TARTARUGHE

...tutto ciò che ha a che fare con le tartarughe...

 
 

NOTA

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Non sono un veterinario e questo è un Blog Amatoriale, pertanto, malgrado la cura posta nella raccolta del materiale, non posso assumermi la responsabilità totale delle informazioni riportate. In caso di seri problemi riguardanti la salute delle tartarughe, consiglio sempre e comunque di rivolgersi a persone qualificate e competenti.
Inoltre, molto del materiale presente è frutto di ricerche sul web, pertanto esiste la possibilità che nel blog siano state pubblicate foto o testi senza il consenso dell'autore o proprietario del diritto.
Se questo dovesse avvenire, vi chiedo gentilmente di contattarmi e in breve tempo verrà rimosso tutto il materiale non autorizzato.
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3-RICCARDO AZZARONI
4-MASSIMO MIGNANI
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15-NIRIA MOROSO
16-ALESSIA A.SCIORTINO
17-ALESSIO DE NARDI
18-LETIZIA FRASSI
19-SABINA LONI
20- NICOLA MAFFEI
21-DAVIDE MAFFEI
22-MARIANGELA CAPUTO
23-VIVIANA VERRILLO
24-PASQUALE TATARANNI
25-DAMIAN DE VRIES
26- IVANA RUSSO
27-GIUSY PRECISANO
28-FRANCESCA BRAGHESE
29- CARMELA MAGNO
30-LUIGI MENOZZI
31-SILVIA MAZZUCCO
32-STEFANIA BARBIERI
33-GHERY PRUSCINI PASQUINI
34-ALESSANDRA GRAUX
35-LUISA GUCCIONE
36-FRANCESCA LONGO
37-VENNERI MICHELE
38-ELIA ASTORINO
39-MARTINA GIUSTI
40-MARTA CICCHELLI
41-LAURA GIUSTI
42-CLAUDIO SIMBULA

 

...SOCI

43- FEDERICO VINATTIERI
44- ALESSIA BERTO
45- MARIA CONTE
46- PATRIZIA MARRA
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48- FRANCESCO VANACORE
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50- FRANCESCO MARTELLA
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80- MARTINA CAPPELLETTI
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82- ANTONIO RAIMONDI
83- CHIARA CALOI
84- LUCIANO LOVENTRE
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87- ROBERTA MERLINI
88- ANTONIO DANESE
89- ANGELO CASTRO
90- FRANCESCA FACCHIN

 

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92- VIRGINIA DI TOMMASO
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94- ANTONIO CARLUCCI
95- CRISTINA CARUSO
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100- GIANLUIGI ROSSINI
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103- MASSIMO PERISSINOTTO
104- GIULIA ZANINI
105- DANIELE SARTORI
106- SARA PACETTA
107- PATRIZIO DE SIMONI
108- LUANA MANZO
109- CARMELO BONGIOVANNI
110-  MARIBEL CANTOS

 

 

IL BRANCO

immagine5 Testudo Hermanni :
- Mucca
- Pollo
- Zecca
- Toro
- Mosca


immagine5 Trachemys Scripta :
 - Piranha
 - Barracuda
 - Squalo
 - Orca
 - Murena

 

 

 

LE MIE BELVE

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Messaggi di Maggio 2006

Post N° 276

Post n°276 pubblicato il 31 Maggio 2006 da G_ietta
 

 
 
 

LA DIETA

Post n°275 pubblicato il 31 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

ALIMENTI RACCOMANDATI
Fiori + foglie di dente di leone, trifoglio, erba medica, piantaggine
Crescione, fiori di ibisco
Cavoli (foglie verdi), bietole
Indivia, lattuga romana, foglie di barbabietola
Broccoli, rape, gelso, prezzemolo
Spinaci, kiwi, mango, papaya
Arance, gambi di sedano
Fichi freschi

ALIMENTI COMPLEMENTARI
(con moderazione!)
Pomodori
Carote
Zucchine, cetrioli
Mele, pere
Meloni
Insalata verde
Pesche
Cavolfiori

-Lavare gli alimenti (per eliminare tracce di pesticidi / diserbanti…)
-Alimentazione poco varia = carenza di calcio
-Troppa frutta = diarrea
-Da evitare: latticini, alimenti per cani/gatti, pane

 
 
 

REGOLE SANITARIE PER LA CATTIVITA'

Post n°274 pubblicato il 31 Maggio 2006 da G_ietta
 
Tag: SALUTE
Foto di G_ietta

Introduzione:
Le tartarughe presentano delle peculiarità biologiche diverse da quelle di altri animali. E' importante quindi conoscerle al fine di offrire loro condizioni di vita ottimali così come assicurare una completa visita veterinaria, quando necessaria. L'ambiente (biotopo) condiziona la vita delle tartarughe (meccanismo fisiologico) e la temperatura esterna costituisce uno dei fattori che influenzano la loro attività (regolazione termica del corpo in funzione della temperatura ambientale: sono animali eterotermi).
Le condizioni di vita offerte a una tartaruga danno un'idea delle patologie riscontrate in cattività. E' per questo motivo che occorre il buon senso di conoscere le esigenze di una tartaruga prima di acquistarla.
L'acquisto:
Prima di acquistare una tartaruga dobbiamo porci le seguenti domande:

  • Siamo in grado di offrirle condizioni di allevamento adeguate e durature?
  • Quali sono le sue esigenze vitali?
  • A che specie appartiene?
  • Il suo luogo di provenienza, il suo ambiente d‘origine?
  • Le sue dimensioni da adulta, il suo peso?
  • Abbiamo i mezzi materiali per mantenerla correttamente?
  • Le faremo fare un periodo di quarantena e non la mescoleremo con altre specie?
    Queste domande consentiranno ai futuri acquirenti di evitare quegli errori che potrebbero condannare a morte la tartaruga. Non dimentichiamo che c‘è in gioco la vita di un animale.
    Precauzioni:
    Occorre informarsi prima di prendersene cura. Per un allevamento corretto occorre verificare che vengano rispettati i seguenti fattori ambientali:
  • Assicurare una temperatura adeguata
  • Effettuare un trattamento antiparassitario dell'ambiente (ad es.: disinfettando un terrario)
  • Reidratare l'animale
  • Individuare ed eliminare i fattori di stress: manipolazioni inopportune, sovrappopolamento, mix di specie incompatibili, di taglie diverse; malnutrizione, temperatura inadatta, brusche variazioni di temperatura, carenza di luce UV, assenza di nascondigli/ripari, mal adattamento di animali non nati in cattività.
    La temperatura adatta stimola l'appetito, favorisce la digestione, attiva le difese immunitarie, accelera il processo di cicatrizzazione.
    L'aumento della temperatura è spesso richiesto al fine di migliorare l'efficacia di un trattamento medico. Inoltre, favorisce sia l'assimilazione che l'eliminazione di sostanze presenti nell'organismo.
    PATOLOGIE PIÙ DIFFUSE IN CATTIVITÀ
    1. Sindrome da mal adattamento: problematica frequente in cattività che consiste nel rifiuto ad alimentarsi.
    Sintomi: cachessia (deperimento organico), disidratazione, bocca secca, occhi incavati, assenza di movimento, apacità.
    Cause: stress da cattività: difficoltà d'ambientamento, T° insufficiente, eccessiva manipolazione, cambiamento nel fotoperiodo (ciclo giorno/notte), correnti d'aria, mancata osservanza dell'orologio biologico (niente letargo), condizioni climatiche inadatte (stagioni, umidità, piovosità,…), alimentazione scorretta, sovrappopolamento, miscuglio di specie.
    Terapia nella fase iniziale reversibile: lento riscaldamento progressivo e di breve durata (se massiccio, può provocare una brutta setticemia), illuminazione simile a quella solare, bagni caldi, vitamina B12 ogni due giorni per 5 volte, alimentazione forzata e somministrazione di alimenti liquidi.
    Notate Bene: non alimentarla troppo rapidamente ma pensate prima di tutto a reidratarla.
    Terapia nella fase avanzata, spesso irreversibile: trattamento di sostegno attraverso perfusione retro peritoneale.
    2. Patologie digestive: patologie frequenti causate da batteri, funghi o parassiti.
  • Stomatiti:
  • Enteriti: procurate da batteri o a causa di ingestione di corpi estranei.
  • Epatite adiposa: dovuta a un surplus di materia grassa quando sovralimentata. L’epatite virale si accompagna alla setticemia. Spesso risulta mortale.
    Terapia: cure mirate, reidratazione, alimentazione forzata.
    3. Patologie respiratorie:
    Riniti: nelle testuggini le cause possono essere le più varie (batteri, virus, parassiti = ossiuri). Si nota uno scolo all'inizio liquido, in seguito purulento. L'evoluzione in polmonite è sempre possibile.
    Sintomi: scolo nasale, cavità orale otturata, respirazione a bocca aperta.
    Causa: allevamento scorretto (T° troppo bassa, umidità eccessiva,…), presenza o introduzione di animali infetti. La rinite spesso porta all'anoressia (impossibilità di gustare gli alimenti: l'olfatto stimola l'appetito).
    Terapia: aerosol, cure locali, vermifugo, terapia a base di antibiotici.
    -
    Polmonite: si nota spesso l’apertura della bocca per respirare («sibilante») o, nelle tartarughe acquatiche, una nuotata asimettrica indicante un'infenzione polmonare unilaterale.
    Terapia: esclusivamente antibiotica.
    4. Patologie cutanee: necrosi locali, ulcerazioni, piaghe/ferite per morsi.
  • Pelle:
  • Ascessi: il trattamento tipico è chirurgico, se il pus è liquido, un raschiamento è più che sufficiente. Se è solido, occorre incidere l'estremità dell'ascesso, rimuovere il pus e richiudere la ferita. Il trattamento antibiotico va associato a una terapia generale.
  • Carapace: macchie biancastre dovute a micosi. Ulcere sul carapace di origine batterica.
  • Otiti: Le tartarughe non possiedono un orecchio interno, il timpano viene spesso infettato tramite la cavità boccale. Si può notare nella regione del timpano la presenza di un'evidente area edematosa che indica una tipica otite, molto spesso con presenza di ascessi.
    Terapia: pulizia e disinfezione delle piaghe con acqua ossigenata e soluzione iodata. Terapia specifica in caso di micosi: bagno con betadine, pomata a base di miconazolo, antibiotici se vi è un'infezione in corso. Modifica dell'ambiente che è causa del trauma: sassi e decori del terrario.
  • U.S.D. - Ulcerate Shell Disease: lesioni ulceranti delle scaglie o del carapace a causa di vari germi.
  • S.C.U.D - Septicemic Cutaneous Ulcerate Disease: soprattutto nelle tartarughe dal guscio molle. Lesioni ulcero/necrotiche emorragiche (dovute al germe citrobacter).
    Terapia: antibiotico locale e generale ma sovente il danno è irreversibile e ne provoca la morte.
    5. Patologie legate alla riproduzione:
  • Accoppiamento: ferite per morsi e graffi durante il corteggiamento.
  • Prolasso del pene: risistemazione o amputazione se presenta lesioni profonde (a causa di morsi).
  • Prolasso dell’ovidotto: è abbastanza raro e fa seguito talvolta alla ritenzione delle uova.
  • Ritenzione delle uova: il periodo riproduttivo normale va da maggio a luglio: se ci sono ancora delle uova dopo questo periodo è spesso anormale. La femmina mostra una strana agitazione, scava più nidi, è apatica e anoressica.
    Cause: legate principalmente alle abitudini di vita: caratteristiche del terreno non adatte (troppo duro o troppo molle), esposizione solare insufficiente, disturbo inopportuno durante la fase di ricerca del luogo adatto per riprodursi (es. per sovrappopolamento), cattive condizioni dell'animale, stress, trasporto.
    Diagnosi radiografica: si scorgono delle uova con un guscio più spesso del normale.
    Terapia: ossitocina, iniezione di 1 UI/Kg o chirurgica.
    6. Patologie dovute a squilibri alimentari:
  • Carenza di vitamina A:
    Sintomi: anoressia, sonnolenza, edema alle palpebre che rende l'occhio invisibile.
    Cause: alimentazione non variegata, esclusivamente vegetariana.
    Terapia: pulizia degli occhi con una soluzione sterile seguita dall'applicazione di una pomata antibiotica.
    Vitamina A: 15000 UI/Kg 2 volte ad intervallo di 15 giorni, in seguito per via orale.
    Profilassi: supplemento vitaminico indispensabile data la carenza quasi sistematica dovuta a questo tipo di alimentazione.
  • Carenza di vitamina B: presente soprattutto nelle tartarughe acquatiche è principalmente dovuta ad una alimentazione esclusivamente basata sul pesce (eperlano-merluzzo).
    Sintomi: crescita stentata, calo di peso.
    Terapia: iniezione di vitamine B1 e B6, in seguito per via orale, stessa profilassi.
  • Carenza di calcio - osteoporosi della tartaruga terrestre adulta:
    Sintomi: rammollimento e deformazione del carapace, difficoltà motorie, anoressia, dimagrimento, occasionali fratture.
    Causa: regime alimentare esclusivamente vegetariano e prolungato o a seguito di malattie debilitanti, anoressia prolungata, cattivo letargo.
    Prognosi: riservata se la diagnosi è precoce, nefasta se la diagnosi è tardiva.
    Terapia: gluconato di calcio al 10%, 2 iniezioni/settimana.
    Profilassi: supplemento regolare di solo calcio.
  • Rachitismo delle tartarughe d’acqua dolce (carenza di calcio e vitamina D):
    Sintomi:
    rammollimento del carapace, macchie bianche sul piastrone, deformazioni del cranio e delle membra.
    Cause: carenza di calcio (regime alimentare a base di carne rossa) e di vitamina D, assenza di raggi UV.
    Terapia: calcio + Vitamina D + esposizione alla luce solare.
  • Squilibrio calciofosforico - l’osteofibrosi:
    (l'equilibrio calciofosforico è dato da un rapporto Ca/P compreso tra 1 e 1.5)
    Nelle tartarughe d'acqua dolce è dovuto soprattutto a una carenza di calcio provocata da un regime alimentare a base di carne: il rapporto Ca/P si riduce a causa della diminuzione del Ca.
    Nelle tartarughe terrestri è invece legato soprattutto a un eccesso di fosforo: il rapporto Ca/P si riduce a causa dell'incremento del P.
    Sintomi: i tessuti ossei si ritirano e vengono rimpiazzati da un tessuto fibroso, rammollimento del carapace, scaglie convesse circondate da tessuto fibroso, deformazioni articolari e difficoltà motorie, fratture spontanee, anoressia, stato letargico e morte.
    Causa: riduzione del rapporto calciofosforico Ca/P a causa della diminuzione del Ca o all'aumento del P.
    Prognosi: sfavorevole!
    Terapia: gluconato di calcio al 10%, 2 iniezioni/settimana, carbonato di calcio, 10g/kg per via orale.
  • Carenza di alimenti duri: l’assenza di alimenti duri nel menu della tartaruga può provocare una iperplasia del becco corneo e portare a una malocclusione boccale.
    Terapia: accorciare il becco molandolo e correggere l’alimentazione (nelle tartarughe d'acqua si consiglia l'osso di seppia).
    Litofagia: l’ingestione di sassolini è abbastanza frequente nei rettili e può provocare una occlusione intestinale.
    7a. Parassitosi - Parassiti esterni:
  • Miasi: larve di mosca carnaria (Sarcophaga): raschiamento della piaga, disinfezione con acqua ossigenata, antibiotici e sutura.
  • Sanguisughe: nelle tartarughe acquatiche.
  • Alghe: nelle tartarughe acquatiche: trattamento con solfato di rame.
  • Micosi: presenti soprattutto sulle piaghe del carapace: trattamento con tintura di iodio o pomate antimicotiche.
    7b. Parassitosi - Parassiti interni:
    Molti rettili convivono bene con i loro parassiti in natura ma è spesso la vita in cattività che predispone l'animale a malattie parassitarie.
  • Protozoi (flagelli, amebiasi)
    Diagnosi: esame coprologico delle uova.
    Terapia: antiparassitario specifico.
    8. Traumatologie: riguardano in particolare le tartarughe che vivono all'aperto (morso di cane). Piaghe sul collo quando la scaglia cervicale risulta troppo appuntita.
  • Cestodi (vermi piatti)
  • Nematodi (vermi cilindrici)
  • Morsi, graffiate e piaghe:
  • Frattura del carapace: per morso di cane, schiacciamento da vettura, lacerazioni da falciatrice (più comune di quanto si pensi!).
    Terapia: cure locali, recupero delle perdite di liquidi mediante reidratazione iniettabile. Pulizia accurata poiché le miasi possono creare complicazioni. Riposizionamento e fissaggio dei frammenti con colla epossidica a due composti e polimerizzazione rapida o, in mancanza, creare una «protesi» con fibra di vetro e resina. La cicatrizzazione dona una colorazione nerastra al carapace.
    9. Rischi per l'uomo:
    Le tartarughe sono soggette a numerose malattie di origine batterica e, inoltre, possono essere veicolo di numerosi germi. Di conseguenza, esiste un rischio potenziale per l'uomo: salmonelle, pseudomone… Le tartarughe sono portatrici di parassiti e germi rari (difficoltà di diagnosi).
    Profilassi: rispettare l'igiene è importante soprattutto per i bambini. Lavarsi sempre le mani dopo ogni contatto. Indossare guanti protettivi quando si curano piaghe e ascessi.
    Precauzioni:
  • Pulire regolarmente i recinti e i terrari, rimuovere lo sporco, disinfettare i terrari e gli acquari
  • Optare per una buona filtrazione dell'acqua
  • Sostituire frequentemente l'acqua da bere.
    10. Altri rischi legati alla cattività: errata stabulazione, tartaruga acquatica incastrata tra il vetro e un decoro dell'acquario, profondità dell'acqua insufficiente per permettere alla tartaruga di rigirarsi (fondo troppo scivoloso). Sfinimento della femmina dopo l'accoppiamento, assenza di vegetazione e di appigli a cui aggrapparsi per guadagnare la zona emersa.
  • Annegamento/soffocamento:
  • Bruciature: lampada riscaldante troppo vicina e/o troppo potente, riscaldatore con rapporto potenza/superficie errato oppure posizionato a contatto diretto con l'animale.
  • Colpo di calore: superamento della temperatura massima critica, animale esposto alla luce diretta del sole senza alcuna possibilità di riparo, riscaldamento difettoso.
  • Colpo di freddo: brusca caduta della temperatura ambientale (cambiamento del tempo), riscaldamento difettoso.
    Conclusione: Le cause principali delle patologie delle tartarughe sono da ricondursi a malattie essenzialmente dovute a cattive condizioni di allevamento e a errate scelte nutrizionali.
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    Post N° 273

    Post n°273 pubblicato il 30 Maggio 2006 da G_ietta
     
    Tag: SALUTE
    Foto di G_ietta

    MUCCA & POLLA ATTACCATI DAI PIDOCCHI

    Domenica mentre controllavo le due belve ho notato che sotto al carapace (diciamo sulle "spalle" e "dietro la testa") c'erano dei gruppi di pidocchi (credo), probabilmente quelli delle piante , la chioma dell'acero sporge sopra il terrario, Pollo ne era praticamente pieno. Ho proceduto con un bagno in acqua tiepida (consigliato per le infezioni di parassiti) e poi, armata di tanta pazienza e cotton-fioc umido ho raschiato via le colonie di insetti... la situazione è tornata sotto controllo. Ora stanno bene.
    Le infezioni pericolose sono quelle che avvengono all'interno del corpo (quelle intestinali che provocano diarrea e inappetenza), quando capita di imbattersi in infezioni esterne non c'è da proccuparsi e soprattutto non bisogna aver paura di di "fare male" all'animale durante la pulizia.

     
     
     

    Post N° 272

    Post n°272 pubblicato il 30 Maggio 2006 da G_ietta
     

     
     
     

    Post N° 271

    Post n°271 pubblicato il 30 Maggio 2006 da G_ietta
     

     
     
     

    Integrazioni alimentari

    Post n°270 pubblicato il 30 Maggio 2006 da G_ietta
     
    Foto di G_ietta

    Le tartarughe terrestri dal punto di vista nutrizionale possono essere suddivise in due gruppi: vegetariane ed onnivore.
    Per tartarughe terrestri onnivore si intendono quei cheloni terrestri che si nutrono sia di vegetali che di alimenti di origine animale ( carogne di mammiferi, piccoli invertebrati, uova di altri rettili, ecc.) o di insetti e loro larve.
    Le tartarughe terrestri vegetariane in senso stretto ( Testudo graeca, T. hermanni, T. marginata, ecc.) sono, invece, Cheloni che si nutrono esclusivamente di alimenti di origine vegetale: piante, foglie, erbe, ortaggi e frutta. Per questi ultimi animali la dieta deve essere quanto più varia ed eterogenea, per fornire ciò che dal punto di vista proteico, minerale, vitaminico e dei grassi, questi rettili richiedono.
    La dieta delle Testudo in natura comprende vegetali che contengono da 4 a 6 parti di calcio per ogni parte di fosforo ( rapporto 4:1 e 6:1 di calcio/fosforo ), bisognerà, quindi, optare per quegli alimenti che non apportino un eccesso di fosforo. Da ciò emerge quanto sia dannosa per le tartarughe terrestri vegetariane un’alimentazione che includa la carne dei mammiferi a sangue caldo dove il rapporto calcio/fosforo è di 1:30 , 1:40 o di insetti dove il calcio è praticamente assente.
    Grazie al loro elevato contenuto di calcio sono da preferire il tarassaco ( dente di leone ), il trifoglio, l’erba medica, i fichi ed il melone.
    La somministrazione deve avvenire in modo tale che le tartarughe non possano scegliere o discriminare alcuni componenti della dieta da noi formulata e proposta; a tal fine è opportuno spezzare e mescolare tra loro i vari ingredienti e cospargere la razione alimentare con un integratore minerale e vitaminico che contenga appropriati tenori di calcio e vit D3.
    Le tartarughe vegetariane, allevate in cattività necessitano di alimenti con pochi grassi (tassativamente di origine vegetale), un tenore proteico ridotto, molta fibra e contenenti un’appropriata presenza di minerali ( soprattutto calcio ) e vitamine.
    Recentemente è stato proposto sul mercato un mangime secco  ( deve essere reidratato imbevendolo con acqua prima della somministrazione alle tartarughe ) in bastoncelli estrusi e compresse: il Sera Raffy Vital; si tratta di un mangime completo ( per mangime completo si intende un alimento che può soddisfare da solo le esigenze nutrizionali della specie a cui è destinato ), con un contenuto modesto di proteine 18% ed un alto tenore di fibra 8% oltre ad una corretta presenza di vitamine, aminoacidi essenziali e sali minerali ( rapporto Ca/P = 4,25/1 ) in giusta proporzione. Il Sera Raffy Vital può sostituire l’assortimento eterogeneo di erbe e vegetali vari che sarebbero necessari per garantire una razione completa dal punto di vista nutrizionale.
    La patologia dismetabolica minerale più frequente è legata alla carenza o al cattivo metabolismo nei tessuti del calcio.Questa malattia osteo metabolica è denominata MOM e si presenta principalmente per due cause:

    1. Un’alimentazione carente di calcio sia per una scelta errata degli ingredienti dietetici sia per la mancata sinergia calcio-vitamina D3.
    2.  La mancata esposizione ai raggi ultravioletti per l’assenza nel terrario di una lampada irraggiante radiazioni UVB o per la presenza di una lampada esausta.

    Perché il calcio venga assorbito e fissato nel tessuto osseo è indispensabile la vitamina D. Quest’ultima viene apportata con gli alimenti e, quindi, modificata in vit. D2 dal fegato e successivamente in vit. D3 a livello cutaneo e renale. Tale trasformazione può avvenire soltanto in presenza dei raggi ultravioletti; la mancanza di uno di questi parametri ( calcio, vit D e raggi UVB ), determina la comparsa della malattia.
    La MOM può insorgere anche per altre cause, come la presenza di parassiti intestinali che ostacolano l’assorbimento del calcio oppure per patologie gravi a carico del fegato e dei reni.
    Riassumendo, la MOM ha origini multifattoriali:

    • Mancanza od insufficiente calcio nella razione alimentare.
    • Eccesso di fosforo nella dieta, in presenza e non di adeguate quantità di calcio.
    • Carenza di vit.D3, per insufficienza nell’alimento o insufficiente esposizione ai raggi UVB.
    • Presenza eccessiva di ossalati o altre sostanze che legano il calcio nella dieta.
    • Eccesso di vit. D3.
    • Presenza di parassiti intestinali.
    • Patologie a carico del fegato, reni, intestino e tiroide.

    La MOM scientificamente chiamata osteodistrofia fibrosa, è tra le più comuni malattie che colpiscono i rettili.
    La sintomatologia clinica è rappresentata nelle tartatughe giovani da un rammollimento del carapace, che cresce deformato ed appiattito, ciò si accentua con la crescita; se si insiste con un tenore alimentare errato accompagnato da un elevato tasso proteico, si può osservare una crescita del carapace con gli scuti estremamente convessi ( aspetto a dune ) ed appuntiti, detta piramidalizzazione del carapace (aspetto a piramide degli scuti). Se la tartaruga viene presa in mano e stretta tra le dita a livello del ponte, ( punto di saldatura tra il carapace ed il piastrone ) si evidenzia una consistenza gommosa che ben si differenzia dalla fisiologica rigidità che presenta una tartaruga in benessere.
    Altre manifestazioni sono: gonfiore agli arti, e malformazioni alla mandibola, che alla compressione presenta rammollimento e cresce meno, restando più corta della mascella, quest’ultima al contrario manifesta un’ abbondante crescita, simile ad un rostro che ostacola una corretta alimentazione. La riduzione della rima orale impedisce di fatto la possibilità di addentare il cibo. Altre manifestazioni della MOM sono: l’incompleta calcificazione delle uova , deformità embrionale che porta ad un  aumento della mortalità prenatale e alla presenza di malformazioni del carapace nei soggetti nati; nei soggetti adulti è più difficile la comparsa della MOM che però può essere evidenziata con una radiografia, mettendo in mostra un’eventuale perdita di mineralizzazione delle ossa.
    La situazione si aggrava se l’alimentazione è ricca di carboidrati e proteine, poiché viene stimolato il metabolismo e, quindi, l’accelerazione della crescita, non associata ad un corrispettivo tasso di calcio indispensabile alla corretta ossificazione dei tessuti. L’eccesso di proteine causa principalmente due tipi di danni:

    1. Nelle giovani tartarughe provoca un accrescimento rapido non accompagnato da una corretta ossificazione ( gli alimenti molto proteici possiedono bassi tenori di calcio ), deformazione del carapace e rammollimento.
    2. Danni ai reni che devono smaltire i cataboliti della digestione delle proteine: la tartaruga col tempo morirà per insufficienza renale o per gotta.

    Il calcio deve, quindi, essere ben rappresentato nella dieta delle tartarughe terrestri, ci preoccuperemo allora di somministrare alimenti ricchi di calcio e con un tasso di fosforo contenuto e comunque non eccedente il calcio. Un eccesso di fosforo nell’alimentazione  può provocare la MOM impedendo l’assimilazione del calcio.
    E’ buona norma somministrare regolarmente un integratore a base di vit D3 e di calcio ed esporre le tartarughe ai raggi di una lampada UVB o direttamente alla luce del sole.
    Le tartarughe giovani necessitano di un’integrazione minerale anche giornaliera, per quelle adulte è sufficiente una somministrazione di 1-2 volte alla settimana; l’integrazione prima e durante la deposizione delle uova deve essere aumentata.
    Per l’integrazione minerale è bene usare prodotti formulati per rettili dove il rapporto calcio fosforo è elevato o dove il fosforo sia del tutto assente.
    Un prodotto indicato in tal senso è il Sera Reptimineral H. Si tratta di un complesso minerale e vitaminico in polvere specifico per rettili vegetariani.
    Oltre ad un correto bilanciamento di vitamine ed aminoacidi essenziali, questo prodotto contiene un elevato rapporto Ca/P ( Ca: 149018 mg/kg; P: 18473 mg/kg Ca/P > 8/1 ) ed un appropriato tenore di ferro, magnesio, manganese, sodio, zinco e soprattutto selenio.
    Il dosaggio è di 1 cucchiaino da caffè raso ( 0,80 g ) ogni 150 g di alimenti freschi somministrati. Più semplicemente l’integrazione può essere effettuata cospargendo un po’ di prodotto sull’alimento quotidiano; nel caso si tratti di mangime secco suggeriamo di inumidirlo preventivamente per facilitare l’adesione della polvere.
    ULTRAVIOLETTI
    Le onde dello spettro elettromagnetico comprese tra i 100 e i 400 nanometri ( nm ) sono dette radiazioni ultraviolette ( UV ).
    La luce ultravioletta è divisa in tre bande; a seconda della lunghezza d’onda distinguiamo: UVA, UVB, UVC.
    I raggi UVC a seconda dello spettro, causano tumori nonchè immunosoppressione e possiedono attività germicida; vengono filtrati dall’atmosfera terrestre.
    Questo tipo di radiazione possiede finalità specifiche, non finalizzate all’irraggiamento diretto dei rettili.
    Le lampade che emettono UVC non dovranno mai essere utilizzate nel terrario in presenza di animali senza appropriate schermature o protezioni anche per la salute umana.
    I raggi UVA possono essere percepiti dall’occhio dei rettili; un tale tipo di illuminazione porta al rettile dei benefici psicologici, stimolando tra l’altro l’alimentazione e l’attività riproduttiva.  
    I raggi UVB sono indispensabili per certi rettili poichè permettono la sintesi della Vit D3.
    Spesso vengono proposte per le tartaruge lampade non idonee alla sintesi della vit. D3: ad esempio le lampade al tungsteno ( ad incandescenza ) e quelle al neodimio, non emettono UVB.
    Le lampade devono essere sostituite ogni 12 mesi e non dovranno essere schermate da lastre di vetro o acriliche, poiché queste assorbono i raggi UV.
    La collocazione delle lampade avverrà a 25-30 cm (max 45 cm) in vicinanza della fonte di calore. L’accensione della lampada dovrà seguire il fotoperiodo del rettile, cioè dalle dieci alle dodici ore.
    Buona emissione di raggi UV utili all’ossificazione delle tartarughe terrestri possiedono le lampade: Sera terra UV-special ( emette il 4% è di UVB ) e Sera tropic sun Royal che emette una quantità di UV complessiva prossima al 2%.
    LE VITAMINE
    Le vitamine sono principi nutritivi essenziali di natura organica , che regolano insieme agli ormoni ed all’azione degli enzimi tutti i processi fisiologici degli esseri viventi.
    Per le tatarughe terremo in particolare considerazione le seguenti vitamine: A, B1, D3, e la E.
    Vit. A: è presente nell’alimentazione come provitamina ( carotene ), stimola l’accrescimento corporeo ( trofismo delle mucose e dei connettivi: scheletro ), rigenera la rodopsina ( pigmento visivo ) e aumenta la fertilità.
    La carenza si manifesta con arresto della crescita, lesioni oculari (infiammazione ed infezione agli occhi, cataratta alla retina e cornea ), edema, steatosi epatica ed eritematosi con defoliazione dello strato superficiale della pelle e depigmentazione .
    Vit. B1 ( Tiamina ): ricopre un ruolo importante nel metabolismo energetico (coenzima nel metabolismo dei carboidrati) e sul sistema nervoso.
    La carenza si manifesta con inappetenza, arresto della crescita, disturbi nervosi (convulsioni, ipereccitabilità), atrofia muscolare e paralisi o paresi di uno o più arti nonchè difficoltà nella deambulazione.
    Vit. D:  è responsabile del metabolismo del calcio e del fosforo, determina la crescita ossea, consentendo la fissazione del calcio nello scheletro. Si presenta come provitamina che viene attivata nei tessuti dai raggi ultravioletti.
    La sua carenza determina crescita stentata, deformazione al carapace, alla mascella, alla mandibola, alla colonna vertebrale, asimmetria degli scuti e rachitismo nei neonati.
    Vit. E ( Tocoferolo ): in sinergia con la vit. C ed il selenio, difende l’organismo dagli attacchi dei radicali liberi, proteggendo gli acidi grassi insaturi e la vit. A; insieme a quest’ultima preserva gli epiteli e favorisce la produzione di gameti esaltando la fertilità e la sintesi dei globuli rossi.
    Adeguate dosi di vit. E e di zinco sono essenziali per il metabolismo del retinolo.
    La vit. E svolge, quindi, un’azione disintossicante ed antiossidante.
    La sua carenza determina riduzione della sopravvivenza, crescita stentata, steatosi epatica, idropisia, anemia, atrofia delle gonadi, distrofia muscolare,  depigmentazione  della  pelle  e  ossidazione  dei  lipidi.
    L’ipovitaminosi A, B1 ed E è frequente nelle tartarughe acquatiche male alimentate ed in quelle carnivore, molto rara, invece, nelle tartarughe terrestri vegetariane tenute libere all’aperto ed alimentate con verdure fresche ed erbe.
    Non esistono studi scientifici specifici sulle tartarughe, idonei a stabilire le precise esigenze giornaliere di vitamine, minerali ed oligoelementi. Possiamo, peraltro, citare alcuni dosaggi ed il rapporto che dovrebbe avere l’integrazione delle singole vitamine. L’integrazione di vitamina A varia da 200 a 300 UI/kg di peso corporeo oppure da 2000 a 10000 UI/kg (dose massima) nella dieta; benchè le verdure verde scuro e colore arancio siano ricche di β-carotene, precursore della vit A, può presentarsi una ipovitaminosi; in tal caso attenzione a non eccedere nel trattamento terapeutico: una singola iniezione di vit. A ad una tartaruga con dosaggi superiori a 10000 UI/kg può causare intossicazione con gravi lesioni cutanee e necrosi della pelle.
    Una dieta ricca di carboidrati, richiede maggiori quantità di vit.B1, e per le tartarughe onnivore o carnivore, una somministrazione di carne cruda o pesce fresco può portare ad una carenza di Vit.B1, in quanto la presenza in questi alimenti dell’enzima tiaminasi, determina la neutralizzazione di questa vitamina.
    Un’alimentazione ricca di grassi insaturi determina un aumento enorme della necessità di vit.E; ancora una volta emerge l’importanza di non fornire alimenti derivati da carni di animali a sangue caldo alle tartarughe terrestri ed acquatiche. Queste ultime presentano molto spesso carenze vitaminiche e minerali anche per una sciagurata abitudine di alimentarle non con i mangimi per esse appositamente formulati, ma con mangimi per pesci da laghetto o da acquacoltura.
    Per il trattamento terapeutico la vit. B1 viene somministrata per via parenterale od oralmente con un dosaggio di 25 mg/kg di peso corporeo.
    Il dosaggio della vit. E, presumibilmente equivale a quello per i mammiferi: 1mg/kg di peso vivo; questa esigenza può essere maggiore in presenza di un alto tenore dei grassi e di un basso contenuto di selenio.
    Il rapporto tra le diverse vitamine assume grande importanza: è nota la sinergia tra la vit.A e la vit.E, e tra la vit.E, la vit.C ed il selenio.
    Il selenio è citato raramente nella integrazione minerale dei rettili, eppure si tratta di una sostanza la cui presenza è critica per tutte le specie domestiche e presumibilmente è spesso carente nei rettili allevati in cattività. La necessità di selenio per le tartarughe è di circa 0,1ppm ( mg/kg ),  una dieta ottimale contiene tra 0,3-0,5 mg/kg, quest’ultimo parametro non dovrà essere però superato.
    La carenza di calcio si tratta reidratando la tartaruga ed attuando una terapia mirata a base di calcio: per via endovenosa verranno trattati i soggetti ipocalcemici che presentano tremori muscolari e paresi; per i pazienti in condizioni meno critiche si inietterà per via sottocutanea o intramuscolo del calcio gluconato: 0,5 mg/kg due volte al giorno.
    Può essere effettuato anche un trattamento per via orale (a patto che sia presente un’adeguata quantità di vit D): 1 ml/kg due volte al giorno di una soluzione di calcio (23 mg/ml), da ripetere finchè i sintomi non sono regrediti.
    Il trattamento va abbinato alla somministrazione di vit. D: tenendo presente che un eccesso di quest’ultima porta tossicità a livello epatico e renale.
    Se il quadro patologico è riconducibile a ipovitaminosi D (vedi MOM per descrizione di carenza) sono sufficienti 2-3 iniezioni di vit.D intervallate di una settimana somministrando per via sottocutanea 80-100 UI/kg.
    Se le tartarughe vengono mantenute all’aperto in ampi spazi dove possono giovarsi dell’esposizione solare e di un pascolo vegetale veramente assortito e verrà praticata una metodica integrazione alimentare, ben raramente le nostre “ tarte “ potranno manifestare carenze minerali, vitaminiche o di altra natura; potremo anzi assistere a ripetute  riproduzioni che si presenteranno con regolarità anno dopo anno.

     
     
     

    VADEMECUM: Trachemys scripta elegans

    Post n°268 pubblicato il 26 Maggio 2006 da G_ietta
     
    Foto di G_ietta

    Aspetti positivi:
    -Robusta
    -Si adatta bene alla cattività
    -Si adatta bene a vivere in un laghetto all’aperto tutto l’anno
    -Ha un costo contenuto
     
    Aspetti negativi
    -Da adulta è aggressiva e raggiunge una taglia discreta, che richiede molto spazio
    -Costo elevato per un terracquario ben attrezzato
    -E’ longeva, richiede un impegno a lungo termine per il suo mantenimento
    -Può essere portatrice di salmonellosi
    -Come tutti gli animali, non è adatta ai bambini molto piccoli 
    Errori principali della gestione
    -Alimentazione con soli gamberetti
    -Mancanza di una fonte di raggi UVB (lampada UVB o luce solare)
    -Mancanza di una zona asciutta nell’acquario
    -Mancanza di una zona per deporre le uova a disposizione delle femmine adulte

     
     
     

    Post N° 267

    Post n°267 pubblicato il 26 Maggio 2006 da G_ietta
     

     
     
     

    Post N° 266

    Post n°266 pubblicato il 26 Maggio 2006 da G_ietta
     

     
     
     

    UN PO' DI POLEMICA: Tartarughe d'acqua dolce

    Post n°265 pubblicato il 26 Maggio 2006 da G_ietta
     
    Foto di G_ietta

    In quante, troppe, case c'è una piccola vaschetta di plastica con due centimetri d'acqua in cui agonizza, per anni e anni, una disperata Tartaruga d'acqua dolce, senza né poter stare all'asciutto, né poter nuotare!
    Uno dei maltrattamenti più silenziosi, una forma di, sia pur talvolta inconsapevole, sadismo al quale l'uomo sottopone queste mute creature che hanno la disgrazia di essere resistentissime.
    Le Tartarughe d'acqua dolce, che arrivano a noi direttamente dal Mesozoico e dal Triassico, non trascorrono, in natura, la vita interamente in acqua, ma conducono un'esistenza prettamente anfibia, rimanendo diverse ore a prendere il sole sulle rive, aggrappate a un tronco o a masse di vegetazione galleggiante.
    Fortunatamente, le specie marine sono tutte indistintamente protette, ma per le Tartarughe d'acqua dolce la sorte è generalmente drammatica. Le più fortunate sono quelle ospitate all'aperto in un laghetto di un Parco o di privati; ma le Tartarughe tenute in casa languiscono in vaschette la cui commercializzazione andrebbe categoricamente proibita. Per garantire alle Tartarughe d'acqua una dignitosa ospitalità domestica, occorre un acquaterrario che offra la possibilità di raggiungere agevolmente sia una parte asciutta (con fondo di ghiaia o di sabbia) sia la vasca con acqua profonda almeno mezzo metro.
    Per le Tartarughe è indispensabile poter fare bagni di sole, che permettono la sintesi della vitamina D e il corretto metabolismo del calcio e del fosforo, minerali fondamentali per questi animali dall'imponente struttura ossea. Allo stesso modo, è assolutamente necessario che le Tartarughe possano, al contempo, anche poter scegliere di accedere ad una zona ombrosa, per evitare il surriscaldamento corporeo. Non potendo collocare l'acquaterrario in una posizione abbondantemente illuminata dai raggi del sole, si possono utilizzare lampade che emettano lo spettro completo di radiazioni, compresi i raggi ultravioletti.
    La dieta delle Tartarughe d'acqua dolce deve essere costituita da pesce crudo, carne tritata, fegato, molluschi, crostacei, foglie di lattuga, alimenti per cani e gatti, mangime liofilizzato specifico e, ogni tanto, un po' di frutta. I mangimi liofilizzati specifici, da soli, non sono assolutamente sufficienti!
    Molte Tartarughe detenute nelle criminali vaschette commerciali con due centimetri d'acqua, soffrono di gravi patologie a causa dell'immobilità forzata, dell'impossibilità di nuotare come dovrebbero e di stare all'asciutto, dell'errata alimentazione, dell'acqua sporca, dell'assenza o scarsità di luce solare, della dieta poco variata, della temperatura sbagliata: ecco quindi insorgere il rammollimento della corazza, la paralisi, congiuntiviti e altre patologie oculari, micosi, raffreddori, noduli, ascessi...

     
     
     

    Post N° 264

    Post n°264 pubblicato il 25 Maggio 2006 da G_ietta
     

     
     
     

    I SUBSTRATI

    Post n°263 pubblicato il 25 Maggio 2006 da G_ietta
     
    Foto di G_ietta

    L'illuminazione, una corretta alimentazione e la scelta di un substrato idoneo sono i principali fattori che determinano la buona crescita di una testuggine...ma anche molta confusione a chi deve allevare.
    Alcuni substrati sono eccellenti, altri potrebbero essere mortali. In questo articolo cerchiamo di capire quale substrato sia sicuro ed adatto,e quali sono da evitare.
    Dal momento della nascita le testuggini vivono a stretto contatto con la terra (come ho scritto in post precedenti la terra l'umidità e la temperatura di esse, possono incidere sul sesso dei nascituri, facilitare gli accoppiamenti o addirittura, se non in buone condizioni procare malattie respiratorie) molti allevatori (o come me, semplici amanti della specie) non danno la giusta importanza a questo fattore, si limitano a prestare attenzione all'alimentazione e a quanto è CARINO il proprio terrario-giardino.
    Nella scelta del substrato occorre tener presente che i diversi tipi di terreno mantengono diversi livelli di umidità ed ogni strato ha capacità drenanti e permeabili differenti, che combinate adeguatamente possono offrire l'habitat ideale per le testuggini (es.: substrati argillosi e forestali mantengono molta più umidità dei terreni sabbiosi).
    In molti credono che i tappeti erbosi siano un substrato adatto. Non è del tutto vero... I prati sono umidi e in molti casi si è visto come certi esemplari soffrano della presenza di manti erbosi troppo fitti che a lungo andare possono provocare putrefazione del piastrone. L'ideale è intervallare le zone "umide" a quelle asciutte, terriccio smosso e mai annaffiato con zone erbose bagnate.
    Ricordiamo anche che la maggior parte delle specie necessita di scavare buche, il motivo?
    Semplice lo fanno per ristabilire l'adeguata temperatura, per questo dobbiano impedire che "sotterri" in un microclima umido.
    Calci-Sabbia
     Può causare irritazioni all'occhio e problemi intestinali, nonchè disidratazione. L'unica specie che può vivere su questo materiale è la sulcata del G. 
    Non suggerisco l'uso di questo materiale.
    Substrati a base di fibre
    Basato spesso sulla noce di cocco e sulle fibre simili. Può essere molto polveroso. Può essere ingerito. Disidratarsi.  Non riesce a fornire alcuni vantaggi termici. La maggior parte dei substrati della fibra sono una base ideale della coltura per la muffa, o organismi parassita e batterici.Bocciato
    Substrati dell'erba medica (pellets del coniglio.)
    Soggetto a facile disidratazione. È stato associato con l'occhio fungoso e le infezioni respiratorie. Soddisfare ad alta percentuale proteica se consumato.Anche questo lasciatelo perdere.
    Cedro o pino chips/shavings
    Altamente tossico una volta riscaldato, emetta i vapori nocivi. Rischio serio.
    Assolutamente no!
    Cortecce
    Da usare con criterio. Una base ideale per gli acari ed i parassiti simili. Spesso mortale se ingerito. Alcune scalpellature della corteccia possono includere il pino o il cedro, entrambi cui sono tossici. Controllare con attenzione prima dell'uso ed eventualmente lavare la corteccia e ripulirla. Le scalpellature della corteccia del cipresso e del orchid possono essere usate con molto successo con qualche specie tropicale dell'habitat umido (zhoui di Cuora).
    Quindi sconsiglio un intero substrato di cortecce, tuttaviaqualche grosso pezzo qua e la nel terrario non può far male (come riparo).
    Giornale o tovaglioli di carta
    Non riesce a fornire nessun tipo di microclima. Infiammabile. usare con cura vicino alle fonti di calore (lamade UVA ecc.). Parecchi fuochi sono derivato dai substrati di carta che sono stati bruciati dai mezzi di riscaldamento o dai giri basking. Uso con cura estrema, e se proprio devo dirla tutta lasciate perdere.
    IL GIUSTO TERRICCIO
    Il più corretto ed efficace tra i substrati lo si ottiene sicuramente con un mix tra del terriccio e della sabbia molle.(minimo 50mm o 2 pollici ). Occorre aumentare la proporzione di sabbia per le specie abituate a climi aridi (kleinmanni del testudo). Diminuire la sabbia per le specie abituate a climi umidi.
    Assicurare sempre e comunque foglie secche ed eventualmente qualche lombrico! 
    Un'ultima cosa...non fidatevi assolutamente dei substrati in vendita nei negozi per animali!

     
     
     

    Post N° 262

    Post n°262 pubblicato il 24 Maggio 2006 da G_ietta
     

    p.s.: aggiornati "I MIEI DATI" 

     
     
     

    Post N° 261

    Post n°261 pubblicato il 24 Maggio 2006 da G_ietta
     

     
     
     

    L'IMPORTANZA DEI MICROCLIMI

    Post n°260 pubblicato il 24 Maggio 2006 da G_ietta
     
    Foto di G_ietta

    AUTORE:  Andy C. Highfield
    (Riportato senza correzioni sulla traduzione)

    I microclimi sono usati in molti rettili ed anfibi per sostenersi negli ambienti al contrario sfavorevoli e regolare la temperatura corporea e l'acqua equilibri. Alcuni esempi ben noti di utilizzazione di microclima includono burrows usato tramite i tortoises e le lucertole aride dell'habitat, quali i tortoises di deserto (agassizii di Gopherus) e le lucertole Coperto di spine-unite (specie di Uromastyx), o il comportamento dei rospi sicuri che si incassano in fango durante la stagione asciutta.
    In ogni caso, l'animale cerca di proteggersi dalle temperature eccessivamente alte o insufficienti e di impedire la perdita eccessiva dei fluidi fisiologici respirazione ed evaporazione che infine, condurrebbero alla morte da disidratazione.
    Mentre l'uso di microclima è diffuso nella natura, nella prigionia, in molti custodi ignori questa funzione dei loro requisiti di animal.s complessivamente e completamente non riesca a capire le conseguenze molto gravi per salute che può accadere come conseguenza del privare l'animale dell'accesso agli ambienti adatti in cui la temperatura e l'umidità localizzata possono auto-essere regolate ad un grado fine.
    Un esempio di come la privazione catastrofica di microclima può essere per salute deve essere trovato nel caso di alti tassi della mortalità dal calculi della vescica (stones. formato soprattutto di acido urico) e dell'indebolimento renale generalizzato nel hatchling tortoises di specie del testudo e di Gopherus alzati sotto le lampade basking calde sulle superfici quale il giornale in vivaria di vetro. Anche se la dieta e la disponibilità di acqua potabile fresca svolgono un ruolo molto grande nello sviluppo di questa circostanza, l'ambiente è indubbiamente di importanza uguale. Venti che il prigioniero ha allevato il ibera giovanile del testudo da tre frizioni separate sono stati divisi in due gruppi. Il primo gruppo è stato sollevato per due anni in un ambiente dell'interno che consiste di grande carro armato del vivarium costruito con vetro, con un substrato del giornale, misura con i riscaldatori di ceramica infrarossi ed UV-B ambientale che emettono i tubi fluorescenti. Una proteina bassa, dieta herbivorous dell'alta fibra basata sugli alimenti selvaggi è stata impiegata in conformità.Un secondo gruppo è stato elevato usando una dieta identica, con l'illuminazione identica e hearting la misura, ma questo volta in un terrarium apr-superato della table-parte superiore che ha caratterizzato i 2.5. (7 centimetri) substrato profondo formato dalla sabbia sterile del terriccio di 50% e del pozzo del gioco di 50%. Ulteriormente, alcuno oscilla, piante herbaceous e scavato verso l'esterno i ceppi inoltre sono stati inclusi. Era immediatamente evidente che i tortoises hanno utilizzato estesamente questo substrato, spesso seppellendosi completamente durante la notte, o durante il tempo particolarmente caldo. Specchi di questo comportamento molto attentamente che hanno osservato nella stessa specie nel selvaggio, dove i juveniles rimangono sepolti per la proporzione di gran lunga più grande del loro giorno, emergendo soltanto brevemente per bask e pascere.
    Questo comportamento conferisce parecchi vantaggi ai tortoises giovani. Lo cela efficacemente da molti predatori potenziali e drammaticamente riduce l'evaporazione fluida dalla pelle e da respirazione (che rappresenta 70% e 30% rispettivamente delle perdite totali da evaporazione).  Inoltre conserva l'energia vicino fino a il fabbisogno energetico eccessivo di 80% mentre attivo e contribuisce a stabilizzare le temperature corporee in virtù del loro essere in contatto fisico vicino con una massa infinita.
    I tortoises effettuati sulle superfici piane in cui burrowing non è possibile, d'altra parte, perda molto rapidamente i liquidi via evaporazione, le loro temperature corporee di nucleo variano molto più ampiamente e più velocemente e tendono ad essere più attivi. Questa ultima proprietà non è necessariamente conveniente alla brughiera di lunga durata, poichè l'aumento principale nell'attività è visto nell'alimentazione. Gli animali elevati in queste circostanze quindi tendono a svilupparsi più veloci e quindi sono molto più suscettibile di minerale di sviluppo e delle mancanze dell'oligoelemento, particolarmente quelli implicati in MBD, o malattia metabolica dell'osso. In questa prova, il gruppo elevato sul substrato del giornale ha raggiunto un formato medio più grande 38% che quelli alzati sul substrato mixed della sabbia e del terreno dopo 18 mesi e la loro uscita acida urica precipitata era inoltre visibilmente più grande del gruppo posteriore, indicante la loro presa aumentata della proteina complessiva ed il loro livello più basso di idratazione. 
    Dopo 24 mesi, il primo caso di una pietra di vescica è stato notato nel gruppo elevato sul substrato non-non-burrowing. Nessun dei tortoises si sono elevati sul terreno mixed ed il substrato della sabbia, in cui burrowing è stato consentito, ha sviluppato tali problemi. Successivamente, più di 60 juveniles di parecchie specie, compreso il kleinmanni del testudo, il graeca del testudo, il ibera del testudo ed i pardalis di Geochelone sono stati elevati in 4 anni usando i substrati che hanno consentito l'accesso ai microclimi. Non uno di questi animali ha sviluppato i problemi renali o le pietre di vescica. Lo sviluppo è relativamente lento e lo sviluppo del carapace è molto regolare ed esente dai lumps. o pyramiding.. Ciò confronta molto favorevole all'incidenza di qualità e di malattia di sviluppo osservata in animali terrarium-elevati effettuati sui substrati che non consentono di burrowing. Mentre può essere presupposto che sia soltanto specie dell'arido-habitat che usa i microclimi, questo non è certamente il caso. Molte specie di foresta temperate e tropicali fanno il vasto uso delle occasioni di microclima che esistono sotto il disordine del foglio, per esempio. Altri burrow in terra umida, o sotto i ceppi di semi-decomposizione.
    Nel progettare la sistemazione per queste specie, quindi, la selezione dei substrati adatti è importante altrettanto come è per la specie dell'habitat del deserto. Dove le disposizioni di microclima non sono previste, i problemi di lunga durata della brughiera sono una possibilità reale.

     
     
     

    Post N° 259

    Post n°259 pubblicato il 23 Maggio 2006 da G_ietta
     
    Foto di G_ietta

    LE VOSTRE FOTO

    Le tartarughe di:

    SABB04


    Bagolo (il ciccione) e Grisù

    Grazie

     
     
     

    Post N° 258

    Post n°258 pubblicato il 23 Maggio 2006 da G_ietta
     
    Tag: LETARGO
    Foto di G_ietta

    Per andare in letargo una tartaruga deve essere in piena forma fisica.
    Se tenuta in giardino, essa scaverà un buco e vi si interrerà.
    Si consiglia anche di farle un letto di foglie secche o paglia, ma non di scavare un buco al posto suo!
    La tartaruga dorme profondamente a temperature prossime i 5° C.
    La durata del letargo non deve superare le 20 settimane e questo lasso di tempo va generalmente da metà novembre a metà marzo. (nelle foto ci sono due esempi di tane per il letargo).
    Una tartaruga per svernare senza problemi deve avere l’intestino completamente vuoto e quindi solitamente essa rifiuterà il cibo per un periodo variabile da una a due settimane.
    Se invece notate che l’animale ha assunto del cibo fino qualche giorno prima di andare in letargo allora non lasciate che si sotterri o comunque non riponetela nella apposite scatole, finche non si è liberata del cibo assunto.
    Per facilitare tale evacuazione si consiglia anche un bagnetto tiepido(attorno ai 24° C).Gli esemplari giovani vanno in letargo per un periodo più breve rispetto a quelli adulti.Se si riscontrano dei problemi è meglio interrompere il loro letargo e quindi tirare fuori dal buco la tartaruga, cosa che non le provocherà problemi.
    LETARGO CONTROLLATO
    Qualora si decidesse di far andare in letargo una tartaruga in casa, il luogo prescelto deve avere una temperatura compresa tra i 5 e i 10°C (generalmente corrispondente a una cantina o una soffitta non riscaldate).
    Si può quindi mettere la tartaruga in una scatola ampia di cartone o legno,adatta alle sue dimensioni.
    Si riempie quindi la scatola di terriccio e di foglie secche e se necessario la si mette a sua volta all’interno di una scatola più grande per isolarla.
    Se la temperatura supera gli 11° C si estrae la tartaruga dalla scatola e la si mette al sole.
    Una tartaruga che sverna non resta ferma in un punto ma ha la tendenza a muoversi e a scavare in profondità o ad arrampicarsi in superficie.
    Se le viene permesso di muoversi liberamente, c’è un grosso rischio che possa scavare attraverso il materiale isolante e quindi venire a contatto con la parete della scatola.
    Questa zona è in teoria non protetta e quindi potrebbe andare facilmente incontro al congelamento e quindi alla morte. Anche per questo si consiglia ll’uso delle doppie scatole, specie se si impiegano quelle di cartone.

     
     
     

    Post N° 257

    Post n°257 pubblicato il 21 Maggio 2006 da G_ietta
     

     
     
     

    Post N° 256

    Post n°256 pubblicato il 19 Maggio 2006 da G_ietta
     

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    ACQUISTO:
    regole e parametri per valutare un esemplare prima dell'acquisto;
    ALIMENTAZIONE: diete e consigli per una corretta alimentazione;
    ALLEVAMENTO: come e dove allevare le nostre tartarughe: recinti,terrari e acquari;

    ANATOMIA: le tartarughe viste dall'interno e dall'esterno;
    BELLE IMMAGINI: raccolta personale di immagini;
    COMPORTAMENTI ED ABITUDINI: la psicologia ed il comportamento delle tartarughe;
    CONSIGLI PER GLI ACQUISTI: i prodotti consigliati per l'allevamento;
    CURIOSITA' E NOTIZIE:
    notizie ed articoli,curiosi e non;
    DA SAPERE: cose importanti degne di essere ricordate;
    DA STAMPARE: cose simpatiche da stampare;
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    DETERMINAZIONE SESSO: ecco come fare;
    DISTINZIONE TRA LE SPECIE: caratteristiche di confronto per la distinzione tra le specie;
    ERBE & PIANTE: per l'alimentazione e l'arredamento;
    FAI DA TE: costruire terrari,recinti leghetti e tanto altro;

    FUORI TEMA...ma non troppo: comunicazioni varie;
    INTERVISTE: le mie interviste: ad allevatori, tartamanti & C.
    I PICCOLI: nascita e allevamento: nascita,alimentazione e allevamento delle baby;
    LE FOTO & I VIDEO: le foto e i video delle nostre "belve";
    LE MIE BELVE: tutto ciò che riguarda le mie belve
    LETARGO: come affrontare i letargo, i pro e i contro e regole basilari;
    LINK: tutte le mie fonti, da chi prendo spunto e da chi imparo molto;
    NORMATIVE E REGOLAMENTI: CITES e normative sulla detenzione di tartarughe;
    PESI & MISURE: le misurazioni delle mie belve;
    RIPRODUZIONE: l'accoppiamento, come, dove e quando;
    SALUTE: le principali patologie, i sintomi e le cure;
    SCHEDE RIASSUNTIVE: ripasso generale;
    SOCI:sezione dedicata ai soci,i loro articoli,le loro foto;
    SPECIE & CLASSIFICAZIONE: schede descrittive e classificazioni tassonomiche
    TARTARUGHE D'ACQUA: tutto sulle tartarughe acquatiche;
    VETERINARI: elenco dei veterinari italiani divisi per regione.

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    LE MIE INTERVISTE

    UN SOGNO CHE S'AVVERA

     

    CHE COS'E' LA CITES



    La CITES è la convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione
    (CITES= Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), firmata a Washington il 3 marzo 1973 (e per questo conosciuta in Europa anche come "Convenzione di Washington") è un trattato internazionale applicato in più di 130 Paesi del Mondo. Il suo scopo è di disciplinare il commercio internazionale di specie animali e vegetali affinché questo non ne minacci la sopravvivenza.
    www.corpoforestale.it

    L'Ufficio CITES puo' fornire informazioni sulle specie protette e sulle leggi in vigore.
    La polizia giudiziaria ha il compito di vigilare sull'applicazione delle norme in vigore. Per quanto riguarda il possesso di animali esotici e animali selvatici nostrani protetti e' competente l'Ufficio CITES presso il Corpo Forestale dello Stato (tel. 026709479).
    In particolare si ricordino alcune norme che riguardano le tartarughe:
    Tartarughe di terra (genere Testudo).
    Tutte le tartarughe del genere Testudo sono protette e il loro possesso deve essere denunciato all'Ufficio CITES, cosi' come, entro 10 giorni, ogni nuova nascita e i decessi.
    Tartarughe esotiche d'acqua: la maggioranza delle specie di tartarughe d'acqua esotiche in commercio non sono protette. Per verificare con esattezza se la specie in possesso rientra in questa categoria e' possibile chiedere informazioni al'Ufficio CITES presso il
    Corpo Forestale dello Stato tel. 026709479.
    Queste tartarughe sono esotiche e non possono quindi essere rilasciate in natura a causa dei danni che provocherebbero alla fauna locale. Per questo il WWF sconsiglia l'acquisto di specie esotiche, non solo tartarughe.
    Chi non fosse piu' in grado di occuparsi della propria tartaruga puo' rivolgersi a:
    ENPA sede di Milano tel 0297064220

    Centro tartarughe CARAPAX a Massa Marittima in Toscana
    tel 0566/940083 carapax@cometanet.it

     

    SEI PRONTO AD ALLEVARE UNA TARTARUGA?


    1-DA DOVE PROVIENE?

    conoscere l'esatta provenienza dell'esemplare scelto ci farà capire meglio le sue esigenze di allevamento.
    2-CHE DIMENSIONI RAGGIUNGE?
    è importante sapere anticipatamente quanto crescerà la nostra tartaruga, in modo tale da essere certi di poterle offrire uno spazio adeguato, senza poi,come succede fin troppo spesso, doversene liberare.
    3-SERVE IL CITES?
    Prima di acquistare l'esemplare che abbiamo scelto verifichiamo se,quella specie,necessita di documentazione, e che, il negoziante o l'allevatore ce lo rilasci.
    In modo da evitare sanzioni o addirittura il sequestro dell'esemplare.
    4- COSA MANGIA?
    La dieta deve essere varia equilibrata e deve evitare i mangimi confezionati.
    Deve,per quanto possibile,racchiudere tutti i cibi che normalmente la tartaruga troverebbe  nel suo habitat naturale.Un'alimentazione errata può provocare gravi danni alla salute delle nostre Belve.
    5- A CHE TEMPERATURA/UMIDITà ecc. DEVE VIVERE?
    Molte persone si preoccupano solo di avere un esemplare "particolare", ignorando però che magari, quell'esemplare è nato in foreste tropicali, e che quindi, avrà molte difficoltà a vivere nei nostri climi, o comunque in piccoli terrari dove si "cerca" di ricreare l'habitat naturale.
    Occorre conoscere a che temperature vanno in letargo e a quali si svegliano.
    Informarsi, quindi, su tutto ciò che sono le "necessità biologiche"(passatemela!) della tartaruga.cerchiamo magari di prediligere specie autoctone.








     

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