Creato da StregadellaFavola il 01/09/2006

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Strega della Favola ovvero Fata Ignorante

 

 

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Post n°1164 pubblicato il 01 Ottobre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

Penso di avere coltivato per troppo tempo i miei desideri ed ora, come rampicanti, invadono inesorabilmente le mie stanze. Ricoprono le finestre ed arrivano a coprire la luce. Sono loro che decidono da dove e quanta luce far entrare. E io me ne resto chiusa dentro. Qualcuno bussa. Ma è giusto farlo entrare?

Perché il difficile, per me, è aprire la porta. Non ho paura di cosa ci sia dietro. Ho più paura che una volta aperto nessuno voglia più entrare. La casa è modesta, forse non troppo pulita. Ho poco da offrire. Un bicchiere d’acqua. Un sorriso. Posso stare ad ascoltare ma di me dire molto poco.

Sarà che una volta la porta si è aperta da sola e da quel giorno ho avuto paura. E da quel giorno parlo solo attraverso la porta. Che è sempre chiusa a chiave. Ci vuole pazienza e si sente ben poco.

Ho poca fiducia. Perché quel giorno in cui la porta si è aperta da sola la fiducia me l’hanno levata, come la coperta dove stavo sognando. E da allora ho pensato che i sogni fanno paura e che le coperte non sono scudi a proteggerti. E da allora mi sono arrangiata con quei pochi sogni che mi facevano chiudere gli occhi. E ho dormito così poco…Troppo poco.

Ma a Lui continuo a volere un mondo di bene.

Anche se Lui non me ne vuole

Eravamo cosi' vicini....eppure ha deciso di non rivedermi....

 

 
 
 

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Post n°1163 pubblicato il 30 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

E' bello comunque sapere, pensare che esisti.........

 

 

 E' come se un albero fosse cresciuto in me, con le radici nel cielo, e i rami nella terra... Conosce quella cosa rarissima che chiamano "folgorite"?»
«No, racconti.»
«Un giorno di qualche anno fa, nel deserto africano, il Signore del Tempo mi fece il dono di mostrarmela: viaggiavamo veloci con la nostra vettura quando notai, a poca distanza dalla pista, un bellissimo alberello secco e capovolto, come fosse caduto dal cielo. Chiesi all'autista di fermarci un istante e mi diressi verso quel punto, ora nascosto da una duna. A poco a poco, avvicinandomi, credetti di avere un'allucinazione, perché quel legno scheletrito pareva metallo fuso, esploso, cristallizzato nella posa estrema della sua espansione. Nell'alto, la radice del tronco era una bocca slabbrata, una campana di tromba spalancata al cielo, e nel basso i rami degradavano, sempre più sottili, come dita che s'allungano per aggrapparsi disperate alla terra, ma con l'energia di una dilatazione improvvisa, fulminea, violenta.
Il colore era ferreo, screziato d'un rosa annerito, e le superfici -rugose, irregolari- erano come ferro corroso da ruggine. Allungai la mano per raccoglierne un rametto, ma appena lo sfiorai... tutto crollò e si disfece di fronte ai miei occhi!

Ero spaventato, ma osservai una stranezza ancora più grande: di quell'alberello, ogni ramo era cavo e le pareti, sottilissime, d'estrema fragilità. Al contatto delle dita i rametti più fini si sbriciolavano in frammenti simili a cristalli opachi, e tutto intorno il vento spostava innumerevoli pezzetti di quello che un istante prima credevo fosse un albero morto, sradicato e capovolto.

La nostra guida venne a chiedermi di riprendere il viaggio, e mi spiegò che quel rarissimo fenomeno si produce quando un fulmine colpisce la sabbia, e affondando le sue dita di fuoco in profondità, brucia, fonde e cristallizza, in quella soffice moltitudine di granelli, la sua stessa figura. Poi il vento del deserto giunge a spostare le sabbie, pulire e far emergere delicatamente l'orma di quella deflagrazione, e un albero capovolto appare, solo per qualche tempo, finché proprio quel vento, com'è nella sua natura, non eccita troppo il soffio, e tutto quel fragile equilibrio d'un colpo crolla e si disfa in altra e informe sabbia.»

dal web

 

 

 

 

 

 
 
 

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Post n°1162 pubblicato il 29 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

C’era una volta l’amore.

Navigava su di una zattera a nord di un oceano dove spesso il sole era nascosto da improvvisi nuvolosi neri che oscuravano il cielo azzurro.

Spesso,l’amore,affrontava improvvise mareggiate che sommergevano la piccola imbarcazione rendendo difficile la navigazione ma,nonostante tutto, riusciva sempre a non andare a fondo.

Un giorno,la zattera approdo’ su un’isola bellissima,dalle spiagge bianche e sabbiose che morivano in un’acqua limpida e tranquilla.

L’amore penso’: che questo fosse il suo porto naturale e getto’ l’ancora.

Mentre contemplava quel paradiso terrestre si accorse di uno scricciolo che su  un ramo di una palma cantava felice.

L’amore si fermo’ ad ascoltare incantato da quella melodia dolcissima affascinato e incredulo che un canto potesse procurare tanta emozione.

Lo scricciolo incontro’ lo sguardo dell’amore,per un attimo i due si fissarono timorosi e smarriti…..entrambi provarono una tenerezza mai sentita in precedenza e in silenzio si raccontarono le loro vite e,prendendosi per mano,si incamminarono per un sentiero giungendo ad una sorgente.

L’acqua scendeva da un piccolo monte di roccia nera creando una piccola cascata;lo scricciolo disse:” Vedi amore,questo e’ il posto piu’ caro che ho, qui molte volte mi sono fermato a pensare al mio destino…..alla mia vita qui sono nato,qui ho sofferto la solitudine e oggi,finalmente,sono qui con te.”

L’amore sorrise ma era un sorriso triste e abbracciando stretto stretto lo scricciolo disse:”io non  mi fermo mai a lungo nello stesso luogo,il mio destino e’ vagare,a volte la mia partenza crea un dolore profondo che spesso resta nel cuore come un segno indelebile e indefinibile.”

La notte era calata dolcemente sull’isola,tutto era lontano da loro…..era come se un velo li dividesse dalla realta’,dal resto del mondo…..non esisteva nulla e niente aveva importanza in quel momento.

Lo scricciolo si addormento’ mentre l’amore trascorse la notte a vegliarlo piangendo,sapeva che l’alba era vicina e che avrebbe dovuto riprendere la sua navigazione lasciandolo di nuovo solo sull’isola.

Il sole sorse,si alzo’ alto nel cielo e torno’ a calare ma lo scricciolo non si sveglio’…..rimase a dormire dove lo aveva lasciato l’amore preferendo ad una vita vuota e solitaria un sogno che anche solo per un attimo aveva dato luce e senso alla sua vita. 

 
 
 

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Post n°1161 pubblicato il 23 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

E' vero che chi semina raccoglie, ma è anche vero che chi raccoglie si china e a quel punto è un attimo prenderlo nel  ...

 
 
 

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Post n°1160 pubblicato il 23 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

NON DESIDERARE L'UOMO D'ALTRI

 
 
 

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Post n°1159 pubblicato il 22 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

- Raccontami una storia, Pew.
- Che storia, piccola?
- Una storia a lieto fine.
- Non ne troverai una in tutto il mondo.
- Nessun lieto fine, quindi?
- Nessuna fine.


 

Il custode del faro, Jeanette Winterson

 
 
 

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Post n°1158 pubblicato il 19 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

 

 

Per mettere il cuore (nelle cose) ci vuole il coraggio di amare, di essere amati, di dire quello che si pensa, di esprimere quello che si prova, di affrontare l'altro che ti dona il suo cuore, di accettare che l'altro ti ami..."
 

La donna passerotta e l'uomo giaguaro erano fatti l'uno per l'altra,lo sentivano lo vedevano lo sapevano. Tutti lo dicevano dalla notte dei tempi, quando si erano incontrati sulla piramide di Cefalu’’ e avevano guardato la giungla dall'alto. Lì avevano lasciato i loro desideri e i loro pensieri, lì avevano lasciato il loro incontro. Ma la donna passerotta, fiera e innamorata della via lattea, si era creduta una donna giaguaro e si era dedicata alla caccia e alla ricerca delle prede e aveva perso quel senso di sè di passerotta. Le passerotte  sanno essere umili e donare la loro conoscenza e il loro incondizionato aiuto alle persone che le circondano. Sono pazienti e riflessive e sagge e serene nutrono una autentica passione per le piccole bellezze della vita e sanno approfittare anche dei momenti meno positivi per godersi il riposo e la tranquillità. Si era confusa e agiva come una donna giaguaro. L'uomo giaguaro invece era fuggito via, lui che sapeva, lui che capiva, lui che conosceva tutto, aveva avuto timore,era geloso e dubitava di lei ed era sceso dalle scale della piramide dimenticandosi di sè, dimenticandosi di lei. L'uomo giaguaro odiava i condizionamenti e la sua necessità di libertà superava spesso ogni altra cosa, possedendo infatti un'anima ribelle e pronta all'evasione dal quotidiano. le due parti di un tutto si erano così lasciate, perse, incontrate e mai riconosciute. Sentivano dentro che qualcosa mancava, ma non volendo o volendo e non sapendo o sapendo ma cercando altro si erano così lasciate. E così la donna passerottaa che si credeva un giaguaro fu catturata da un uomo avvoltoio e l'uomo giaguaro cadde fra le tette di una donna pavone…….(to be continued)

 
 
 

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Post n°1157 pubblicato il 17 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

C'era una volta una rosa, molto orgogliosa di essere la piu bella del giardino.
Ma era triste, perché gli uomini la ammiravano da lontano senza avvicinarsi. infatti, accanto a lei viveva un grosso ranocchio scuro. Un giorno la rosa, indignata, gli ordinò di andarsene e il ranocchio se ne andò obbediente.
Qualche tempo dopo, il ranocchio ripassò da lei...e che sorpresa quando vide la rosa smunta e avvizzita, senza piu un petalo e nemmeno una foglia.
- come sei messa! disse il ranocchio. - Che cosa ti è successo?
- da quando te ne sei andato, ogni giorno le formiche mi hanno mangiato un po alla volta e ho perso tutta la mia bellezza - rispose la rosa, profondamente addolorata.
- certo, disse il ranocchio, quando vivevo accanto a te mangiavo tutte le formiche, per questo eri la piu bella del giardino.
 
Morale
Tante volte disprezziamo gli altri perché ci crediamo migliori o piu belli di loro, e perché pensiamo che gli altri non ci servano. Dio non crea nessuno perché sia al primo posto nel mondo, tutti abbiamo qualcosa da insegnare agli altri e qualcosa da imparare. Nessuno ha il diritto di disprezzare un altro, perché forse ci sta facendo del bene che scopriremo solo piu tardi.
Eric de La Parraz Paz

 
 
 

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Post n°1156 pubblicato il 12 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

- Esser donna e' cosi' affascinante. E' un'avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non finisce mai. Essere mamma non e' un mestiere. Non e' nemmeno un dovere. E' solo un diritto tra tanti diritti.

Stanotte ho saputo che c'eri: una goccia di vita scappata dal nulla. Me ne stavo con gli occhi spalancati nel buio e d'un tratto, in quel buio, s'è acceso un lampo di certezza: sì, c'eri. È stato come sentirsi colpire in petto da una fucilata. Mi si è fermato il cuore. E quando ha ripreso a battere con tonfi sordi, cannonnate di sbalordimento, mi sono accorta di precipitare in un pozzo dove tutto era incerto e terrorizzante. Ora eccomi qui chiusa a chiave dentro una paura che mi bagna il volto, i capelli, i pensieri. E in essa mi perdo. Cerca di capire: non è paura degli altri. Io non mi curo degli altri. Non è paura di Dio. Io non credo in Dio. Non è paura del dolore. Io non temo il dolore. È paura di te, del caso che ti ha strappato al nulla, per aggangiarti al mio ventre. Non sono mai stata pronta ad accoglierti, anche se ti ho molto aspettato.

Oriana Fallaci

 
 
 

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Post n°1155 pubblicato il 11 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

Eppure è stato bello......

Hai colorato la mia vita di colori che neppure una stupida gelosia potra' mai scalfire.

Ti Amo  e desidero la tua felicita'

Adesso che non ci sei piu' lo so di certo 

L'Amore non corrisposto è un Sentimento ancora piu' Forte.

Grazie Cucciolotto Mio.

Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento,
e messi in un vasel ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio,

sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ’l disio
1.

E monna Vanna e monna Lagia poi
con quella ch’è sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incantatore
2:

e quivi ragionar sempre d’amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
sì come i’ credo che saremmo noi

Dante Alighieri 

 
 
 

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Post n°1154 pubblicato il 10 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

Ciascun uomo porta due bisacce, una davanti, l'altra dietro, e ciascuna delle due è piena di difetti, ma quella davanti è piena dei difetti altrui, quella dietro dei difetti dello stesso che la porta.
E per questo gli uomini non vedono i difetti che vengono da loro stessi, mentre vedono assai perfettamente quelli altrui.

favola Esopo

 
 
 

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Post n°1153 pubblicato il 09 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

Un giorno provai ad alzarmi in volo, provai l'ebrezza di lanciarmi nel vuoto, provai a sfidare le leggi della gravità, studiai e sperimentai tecniche nuove e cercai i luoghi e le correnti giuste ... ma le mie ali , al pari di quelle di Icaro, si sciolsero quando stavo per toccare il sole ....

Precipitai ... tentai di planare ma ... il mio atterraggio di fortuna riuscì a metà. Ora l'infinita gioia che pervase il mio cuore ha lasciato il posto al dolore e , quasi incapace di muovermi, sto pensando a dove ho sbagliato. Ripasso mille volte con la mente ogni istante, ogni secondo di quell'indimenticabile volo.

Forse ora è meglio che la smetta di ingannarmi. Forse ora è tempo che comprenda che le mie ali non mi porteranno mai più da nessuna parte. Forse è giunto il momento che capisca che queste ali, costruite con tanta pazienza ed infinito amore sono diventate inservibili. Queste ali, che mi hanno permesso di toccare il cielo sono diventate ormai solo un peso. Forse è giunta l'ora che mi rialzi e ricominci a camminare. Questa volta con i piedi ben saldi a terra. Dimenticando impossibili voli .

Evitando di guardare in alto ... evitando di guardare il sole e le stelle...

                          "Non esiste separazione

definitiva

finchè esiste il ricordo"

(Isabel Allende)

 
 
 

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Post n°1152 pubblicato il 08 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

"Se un piatto o un bicchiere cadono a terra senti un rumore fragoroso.
Lo stesso succede se una finestra sbatte, se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete.
Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio.
Data la sua importanza, ti verrebbe da pensare che faccia uno dei rumori più
forti del mondo, o persino che produca una sorta di suono cerimonioso,
come l'eco di un cembalo o il rintocco di una campana.
Invece è silenzioso, e tu arrivi a desiderare un suono che
ti distragga dal dolore.
Se rumore c'è, è interno.
Un urlo che nessuno all'infuori di te può sentire.
Un boato così forte che le orecchie rintronano e la testa fa male.
Si dimena nel petto come un grande squalo bianco intrappolato nel mare;
ruggisce come la mamma orsa a cui è stato rapito il cucciolo.
Ecco cosa sembra e che rumore fa.
È un'enorme bestia intrappolata che si agita, presa dal panico; e grida
come un prigioniero davanti ai propri sentimenti.
L'amore è così…nessuno ne è indenne.
È selvaggio, infiammato come una ferita aperta esposta all'acqua
salata del mare,
però quando si spezza il cuore non fa rumore.
Ti ritrovi a urlare dentro e nessuno ti sente".
Se tu mi vedessi ora - Cecelia Ahern

 
 
 

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Post n°1151 pubblicato il 07 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

Che sara' della mia vita chi lo sa.....

So far tutto oppure niente da domani si vedra'........sperem

«Nonno, perché gli uomini combattono?»

Il vecchio, gli occhi rivolti al sole calante, al giorno che stava perdendo la sua battaglia con la notte, parlò con voce calma.

«Ogni uomo, prima o poi è chiamato a farlo. Per ogni uomo c’è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perché lo scontro più feroce è quello che avviene fra i due lupi.»

«Quali lupi nonno?»

«Quelli che ogni uomo porta dentro di sé.»

Il bambino non riusciva a capire. Attese che il nonno rompesse l’attimo di silenzio che aveva lasciato cadere fra loro, forse per accendere la sua curiosità. Infine, il vecchio che aveva dentro di sé la saggezza del tempo riprese con il suo tono calmo.


«Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo.»

Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire quello che aveva appena detto.

«E l’altro?»

«L’altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede.»

Il bambino rimase a pensare un istante a quello che il nonno gli aveva appena raccontato. Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero.

«E quale lupo vince?»

Il vecchio Cherokee si girò a guardarlo e rispose con occhi puliti.

«Quello che nutri di più.»

 
 
 

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Post n°1150 pubblicato il 05 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

-         Schifezze - rispose.
- Cosa sono le schifezze?
- Sono cose che nella vita non bisogna fare.
- E ce n'è tante?
- Dipende. Se uno ha molta fantasia, può fare molte schifezze. Se uno è scemo magari passa tutta la vita e non gliene viene in mente neppure una.
- Mettiamola così. Uno si alza al mattino, fa quel che deve fare e poi la sera va a dormire. E lì i casi sono due: o è in pace con se stesso, e dorme, o non è in pace con se stesso allora non dorme. Capisci?
- Sì
- Dunque bisogna arrivare alla sera in pace con se stessi.Questo è il problema.E per risolverlo,c’è una strada molto semplice:restare puliti

-         - Puliti?

-         Puliti dentro, che vuol dire non aver fatto niente di cui doversi vergognare. E fin qui non c’è niente di complicato.

-         No.

-         Il complicato arriva quando uno si accorge che ha un desiderio di cui si vergogna: ha una voglia pazzesca di qualcosa che non si puo’ fare, o è orrendo, o fa del male a qualcuno. Okay?

-         E allora si chiede: devo starlo a sentire questo desiderio o devo togliermelo dalla testa?

-         Gia’

-         Gia’. Uno ci pensa e alla fine decide. Per cento volte se lo toglie dalla testa, poi arriva il giorno che se lo tiene e decide di fare quella cosa di cui ha tanta voglia: e la fa: ed eccola li’ la schifezza.

-         Pero’ non dovrebbe farla,vero,la schifezza?

-         No.Ma sta’ attento: dato che noi non siamo calzini ma persone, non siamo qui col fine principale  di essere puliti.I desideri sono la cosa piu’ importante che abbiamo e non si puo’ prenderli in giro piu’ di tanto.Cosi’,alla volte, vale la pena di non dormire pur di stare dietro a un proprio desiderio. Si fa la schifezza e poi la si paga. E solo questo è davvero importante: che quando arriva il momento di pagare uno non pensi a scappare e stia li’, dignitosamente, a pagare. Solo questo e’ importante.

 

(Castelli di rabbia – A.Baricco)

 
 
 

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Post n°1149 pubblicato il 04 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

Amicizia e amore fanno la loro com­parsa già a cinque anni. Con l’amico del cuore giochi, ti confidi, gli racconti i tuoi segreti. Mentre con la bambina che ti piace speri solo che ti guardi e sorrida. L’amicizia è subito fi­ducia e sicurezza, l’amore è subito ri­schio. E, per tutta la vita, l’amato e l’amico sono le figure che costituiscono la nostra «compagnia» più intima. La loro presenza ci rassicura, ci riscalda il cuore, ci aiuta ad affrontare le diffi­coltà. Spesso, dopo una lunga intimi­tà, la persona amata diventa anche l’amico più intimo, con cui ti confidi, fai progetti, con cui affronti tutti i pro­blemi della vita. Ma ci sono delle cose che la donna non dice neanche a suo marito. Le dice ad una persona amica che la capisce intimamente, a cui può confidare dubbi, sogni, speranze segre­te. E l’uomo a qualcuno a cui può rive­lare altri aspetti della sua personalità, o lo aiuta ad evadere dalla routine, o gli dà informazioni, consigli. La vita del nostro amico è sempre per noi fon­te di insegnamento.

Per questo, quando non hai con te queste persone, ti senti in esilio. Per­ché l’esilio non è solo essere costretto a stare lontano dalla tua patria, dalla tua città, dalla tua gente, è soprattut­to essere separato dalle persone su cui puoi sempre contare, che ti sono indi­spensabili nelle difficoltà. Vivere in esi­lio può essere molto amaro, ma è sop­portabile se hai con te chi ami o l’ami­co del cuore. Certo sono importanti i fi­gli, ma non puoi confidargli le tue pre­occupazioni e le tue angosce. Con loro devi sempre essere forte, mentre con l’amico puoi essere debole, triste, sfidu­ciato addirittura disperato, lasciarti cadere per terra e lui ti risolleva. Augu­sto attraversava delle terribili crisi di sconforto, ma aveva accanto Agrippa a cui lasciava in mano il potere supre­mo. E cosa avrebbe fatto Marx senza Engels che lo manteneva e che, alla fi­ne ha addirittura messo insieme il vo­lume «Il capitale»?

Spesso la coppia non tiene conto del­la importanza che può avere un amico per uno di loro. Orgogliosa della sua esclusività lo considera un estraneo, talvolta lo allontana. Ma anziché raf­forzarsi spesso si indebolisce perché nessuno può dare all’altro quello che gli dava l'amico. E a volte basta un amico non umano. Ricordo il caso di una donna che ha costretto il marito a liberarsi di un cagnolino randagio a cui si era affezionato. E lui non si è mai rassegnato alla sua mancanza.


Francesco Alberoni

 
 
 

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Post n°1148 pubblicato il 03 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

Quela Vecchietta ceca, che incontrai
la notte che me spersi in mezzo ar bosco,
me disse : - Se la strada nu' la sai,
- te ciaccompagno io, chè la conosco.

- Se ciai la forza de venimme appresso,
  de tanto in tanto te darò una voce
  fino là in fonno, dove c'è un cipresso,
  fino là in cima, dove c'è la Croce... -

Io risposi: - Sarà... ma trovo strano
- che me possa guidà chi nun ce vede... -
La Ceca, allora, me pijò la mano
e sospirò: - Cammina! -

Era la Fede.

(Trilussa)

 

 
 
 

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Post n°1147 pubblicato il 02 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

 

Ti voglio per Amico  ed è importante per me che tu lo sappia. Però, anche se tu non lo sapessi e non ti interessasse saperlo ti vorrei bene lo stesso.
Non ti voglio bene per me: ti voglio bene per te!
Non sei una cosa che voglio possedere. Sei una persona che voglio vedere sbocciare ogni giorno di più. Se avrai tempo per me sarò felice di stare insieme a te. Se sarai occupato o non mi vorrai accanto cercherò di capirti; da parte mia, se cercherai il mio tempo farò in modo di sbrigarmi, perché immagino che non mi cercherai senza una ragione. Per me la tua ragione sarà sempre importante!
Se vuoi piangere, ti offro le mie spalle; se vuoi urlare contro il mondo ti offro la mia voce; se vuoi sorridere ci sono anch’io a sorridere con te. Se vuoi pace e silenzio cercherò di parlare, ma non troppo; se per caso cercherai di vedere in me l’unica amica che hai, cercherò di farti trovare altri amici, perché non potrei mai darti tutto ciò di cui hai bisogno.
Non voglio essere la tua unica amica. Sembra bello, però non ti farà bene. Hai bisogno di altri, come me. Se si spegnerà la tua luce, prendi la mia; se la tua pace se ne va, ci sarà ancora la mia, prendila pure. Se la tua fede si farà confusa, credi con me: insieme si crede meglio. Se avrai paura uniamo le nostre paure, forse troveremo il coraggio di vivere. Allora non ti prometto di non deluderti mai! Sai che sono umana e perciò posso sbagliare (..........). Non ti prometto di amarti come vuoi essere amato! Non ti prometto niente più che di cercare di essere vicina a te e camminare insieme. Voglio essere la tua compagna, la tua Amica, tua sorella, senza la presunzione di essere la tua unica forza.

(preso a prestito dal web)

 
 
 

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Post n°1146 pubblicato il 01 Settembre 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

".. Una rosa bramava giorno e notte la compagnia delle api, ma nessuna andava a  posarsi sui suoi petali. Nonostante ciò il fiore continuò a sognare: nelle lunghe notti, immaginava un cielo dove volteggiavano miriadi di api, che si posavano a baciarlo teneramente. Grazie a questo sogno, riusciva a schiudersi con la luce del sole. Una notte, conoscendo la solitudine che la attanagliava, la luna domandò alla rosa:

"Non sei stanca di sognare?"
"Forse sì. Ma devo continuare a lottare."
"Perchè?"
"Perchè se non mi schiudo, appassisco."

 
 
 

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Post n°1145 pubblicato il 31 Agosto 2009 da StregadellaFavola
Foto di StregadellaFavola

 

Amare a vuoto è peccato mortale.

Regalarsi a qualcuno è delitto,

non si regala l'anima a chi non è disposto a regalare la sua.

(Oriana Fallaci)

 
 
 

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Ho aspettato per anni parole che non sono arrivate.

Ho incollato zampilli di silenzio alla sorgente viva del mio dolore,

prigioniera di un tempo mascherato di generoso impegno.

Tra lettere di lacrime derise sono rimasta sola a perquisirmi l'anima,

per salvarmi la vita quel tanto che basta e aspettarti...

L'attesa mi ha regalato saggezza, pazienza, frammenti di felicità.

 

 

(Anna Magnani)

 

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Che è tutta una vita che passo da qua,
e ancora rischio di perdermi,
magari è questione di troppa sensibilità,
o sono soltanto motivi tecnici...

E tu dici una bussola, dovevi almeno portarla con te,
una bussola potevi almeno spiegarmelo come si usa
una bussola, scusa....

Ci sono amori che non si ricordano
e baci che non si dimenticano,
persone che passano e non si salutano e sputano,
e cani bianchi che a volte ritornano.

E tu dici la vita dovevi almeno capire perché,
la vita, il tempo che cambia col vento che arriva
quest'anima stanca che pure respira
quest'angolo piatto che gira, quest'anima
dolce e cattiva, che dice "guardami..."
dice "perché non parli...?" dice "sbrigati
prima che sia troppo tardi... guardami...
perché non parli?
Fermati prima che
sia troppo tardi...."


(Francesco De Gregori)

 
immagine
 
...e quando Psiche riaprì gli occhi, si rese conto, ancor prima di guardarsi intorno, che tutto era stato solo un gioco della fantasia...

non c'èra il bel palazzo...

non c'erano damigelle a curare la sua bellezza...

sopratuttutto non c'era Amore....

si rese conto che non era vero niente...

ne le parole...

ne i gesti...

ne le emozioni ricevute...

le parve di essere in preda alla pazzia... lei era stata sincera, era stata come è...credendoci più che in se stessa...poi senti una fitta provenire dalla schiena...

si sfiorò con la mano e senti una lama fredda conficcata tra le scapole che scendeva fino al cuore...

lei aveva perso un'illusione ma rimaneva come è...vera. 


Amore, invece, aveva perso la vita...il vivere...

condannato ad essere un morto vivente...

per sempre.

 

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Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.

Sant’Agostino

 
 
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