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COMUNICARE OGGI

Post n°53 pubblicato il 14 Settembre 2014 da joab
 
Tag: SOMNIUM

Come sempre nel corso dei decenni e dei secoli, parecchie cose cambiano, così siamo arrivati dentro una particolare situazione, dove giovani, adulti e anziani faticano a parlarsi.

Esistono però diversi luoghi comuni, come anche gusti da condividere a riguardo di autori letterari, o comunque artisti che presentano le loro opere.

Senza fare nomi particolari, (non mi piace farli, perché solitamente esistono tante persone che generalmente ne fanno dei "miti", lascio perciò libera scelta di seguire con amore e passione, i propri idoli) credo ci sia bisogno di avere il coraggio e l'interesse, di scegliere autori e creatori di opere, che almeno rilasciano una qualche utilità e valore.

Pirandello scriveva nel suo romanzo "I vecchi e i giovani" la considerazione del fallimento dei vecchi, in quanto non erano riusciti a realizzare le loro aspirazioni, a riguardo degli ideali risorgimentali.

Di conseguenza i giovani non comprendendo e abbondando gli ideali risorgimentali vengono anch'essi, secondo Pirandello, racchiusi dentro un cerchio fallimentare.

Esistono ancora gli ideali risorgimentali, nella mente degli italiani?

Cosa rimane del senso di appartenenza alla nazione italiana?

Credo che l'Italia sia da qualche decennio in una fase dormiente.

Non sembra però essere un sano dormire.

Non sembrano andare per niente bene, le cose al giorno d'oggi.

Basta guardarsi attorno, per capire che le cose non stanno funzionando a meraviglia, in nessun campo e settore.

Notizie e smentite, sembrano circolare con grande velocità.

Quando una società, non riesce a partorire nuove idee, creazioni e costruzioni per la collettività, nella maggioranza dei casi, può voler dire, che ci stiamo preparando a entrare in un brutto periodo.

Non si riesce più a sognare, non si percepisce l'azione e il dinamismo soprattutto dei giovani, che inventano e propongono sempre nuove idee e progetti.

Tutto sembra risultare fermo.

Non esistono più neanche le stagioni, che seguivano insieme a un calendario già predisposto in anticipo, determinati lavori ed eventi.

I giorni di oggi sembrano tutti uguali, bisogna solo vedere se fa bello o brutto a livello del meteo.

Un tempo non era così, certe cose si conoscevano con un certo anticipo; questa potrebbe essere chiamata l'era delle incertezze.

Proprio come la comunicazione di oggi, non si capisce se stai parlando con qualcuno, oppure stai solo perdendo del tempo.

Perché ad ascoltare e parlare veramente, malgrado i mezzi a disposizione, che un tempo non esistevano nella mente di molti, mi sembrano essere veramente in pochi.

Parlano a volte solo le persone che non dovrebbero.

Ad ascoltare sono rimasti in pochi, sarà forse per effetto della crisi.

A cosa serve la comunicazione, se non si mettono in gioco, belle e utili argomentazioni?

Me lo chiedo da qualche tempo a questa parte.

Naturalmente esistono anche cose belle e utili in giro per la rete e anche nel mondo reale, però a mio modo di vedere, si fa grande fatica a trovarle.

Bisognerebbe forse capire, se è una questione di comunicazione, oppure in effetti le cose belle e utili della vita, stanno veramente diminuendo di numero.

Forse aumentando le "porcate", trovandosi in bella vista nella maggioranza dei casi, arriva facilmente la sensazione, che in effetti mancano o siamo carenti, di idee brillanti nel mondo.

Sarebbe senz'altro meglio un mondo più aperto alle cose belle e utili, riservando spazi specifici e ristretti, per le cose che lasciano qualche dubbio di troppo, a riguardo della loro utilità e valore.

È utopia, me ne rendo conto benissimo, per una serie di motivazioni, che non sono difficili da comprendere; non sarebbe però meglio comunicare oggi, qualità e valori?

 

 

 

 

 
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