TARTARUGHE

...tutto ciò che ha a che fare con le tartarughe...

 
 

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Non sono un veterinario e questo è un Blog Amatoriale, pertanto, malgrado la cura posta nella raccolta del materiale, non posso assumermi la responsabilità totale delle informazioni riportate. In caso di seri problemi riguardanti la salute delle tartarughe, consiglio sempre e comunque di rivolgersi a persone qualificate e competenti.
Inoltre, molto del materiale presente è frutto di ricerche sul web, pertanto esiste la possibilità che nel blog siano state pubblicate foto o testi senza il consenso dell'autore o proprietario del diritto.
Se questo dovesse avvenire, vi chiedo gentilmente di contattarmi e in breve tempo verrà rimosso tutto il materiale non autorizzato.
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Messaggi di Aprile 2006

Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 03 Aprile 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

PARTI DEL CORPO

 
 
 

I PICCOLI

Post n°19 pubblicato il 03 Aprile 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Appena nate le testuggini sono già autosufficienti, sono in grado di nutrirsi e muoversi da sole.
I genitori non forniscono cure parentali ai piccoli.
Alla nascita i piccoli presentano un carapace deforme e molle: in un paio di giorni il carapace acquista una forma regolare, mentre per indurire impiega qualche mese.
Tenere i piccoli in una cassetta con erba fino a quando il carapace non si è del tutto calcificato, assicurargli sempre acqua e cibo (soprattutto acqua!!!)

 
 
 

NASCITA

Post n°18 pubblicato il 03 Aprile 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

La schiusa delle uova può richiedere 50-100 giorni, a seconda della temperatura di incubazione.
I piccoli, dopo aver rotto il guscio con un becco, impiegano anche 48 ore ad uscire completamente dall'uovo; in questo arco di tempo viene assorbito il sacco vitellino.
Quando le uova sono lasciate nel terreno, il tempo impiegato dal nascituro per tornare in superficie, è in genere sufficiente per consentire il completo assorbimento del sacco vitellino.
Quando le uova sono poste in incubatrice, è forte la tentazione di aiutare i piccoli ad uscire dall'uovo. 
Tuttavia è meglio non intervenire: se il piccolo esce rapidamente non avrà fatto in tempo ad assorbire il sacco vitellino.

 
 
 

DEPOSIZIONE

Post n°17 pubblicato il 03 Aprile 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Tra maggio e giugno  la testuggine depone da 2 a 10 uova, del peso di circa 10-20 g, in una buca scavata nel terreno.
Le uova delle Testudo hermanni boettgeri sono più grandi delle uova delle Testudo hermanni hermanni.
Le testuggini possono deporre le uova anche tre volte nella stessa estate.
preoccuparsi di creare buche o ripari tranquilli (mucchietti di terra smossa e simili) per facilitare la deposizione.

 
 
 

RIPRODUZIONE

Post n°16 pubblicato il 03 Aprile 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Le Testudo hermanni si riproducono in cattività se le condizioni in cui sono allevate sono ottimali, un esempio pratico: una mia amica possiede due tartarughe di 6 anni, fino all'estate scorsa non si erano mai accoppiate...il motivo?Il terriccio sbagliato.
Gli accoppiamenti avvengono durante tutto il periodo di attività e sono abbastanza cruenti. 
Il maschio insegue la femmina, la morde ripetutamente sulle zampe e la colpisce con la corazza. Durante l’amplesso il maschio emette lunghi "fischi".
Soprattutto in questo periodo i maschi combattono spesso tra loro mordendosi le zampe e colpendosi con la corazza. 
L'aggressività di alcuni maschi verso altri maschi o femmine può causare non solo ferite ma anche pericolose condizioni di stress.
Nel caso in cui vi siano maschi troppo violenti è opportuno separarli immediatamente.

 
 
 

QUANTO VIVONO

Post n°15 pubblicato il 03 Aprile 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

In media la vita di una testuggine non supera i 30 anni, da precisare però, che questo dato si riferisce ad esemplari che vivono allo stato libero ( soggetti alle alterazioni climatiche, come siccità e incendi, ma anche alle malattie e soprattutto attacchi di animali).
I "nostri" esemplari invece se la passano bene, in ottimali condizioni di cattività possono vivere anche oltre i 100 anni!
Questo non significa però, che se trovate un esemplare in un bosco ecc. lo dobbiate portare a casa, gli esemplari che vivono in libertà non sopporterebbero un cambiamento di vita così radicale,pertanto l'unico aiuto che potete dare è quello di allontanarle eventualmente dalla strada!!!

 
 
 

RAPPORTI TRA TESTUDO HERMANNI HERMANNI E TESTUDO HERMANNI BOETTGERI

Post n°14 pubblicato il 02 Aprile 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Queste due razze geografiche comprendono, rispettivamente, le popolazioni ad Occidente e ad Oriente del Mare Adriatico. Le popolazioni italiane appartengono quindi alla sottospecie Testudo hermanni hermanni, che differisce dalla simile Testudo hermanni boettgeri per taluni caratteri morfologici, dei quali ci occuperemo più avanti in modo dettagliato, e per le dimensioni generalmente più contenute.
La sottospecie boettgeri occupa un vasto areale che, partendo dall’Istria, si estende lungo tutte le coste orientali dell’Adriatico per allargarsi nella penisola greca fino alla Romania e Bulgaria. La supposizione circa la presunta autoctonicità di questa sottospecie nel Friuli, nel Veneto ed in Emilia Romagna è stata più volte avanzata a giustificazione dei frequenti rinvenimenti, per esempio nelle zone attorno al Delta del Po, ma non sembra aver ottenuto conferme definitive.
Sappiamo inoltre che numerosi esemplari provenienti dall’ex Jugoslavia sono stati importati e liberati negli anni passati nel Centro-Nord Italia, circostanza che renderebbe particolarmente difficili eventuali studi che intendessero provare quanto sopra ipotizzato sulla base della comparazione di individui nelle zone di ritrovamento e tendenti a ricercare un’eventuale uniformità morfologica.
Attualmente entrambe le sottospecie sono diffusamente allevate e riprodotte con successo in cattività, per quanto quella orientale abbia dimostrato una maggiore resistenza ai climi rigidi del Nord Italia, resistenza probabilmente dovuta al fatto che si tratta per la maggior parte di esemplari provenienti da zone a latitudini più elevate (per esempio, dall'Istria o dalla Croazia).
I caratteri che distinguono le due sottospecie di T. hermanni, pur di facile individuazione,  mostrano tuttavia una variabilità tale da rendere in alcuni casi ardua la sicura classificazione di esemplari di provenienza sconosciuta. Per quanto alcuni studiosi si siano dati parecchio da fare analizzando un gran numero di soggetti appartenenti a ciascuna delle due sottospecie (vedi gli “indici di Stemmler”, proposti nel 1968), appare complessivamente difficile stabilire parametri esatti che possano distinguerle, questo in parte a causa della presenza accertata di esemplari portatori di caratteri intermedi, anche non necessariamente ibridi.

La livrea di Testudo hermanni boettgeri si è rivelata particolarmente variabile, specie nella colorazione del carapace, e si sono osservate anche forme con una pressoché totale assenza di pigmento nero. Al contrario la “cugina” occidentale sembra più costante nelle caratteristiche, soprattutto nella colorazione. Per questi motivi non è da escludere che future ricerche possano portare al riconoscimento di talune di queste forme locali di T.h.boettgeri come nuove sottospecie o razze geografiche, e quindi alla suddivisione di questo taxon, ipotesi sempre comunque subordinata all’individuazione di uniformità morfologiche nelle popolazioni selvatiche considerate e alla presenza di fattori ecologici e geografici che possano chiarire la natura e il grado di un eventuale isolamento riproduttivo.

La descrizione che segue va quindi ponderata alla luce di queste considerazioni.

  • Testudo hermanni hermanni presenta un piastrone con un’ estesa copertura di colore nero, tale da formare due bande continue ai lati dello stesso, a differenza di T.h.boettgeri sul cui piastrone è possibile osservare solamente macchie di colore scuro o nero disgiunte fra loro. Si segnala peraltro la presenza di esemplari appartenenti a quest’ultima sottospecie con piastrone completamente nero o con una disposizione del colore simile a quella osservabile nella forma occidentale: alcuni esemplari provenienti dal Peloponneso o dalla Croazia possono per esempio trarre facilmente in inganno date le dimensioni generalmente contenute e la colorazione scura del loro piastrone. Nel caso particolare della Grecia, la variazione morfologica nella   pigmentazione del piastrone di T.h.boettgeri segue un cline individuato nel passaggio dagli esemplari di grandi dimensioni e debolmente macchiati di nero tipici del Nord, a quelli di dimensioni più contenute e col piastrone molto scuro del Sud. La distribuzione del pigmento nero in questi ultimi è assai simile a quella tipica della nostra T.h.hermanni, quando non addirittura più estesa, data la frequenza di esemplari melanotici (dintorni di Sparta, come rilevato da  R. Willemsen, 1999).
     
  • Altro parametro utile è il rapporto fra le dimensioni della sutura pettorale e quella femorale del piastrone: si assumono appartenenti alla sottospecie hermanni gli esemplari in cui la sutura pettorale è minore della femorale; il rapporto inverso sarebbe invece tipico della boettgeri.  Proprio questo che potrebbe sembrare a prima vista il carattere più “certo”, quasi matematico, si è invece rivelato forse il più controverso. Il problema nasce infatti dall’esistenza di esemplari che presentano un rapporto uguale o vicino a uno: a tal proposito, e a sostegno della già citata difficoltà di fondo a distinguere con certezza le due sottospecie, va rilevata l’esistenza di soggetti di Testudo h.boettgeri verosimilmente “puri” la cui sutura pettorale è di dimensioni uguali (quando non leggermente inferiori) a quella femorale. Anche in questo caso, quindi, ci troviamo di fronte ad un continuum di forme caratterizzate da un’assenza di variazioni discrete (vale a dire di “salti”) che rende certamente ragione di una classificazione inferiore al rango di specie e giustifica le difficoltà che si incontrano nella collocazione tassonomica.
     
  • La presenza di una macchietta gialla sotto l’occhio può aiutare a classificare come T.hermanni hermanni un esemplare dubbio, per quanto sia possibile osservare la stessa caratteristica in T.h.boettgeri di giovane età (poi in questa sottospecie tende a sparire).
     
  • Le dimensioni della nostra h. hermanni si aggirano intorno ai 14-17 centimetri per le femmine, con punte minime e massime rispettivamente nelle popolazioni pugliesi e sarde (queste ultime possono raggiungere i 19-20 cm in grosse femmine), mentre fra le più grandi h.boettgeri non sono rari casi in cui i 20 cm vengono ampiamente superati (dimensioni massime 28-30 cm osservate in esemplari provenienti dalla Romania e dalla Bulgaria). I maschi sono più piccoli in entrambi i casi.
     
  • Va inoltre segnalato che soggetti anomali con scuto sopracaudale unico si rinvengono molto più facilmente nella sottospecie orientale: uno studio condotto da Highfield & Bayley su un campione composto da 438 esemplari di T.h.boettgeri in natura e in cattività, ha rilevato un’incidenza dell’anomalia attorno al 18%; questo carattere è inoltre trasmissibile nelle generazioni anche in forma recessiva.

L’accoppiamento fra Testudo hermanni hermanni e Testudo hermanni boettgeri, sconsigliato tanto in natura (introduzione di esemplari non autoctoni) quanto in cattività (promiscuità fra esemplari delle due sottospecie) per comprensibili motivi biologici ed ecologici, porta alla nascita di ibridi fertili e dotati di caratteri più o meno intermedi fra i due genitori, ma più frequentemente, sembra, con una dominanza della livrea tipica della prima.   

 
 
 

ALIMENTAZIONE

Post n°11 pubblicato il 01 Aprile 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

La dieta deve essere varia e contenere tutte le sostanze necessarie per il loro sviluppo, in particolare verdure. 
Sono in genere considerate ottimali per la crescita delle tartarughe i vegetali con un rapporto tra calcio e fosforo elevato.
Tra le piante erbacee che crescono spontanee nei giardini e che sono molto graditi alle tartarughe segnalo: trifoglio, tarassaco, piantaggine, dicondra, malva, pale del fico d'india.
Anche la valerianella, l'invidia, la lattuga, la cicoria sono adatte per la loro alimentazione.
In misura molto minore la dieta può contenere:

  • Frutta ben matura (fragole, pere, banane, meloni, uva, mele, albicocche, fichi, pesche...) e fiori.
    Non sono indicati gli agrumi, i kiwi e la frutta acerba, che possono provocare diarrea.
    Un eccesso di somministrazione di frutta può essere dannoso, in quanto può favorire lo sviluppo di parassiti intestinali.

  • Pomodori: è meglio somministrarli solo occasionalmente, visto che limitano l'assimilazione del calcio.

  • Anellidi (lombrichi di terra...) o molluschi (chiocciole, lumache...).
    I loro gusci sono ricchi di calcio.

Verdure ricche di proteine, come i legumi, o le verdure ricche di fosforo (che limita l'assimilazione di calcio)  possono essere somministrate solo occasionalmente.
Tutta la frutta e la verdura deve essere lavata per togliere i pesticidi.
Per integrare la dieta delle testuggini consiglio di lasciare a disposizione alcuni ossi di seppia , visto che sono ricchi di calcio, importante per il metabolismo delle tartarughe e per la crescita del carapace.
Le mie impazziscono per i pezzi di sogliola, da somministrare occasionalmente.
Può capitare che le testuggini mangino anche gli escrementi di altri animali, che contengono proteine.

 
 
 

 ALCUNI ALLEVAMENTI IN LOMBARDIA

Post n°10 pubblicato il 01 Aprile 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Nome andrea
e-mail
andrgrit@tin.it
Provincia: B
ergamo
Testuggini allevate:
testudo hermanni,
testudo graeche,
testudo marginate,
emys orbicularis
 
Nome;
Angelo
e-mail
vianbru@interfree.it
Provincia:
bergamo
Testuggini allevate :
testudo hermanni
testudo graeca
testudo marginata
 
Nome
mario
e-mail
mail@campanamario.it
Provincia
bergamo
Testuggini allevate: testudo hermanni 
Nome
anna
e-mail
tartarughe@libero.it
Provincia:
brescia
Testuggini allevate
Testudo hermanni
Nome:
giovanni
e-mail
aerosmith@tin.it
 Provincia brescia
Testuggini allevate
N°3 Hermanni maschi
N°1 Hermanni Femmina
 
Nome
simona
e-mail
tangmod@libero.it
Provincia
brescia
Testuggini allevate
t. hermanni hermanni n.1
geochelune sulcata n.1
 
Nome
gabriele
e-mail
dosdos@tiscalinet.it
Provincia cremona
Testuggini allevate Un maschio testudo hermanni hermanni di 8anni (che cerca compagna) Altre 4 testudo hermanni hermanni di diversa età sub-adulta, 3 piccoli testudo graeca 

 
 
 
 
 

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Un blog di: G_ietta
Data di creazione: 31/03/2006
 

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DA SAPERE: cose importanti degne di essere ricordate;
DA STAMPARE: cose simpatiche da stampare;
DETERMINAZIONE ETA': ecco come fare;
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ERBE & PIANTE: per l'alimentazione e l'arredamento;
FAI DA TE: costruire terrari,recinti leghetti e tanto altro;

FUORI TEMA...ma non troppo: comunicazioni varie;
INTERVISTE: le mie interviste: ad allevatori, tartamanti & C.
I PICCOLI: nascita e allevamento: nascita,alimentazione e allevamento delle baby;
LE FOTO & I VIDEO: le foto e i video delle nostre "belve";
LE MIE BELVE: tutto ciò che riguarda le mie belve
LETARGO: come affrontare i letargo, i pro e i contro e regole basilari;
LINK: tutte le mie fonti, da chi prendo spunto e da chi imparo molto;
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CHE COS'E' LA CITES



La CITES è la convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione
(CITES= Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), firmata a Washington il 3 marzo 1973 (e per questo conosciuta in Europa anche come "Convenzione di Washington") è un trattato internazionale applicato in più di 130 Paesi del Mondo. Il suo scopo è di disciplinare il commercio internazionale di specie animali e vegetali affinché questo non ne minacci la sopravvivenza.
www.corpoforestale.it

L'Ufficio CITES puo' fornire informazioni sulle specie protette e sulle leggi in vigore.
La polizia giudiziaria ha il compito di vigilare sull'applicazione delle norme in vigore. Per quanto riguarda il possesso di animali esotici e animali selvatici nostrani protetti e' competente l'Ufficio CITES presso il Corpo Forestale dello Stato (tel. 026709479).
In particolare si ricordino alcune norme che riguardano le tartarughe:
Tartarughe di terra (genere Testudo).
Tutte le tartarughe del genere Testudo sono protette e il loro possesso deve essere denunciato all'Ufficio CITES, cosi' come, entro 10 giorni, ogni nuova nascita e i decessi.
Tartarughe esotiche d'acqua: la maggioranza delle specie di tartarughe d'acqua esotiche in commercio non sono protette. Per verificare con esattezza se la specie in possesso rientra in questa categoria e' possibile chiedere informazioni al'Ufficio CITES presso il
Corpo Forestale dello Stato tel. 026709479.
Queste tartarughe sono esotiche e non possono quindi essere rilasciate in natura a causa dei danni che provocherebbero alla fauna locale. Per questo il WWF sconsiglia l'acquisto di specie esotiche, non solo tartarughe.
Chi non fosse piu' in grado di occuparsi della propria tartaruga puo' rivolgersi a:
ENPA sede di Milano tel 0297064220

Centro tartarughe CARAPAX a Massa Marittima in Toscana
tel 0566/940083 carapax@cometanet.it

 

SEI PRONTO AD ALLEVARE UNA TARTARUGA?


1-DA DOVE PROVIENE?

conoscere l'esatta provenienza dell'esemplare scelto ci farà capire meglio le sue esigenze di allevamento.
2-CHE DIMENSIONI RAGGIUNGE?
è importante sapere anticipatamente quanto crescerà la nostra tartaruga, in modo tale da essere certi di poterle offrire uno spazio adeguato, senza poi,come succede fin troppo spesso, doversene liberare.
3-SERVE IL CITES?
Prima di acquistare l'esemplare che abbiamo scelto verifichiamo se,quella specie,necessita di documentazione, e che, il negoziante o l'allevatore ce lo rilasci.
In modo da evitare sanzioni o addirittura il sequestro dell'esemplare.
4- COSA MANGIA?
La dieta deve essere varia equilibrata e deve evitare i mangimi confezionati.
Deve,per quanto possibile,racchiudere tutti i cibi che normalmente la tartaruga troverebbe  nel suo habitat naturale.Un'alimentazione errata può provocare gravi danni alla salute delle nostre Belve.
5- A CHE TEMPERATURA/UMIDITà ecc. DEVE VIVERE?
Molte persone si preoccupano solo di avere un esemplare "particolare", ignorando però che magari, quell'esemplare è nato in foreste tropicali, e che quindi, avrà molte difficoltà a vivere nei nostri climi, o comunque in piccoli terrari dove si "cerca" di ricreare l'habitat naturale.
Occorre conoscere a che temperature vanno in letargo e a quali si svegliano.
Informarsi, quindi, su tutto ciò che sono le "necessità biologiche"(passatemela!) della tartaruga.cerchiamo magari di prediligere specie autoctone.








 

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il 17/05/2024 alle 15:53
 
Ciao! Volevo sapere se questo signore è ancora interessato...
Inviato da: Fra
il 20/06/2023 alle 23:21
 
buongiorno ho due tartarughe d'acqua da circa 13 anni,...
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