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QUINDI, ERCOLE MACRI'

Post n°62 pubblicato il 27 Dicembre 2006 da MUSICANTE_0

Dal giornale "la Riviera"

Lettera aperta del Direttore editoriale.

Presidente Bova, un po' di selfcontrol

Signor Presidente,
cosa pensavamo di Fo.re.ver, pomposo acronimo che estesamente significa “Forum per la resistenza e la verità” lo dicemmo subito, appena se ne cominciò a parlare, un anno fa.
Lo abbiamo ripetuto altre volte nel corso di quest’anno, l’ultima la settimana scorsa.
Lo ribadiamo oggi che è sorta una polemica all’interno della quale, con tutto il rispetto, lei fa una pessima figura. Ma di questo vedremo.

L’iniziativa che ha ideato e fatto nascere, attribuendole anche la valenza di

“non far scomparire la straordinaria energia trainante espressa dai ragazzi di Locri”

noi abbiamo detto essere una piccola cosa senza capo né coda, di piena inutilità, aria fritta per dirla in breve:
nel corso di questi dodici mesi si è rivelata esattamente tale.

Tuttavia, secondo costume calabrese degno di migliore causa, anziché ammetterlo (in silenzio naturalmente, nessuno pretende confessioni pubbliche) e correre a possibili ripari (quante volte sotto una stessa etichetta si aggiusta il prodotto venuto male o addirittura lo si sostituisce con altro simile) ci si è incaponiti a ritenerla buona e addirittura ancora oggi fregiarsene come di un fiore all’occhiello.

Sarebbe bastato andare oltre quel titolo immaginifico ed entrare anche soltanto un attimo nel merito della proposta per accorgersi della giustezza del nostro giudizio.
Invece si è voluto fare un’operazione di facciata, di pura retorica, cui peraltro si è dato poco seguito.
Si è varato una specie di contenitore che non si sa come, da chi, di che cosa sarebbe stato riempito.

Vede Presidente Bova, se si fosse voluto fare una cosa utile, anche se l’idea di base era del tutto esile, avrebbe dovuto (far) predisporre un progetto da immettere in quell’involucro.
Così ammetterà che non è stato.
Ha tirato in ballo, oltre il Consiglio regionale e i ragazzi, il Comune di Locri, l’Ufficio scolastico regionale della Calabria, la Diocesi Locri-Gerace e la famiglia Fortugno, ma nessuno ha mai saputo, ritengo, quale sarebbe stato il suo compito.

Né lei ha sopperito a queste mancanze di ruoli con la sua specifica attenzione, la cura paterna dovuta a quella sua creatura.
Per cui cosa è accaduto?

Che
Forever è stato lasciato in mano ai ragazzi di Locri, i quali

erano 60 all’inizio e sono 7 adesso: occorre dire altro per constatarne il fallimento?

Sì, qualche dettaglio che aggiunge poco ma ugualmente serve a sottolineare alcune responsabilità.
Sempre senza offrire un’idea di cosa occorreva fare, abbandonando i ragazzi soli con la loro spontaneità ma anche con la loro inesperienza, non sono state fornite, almeno nei tempi adeguati, neanche le cose promesse.

Occorreva dotarli di computer, non si sa per fare cosa, ma comunque questi sono stati consegnati soltanto un paio di mesi fa; si era stabilito che ci sarebbe stata una radio ma essa è giunta dopo un anno e ancora non funziona.

Se questo non è un comportamento censurabile, se si impiegano otto mesi per far arrivare dei computer che avrebbero dovuto giungere a Palazzo Nieddu al massimo in una settimana, e un anno per l’emittente radiofonica poteva essere consegnata nei giorni successivi, se una macchina burocratica regionale inefficiente non si è capaci di farla funzionare almeno in via eccezionale, mi permetta di dirle che in un caso del genere, in cui la tempestività assume rilevanza politica, si ha il dovere di far fronte in altri modi, ivi compreso quello di anticipare direttamente la spesa o addirittura sostenerla personalmente.

Solo che non credo che la struttura amministrativa sia improduttiva a tal punto:
preferisco pensare che dopo gli annunci ci si sia, diciamo così, distratti.
Facendo venire progressivamente meno l’entusiasmo dei ragazzi, che appunto
nella sede di Forever non si sono più fatti vedere.

E questo è un danno irrecuperabile, una responsabilità morale che ritengo le vada ascritta.

Ma c’è dell’altro: in fondo un computer ognuno ormai ce l’ha, e di una radio si può fare a meno, non è una esigenza primaria.
C’è invece qualcosa di diverso e a mio parere di peggio.
Abbiamo constatato che i ragazzi si sono via via allontanati da Forever senza che lei si sia mai fatto carico di tale evidente e progressivo problema.
Non credo che ciò sia avvenuto perché l’hardware non arrivava.

Credo invece che i ragazzi, sempre intelligenti e mai da sottovalutare, rendendosi conto della inanità della loro presenza a Palazzo Nieddu abbiano deciso di andarsene altrove.

Pensi: sarebbe bastato, coordinati da una sensibile e adeguata guida, farli lavorare assieme per mettere a punto quel progetto che non c’era e non c’è
(ovvero passare da programmi magniloquenti e generici ai loro primi risvolti attuativi) e l’entusiasmo non sarebbe venuto meno, i giovani non si sarebbero eclissati, almeno quell’obiettivo di non far svanire le energie, chissà, sarebbe stato raggiunto.

Vi è un paradosso in tutto ciò: che oggi comunque quel progetto che non c’è va inevitabilmente messo a punto se non si vuole chiudere Forever.
Solo che non potendolo realizzare con i soli sette superstiti bisogna avviare una campagna di recupero dei dispersi e di proselitismo per apportare nuova linfa.
E per far ciò non credo sia utile, sono aprioristicamente scettico, la “rassegna di eventi culturali liberamente fruibili dai giovani della Locride per tutto il 2007” che lei adesso presenta.

Ma torniamo al punto di partenza, cioè al momento della proposta di Forever.
Essa fu avanzata come risposta all’omicidio Fortugno e alla reazione spontanea e appassionata dei “ragazzi di Locri” e di “adesso ammazzateci tutti”.

Criticammo subito quel Forum perché ci era sembrata risposta inadeguata, insufficiente, depistante addirittura rispetto alla gravità del fatto delittuoso e della necessità di reazione civile che i ragazzi avevano, con tempestività e talento, saputo indicarci.

Da parte nostra, con qualche lucidità e visione politica, dicemmo che la prima cosa da fare era quella di portare a Locri per avviare finalmente quel dialogo costruttivo e operativo necessario con Loiero, Donnici, Pirillo e altri della Giunta al fine di mettere a punto un progetto serio per dare a questa terra le risposte che essa aspetta da sempre e non ha mai ricevuto.
Ci avesse ascoltati anche lei avrebbe potuto dare una mano autorevole per ottenere che quei riottosi personaggi dedicassero attenzione a un territorio che ne aveva, e ha, particolare bisogno.

Invece nulla, Loiero, lei, altri vi siete fatti vedere solo in occasione di passaggi, toccate e fughe, pellegrinaggi di personalità di rilievo nazionale.
Atti di presenza inutili quando non irritanti per quel malinteso senso del dovere di presenza, dell’esserci e non del fare che ancora una volta è servito a lasciare le cose com’erano e come sono.
Alla quale situazione si aggiungono anche le sfide di una criminalità organizzata sempre viva e vitale come dimostra di essere con questo mortaretto nell’ospedale di Siderno e relativa lettera d’accompagnamento.

Un gesto che suona scherno nei confronti di De Sena, catapultato qui dal Governo con poteri speciali, ma che non è riuscito ad essere quell’animatore di fermenti nuovi che almeno al suo primo apparire, nella sala comunale di Siderno esattamente un anno fa, aveva lasciato intendere di poter essere e a cui in tanti avevamo creduto.

Nulla, nulla di nulla, salvo piccole grandi cose accadute tra i giovani,

tra i “ragazzi di Locri”, ugualmente di Locri anche se di Polistena, egregio Presidente.

Che vanno dallo show business alle normali, sane gelosie che inevitabilmente si creano tra temperamenti diversi, specie tra persone di qualità.
Con i rischi, anch’essi inevitabili, dell’andare oltre misura, di manifestarsi sopra le righe.

E se anche tutto ciò è avvenuto mi consenta ugualmente di deplorare il suo gesto, Presidente:

“Presidente, la carica che ricopre prevede la compostezza del super partes. Invece denunzia un giovane, si rende conto?”

quello di denunziare un ragazzo di vent’anni, definirlo un caso di bullismo politico ritenendo in tal modo di tutelare l’Istituzione che presiede in uno con la sua onorabilità.

Suvvia, come fa a non accorgersi della negatività del suo atto, del non aver manifestato quella necessaria compostezza da persona super partes connessa con la carica ricoperta anche se viene “attaccato” direttamente.

Denunziare un giovane, ma si rende conto!

Che manifesta, magari sbagliando, quella energia che programmaticamente si voleva non scomparisse.
Davvero non è riuscito a trovare altro per salvaguardare la sua immagine, ivi compresa la superiorità del silenzio, della non reazione?

Spero si accorga del passo falso compiuto e del risultato paradossale che in tal modo raggiunge, opposto a quello perseguito di tutela dell’immagine del Consiglio regionale, il quale nella situazione in cui si trova di ben altro avrebbe bisogno piuttosto che di prendersela con un ventenne.

Quanto a lei, Presidente, si è immediatamente guadagnato la solidarietà di due consiglieri regionali a suo tempo incriminati (ma certissimamente innocenti fino al terzo grado di giudizio) che non so quanto brivido politico possa averle causato, e di qualcun altro:
una sparutissima minoranza dei membri dell’Assemblea che presiede.

Insomma non è stata, questa del ricorso alla Magistratura, una mossa di cui andare fieri.

Anzi, alla luce di quanto ho riassunto e delle considerazioni espresse, mi pare di poter dire che un più meditato, saggio e meno intollerante atteggiamento da parte sua sarebbe stato di gran lunga più producente. Per tutti.
Con osservanza,

Ercole Macrì

P. S.
Martedì scorso a Gioiosa Jonica ha tenuto una conferenza il Procuratore Giancarlo Caselli, il quale ha parlato senza interruzione per più di un’ora tenendo avvinto il pubblico.
Da uomo morale qual è, la sua è stata una lezione al tempo stesso di elevato valore etico e di pratiche e utili indicazioni per combattere la mafia.
Posso suggerirle di invitare a sua volta questo straordinario e lucido personaggio affinché tenga pari conferenza a una assiepato Consiglio regionale della Calabria? Invitando a partecipare in quella occasione il maggior numero possibile di Sindaci e, naturalmente, ragazzi di Locri e dintorni.

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Si è chiuso un libro e se ne apre un altro... Uno lo hai appena finito di scrivere, L'altro lo de...

 
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cielomareblu
cielomareblu il 30/12/06 alle 15:26 via WEB
voglio lasciarti un augurio di buon anno, che sia di crescita e consapevolezza di noi stessi e delle nostre energie positive nella quotidiana convivenza umana. auguri
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 31/12/06 alle 14:39 via WEB
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