Post n°1084 pubblicato il 18 Ottobre 2008 da stelladanzanteforeve
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Post n°1083 pubblicato il 10 Ottobre 2008 da scugnizza63
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Post n°1082 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da scugnizza63
No all'aborto Quanti di voi hanno pensato almeno una volta nella vita di diventare genitore? Diventare genitore, a mio parere, è una cosa meravigliosa: avere un figlio, sentire che ti chiama mamma, aiutarlo nei compiti, nelle prime delusioni d'amore, nell'inserimento nel mondo del lavoro, anche sentirsi dire "mamma che palle non rompere".. è una cosa bellissima.. C'è gente che invece ha la possibilità di diventare genitore ma non lo vuole.. e molti pensano all'aborto pensando, credendo (molto stupidamente) che tanto il bambino non è ancora un bambino e che puo essere tranquillamente eliminato.. Bhe vediamo se è vero o meno.. Questo è un feto di appena 8 settimane, ovvero due mesi: vi sembra un bambino o no..!? E questo è un feto di 12 settimana, ovvero il limite massimo x potere abortire: cos'ha in meno di un bambino già nato? credo nulla no? Bhe io dico NO all' ABORTO.. è solo un OMICIDIO.. Quanti di voi la pensano come me, allora diffondiamo questo messaggio no all'aborto |
Post n°1081 pubblicato il 30 Settembre 2008 da scugnizza63
Aiutiamo Alessandro se non conosciamo certe storie non ci poniamo il problema ma se le conosciamo non possiamo essere indifferenti perche i nostri blog non diventino un libro di immagini glitterate ma un diario dove tenere le cose piu importanti da condividere con gli altri perche potrebbe essere vostro figlio in difficoltà, Vi piacerebbe che intorno a loro Nel blog di Ale, potrete conoscere tutti i dettagli della sua storia..
ed i progetti futuri. http://blog.libero.it/ALETOSCANO/ |
Post n°1080 pubblicato il 19 Settembre 2008 da scugnizza63
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Post n°1079 pubblicato il 16 Settembre 2008 da stelladanzanteforeve
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Post n°1078 pubblicato il 11 Settembre 2008 da scugnizza63
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Post n°1077 pubblicato il 08 Settembre 2008 da scugnizza63
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Post n°1076 pubblicato il 03 Settembre 2008 da scugnizza63
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Post n°1075 pubblicato il 30 Agosto 2008 da stelladanzanteforeve
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Post n°1074 pubblicato il 11 Agosto 2008 da StregadellaFavola
Amore non è Amore Se muta quando scopre un mutamento O tende a svanire quando l'altro s'allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso Che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; è la stella-guida di ogni sperduta barca, Il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote Dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane, Ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: Se questo è errore e mi sarà provato, Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato
William Shakespeare |
Post n°1073 pubblicato il 08 Agosto 2008 da StregadellaFavola
Mio signore amato, non aver paura,non muoverti,resta in silenzio,nessuno ci vedrà.Avrai le mie labbra,la prima volta che ti toccherò sarà con esse,sarà con le mie labbra,tu non saprai dove ma ad un certo punto sentirai il calore delle mie labbra,addosso,non saprai dove se apri gli occhi,non ti muovere,tienili chiusi,ti voglio guardare,rimani così,non aprirli,sentirai la mia bocca dove non sai,d'improvviso.Forse sarà nei tuoi occhi,appoggerò la mia bocca sulle palpebre e le ciglia,sentirai il calore entrare nella tua testa e le mie labbra nei tuoi occhi,dentro...o forse sarà il tuo sesso,appoggerò le mie labbra laggiù e la mia saliva scenderà lungo la tua pelle fin nella tua mano,il mio bacio e la tua mano,uno dentro l'altra,sul tuo sesso...finchè alla fine ti bacierò il cuore,perchè ti voglio,morderò la pelle che batte sul tuo cuore,perchè ti voglio,e con il cuore tra le mie labbra tu sarai mio,davvero,con la mia bocca tu sarai mio,per sempre,se non mi credi apri gli occhi signore amato mio e guardami,sono io,chi potrà mai cancellare quest'istante che accade,e questo mio corpo senza più seta addosso,le tue mani che lo toccano, i tuoi occhi che lo guardano,le tue mani nel mio sesso,la tua lingua sulle mie labbra,tu che scivoli sotto di me,prendi i miei fianchi,mi sollevi,mi lasci scivolare sul tuo sesso,piano,chi potrà cancellare questo,tu dentro di me a muoverti adagio,le tue mani sul mio volto,le tue dita nella mia bocca,il piacere nei tuoi occhi,la tua voce,ti muovi adagio ma fino a farmi male,il mio piacere,la mia voce,il mio corpo sul tuo,la tua schiena che mi solleva,le tue braccia che non mi lasciano andare,i colpi dentro di me,è violenza dolce,vedo i tuoi occhi cercare nei miei,vogliono sapere fino a dove farmi male,fino a dove vuoi,signore amato mio,non c'è fine,non finirà,lo vedi?Nessuno potrà cancellare quest'istante che accade,per sempre getterai la testa all'indietro,gridando,per sempre chiuderò gli occhi staccando le lacrime dalle mie ciglia,la mia voce dentro la tua,la tua violenza a tenermi stretta,non c'è più tempo per fuggire e forza per resistere,doveva essere quest'istante e quest'istante è,credimi,signore amato mio,quest'istante sarà,da adesso in poi,sarà fino alla fine. ( Seta - Alessandro Baricco) |
Post n°1072 pubblicato il 07 Agosto 2008 da StregadellaFavola
Ha detto che ballerà con me se le porterò delle rose rosse – si lamentava il giovane Studente – ma in tutto il mio giardino non c’è una sola rosa rossa. Dal suo nido lo ascoltò il passerotto, e si meravigliò: - Non ho una rosa rossa in tutto il mio giardino! – si lamentava lo Studente, e i suoi begli occhi erano pieni di lacrime. - Ah, da qual sciocchezze dipende la felicità! Ho letto gli scritti di tutti i sapienti, conosco tutti i segreti della filosofia, ciononostante la mancanza di una rosa rossa sconvolge la mia vita! - Ecco finalmente un vero innamorato – disse il passerotto. – Notte dopo notte ho cantato di lui, nonostante non lo conoscessi: ho favoleggiato la sua storia alle stelle, e ora lo vedo. I suoi capelli sono scuri come i boccioli del giacinto, e le sue labbra sono rosse come la rosa del suo desiderio; la sofferenza ha reso il suo volto simile a pallido avorio e il dolore gli ha impresso il suo sigillo sulla fronte. - Il Principe da un ballo domani sera e la mia amata vi andrà. Se le porterò una rosa rossa ballerà con me fino all’alba. Se le porterò una rosa rossa la terrò fra le mie braccia ed ella piegherà il capo sulla mia spalla, e la mia mano stringerà la sua. Ma non c’è una rosa rossa in tutto il mio giardino, e così io siederò solo, ed ella passerà dinnanzi a me senza fermarsi. Non avrà nessuna cura di me. E il mio cuore si farà a pezzi. - Ecco certamente un vero innamorato – disse il passerotto. – Ciò che io canto, egli lo patisce, ciò che per me è gioia, per lui è pena. Davvero l’Amore è una cosa straordinaria. È più prezioso degli smeraldi e degli splendidi opali. Perle e granati non possono comperarlo, e non è in vendita. Non possono comprarlo i mercanti, né pesarlo le bilance dell’oro. Il passerotto comprendeva il segreto dolore dello Studente, e restava taciturno a pensare sul mistero dell’Amore. D’improvviso distese le sue ali e volò, si librò nell’aria. Passò attraverso il boschetto come un’ombra, e come un’ombra svolazzò sul giardino. Al centro dell’aiuola erbosa s’ergeva un bellissimo Rosaio, e non appena il passerotto lo vide volò sopra di lui e si posò su un ramo. - Dammi una rosa rossa – supplicò – e ti canterò la mia canzone più dolce. - Le mie rose sono rosse – rispose – Ma l’inverno ha ghiacciato le mie vene e il gelo ha dilaniato i miei boccioli, e l’uragano ha spezzato i miei rami, e non avrò più rose quest’anno. - Una sola rosa rossa è tutto ciò che ti chiedo! – urlò il passerotto. – Non c’è proprio nessun sistema per averla? - Un modo c’è – rispose il Rosario – ma è terribile che non ho il coraggio dirtelo. - Dimmelo – implorò il passerotto – io non ho paura. (anonimo) |
Post n°1071 pubblicato il 06 Agosto 2008 da StregadellaFavola
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Post n°1070 pubblicato il 05 Agosto 2008 da StregadellaFavola
A primavera un uccello in gabbia sa bene che c'è qualcosa a cui potrebbe servire, sente benissimo che ci sarebbe qualcosa da fare, ma non ci può far nulla, e cos'è questo? Non si ricorda bene, ha idee vaghe e dice: "Gli altri fanno i loro nidi e portano fuori i loro piccoli e li cibano" e poi sbatte il suo capino contro le grate della gabbia. Ma la gabbia resiste e l'uccello impazzisce dal dolore. "Guarda che fannullone", dice un altro uccello che passa là davanti, "quello è un tipo che vive di rendita''. Eppure il prigioniero continua a campare, non muore, fuori non appare nulla di quel che ha dentro, è in buona salute, e di tanto in tanto è allegro sotto i raggi del sole. Ma poi viene il tempo degli amori. Ondate di depressione. "Ma ha poi proprio tutto quel di cui ha bisogno?'' dicono i bambini che si prendono cura di lui e della sua gabbietta. E lui sta appollaiato con lo sguardo proteso verso il cielo, dove sta minacciando un temporale, e dentro di sè sente ribellione per la sua sorte. "Me ne sto in gabbia, me ne sto in gabbia, e non mi manca niente, imbecilli! Ho tutto ciò di cui ho bisogno! Ma per piacere, libertà, lasciatemi essere un uccello come gli altri!". Cosi, talvolta, una donna che non fa nulla assomiglia a un uccello che non fa nulla.... (Vincent Van Gogh) |
Post n°1069 pubblicato il 04 Agosto 2008 da StregadellaFavola
(….) Che cosa vuol dire addomesticare?" Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. "<<Ecco il mio segreto. E' molto semplice: (Il piccolo Principe di Antonie de Saint Exupery)
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Post n°1068 pubblicato il 02 Agosto 2008 da StregadellaFavola
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Post n°1067 pubblicato il 01 Agosto 2008 da StregadellaFavola
Se un piatto o un bicchiere cadono a terra senti un rumore fragoroso. Lo stesso succede se una finestra sbatte, se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete. Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio. Data la sua importanza, ti verrebbe da pensare che faccia uno dei rumori più forti del mondo, o persino che produca una sorta di suono cerimonioso, come l'eco di un cembalo o il rintocco di una campana. Invece è silenzioso, e tu arrivi a desiderare un suono che ti distragga dal dolore. Se rumore c'è, è interno. Un urlo che nessuno all'infuori di te può sentire. Un boato così forte che le orecchie rintronano e la testa fa male. Si dimena nel petto come un grande squalo bianco intrappolato nel mare; ruggisce come la mamma orsa a cui è stato rapito il cucciolo. Ecco cosa sembra e che rumore fa. È un'enorme bestia intrappolata che si agita, presa dal panico; e grida come un prigioniero davanti ai propri sentimenti. L'amore è così…nessuno ne è indenne. È selvaggio, infiammato come una ferita aperta esposta all'acqua salata del mare, però quando si spezza il cuore non fa rumore. Ti ritrovi a urlare dentro e nessuno ti sente". (Se tu mi vedessi ora - Cecelia Ahern) |
Post n°1066 pubblicato il 01 Agosto 2008 da StregadellaFavola
Un monaco si lamentò con il suo maestro perché non riusciva a raggiungere il satori. "La colpa è tua" gli rispose il maestro. "In che cosa sbaglio? Che cosa mi manca?" domandò l'allievo. "Vieni con me, e te lo mostrerò." Il maestro chiamò un altro discepolo, che era cieco, e tutt'e tre si recarono sulla montagna, in un punto in cui uno stretto tronco era stato gettato su un burrone. "Attraversa!" disse il maestro al primo monaco. Il poveretto guardò il fondo del burrone, il debole tronco e rispose: "Non posso: ho paura". Allora il maestro si rivolse al discepolo cieco e gli diede lo stesso ordine. Il monaco attraversò senza esitare il burrone. "Hai capito?" domandò il maestro al primo monaco. ........................................................ È sempre la paura il sentimento che si oppone al nostro risveglio: la paura di essere autonomi, la paura dell'ignoto, la paura di perdere il proprio ego, la paura della responsabilità. Eppure, per colmare il divario, per raggiungere l'altra riva, è necessario affrontare l'abisso; e questo non può essere fatto se non si eliminano i mille timori che ci accompagnano nell'attraversamento. Il coraggio è indispensabile sulla Via della liberazione, come, d'altronde, in tutte le imprese fondamentali della vita. Come recitano dei versi di Wu-men, si tratta di "Camminare sul filo d'una lama, correre sulla cresta del ghiaccio, non preoccuparsi della scala, lasciare il sostegno sul precipizio (racconto zen) |
Post n°1065 pubblicato il 31 Luglio 2008 da StregadellaFavola
"...In mezzo a uomini rudi e ignoranti Saffo, spinta dalla sua intelligenza vivace e dal suo ardore, frequentò le cime del Parnaso, cioè dello studio perfetto. Il suo coraggio e la sua audacia la resero compagna gradita alle Muse, cioè alle arti e alle scienze. E penetrò nella foresta piena di allori e di piante di maggio, di verzura e di fiori multicolori dai soavi profumi, e di diverse erbe, là dove dimorano tranquille Grammatica, Logica, la nobile Retorica, Geometria, Aritmetica. Avanzò talmente su questo cammino che entrò nella caverna profonda di Apollo, dio del sapere, e scoprì le acque della fontana Castalia; imparò a suonare l'arpa pizzicando le corde con il plettro e danzava con le ninfe, cioè secondo le leggi dell'armonia e dell'accordo musicale..." (G.Boccaccio)
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Ho aspettato per anni parole che non sono arrivate.
Ho incollato zampilli di silenzio alla sorgente viva del mio dolore,
prigioniera di un tempo mascherato di generoso impegno.
Tra lettere di lacrime derise sono rimasta sola a perquisirmi l'anima,
per salvarmi la vita quel tanto che basta e aspettarti...
L'attesa mi ha regalato saggezza, pazienza, frammenti di felicità.
(Anna Magnani)
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CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
Che è tutta una vita che passo da qua,
e ancora rischio di perdermi,
magari è questione di troppa sensibilità,
o sono soltanto motivi tecnici...
E tu dici una bussola, dovevi almeno portarla con te,
una bussola potevi almeno spiegarmelo come si usa
una bussola, scusa....
Ci sono amori che non si ricordano
e baci che non si dimenticano,
persone che passano e non si salutano e sputano,
e cani bianchi che a volte ritornano.
E tu dici la vita dovevi almeno capire perché,
la vita, il tempo che cambia col vento che arriva
quest'anima stanca che pure respira
quest'angolo piatto che gira, quest'anima
dolce e cattiva, che dice "guardami..."
dice "perché non parli...?" dice "sbrigati
prima che sia troppo tardi... guardami...
perché non parli? Fermati prima che
sia troppo tardi...."
(Francesco De Gregori)
non c'èra il bel palazzo...
non c'erano damigelle a curare la sua bellezza...
sopratuttutto non c'era Amore....
si rese conto che non era vero niente...
ne le parole...
ne i gesti...
ne le emozioni ricevute...
le parve di essere in preda alla pazzia... lei era stata sincera, era stata come è...credendoci più che in se stessa...poi senti una fitta provenire dalla schiena...
si sfiorò con la mano e senti una lama fredda conficcata tra le scapole che scendeva fino al cuore...
lei aveva perso un'illusione ma rimaneva come è...vera.
Amore, invece, aveva perso la vita...il vivere...
condannato ad essere un morto vivente...
per sempre.
Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.