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SPIRITO TEMPLARE

Post n°4 pubblicato il 09 Maggio 2006 da WolfSpirit49

Le origini dei Templari si possono capire solo se si va a guardare la storia della prima Crociata (sull’argomento c’è un’apposita sezione sul sito) guidata dal famosissimo Goffredo di Buglione.
All'appello di papa Urbano II al concilio di Clermont (1095) per la 'guerra all'infedele', risposero in tanti, da ogni regione e di qualsiasi ceto sociale; pellegrini, povera gente, contadini, commercianti, principi e nobili cavalieri. La “Crociata dei Baroni” riuscì ad arrivare in TerraSanta e a liberare Gerusalemme, senza nessun tipo di interesse economico!!! A dimostrazione di questo si può guardare la condotta di Goffredo di Buglione dopo la conquista: sarebbe potuto diventare Re di Gerusalemme,  (era lui a capo della Crociata, non sarebbe stato strano) ma rifiutò la carica, volendo essere soltanto “Difensore del Santo Sepolcro” e lasciando il governo della regione a Baldovino… mai visto ideali più puri.
 
Comunque, una volta riconquistata Gerusalemme, i Crociati, visto che non erano un esercito regolare, ma solo Cristiani che difendevano il loro diritto di andare a pregare in TerraSanta, per la maggior parte tornarono in Europa, alle loro case e alle loro famiglie, lasciando così Gerusalemme quasi senza protezione. Proprio in questo momento entrano in gioco i Templari. Hugues de Payns (NON Ugo da Pagani di vicino Salerno, come qualcuno erroneamente dice!!!), insieme ad altri otto cavalieri (Bysol de Saint Omer, Andrè de Montbard, Archambaud de Saint Aignan, Gondemar, Rossal, Jacques de Montignac, Philippe de Bordeaux e Nivar de Montdidier) partono dalla Francia per andare in TerraSanta con lo scopo di difendere i pellegrini dagli attacchi delle bande dei musulmani… venivano chiamati inizialmente i “Poveri Cavalieri di Cristo” ed erano un Ordine contemporaneamente monastico e guerriero. Questa fu un’idea veramente rivoluzionaria per quel tempo! Scavalcò la tradizionale divisione sociale formata da: Bellatores (coloro che combattevano), Oratores (coloro che pregavano), e Laboratores (coloro che lavoravano).
 
I monaci cosiddetti tradizionali pronunciavano tre voti, ossia obbedienza, povertà e castità: i Templari, oltre a questi tre voti, ne pronunciavano anche un quarto, cioè lo "stare in armi", quindi il combattimento armato. Erano, come ho già detto, dei veri e propri monaci guerrieri.
Questi nove Cavalieri si presentarono nell’anno Domini 1118 al Re di Gerusalemme Baldovino II mettendosi a disposizione per la protezione dei pellegrini ed il pattugliamento delle strade a Gerusalemme e dintorni. Qui sorgerebbero delle critiche e cioè: Gerusalemme era stata da poco conquistata e l’esercito di Goffredo era per la maggiorparte ripartito per l’Europa, inoltre i musulmani era decisi a riprendersi la loro seconda città Santa (dopo la Mecca ovviamente!), considerando l’impresa dei Crociati come un vero e proprio “colpo di fortuna”, erano cioè nel posto giusto nel momento giusto… ma allora, il neonati Templari come avrebbero potuto difendere i pellegrini in nove? Un numero così esiguo non poteva eventualmente far fronte ad un assalto da parte di una banda di predoni di cento persone! Ebbene, io rispondo che il loro era un ideale, un’idea, offrivano  i loro servizi per uno scopo senza pretendere troppo… mi vengono in mente due frasi famose e cioè: “Roma non fu costruita in un giorno” e “E’ sempre così che comincia tutto, dal molto piccolo”… ma queste sono mie personali opinioni.
Questi cavalieri, a differenza di tanti altri, non si presentarono al re vestiti in maniera sfarzosa, con i mantelli pieni di colori e con le gualdrappe dei loro cavalli pieni di frange dorate e multicolori, ma erano coperti da un semplice mantello bianco senza nessun altro fregio o armatura splendente. Hugues de Payns sostenne, davanti al re, che non erano le vesti che facevano i buoni e coraggiosi cavalieri, ma il cuore, l’onore e il valore, il che non mi sembra troppo sbagliato, in più si unisce bene alle idee Cristiane di povertà…
Dopo averli ascoltati, Baldovino II concesse loro come quartier generale un'ala del monastero fortificato di Nostra Signora di Sion, accanto a quello che era stato il Tempio di Salomone. I cavalieri cominciarono così a pattugliare le strade come promesso al re, il quale fu entusiasta del loro operato. Dopo poco tempo, il numero dei cavalieri aumentò, cosicché dovettero trasferirsi a pochi metri, andando ad occupare tutta l'area di quella che era la spianata del Tempio di Salomone, ossia l'area fra la Moschea della Roccia e la Moschea di Al-Aqsa. A questo punto il loro nome fu cambiato in "Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Gerusalemme", e furono più semplicemente riconosciuti come "Templari".
 
Questo primo periodo di storia Templare è contrassegnata dalle grandi difficoltà incontrate, sia dal punto di vista militare (erano relativamente pochi!) sia dal punto di vista economico. Furono proprio questi i motivi che spinsero Hugues de Payns a tornare in Francia nel 1127 per cercare rinforzi morali ed economici. Proprio in questo momento c’è la svolta decisiva dell’Ordine del Tempio: Hugues de Payns arriva a Troyes dopo aver incontrato a Roma il Papa Onorio II.
Bisognava ammettere che la creazione della nuovo milizia non aveva precedenti nella storia cristiana e anche il papa stesso non sapeva esattamente come comportarsi. Certo, i Templari non furono i primi monaci con altre finalità oltre la preghiera e la meditazione, i Cavalieri di San Giovanni (conosciuti anche come Ospitalieri o Gerosolimitani) già esistevano, ma non avevano il voto delle armi, si preoccupavano soprattutto della cura dei feriti e degli invalidi.
I Templari però furono un esempio, un nuovo modo di interpretare la vita monastica e vennero “copiati” anche da altri ordini come quello di San Giovanni che oltre alla cura dei malati imbracciarono le armi, per non parlare dei Teutonici, che copiarono sia la Regola Templare, si la divisa! Invece di una croce rossa avevano però una croce nera, un classico esempio di plagio. Naturalmente non mi passa neanche per la testa l’idea di sminuire i Teutonici e gli altri Ordini Cavallereschi (Cavalieri di Santiago, del Santo Sepolcro ecc…) che stimo e ammiro nello stesso modo dei Templari, i quali però, è innegabile, ne seguirono l’esempio. Per questo motivo, tra l’altro, ci furono anche sanguinosi scontri tra i due ordini per motivi di orgoglio, scontri che solo il Papa riusciva a sedare. Lo stesso dicasi per gli altri Ordini Cavallereschi, soprattutto quelli della Penisola Iberica.
 
Era necessario quindi trovare una posizione chiara e precisa, ricercando anche una Regola che si adattasse perfettamente alla situazione. Non è un caso se da questo momento entra nelle vicende Templari, uno dei personaggi più carismatici ed autorevoli del tempo: Bernardo di Chiaravalle, diventato poi Santo.
Fu proprio nel Concilio di Troyes che venne presentata la Regola e l’Ordine.
Oltre al Papa Onorio II ed allo stesso Bernardo, erano presenti anche gli arcivescovi di Reims,  Sens, Chartres, Amiens e Tolosa, oltre ai vescovi di Auxerre, Troyes e Payns. Tutti gli Statuti dell'Ordine furono approvati e la Regola Templare in blocco fu sottoscritta da tutti e vi fu apposto il sigillo papale, mentre Hugues di Payns, anch'egli presente al Concilio, venne nominato Gran Maestro dell'Ordine.
 
In questo frangente venne presentato il 'De laude novae militiae' (elogio della nuova milizia),vero e proprio proclama di esaltazione dell'Ordine Templare, che ebbe non poca importanza per il successivo sviluppo dell’Ordine. Ne cito una parte:
 "Una nuova cavalleria e' apparsa nella terra dell'Incarnazione... essa e' nuova, dico... che si combatta contro il nemico non meraviglia... ma che si combatta anche contro il Male e' straordinario... essi non vanno in battaglia coperti di pennacchi e fronzoli, ma di stracci e con un mantello bianco... essi non hanno paura del Male in ogni sua forma... essi attendono in silenzio ad ogni comando aiutandosi l'un l'altro nella dottrina insegnata dal Cristo... essi fra loro non onorano il più nobile, ma il più valoroso... essi sono i Cavalieri di Dio... essi sono i Cavalieri del Tempio" - San Bernardo di Chiaravalle-.   Straordinaria!
Da uno scritto si capisce una parte del pensiero di San Bernardo: “Le armi nemiche avrebbero forse avuto paura dell'oro, avrebbero rispettato gemme e non oltrepassato la seta? sono necessarie solo tre cose: abilità, prontezza e circospezione; abilità nel cavalcare, prontezza nel colpire, circospezione nel guardarsi quando ci si recasse in terre e fra genti sconosciute".
Da questi suoi pensieri nasce poi l’impronta di base dell’ Ordine Monastico-Cavalleresco.
A Troyes poi i Templari adottarono un motto: "Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", ossia "Non a noi, Signore, non a noi, ma al Tuo nome sia gloria".  Anche qui c’è poco da aggiungere, è facile immaginare come un simile motto possa accendere gli animi di tutta Europa.
Bernardo trasmise ai cavalieri la devozione a Maria e il grande rispetto per la donna, la Regola infatti cita: “Maria presiedette al principio del nostro Ordine, ne presieda anche, se questa sarà la volontà del Signore, la fine”. Ancora l’ultimo Gran Maestro Jacques de Molay, sul rogo, pregò i suoi carnefici di legarlo con il viso rivolto verso Notre Dame, forse la più famosa Cattedrale intitolata a Maria.
C’è da dire che Bernardo di Chiaravalle fondò fra l’altro l’Ordine Monastico dei Cistercensi, i quali furono quindi d’esempio per i Templari ed avevano ed hanno molti punti in comune con loro(tranne per il voto delle armi!).
Ma anche gli Agostiniani venivano molto stimati dai Templari, sia per la loro vita comunitaria, sia per la loro ispirazione a Sant’Agostino, Santo che esplicitò per la prima volta il concetto di “Guerra giusta”
 
  La Regola Templare era formata da 72 articoli ed era durissima. Veniva vietato qualsiasi contatto con le donne (non si poteva baciare neanche la madre, ma bisognava salutarla compostamente chinando il capo), non si poteva andare a caccia, erano banditi il gioco dei dadi e delle carte, aboliti mimi, giocolieri e tutto ciò che è divertimento, non si poteva ridere scompostamente, parlare troppo o urlare senza motivo, i capelli andavano corti o rasi, in inverno la sveglia era alle 4 del mattino, in estate alle 2, bisognava dormire “in armi” per essere sempre pronto alla battaglia "...il demonio colpisce di giorno e di notte, quindi che si difenda il Sacro Sepolcro dall'alba all'alba successiva sempre in armi..."…eccetera. C’erano regole anche sul modo di mangiare e sul modo di vestirsi. Bisognava veramente avere una sincera vocazione per sottomettersi a tali ferree regole!
 
Un punto fondamentale della Regola è: "Perché cristiano, mai la spada di un Cavaliere del Tempio venga brandita contro un altro cristiano se non per ragioni di difesa del Luogo Santo"… i Templari quindi non avrebbero mai potuto uccidere o combattere un altro Cristiano, se non per la difesa del Luogo Santo, in quanto era considerato di tutti e tutti avevano il diritto di visitarlo per motivi di preghiera, quindi era lecito difenderlo da chiunque avesse cattive intenzioni, fosse musulmano o meno. Da qui si può dedurre che i Templari non combattevano i Musulmani perché non erano Cristiani (la famosa lotta all’infedele, una delle critiche più usate verso i Templari) ma per motivi di difesa! Questo è importante sottolinearlo.
 
 Dopo questa approvazione ecclesiastica ufficiale, la fama dell'Ordine del Tempio crebbe rapidamente ed in modo vertiginoso, con essa crescendo anche la potenza e la ricchezza dell'Ordine stesso, che ricevette elargizioni e donazioni spontanee praticamente da ogni strato sociale. Difatti ogni elargizione e/o donazione veniva usata per il finanziamento della campagna di guerra in TerraSanta, e tutti, pur non partecipando direttamente alla guerra, potevano però dare il loro contributo: in pratica, donare ai Templari significava contribuire materialmente alla liberazione dei "Possessi di Dio" come veniva chiamata spesso la TerraSanta. L'Ordine crebbe anche in prestigio, tanto che i cadetti delle famiglie nobili facevano a gara per entrare nell'Ordine, sia per la loro sistemazione (non essendo i primogeniti avevano ben pochi diritti in famiglia) sia per avere un baluardo cristiano in Terrasanta. La massa delle donazioni ed elargizioni tu tale che Hugues di Payns dovette lasciare in Francia parecchi confratelli che fossero in grado di amministrare l'enorme patrimonio acquisito, onde far fronte alle grosse spese delle campagne di guerra in Terrasanta.
 
Importantissima (anzi vitale) fu la bolla "Omne datum optimum" del 1139, di papa Innocenzo II che concesse all'Ordine la totale indipendenza, compreso l'esonero dal pagamento di tasse e gabelle, oltre alla direttiva secondo la quale l'Ordine non doveva rendere conto a nessuno del suo operato, tranne che direttamente al Papa. Diventò un organismo a parte con una posizione molto privilegiata. Aggiungerei anche scomoda per molti regnati.. il fatto di avere una potenza come quella Templari all’interno dei proprio domini non è proprio un bene per l’autorità! Ma all’inizio una simile idea neanche sfiorava le menti dei Sovrani, tutti erano dediti e riconoscenti ai Templari, anzi, era un onore avere nei propri possedimenti una maggione Templare! Solo più tardi, con il graduale decadimento della spiritualità e il costante aumento dell’importanza del denaro e del potere, qualcuno iniziò a provare un sentimento di invidia verso i Templari, fino ad arrivare all’atto di Filippo il bello, di cui però parlerò più tardi…
Hugues tornò a Gerusalemme con un gran numero di reclute, che divennero perfetti cavalieri templari combattenti, grazie alla vita comunitaria che conducevano, alle preghiere ed agli allenamenti durissimi… saldi nel corpo e nello spirito. Continua

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lottergs
lottergs il 25/03/09 alle 07:18 via WEB
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