La farnesina promette di intervenire nel caso dei 6 italiani detenuti in Brasile e condannati, ognuno, a quasi 57 anni di carcere in un processo farsa. di Giovanni Caporaso Dopo venti mesi ed una manifestazione di protesta con una trentina di partecipanti, parenti e amici dei 6 detenuti in Brasile, alcuni ultra ottantenni, la segreteria del Vice Ministro degli Esteri, Senatore Danieli, responsabile del settore Italiani nel Mondo e il Direttore Generale della Dgit IV, Ambsciatore Benedetti hanno concesso un'udienza a due portavoce dei parenti dei sei italiani arrestati a Natal il 2 novembre 2005 ed hanno promesso di aiutare i sei malcapitati e fare in modo che venga fuori la verità. "Siamo fiduciosi" dicono la moglie di Giuseppe Ammirabile e il fratello di Salvatore Borrelli entrambi condannati a circa 57 anni di reclusione. Aspetteremo con ansia i "fatti" che seguiranno alle promesse, e ci auguriamo che qualcosa si muova nel più breve tempo possibile!!!!". Giuseppe Ammirabile, Salvatore Borrelli e Simone de Rossi hanno deciso di sospendere lo sciopero della fame perchè, anche loro, fiduciosi di una svolta. "Adesso siamo sicuri che ritorneremo a casa vivi e per quanto possibile sani, dato che le istituzioni italiane sanno della nostra innocenza e finalmente ci difenderanno", hanno commentato i detenuti, sottolineando: "Dobbiamo avere fiducia nella giustizia per lo meno quella italiana". Alla protesta erano presenti i genitori e i parenti di Giuseppe Ammirabile, Paolo Quaranta, Salvatore Borrelli, Simone de Rossi e Paolo Balzano. Si spera in un intervento a breve termine della Farnesina ed una nota di censura all'Ambasciatore italiano in Brasile Michele Valensise che sin dall'inizio non ha dato il giusto peso alle continue violazioni dei diritti umani di cittadini italiani in Brasile.
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Inviato da: stuntman2
il 14/07/2007 alle 17:24
Inviato da: lillianotta
il 10/07/2007 alle 10:23