalmente,sono qui con te.”

L’amore sorrise ma era un sorriso triste e abbracciando stretto stretto lo scricciolo disse:”io non  mi fermo mai a lungo nello stesso luogo,il mio destino e’ vagare,a volte la mia partenza crea un dolore profondo che spesso resta nel cuore come un segno indelebile e indefinibile.”

La notte era calata dolcemente sull’isola,tutto era lontano da loro…..era come se un velo li dividesse dalla realta’,dal resto del mondo…..non esisteva nulla e niente aveva importanza in quel momento.

Lo scricciolo si addormento’ mentre l’amore trascorse la notte a vegliarlo piangendo,sapeva che l’alba era vicina e che avrebbe dovuto riprendere la sua navigazione lasciandolo di nuovo solo sull’isola.

Il sole sorse,si alzo’ alto nel cielo e torno’ a calare ma lo scricciolo non si sveglio’…..rimase a dormire dove lo aveva lasciato l’amore preferendo ad una vita vuota e solitaria un sogno che anche solo per un attimo aveva dato luce e senso alla sua vita. 

 
 
 
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Ho aspettato per anni parole che non sono arrivate.

Ho incollato zampilli di silenzio alla sorgente viva del mio dolore,

prigioniera di un tempo mascherato di generoso impegno.

Tra lettere di lacrime derise sono rimasta sola a perquisirmi l'anima,

per salvarmi la vita quel tanto che basta e aspettarti...

L'attesa mi ha regalato saggezza, pazienza, frammenti di felicità.

 

 

(Anna Magnani)

 

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Che è tutta una vita che passo da qua,
e ancora rischio di perdermi,
magari è questione di troppa sensibilità,
o sono soltanto motivi tecnici...

E tu dici una bussola, dovevi almeno portarla con te,
una bussola potevi almeno spiegarmelo come si usa
una bussola, scusa....

Ci sono amori che non si ricordano
e baci che non si dimenticano,
persone che passano e non si salutano e sputano,
e cani bianchi che a volte ritornano.

E tu dici la vita dovevi almeno capire perché,
la vita, il tempo che cambia col vento che arriva
quest'anima stanca che pure respira
quest'angolo piatto che gira, quest'anima
dolce e cattiva, che dice "guardami..."
dice "perché non parli...?" dice "sbrigati
prima che sia troppo tardi... guardami...
perché non parli?
Fermati prima che
sia troppo tardi...."


(Francesco De Gregori)

 
immagine
 
...e quando Psiche riaprì gli occhi, si rese conto, ancor prima di guardarsi intorno, che tutto era stato solo un gioco della fantasia...

non c'èra il bel palazzo...

non c'erano damigelle a curare la sua bellezza...

sopratuttutto non c'era Amore....

si rese conto che non era vero niente...

ne le parole...

ne i gesti...

ne le emozioni ricevute...

le parve di essere in preda alla pazzia... lei era stata sincera, era stata come è...credendoci più che in se stessa...poi senti una fitta provenire dalla schiena...

si sfiorò con la mano e senti una lama fredda conficcata tra le scapole che scendeva fino al cuore...

lei aveva perso un'illusione ma rimaneva come è...vera. 


Amore, invece, aveva perso la vita...il vivere...

condannato ad essere un morto vivente...

per sempre.

 

immagine

 

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Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.

Sant’Agostino

 
 
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