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Direttore della Casa

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Cap 13...1°parte

Post n°98 pubblicato il 25 Aprile 2008 da potter4dgl
 
Tag: finale

La commissione per il censimento

dei nati babbani

Ah,Mafalda! —disse la Umbridge, guardando Hermione—Travers ti ha chiamato, eh? —S-si—cigolò Hermione. —Bene, servirai parecchio bene. —Umbridge si diresse al mago vestito di nero —. Quel problema è risolto, Ministro, se possiamo usare Mafalda dell'ufficio Registri potremo incominciare immediatamente. —Consultò i suoi porta documenti. Dieci persone oggi ed una di queste è la moglie di un impiegato del Ministero! Andiamo, andiamo… perfino qui, nel cuore del Ministero! —Si mise nell'ascensore dietro Hermione, come i due maghi che stavano ascoltando la conversazione della Umbridge col Ministro. Andiamo con l’aiuto di Mafalda, troverai tutto quello che ti serve nell'aula del tribunale. Buon giorno, Albert, non scendi? —Sì, ovviamente—disse Harry con la voce profonda di Runcorn. Harry uscì dall'ascensore. La grata dorata si chiuse con un rumore metallico dietro lui. Guardando dall'alto in basso, Harry vide il viso ansioso di Hermione uscendo dalla sua vista, con un mago alto ad ogni lato e i capelli di velluto della Umbridge a livello della sua spalla. —Che cosa ti porta qui, Runcorn? —gli domandò il nuovo Ministro della Magia. Il suoi lunghi capelli neri e la sua barba erano venate di argentatura, ed una fronte bassa oscurava i suoi brillanti occhi, ricordando ad Harry un granchio nascosto sotto una roccia. —Dovevo parlare un momento con—Harry dubitò per una frazione di secondo—Arthur Weasley. Mi hanno detto che stava al primo piano. —Ah—disse Pius Thicknesse—. L’hanno beccato che contattava una persona indesiderata? —No—disse Harry, con la gola secca—. No, niente del genere. —Ah, bene, è solo questione di tempo—disse Thicknesse. Se vuoi sapere la mia opinione, i traditori di sangue sono alla stregua dei mezzosangue. Buona giornata, Runcorn. — buon giorno, Ministro. Harry vide Thicknesse andare via per il corridoio ricoperto da grandi tappeti. Nel momento in cui il Ministro si perse di vista, Harry tirò fuori il mantello dell’Invisibilità , se lo mise addosso e si diresse per il corridoio in direzione opposta. Runcorn era tanto alto che Harry si vide obbligato a fermarsi per assicurarsi che i suoi piedi fossero nascosti. Il panico lo attanagliò nella parte bassa dello stomaco. Mentre sorpassava alcune porte di legno brillante, ognuna con una piccola placca col nome del proprietario e la sua occupazione , il potere del Ministero, la sua complessità, la sua impenetrabilità, sembrò incombere su di lui, in modo che il piano che aveva tramato con tanta attenzione assieme a Ron e Hermione durante le ultime quattro settimane sembrò assurdamente infantile. Avevano concentrato tutti i suoi sforzi nell’accedere all'interno senza essere scoperti: non avevano pensato però a quello che avrebbero fatto se si fossero ritrovati separati. Ora Hermione era coinvolta in procedimenti legali che indubbiamente si sarebbero prolungati per ore; Ron stava lottando per fare magie che Harry sapeva fossero al di sopra del suo livello, con la libertà di una donna che dipendeva dai suoi risultati, e lui, Harry, stava passeggiando per il piano superiore quando sapeva perfettamente bene che la sua preda era appena scesa nell'ascensore. Smise di camminare, si appoggiò contro una parete e cercò di decidere quello che doveva fare. Il silenzio si abbattè su di lui: non c'era chiasso, né conversazioni, né passi ; i corridoi di tappeti porpora stavano in silenzio come se avesse lanciato un simulato Muffliato in essi. Il suo ufficio dev’essere qua sopra, pensò Harry. Sembrava abbastanza poco probabile che la Umbridge conservasse i gioielli nel suo ufficio, ma d'altra parte, valeva la pena di cercare per assicurarsi. Pertanto, si diresse di nuovo per il corridoio passando vicino ad un mago col cipiglio corrugato che mormorava istruzioni ad una piuma che galleggiava davanti a lui, scarabocchiando in un pezzo di pergamena. Ora prestando attenzione ai nomi nelle porte, Harry voltò in un angolo. A metà strada del seguente corridoio si trovò in uno spazio ampio ed aperto dove una dozzina di streghe e maghi erano seduti in file in piccoli banchi, non molto differenti da quelli della scuola, benché molto più levigati e senza pasticci. Harry si voltò per guardarli, perché l'effetto era abbastanza ipnotico. Tutti stavano agitando e facendo girare le proprie bacchette all'unisono, e quadrati di carta colorati volavano in tutte direzioni come piccole comete rosse. Dopo pochi secondi, Harry si rese conto che i procedimenti seguivano un ritmo, che tutte le carte formavano lo stesso modello; e dopo alcuni secondi si rese conto che stava assistendo alla creazione di libelli (pubblicazioni diffamanti), le carte quadrate erano pagine che, quando si univano, si piegavano ed era applicata loro la magia,  si depositavano in pile ordinate al fianco di ogni strega o mago. Harry si avvicinò in silenzio, benché i lavoratori fossero tanto concentrati in quello che stavano facendo che dubitava che notassero un passo silenzioso sul tappeto, e prese un libello completo dalla pila di dietro una strega giovane. L'esaminò sotto il mantello dell’Invisibilità. La sua prima pagina rosa era registrata con un titolo dorato: Sanguina SUCIAY  i Pericoli Che corre una Pacifica Società di Sangue puro, il titolo aveva il disegno di una rosa rossa con un sorriso sciocco nel mezzo dei petali, essendo strangolata da una gramigna verde dotata di denti canini e col cipiglio corrugato. Nel libello non raffigurava il nome dell'autore, ma di nuovo, le cicatrici nella parte posteriore della sua mano destra sembrarono formicolare mentre l'esaminava. Allora la giovane strega al suo fianco confermò la sua supposizione dicendo, ancora agitando la sua bacchetta:—Qualcuno sa se la vecchia arpia passerà tutto il giorno all’interrogatorio dei nati babbani?
—Attenta—disse il mago al suo fianco, guardando con nervosismo alla sua destra; una delle sue pagine perse il ritmo e cadde a terra. —Che cosa succede, ora ha orecchie magiche oltre che un occhio? La strega guardò verso la porta brillante di mogano di fronte allo spazio pieno di fabbricanti di libelli; anche harry guardò e la collera si sollevò dentro di sè come un serpente. Dove avrebbe dovuto esserci uno spioncino come quelli delle porte babbane, un occhio grande e rotondo con una brillante iride azzurra era stato posizionato nel legno… un occhio che era terribilmente familiare per chiunque avesse conosciuto Alastor Moody. Per una frazione di secondo Harry si dimenticò di dove si trovava e quello che stava facendo:  si dimenticò perfino che era invisibile. Avanzò direttamente verso la porta per esaminare l'occhio. Non si muoveva: guardava ciecamente verso l'alto, congelato. Nella placca che aveva sotto si leggeva: Dolores UMBRIDGE sottosegretaria Del MINISTRO, sotto di quello una placca nuova leggermente più brillante diceva: La Commissione di registrazione dei Nati gabbani, Harry girò la vista alle dozzine di fabbricanti di libelli; benché fossero concentrati nel proprio lavoro, difficilmente poteva supporre che non notassero che la porta di un ufficio vuoto si aprisse davanti a loro. Pertanto tirò fuori da una tasca interna uno strano oggetto con piccole gambe che si dondolavano aventi un clacson di caucciù come corpo. Si tranquillizzò sotto il mantello , collocò il Detonatore Trappola sul suolo. Questo sfuggì al momento tra le gambe dei maghi e delle streghe che stavano di fronte. Pochi momenti dopo, durante i quali Harry aspettava con la mano nella maniglia, si sentì un forte colpo ed una gran quantità di fumo nero acro ondeggiò in un angolo. La giovane strega della prima fila cigolò: pagine rosa volarono dappertutto quando lei ed i suoi compagni saltarono, cercando la fonte dell’esplosione. Harry girò il pomo, entrò nell'ufficio della Umbridge e chiuse la porta.
Sentì come se fosse tornato in dietro nel tempo. La stanza era esattamente come l'ufficio della Umbridge di Hogwarts: arazzi di pizzo, panni e fiori secchi coprivano ogni superficie disponibile. Le pareti avevano gli stessi piatti ornamentali, ognuno con un gattino molto colorato che saltava e saltellava con ripugnante bellezza. La scrivania era coperta da un tessuto dipinto a fiori. Dietro l'occhio di alastor, un aggancio telescopico permetteva alla Umbridge di spiare i lavoratori che stavano all'altro lato. Harry guardò e vide che erano ancora riuniti intorno al Detonatore Trappola. Strappò il telescopio dalla porta, lasciando un buco al suo posto,  tirò fuori l'occhio magico e se lo mise in tasca. Poi si girò per esaminare di nuovo la stanza, alzò la bacchetta e mormorò: —Accio medaglione! Non arrivò niente, ma era quello che si aspettava; senza dubbio la Umbridge sapeva ogni tipo d’ incantesimi ed incantesimi protettivi. Pertanto si affrettò dietro la scrivania ed incominciò ad aprire i cassetti. Vide piume e quaderni di note e zelo magico; fermacarte che si attorcigliavano come serpenti uscendo dal cassetto ed ai quali bisognava fare attenzione; una sovraccarica scatolina con pizzo piena di gomme e pinze di capelli di scorta; ma nessun medaglione. C'era uno schedario dietro la scrivania. Harry incominciò a cercare in questo. Come gli schedari di Filch a Hogwarts, era pieno di cartellette, ognuna etichettata con un nome. Non fu fino a quando Harry arrivò sotto al cassetto che vide qualcosa che lo distrasse della sua ricerca: l'archivio del signore Weasley. Lo tirò fuori e lo aprì. ARTHUR WEASLEY stato DI SANGUE: Sangue puro, ma con inaccettabili tendenze a beneficio dei babbani. noto membro dell'Ordine della Fenice. FAMIGLIA: moglie (sangue puro), sette figli, i due più giovani a Hogwarts. Nota bene: il figlio più giovane sta attualmente in casa, seriamente malato. Gli ispettori del Ministero lo confermarono. STATO DI SICUREZZA: Controllato. Tutti i movimenti sono controllati. Forte probabilità che l'Indesiderabile nº 1 contatti, è stato con la famiglia Weasley)—ricercato numero uno—mormorò a voce bassa Harry mentre tornava a collocare la cartelletta del signore Weasley e chiudeva il cassetto. Aveva un'idea di chi fosse, ed effettivamente, quando si spostò e diede un'occhiata all'ufficio cercando nuovi posti dove occultare cose, vide un poster di sé stesso nella parete, con le parole Indesiderabile Nº 1 stampato nel suo torso. Una piccola nota rosa stava con un disegno di un gattino ed era inchiodata nell'angolo. Harry si avvicinò fino a lì per leggerla e vide quello che la Umbridge aveva scritto: "dev’essere punito” più arrabbiato che mai, continuò a cercare a tentoni nei fondi dei vasi e nelle ceste di fiori secchi, ma non fu troppo sorpreso che il medaglione non stesse lì. Controllò l'ufficio con un ultimo sguardo ed il suo cuore fece un salto. Silente lo stava guardando da un piccolo specchio rettangolare, posto in una libreria dietro la scrivania. Harry attraversò la stanza di corsa e lo prese, ma nel momento in cui lo toccò si rese conto che non era un specchio. Silente stava sorridendo malinconicamente dalla facciata di un libro rilucente; Harry non si distolse immediatamente, nella ricurva scrittura verde sul suo cappello—Vita e Bugie di Albus Silente—e nella scrittura più piccola sul suo torso: "per Rita Skeeter, autrice di successo di Armando Dippet: Maestro o Idiota?” Harry aprì il libro di forma aleatoria e vide una fotografia in una pagina che mostrava  due adolescenti, questi ridevano senza moderazione con le braccia attorno alle spalle l’uno dell'altro. Silente, aveva capelli lunghi fino ai gomiti, si era lasciato crescere una barba rada che ricordava  quella di Krum, e che tanto aveva disturbato a Ron. Il ragazzo che rideva in silenzioso divertimento vicino a Silente aveva un'aria euforica e selvaggia. I suoi capelli dorati cadevano in riccioli sulle sue spalle. Harry si domandò se fosse un giovane Doge, ma prima di poterlo comprovare , la porta dell'ufficio si aprì. Se Thicknesse non avesse guardato verso l’alto entrando, Harry non avrebbe avuto tempo di coprirsi col mantello dell’Invisibilità. Anche cosí, credette che forse Thicknesse  scorse un movimento, perché durante un momento o due rimase abbastanza quieto, guardando con curiosità il punto in cui Harry si era appena disperso. Magari decidendo che tutto quello che aveva visto era Silente grattandosi il naso nella facciata del libro, perché Harry l'aveva collocato velocemente nello scaffale, finalmente Thicknesse si avvicinò alla scrivania e indicò con la sua bacchetta la piuma preparata nel calamaio. Questa uscì sparata ed incominciò a scarabocchiare una nota per la Umbridge.

 
 
 
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